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Rapace

Foglie dei Peperoncini - Tutti i problemi (svelati e non, gravi e non)

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Frenzgyn

Generalmente sono tutti bruchi di nottue (le farfalle notturne).

Credo che la rimozione manuale e sistematica degli adulti sia la miglior forma di controllo a livello di coltivazione amatoriale. In serra o se si hanno VERAMENTE parecchie piante, il Bacillus thuringiensis può essere una buona soluzione (non mi ricordo il ceppo specifico, evito di dare informazioni errate), ma va usato subito. Il vantaggio principale è che è specifico per i lepidotteri, quindi non fa danni ad altri organismi.

Non tutte le specie comunque sono voraci in maniera uguale o hanno lo stesso tasso di riproduzione.

L'anno scorso mi hanno devastato due fiorirere piene di basilico nell'arco di una settimana, poi ho capito il gioco e sono riuscito a contenere i danni con la rimozione manuale sulle altre piante.

Avevano attaccato anche due piante di annuum, defogliandole abbastanza, ma con rimozione sistematica ho evitato il peggio (e le piante son pure svernate e ora crescono in giardino). Non li ho mai invece riscontrato danno sui frutti.

 

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sblantipodi
4 hours ago, Frenzgyn said:

Generalmente sono tutti bruchi di nottue (le farfalle notturne).

Credo che la rimozione manuale e sistematica degli adulti sia la miglior forma di controllo a livello di coltivazione amatoriale. In serra o se si hanno VERAMENTE parecchie piante, il Bacillus thuringiensis può essere una buona soluzione (non mi ricordo il ceppo specifico, evito di dare informazioni errate), ma va usato subito. Il vantaggio principale è che è specifico per i lepidotteri, quindi non fa danni ad altri organismi.

Non tutte le specie comunque sono voraci in maniera uguale o hanno lo stesso tasso di riproduzione.

L'anno scorso mi hanno devastato due fiorirere piene di basilico nell'arco di una settimana, poi ho capito il gioco e sono riuscito a contenere i danni con la rimozione manuale sulle altre piante.

Avevano attaccato anche due piante di annuum, defogliandole abbastanza, ma con rimozione sistematica ho evitato il peggio (e le piante son pure svernate e ora crescono in giardino). Non li ho mai invece riscontrato danno sui frutti.

 

 

io non li vedo, la pianta è anche in un posto scomodo, ci ho perso veramente tanto tempo ma ne ho trovati solo 3, ho provato anche a seguire il tuo suggerimento di andare di sera,niente, non li vedo xD

spero che erano solo quei 3 e che gli altri sono volati via, vediamo se la situazione peggiora.

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lor_zen

amici buonasera! Eccovi il mio problema di quest'anno, o diverse piante piantate sia in vaso che in orto, sono belle grandi e piena di peperoncini in maturazione, ma ultimamente le foglie si stanno ingiallendo e presentano strane macchie come quelle in allegato. Specialmente due in vaso, un jamaican scotch ed un fatalii hanno molte foglie gialle e "fiappe" (quindi non secche) che si staccano facilmente. I frutti paiono stare bene anche se ancora non sono maturati. vi allego l'immagine per capire, inizialmente presumeva fosse un eccesso di irrigazione Ma ora ho qualche dubbio, non vorrei fosse un fungo o un batterio.

20200711_173905.jpg

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lor_zen

Eccovi anche una delle foglie delle due piante che mi sembrano più in sofferenza, in questo caso il bonnet

20200711_174638.jpg

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Lonewolf

Uhm, quelle macchie sulla prima foto a sinistra mi piacciono poco.

Il problema è solo su foglie vecchie o anche nuove/giovani?

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lor_zen
On 7/12/2020 at 12:31 AM, Lonewolf said:

Uhm, quelle macchie sulla prima foto a sinistra mi piacciono poco.

