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Rapace

Foglie dei Peperoncini - Tutti i problemi (svelati e non, gravi e non)

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Lonewolf

In effetti non ha un bel aspetto.

Gli apici flosci, se non causati da semplice disidratazione, potrebbero essere sintomi del virus TSWV. 

Suggerisco di monitorare gli sviluppi.

Quel virus è trasmesso da tripidi, non per contatto.

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L0rdn40

É questo simpatico disegnino? Carenza o un modo che utilizza qualche virus per dirmi che mi vuole bene?

 

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Io propendo per una carenza..

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L0rdn40

Mi rispondo da solo così che possa essere di beneficio anche ad altri. Avrei detto carenza di potassio e forse manganese. Tuttavia in farmacia mi hanno detto che é la solita clorosi ferrica molto comune in questo periodo. Dunque procederò con del ferro edta.

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Lonewolf
12 minutes ago, L0rdn40 said:

Mi rispondo da solo così che possa essere di beneficio anche ad altri. Avrei detto carenza di potassio e forse manganese. Tuttavia in farmacia mi hanno detto che é la solita clorosi ferrica molto comune in questo periodo. Dunque procederò con del ferro edta.

 

:thumbsup:

 

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Oban

Un po' di immagini del 18 Agosto che mostrano i danni finali di un attacco di acari su un paio di piante: apici vegetativi necrotici, foglie nuove piccole e dalla tipica forma a barchetta, crescita, fioritura e fruttificazione interrotta.

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Acari - 07.jpg

 

 

A distanza di 8 giorni dal trattamento, tardivo in quanto gli acari stavano agendo industurbati già da qualche settimana (prima di notare gli effetti dannosi più evidenti) le piante hanno ripreso a vegetare e nuovamente a fiorire.

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Lonewolf

Perfetta documentazione del problema!

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miscio

Molto interessante, che prodotti hai utilizzato?

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Oban
4 hours ago, miscio said:

Molto interessante, che prodotti hai utilizzato?

Il prodotto si chiama Impero, a base di Abamectina.

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miscio

Grazie, me lo segno.

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L0rdn40

Domanda frequente: cosa succede alla mia pianta? É una virosi? Una batteriosi? Un fungo?

 

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La risposta é no! Questa é clorosi ferrica (carenza o mancato assorbimento di Ferro) spesso accompagnata da carenza di Azoto se oltre ad avere le venature verdi in evidenza la pianta mostra crescita stentata e la pagina fogliare particolarmente chiara. Nulla che non si possa risolvere con opportuna concimazione. Sono 3 i casi più frequenti in cui ciò si verifica:

  1. A inizio stagione con piante in ripresa vegetativa dallo svernamento;
  2. Durante la stagione;
  3. A fine stagione.

Nel caso 1 é del tutto normale e solitamente risolvo con 3 concimazioni a base di sangue di bue date a distanza di 7-10 giorni una dall’altra seguendo le indicazioni del produttore. Da accertarsi che sia vero sangue di bue o che sull’etichetta sia specificata la presenza di azoto ammoniacale e ferro.

 

Nel caso 2 é colpa del terriccio. Può essere dovuto a PH non idoneo (caso più frequente) o carenza di concimazione a base di questi elementi (N+Fe). In questo caso se la pianta é ancora in fase vegetativa quando mostra questa carenza si suggerisce l’utilizzo di sangue di bue come sopra descritto mentre se la pianta é in piena fioritura meglio del Ferro EDTA oppure un concime bilanciato NPK + microelementi che contenga una buona dose di ferro EDTA (da scegliere l’uno piuttosto che l’altro anche in base alle precedenti concimazioni effettuate. Se avete dato di tutto e manca solo il ferro basta dare quest’ultimo). Da evidenziare che, se il problema fosse il PH troppo alto, il tutto risulterebbe solo un palliativo temporaneo ma la clorosi tardi o prima si ripresenterà.

 

Nel caso 3 invece, quello delle foto sopra, siamo in presenza di un terriccio esausto che si è scaricato. In questa situazione, se non é una pianta che intendo svernare, somministro solo Ferro EDTA così da non influenzare la produzione degli ultimi frutti. Questo anche perché a fine stagione è raro che la carenza possa essere di azoto e sarebbe comunque inutile somministrarlo essendo probabilmente le ultime settimane di vita della pianta. Il Ferro EDTA in questo caso servirà solo a fargli attraversare con meno stress la naturale senescenza consentendomi di raccogliere i frutti il più a lungo possibile.