Il problema è solo su foglie vecchie o anche nuove/giovani?

solo su vecchie, ma il bonnet nonostante abbia ridotto le irrigazioni presenta spesso foglie gialle che si staccano solo a sfiorarle

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kapto

Questa è interessante. Io non ho idea di cosa sia :)

Pianta di Rocoto Brown svernata. 
Un mese fa ho visto queste chiazze bianche e, nonostante non abbia mai visto cocciniglia su un peperoncino, ho trattato/lavato subito con sapone molle. 
Sembrava sparito, ma dopo un mese il problema si è ripresentato. Guardando con attenzione, non mi sembra cocciniglia, anzi non mi sembra nulla che riguardi un insetto.
Non ci sono insetti o aracnidi visibili (solo qualche ragno).
Le macchie sono semiliquide, sembra quasi una resina, tipo quella del rincospermo.

 

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Lonewolf

Mai visto niente di simile

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Rapace

Prima di leggere il tuo commento, guardando solo le foto, ho detto "e' cocciniglia, molto simile a quella che ogni tanto mi appare sulle piante grasse" (ammesso che anche quella a cui mi riferisco sia cocciniglia).

Quella è l' unica cosa simile che io abbia mai visto (mai vista comunque su peperoncini).

 

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kapto
2 hours ago, Rapace said:

Prima di leggere il tuo commento, guardando solo le foto, ho detto "e' cocciniglia, molto simile a quella che ogni tanto mi appare sulle piante grasse" (ammesso che anche quella a cui mi riferisco sia cocciniglia).

Quella è l' unica cosa simile che io abbia mai visto (mai vista comunque su peperoncini).

 

 

Ho avuto spesso la cocciniglia sugli agrumi in vaso, piante grasse e sulla siepe di rincospermo (che adesso non c'è più), quindi anche per me è stato il primo pensiero.
Dopo il primo trattamento con sapone molle era praticamente sparito, cosa che mi aveva un po sorpreso (non è così efficiente il sapone molle con la cocciniglia), ma osservando ieri con attenzione queste macchie sono rimasto "spiazzato": il liquido non è appiccicoso come la sostanza cerosa prodotta dalla cocciniglia e anche la distribuzione delle gocce è strana.

Ho ipotizzato anche un fungo o un batterio, quindi ho tagliato e sezionato uno dei rami in foto, ma non vedo nulla che possa confutare questa ipotesi:

 

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L0rdn40

Uhm, strano... Esclusa la cocciniglia anche io penserei ad un fungo, un qualche tipo di muffa.

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Rapace

Una variante molto particolare di "enazioni" ?

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kapto
2 hours ago, Rapace said:

Una variante molto particolare di "enazioni" ?

La stessa cosa a cui sto pensando io ;) 
Il problema è che le enazioni sono una conseguenza di determinate condizioni ambientali, ma questa pianta si trova nello stesso posto, nello stesso vaso e con la stessa terra dalla scorsa stagione.

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L0rdn40

Buonasera a tutti. Oggi, sulla scia di chi per primo ha aperto questo topic, non sono qui per una domanda ma per svelare un problema non molto comune ma che potrebbe interessare qualcuno: eccesso di boro.

 

Il boro è un elemento fondamentale per le piante in quanto prende parte alla formazione della parete cellulare, alla divisione cellulare e allo sviluppo di foglie e infiorescenze. Il boro regola il metabolismo dei carboidrati, favorendone la traslocazione da certi siti e l’accumulo in altri; a livello cellulare influenza grandemente la permeabilità della membrana, permette una ordinata divisione cellulare, è determinante per la fertilità del polline; partecipa alla sintesi dei grassi ed al loro metabolismo; influenza notevolmente l’assorbimento e la traslocazione di calcio, potassio e fosforo; favorisce l’azotofissazione.

 

Per quanto questo elemento possa essere importante (è stato dimostrato che la carenza di boro riduce la produttività) l'integrazione di boro per via fogliare o radicale, salvo che per quello contenuto in maniera blanda in alcuni concimi composti, è molto rischiosa in quanto il range di concentrazione di boro che determina situazioni di carenza e tossicità per le piante è assai ridotto. La tolleranza alla carenza di boro così come alla sua tossicità varia considerevolmente tra le diverse specie di piante e i loro diversi genotipi. Pertanto, per utilizzare questo integratore in sicurezza, si necessiterebbe di conoscere sempre i livelli di concentrazione di boro nel terreno e l'intervallo di tolleranza di ogni singola pianta.

 

Dalla mia esperienza ad esempio ho potuto constatare che, non conoscendo i livelli di boro nel terreno e trattando con boro per via fogliare nella dose di 30 ml / 10 lt (come da etichetta) tre varietà di chinense, una di baccatum e due di annuum solamente su una di queste si sono verificati sintomi di eccesso di boro e specificatamente su di un chinense, il carolina reaper. Il test è stato ripetuto per 2 volte somministrando boro per via fogliare ed in entrambi i casi solo questa pianta ha mostrato sintomi di eccesso evidenti. Oltre ai sintomi evidenti l'intossicazione da boro ha effetto anche sul metabolismo delle piante modificando il metabolismo dell'azoto. A tal riguardo, entrando in un campo prettamente scientifico che non mi compete, cito in spoiler la fonte integralmente (riporto i link alla fine del post):

 

Spoiler

La tossicità da boro induce modificazioni nel metabolismo dell’azoto. Silva et al. (2015) analizzarono l’effetto di diverse concentrazioni di boro su piante di Schizolobium parahyba. Gli aminoacidi accumulati nella foglia erano associati all’attività dell’enzima proteasi, in concomitanza all’inibizione della biosintesi di proteine che si verifica a causa dell’elevata concentrazione di boro. Secondo Paula et al. (2015) l’incremento dell’attività delle proteasi promuove la scissione e la conseguente diminuzione di proteine, aumentando di conseguenza la quantità totale di aminoacidi che potrà poi essere usata per la sintesi di altri aminoacidi come ad esempio la prolina. Risultati simili sono stati riportati anche dagli studi di di Cervilla et al. (2013) in piante di Solanum lycopersicum. Silva et al. (2015) evidenziarono un incremento della concentrazione di prolina nelle piante sottoposte ad eccesso di boro ed ipotizzarono che questo aminoacido poteva essere coinvolto nel processo di disintossicazione delle ROS e nella protezione della membrana contro la perossidazione lipidica. La prolina ha, infatti, un’azione antagonista nei confronti delle ROS, protegge le proteine dalla denaturazione e stabilizza la membrana cellulare tramite la sua interazione con i fosfolipidi. La prolina un aminoacido sintetizzato nel metabolismo dell’azoto con funzioni legate alla protezione osmotica e a all’omeostasi cellulare, che può contribuire a migliorare la tolleranza delle piante a situazioni di stress abiotici, come la tossicità da boro.

 

I sintomi visibili della tossicità da boro consistono generalmente in foglie clorotiche con macchie necrotiche spesso marginali e nelle estremità delle foglie più vecchie. Il primo sintomo sono delle punteggiature gialle della lamina fogliare che poi possono degenerare in aree scure poi necrotiche (visibili anche sulla pagina inferiore della foglia) con l’avanzare della tossicità. Alla fine la foglia cade. Il boro, essendo un elemento non mobile, non viene riassorbito e riutilizzato quando la foglia secca. Tuttavia ad alte concentrazioni, sopratutto se somministrato per via radicale, possono verificarsi danni anche a carico dello stelo con il rischio di collasso della pianta o radicali con la morte della stessa. I sintomi sulle foglie che ho potuto sperimentare si manifestano nell'arco di una settimana dalla somministrazione ed avanzano molto lentamente: può passare anche un mese prima che cada l'ultima foglia danneggiata e non ne compaiano altre. Di seguito qualche foto delle foglie affette.