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Frenzgyn

Un dubbio che mi perplime: due piante di chinense (un Bih Jolokia#1 e un Black Habanero di SLP) hanno dei problemi, come si evince dalle foto seguenti.

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Considerando che le piante hanno prodotto poco o nulla (che per me è stata un po' la regola per i chinense quest'anno, in particolare Vanuatu e Bih ZERO, Black H. 3 frutti di numero), che il rinvaso definitivo con concimazione è avvenuto relativamente tardi (Giugno inoltrato) e quindi non sono ancora passati 3 mesi e che ho anche usato un po' di solfato di ferro al rinvaso, mi pare davvero strano che possano essere carenze.


Le foglie vecchie non mostrano il problema, che è concentrato sulla pagina superiore delle foglie nuove nella parte più alta delle piante.

Devo dare per scontato che siano virosi e sopprimere?

L'unica ipotesi che alternativa è che siano problemi di malassorbimento dovuti a danno radicale, perché diverse piante son state strapazzate molto dai gatti (le hanno letteralmente "piegate" a 30°, facendo spezzare sicuro delle branche radicali), ma non saprei dire onestamente se le due indicate rientrano tra quelle, perché non ho pensato di marcarle.

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L0rdn40
54 minutes ago, Frenzgyn said:

Devo dare per scontato che siano virosi e sopprimere?


Io direi più un qualche insettino invisibile che succhia la linfa... Tripidi ne hai visti? Secondo me sono loro. Ma comunque a questo punto della stagione quanti danni può fare anche una eventuale virosi? Decidi tu insomma, se vuoi aspettare e sperare in qualche frutto secondo me puoi farlo a cuor leggero, io comunque tuttalpiù tratterei per i tripidi, ho più volte visto danni simili causati da queste bestiacce.

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Lonewolf

Tripidi con conseguenti possibili virosi ... ma, come già evidenziato. a questo punto della stagione poco importa ... raccogli e poi elimina.

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L0rdn40
Spoiler
On 9/8/2021 at 6:31 PM, L0rdn40 said:

Domanda frequente: cosa succede alla mia pianta? É una virosi? Una batteriosi? Un fungo?

 

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La risposta é no! Questa é clorosi ferrica (carenza o mancato assorbimento di Ferro) spesso accompagnata da carenza di Azoto se oltre ad avere le venature verdi in evidenza la pianta mostra crescita stentata e la pagina fogliare particolarmente chiara. Nulla che non si possa risolvere con opportuna concimazione. Sono 3 i casi più frequenti in cui ciò si verifica:

  1. A inizio stagione con piante in ripresa vegetativa dallo svernamento;
  2. Durante la stagione;
  3. A fine stagione.

Nel caso 1 é del tutto normale e solitamente risolvo con 3 concimazioni a base di sangue di bue date a distanza di 7-10 giorni una dall’altra seguendo le indicazioni del produttore. Da accertarsi che sia vero sangue di bue o che sull’etichetta sia specificata la presenza di azoto ammoniacale e ferro.

 

Nel caso 2 é colpa del terriccio. Può essere dovuto a PH non idoneo (caso più frequente) o carenza di concimazione a base di questi elementi (N+Fe). In questo caso se la pianta é ancora in fase vegetativa quando mostra questa carenza si suggerisce l’utilizzo di sangue di bue come sopra descritto mentre se la pianta é in piena fioritura meglio del Ferro EDTA oppure un concime bilanciato NPK + microelementi che contenga una buona dose di ferro EDTA (da scegliere l’uno piuttosto che l’altro anche in base alle precedenti concimazioni effettuate. Se avete dato di tutto e manca solo il ferro basta dare quest’ultimo). Da evidenziare che, se il problema fosse il PH troppo alto, il tutto risulterebbe solo un palliativo temporaneo ma la clorosi tardi o prima si ripresenterà.

 

Nel caso 3 invece, quello delle foto sopra, siamo in presenza di un terriccio esausto che si è scaricato. In questa situazione, se non é una pianta che intendo svernare, somministro solo Ferro EDTA così da non influenzare la produzione degli ultimi frutti. Questo anche perché a fine stagione è raro che la carenza possa essere di azoto e sarebbe comunque inutile somministrarlo essendo probabilmente le ultime settimane di vita della pianta. Il Ferro EDTA in questo caso servirà solo a fargli attraversare con meno stress la naturale senescenza consentendomi di raccogliere i frutti il più a lungo possibile.

 

 

Riguado la testimonianza (in spoiler) che ho pubblicato qualche tempo fa vorrei condividere con voi un metodo che ho imparato per riconoscere quando la carenza è di ferro e quando di azoto. Farò una premessa generale. I macronutrienti ed i micronutrienti di cui la pianta si nutre possono essere suddivisi in elementi mobili ed elementi non mobili.