 

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IMG_2713.jpg.c4ccde8c180e60c68ce19c1f1d3d48bb.jpg

 

 

IMG_2715.jpg.76646c409711a755c569ee9d829644ef.jpg

 

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IMG_2717.jpg.c0c56fa015474ac2944550dc91563e49.jpg

 

 

In definitiva si sconsiglia l'utilizzo di integratori a base di boro se non si ha effettiva conoscenza dei livelli di boro nel terreno di coltivo e del range di tolleranza della pianta che è molto ristretto e variabile. E' meglio affidarsi a concimi NPK + microelementi che lo contengono in bassissime quantità piuttosto che avventurarsi in una specifica integrazione di boro senza avere effettiva contezza dell'eventuale carenza e della quantità necessaria per la pianta da trattare.

 

Con questo post spero di dissuadere i tanti che, come è capitato a me, lo vogliano provare a cuor leggero con la speranza di avere qualche allegagione in più. Spero che prima di procedere utilizzino la funzione di ricerca e che non arrivino dopo a questo post. Gli effetti della sovraconcimazione da boro sono devastanti e deleteri. La pianta sembra non avere nulla i primi giorni ma poi pian piano sempre più foglie diventano necrotiche e cadono. Il processo è lunghissimo e trova fine solo quando la pianta avrà perso la maggior parte delle foglie. Quest'anno con la pianta interessata in campo a me fortunatamente è stato molto più lieve ma lo scorso anno l'aveva ridotta davvero ad uno scheletro.

 

Fonte 1

Fonte 2

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Lonewolf

Per me è molto interessante che un eccesso di un componente (o la sua carenza) possa generare sintomi tanto importanti ed evidenti; forse molti sintomi che riteniamo gravi patologie sono in realtà squilibri.

Personalmente ho usato boro per via fogliare solo una volta, sui miei primi C.flexuosum che non volevano allegare, tanti anni fa.

Difficilmente avrò sintomi da eccesso di boro sulle piante, ma il concetto è comunque importante.

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Frenzgyn

Io, in base alla mia limitata esperienza sul campo (letteralmente :D) e alle varie documentazioni o libri che mi diletto a leggere e spulciare sono giunto ad una serie di conclusioni comportamentali/operative generali:

- In vaso (con mille considerazioni) vale la pena fertilizzare, perché indipendentemente dal substrato di partenza, date le necessarie frequenti irrigazioni ci sarà sempre un importante dilavamento di alcune sostanze in particolare, cosa che può portare ad una minore produzione (che in fin dei conti è un problema anche secondario) o a carenze conclamate e problemi seri. Difficilmente a morte della pianta. Nel dubbio, metà dose.

- In piena terra, rimanendo nel campo delle coltivazioni amatoriali (se è una fonte di reddito, il discorso cambia), a meno che non si abbia una idea precisa del tipo di suolo a disposizione o meglio ancora con analisi delle sue componenti, usare fertilizzanti in maniera generica è sempre un po' azzardato, perché si andrà sempre ed inevitabilmente ad aggiungere sali alla cieca, senza un riferimento di quello che realmente manca o che può già esserci in abbondanza. Credo abbia molto più senso, in ottica pluriennale, ammendare il terreno con sostanza organica, migliorandone le caratteristiche e rimpinguando i nutrienti con quelli naturalmente presenti nell'ammendante (compost, stallatico, sovescio, sfalci, polpa di legno come copertura superficiale ecc. ecc.) o resi disponibili dalla migliorata chimica/fisica del suolo.

- Al presentarsi di un problema ben preciso ed identificato, si procede alla somministrazione dell'elemento mancante, non di "un po' di tutto".


Non ho mai visto morire una pianta in piena terra perché non fertilizzata, al massimo cresce meno o più piano, mentre ne ho viste morire tante per fertilizzazione errate e qualcuna credo di averla fatta ricongiungere con i suoi avi personalmente :D.