 

ELEMENTI MOBILI

 

Fanno parte di questa categoria quegli elementi che che la pianta può spostare da un tessuto all'altro e sono:

  • azoto,
  • fosforo,
  • potassio,
  • magnesio,
  • zinco.

Quando una pianta ha carenza di un elemento mobile saranno dapprima le foglie più vecchie a mostrare carenze in quanto i nutrienti vengono trasferiti alle nuove foglie. Se non si interviene in questo momento aumenta il richio di compromettere irreversibilmente la pianta quando inizieranno ad essere affette anche le giovani foglie.

 

ELEMENTI NON MOBILI

 

Fanno parte di questa categoria tutti quegli elementi che la pianta non può trasportare da un tessuto all'altro. Essi sono:

  • calcio,
  • zolfo,
  • ferro,
  • manganese,
  • boro,
  • rame.

Quando la pianta ha carenza di elementi non mobili saranno le giovani foglie ed i germogli a mostrare probematiche. In questo caso la situazione potrebbe diventare irreversibile nel momento in cui le vecchie foglie cadono per naturale senescenza e le nuove non riescono a formarsi correttamente a causa della carenza.

 

Queste nozioni sono fondamentali per poter riconoscere con buon grado di certezza le problematiche della pianta dovute a carenze. Si prenda l'esempio richieamato all'inizio, La carenza di ferro e la carenza di azoto sono molto simili ad un'esame visivo superficiale, sopratutto nelle prime fasi. Sapere che la mancanza di ferro, in quanto elemento non mobile, mostrerà i sintomi nelle fogle più giovani mentre se manca l'azoto, elemento mobile, la pianta mostrerà i sintomi prima nelle foglie più vecchie e poi anche in quelle giovani se non si interviene può fare la differenza tra riuscire a salvare o meno una pianta dando la giusta "medicina" per il problema. Ovviamente ciò può essere applicato per agevolarsi nell'identificazione di tutte le carenze, stando ben attenti a considerare che è un'operazione abbastanza difficile in quanto a mancanza di nutrimenti si manifesta spesso in maniera diversa e le carenze quasi sempre sono multiple e combinate fra loro.

 

 

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Frenzgyn
On 12/15/2019 at 4:33 PM, Frenzgyn said:

Tabella presa da "The Handbook of Florist's Crop Disease", immagine rimaneggiata al volo, spero si legga:

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Dovrei rifarla a mano, più leggibile, ma comunque aiuta.

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L0rdn40

Una bella gatta da pelare che mi é stata fatta notare ed io giro a voi nella speranza di un aiuto. Mi è stato fatto notare che il mio rocopica presenta delle macchie nere sul fusto.

 

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Faccio brevemente la storia della pianta. É nata indoor e cresciuta in esterno con terriccio ed esposizione assolutamente non idonei. Circa 15 giorni fa l’ho rimossa delicatamente dal terreno dell’aiuola, ho lavato molto bene le radici in una soluzione di 9:1 acqua - perossido d’idrogeno e con la stessa soluzione additivata di cipermetrina ho irrorato le foglie. Qualche giorno prima avevo già somministrato funghicidi sistemici in vista del trasloco. Ora è da circa 15 giorni in una serra dedicata e si presenta così.

 

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Aveva una clorosi ferrica evidente che ancora persiste.

 

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Qualche nuovo getto che subito aveva cacciato é seccato.

 

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Tuttavia ipotizzo sia normale, deve adattarsi alla nuova dimora. Mi hanno però fatto notare queste macchie nere sul fusto che sono quasi certo avesse già quando era in campo. Non gli ho mai dato peso, le avevo attribuire ad un qualche tipo di fisiopatia o normale pigmentazione, questa pianta ha poco più di un anno di vita.

 

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Che ne pensate? Avete mai visto qualcosa del genere? Patologia o tutto normale? La pianta come detto é ovviamente in growbox dedicata ma comunque nello stesso ambiente ci sono altre growbox con nuove piante. È un rocopica particolarmente importante da preservare (è quello verde che non cambia nemmeno un po’ da acerbo a maturo) ma comunque non vorrei rischiare più di tanto. Secondo voi c’è da preoccuparsi? Grazie!

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L0rdn40

In attesa di risposta metterò in atto un "sacrificio". Inciderò leggermente questo fusto e quello di una piantina in più che ho e mettrò a contatto le due superfici. Se dovesse essere qualcosa di infettivo è probabile che passerà da una pianta all'altra. A quel punto... :diablo:

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Lonewolf

Le macchie scure sono probabilmente una patologia batterica o fungina.

Un trattamento con rame è utile nel secondo caso.

Nel primo caso non si può far molto, ma il rame male non fa.

Tienila d'occhio, se non peggiora non mi preoccuperei più di tanto.

Le piante spesso convivono con patologie simili.

  • Thanks 1

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L0rdn40

Buongiorno a tutti. Riposto qui la domanda. Ho qualche problemino con un rocopica. Avevo imputato la deformazione delle foglie ad un qualcosa di legato all’umidità ma a quanto pare, mi segnalano che potrebbero essere acari, benché dopo aver passato una mezz’ora alla ricerca con una lente macro e zoom al massimo non abbia notato movimenti.

 

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Confermereste questa diagnosi? In tal caso, qualcuno sa dirmi se questo prodotto, in mancanza di abamectina e non potendo usare zolfo indoor, può essere efficace?

 

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Inoltre, che voi sappiate, è qualcosa di molto nocivo per le persone o fitotossico per le piante? Grazie.

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Lonewolf
5 minutes ago, L0rdn40 said:

Confermereste questa diagnosi?

 

Confermo, acaro bianco (tarsonemidi, eriofidi).

Le foglie a barchetta rovesciata e gli apici secchi sono sintomi tipici.

Lo zolfo (anche bagnabile, meglio se ventilato) è la soluzione più semplice e meno pericolosa per le persone (ovviamente sposta la pianta fuori per effettuare il trattamento).

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L0rdn40
Just now, Lonewolf said:

Lo zolfo (anche bagnabile, meglio se ventilato) è la soluzione più semplice e meno pericolosa per le persone (ovviamente sposta la pianta fuori per effettuare il trattamento).


Grazie. Vorrei un’ulteriore precisazione. Questa pianta è in una serra chiusa. Nello stesso ambiente c’è una serra aperta con le piante seminate per l’inverno. Ha senso trattare preventivamente anche quelle?

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Lonewolf
7 minutes ago, L0rdn40 said:

mi segnalano che potrebbero essere acari, benché dopo aver passato una mezz’ora alla ricerca con una lente macro e zoom al massimo non abbia notato movimenti.

 

E' molto difficile vedere gli acari, se non sai cosa cercare.

Verifica sul lato inferiore delle foglie, lungo le nervature, soprattutto vicino al picciolo.

Il trucco è fissare una zona specifica e notare ogni "movimento".

Una volta visti, poi diventa facile trovarli sempre, quando ci sono.

Tieni presente che sono molto mobili.

 

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Lonewolf
1 minute ago, L0rdn40 said:

Nello stesso ambiente c’è una serra aperta con le piante seminate per l’inverno. Ha senso trattare preventivamente anche quelle?

 

Dovrei capire meglio com'è l'ambiente, se c'è rischio che gli acari si spostino di pianta in pianta e le dimensioni delle piantine ecc.

 

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L0rdn40
10 minutes ago, Lonewolf said:

 

Dovrei capire meglio com'è l'ambiente, se c'è rischio che gli acari si spostino di pianta in pianta e le dimensioni delle piantine ecc.

 


Questa é la suddivisione delle due serre.

 

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Quella con il rocopica infestato è una serra chiusa.

 

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Quella con le nuove piante uno scaffale.

 

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Ci sono piante di tutte le età, le più giovani hanno circa un mese di vita, le più grandi 3 e sono già cariche di frutti.

 

La mia paura è che anche io nel fare manutenzione possa averli “trasportati” ma per ora sulle nuove piante non vedo sintomi.

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L0rdn40

Alla fine con mezz’ora di macchina ho trovato l’abamectina, per praticità ho trattato tutte le piante con quest’ultima (senza doverle spostare da dove sono ubicate). Ora però ho una domanda seguendo questa esperienza:

 

On 9/5/2021 at 3:40 PM, Oban said:

A distanza di 8 giorni dal trattamento, tardivo in quanto gli acari stavano agendo industurbati già da qualche settimana (prima di notare gli effetti dannosi più evidenti) le piante hanno ripreso a vegetare e nuovamente a fiorire.


Il signore dell’agraria ha detto di fare 2 trattamenti a distanza di 10 giorni. Tu parli di ripresa dopo 8 giorni. Hai fatto il doppio trattamento o ne è bastato 1?

 

Da considerare, in tutto ciò, che queste sono piante da seme, più che assaggiare un peperoncino dai lazzaretti non farò. Sono pieno di peperoncini buoni e quelli cresciuti indoor, non sono il massimo!

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