 

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L0rdn40
9 hours ago, Frenzgyn said:

Non ho mai visto morire una pianta in piena terra perché non fertilizzata, al massimo cresce meno o più piano,


Ti do ragione in parte e ti spiego perché. Quest’anno a inizio stagione avevo due piante di hot lemon svernate in piena terra che cacciavano nuovi timidi germogli che subito seccavano. Ad un certo punto una delle due ha smesso di farlo ed é morta. L’altra l’ho presa giusto in tempo, con una bella dose di azoto rapido é esplosa improvvisamente dopo mesi di titubanze. Sono abbastanza certo che avrei recuperato anche l’altra partendo prima. Stessa sorte stavano per avere le piante svernate in vaso e poi messe in terra. Avevano le foglie chiazzate gialle che non facevano in tempo a crescere e cadevano. In questo caso penso che la carenza fosse di azoto e ferro. Anche in questo caso con il sangue di bue sono partite ma ultimamente hanno mostrato nuovamente clorosi sulle foglie che ho risolto con ferro edta al momento (probabilmente é anche un problema di assorbimento per la natura del terreno). In mancanza non so se sarebbero morte ma sicuro non crescevano nuove foglie. Senza la concimazione iniziale azotata invece sono abbastanza sicuro che sarebbero morte.

 

9 hours ago, Frenzgyn said:

In vaso (con mille considerazioni) vale la pena fertilizzare, perché indipendentemente dal substrato di partenza, date le necessarie frequenti irrigazioni ci sarà sempre un importante dilavamento di alcune sostanze in particolare


Anche qui dipende. Con il boro ad esempio, a parità di dosi, ho avuto molti più problemi lo scorso anno in vaso. L’idea che mi sono fatto da varie ricerche in merito é che, la quota di boro che finisce nel terreno, essendo un elemento non mobile molto difficilmente verrà dilavato (é una caratteristica di questi elementi) dunque, la percentuale che inevitabilmente finirà sul terreno, non potrà che essere assorbita dalle radici e depositarsi nelle foglie (se leggi il primo articolo citato ieri questo é l’unico movimento che fa il boro). Dunque non si dilava ed in vaso se lo becca tutto la pianta trattata, in pieno campo invece ci sono molti altri organismi (anche le stesse erbacce) che aiutano a smaltirne un po’.

 

9 hours ago, Frenzgyn said:

In piena terra, rimanendo nel campo delle coltivazioni amatoriali (se è una fonte di reddito, il discorso cambia), a meno che non si abbia una idea precisa del tipo di suolo a disposizione o meglio ancora con analisi delle sue componenti, usare fertilizzanti in maniera generica è sempre un po' azzardato


Concordo pienamente, almeno del terriccio in vaso si può avere un’idea conoscendo composizione iniziale e concimi utilizzati.

 

9 hours ago, Frenzgyn said:

Credo abbia molto più senso, in ottica pluriennale, ammendare il terreno con sostanza organica


Vero ma non basta, in campo (sopratutto se di piccole dimensioni) senza dare concime si necessita di alternare le coltivazioni. Le solenacee ad esempio, come le curcubitacee che io sappia, sono molto ingorde dunque senza trattamenti di concimazione non possono essere messe a dimora sempre nelle stesse aree perché quello che assorbono non riesce ad essere compensato dalla capacità di rigenerarsi del terreno in un anno.

 

9 hours ago, Frenzgyn said:

Al presentarsi di un problema ben preciso ed identificato, si procede alla somministrazione dell'elemento mancante, non di "un po' di tutto"


Questa é la regola e nel caso del boro (come altri elementi immagino) manco basta perché, come dicevo sopra, l’intervallo che separa una carenza dall’eccesso spesso é talmente piccolo che per identificare il problema e stabilire la portata dell’intervento l’unico modo sono le analisi.

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Frenzgyn
On 6/2/2020 at 1:21 AM, Frenzgyn said:



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@L0rdn40: rivedendo le tue foto da eccesso di boro mi è venuta in mente questa problematica su annuum. L'ossicloruro che avevo usato aveva nella formulazione anche uno 0.2% di boro, considerando che le piante son tutte vive, le foglie nuove non presentarono il problema e c'è ancora qualcuna delle foglioline vecchie con queste macchie, secondo te poteva essere un inizio da fitotossicità da boro?

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L0rdn40
45 minutes ago, Frenzgyn said:

rivedendo le tue foto da eccesso di boro mi è venuta in mente questa problematica su annuum. L'ossicloruro che avevo usato aveva nella formulazione anche uno 0.2% di boro, considerando che le piante son tutte vive, le foglie nuove non presentarono il problema e c'è ancora qualcuna delle foglioline vecchie con queste macchie, secondo te poteva essere un inizio da fitotossicità da boro?

 

Non lo escluderei, ricorda molto l'inizio dell'intossicazione sperimentata da questo utente che ugualmente ha trattato le piante con il boro.

 

Spoiler
On 6/23/2020 at 2:30 PM, HaTe_87 said:

Perché ste macchie marroni?

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Dopo tutto io l'ho diluito allo 0,3% quindi siamo molto vicini con le dosi. Successivamente a lui come a me la situazione è precipitata e nell'arco del mese successivo molte foglie sono cadute e si presentavano così come le mie

 

Spoiler
On 7/2/2020 at 10:39 AM, HaTe_87 said:

 

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Tuttavia qui si parlava di una dose fatta a occhio, credo che tu ci sia andato un po più cauto a spruzzare (mi hai sempre consigliato di dimezzare le dosi di concime) e la situazione potrebbe anche assestarsi se è questo il problema. Ho seguito la problematica di questo utente con interesse perché viste le sue foglie uguali alle mie dello scorso anno ed avendo in comune il trattamento con il boro (che già per me era un forte indiziato) ho voluto ripetere il trattamento per avere conferma e l'ho avuta anche se in maniera più lieve (fin ora, non escludo aggiornamenti). Non c'è molta documentazione in merito online riguardo i peperoncini. Ora sarebbe interessante capire se esiste un rimedio per arrestare il danno.

 

Attenzione però, detto ciò visto che parliamo di rame e non credo che tu dopo abbia avuto queste problematiche importanti, nel tuo caso protenderei più a pensare a della semplice fitotossicità che capita spesso con il rame.

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HaTe_87
2 hours ago, L0rdn40 said:

 

Non lo escluderei, ricorda molto l'inizio dell'intossicazione sperimentata da questo utente che ugualmente ha trattato le piante con il boro.

 

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Dopo tutto io l'ho diluito allo 0,3% quindi siamo molto vicini con le dosi. Successivamente a lui come a me la situazione è precipitata e nell'arco del mese successivo molte foglie sono cadute e si presentavano così come le mie

 

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Tuttavia qui si parlava di una dose fatta a occhio, credo che tu ci sia andato un po più cauto a spruzzare (mi hai sempre consigliato di dimezzare le dosi di concime) e la situazione potrebbe anche assestarsi se è questo il problema. Ho seguito la problematica di questo utente con interesse perché viste le sue foglie uguali alle mie dello scorso anno ed avendo in comune il trattamento con il boro (che già per me era un forte indiziato) ho voluto ripetere il trattamento per avere conferma e l'ho avuta anche se in maniera più lieve (fin ora, non escludo aggiornamenti). Non c'è molta documentazione in merito online riguardo i peperoncini. Ora sarebbe interessante capire se esiste un rimedio per arrestare il danno.

 

Attenzione però, detto ciò visto che parliamo di rame e non credo che tu dopo abbia avuto queste problematiche importanti, nel tuo caso protenderei più a pensare a della semplice fitotossicità che capita spesso con il rame.

@L0rdn40 il dosaggio era stato fatto seguendo i dosaggi indicati e dato per via radicale.

É stato un massacro!

il secondo trattamento, dimezzando le dosi ( con una percentuale vicina al 0,1%) dato per via fogliare, a distanza di una settimana ( credo, coi turni sono un po’ sfasato ) non presentano nessun segno, ma il Carolina perde ancora foglie, e non so dire se nuove o vecchie.

Io avevo provato a salvare capre e cavole, cambiando il terriccio e “ lavando le radici, penso così di averla salvata. Ad ora sta facendo nuove foglie e boccioli.

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L0rdn40
47 minutes ago, HaTe_87 said:

il dosaggio era stato fatto seguendo i dosaggi indicati e dato per via radicale.


Perdonami ricordavo male sulle dosi a occhio, forse allora lo avevi dato sia per via radicale che fogliare? Comunque sia era per far vedere come inizia il tutto e come finisce a frenzgyn, poco conta se la dose era giusta o meno. Il problema é il risultato della concimazione con boro e se hai fatto tutto correttamente è peggio ancora..

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Rapace

Scusate, ma fatemi capire.

Io non ho mai usato Boro e quindi dichiaro la mia ignoranza.

Ma la mia domanda è "perché devo dare il boro" ? 

Lo usate solo in casi "estremi" o lo somministrate comunque "per facilitare" l' allegagione ?

 

Ma è veramente qualcosa da utilizzare "normalmente" ?

 

Lonewolf dice di averlo utilizzato solo una volta per favorire l' allegagione di un wild "molto particolare"....... questo lo capisco...... ma perché altrimenti utilizzarlo ?

 

Io ho sempre pensato che "less is more" e che bisogna somministare chimica solo in casi "estremi" o "particolari".........

 

Altrimenti... non è come prendere le medicine quando non ne hai bisogno ? ... non è che fanno bene

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HaTe_87
10 minutes ago, Rapace said:

Scusate, ma fatemi capire.

Io non ho mai usato Boro e quindi dichiaro la mia ignoranza.

Ma la mia domanda è "perché devo dare il boro" ? 

Lo usate solo in casi "estremi" o lo somministrate comunque "per facilitare" l' allegagione ?

 

Ma è veramente qualcosa da utilizzare "normalmente" ?

 

Lonewolf dice di averlo utilizzato solo una volta per favorire l' allegagione di un wild "molto particolare"....... questo lo capisco...... ma perché altrimenti utilizzarlo ?

 

Io ho sempre pensato che "less is more" e che bisogna somministare chimica solo in casi "estremi" o "particolari".........

 

Altrimenti... non è come prendere le medicine quando non ne hai bisogno ? ... non è che fanno bene

Io avevo problemi di cascola sul Carolina, leggendo su internet ho trovato diversi articoli che dicevano che il boro aiutava la fioritura e l’allegazione.

Cosi ho provato, con i risultati mostrati da @L0rdn40.

Io lo avevo detto che ero neofita. Non ho mai coltivato nulla in vita mia 😂😂😂

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L0rdn40
24 minutes ago, Rapace said:

Scusate, ma fatemi capire.


Nel mio caso é andata un po’ diversamente. Se fai caso i fiori del Carolina reaper se li smuovi difficilmente cacciano polline. Portai un ramo con fiore al consorzio, spiegai il problema e mi suggerì di utilizzare boro. Cercando velocemente online trovai che serve proprio a questo e cioè a stimolare la produzione e fertilità del polline. Non pensando che potesse fare tanti danni lo diedi a tutte le piante. Il Carolina reaper si rovinò le altre no. Allora pensai che poteva essere stato il boro ma mi sembrò strano: perché solo su una pianta? Documentandomi capii che c’è una spiegazione e l’ho riportata poco più su dove ho suggerito di non usarlo appunto. Quest’anno a HaTe é successo lo stesso ed allora ho avuto conferma che fosse il boro ma avevo ancora il dubbio che dato nelle giuste dosi poteva andar bene e che lo scorso anno potevo aver sbagliato qualcosa. Insomma volevo conferme e cosciente di ciò a cui andavo incontro ho riprovato con un misurino di precisione sulle stesse piante dello scorso anno che ho svernato. É successa esattamente la stessa cosa anche se in maniera più lieve, tutte indenni tranne il Carolina reaper. Dunque ho scritto il mio post sugli effetti da sovraconcimazione da boro. Tutto qua!

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Rapace
9 hours ago, L0rdn40 said:


 Se fai caso i fiori del Carolina reaper se li smuovi difficilmente cacciano polline. 

 

Per la mia esperienza questa cosa è comune a quasi tutte le varietà di Capsicum chinense....... magari nel Carolina (selezionato con incroci e selezioni varie dall' uomo per ottenere piccantezza stratosferica....e non per la facilità dell' allegagione o per la quantità di polline) questa caratteristica è acuita

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