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serg68

in punta di piede

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serg68

ma il confidor è efficace contro le nottue?

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Lonewolf

Confidorizzale :pirate:

 

... dopo aver raccolto gli eventuali frutti ;)

 

Il problema degli afidi e altri insetti e' quasi inevitabile quando si portano indoor (al caldo) le piante; il calduccio fa aprire le uova enon ci sono predatori :pardon:

Un trattamento preventivo e' utile.

 

Mi era sfuggito il messaggio del 30 ottobre; ma dove le hai messe? Sembra tu abbia molto spazio ...

Ottimo setup, complimenti :clapping:

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serg68

... dopo aver raccolto gli eventuali frutti ;)

 

ne ho diversi che sono ancora verdi :logik:

 

Il problema degli afidi e altri insetti e' quasi inevitabile quando si portano indoor (al caldo) le piante; il calduccio fa aprire le uova enon ci sono predatori :pardon:

Un trattamento preventivo e' utile.

 

ma il confidor è utile per le nottue? :logik:

 

Mi era sfuggito il messaggio del 30 ottobre; ma dove le hai messe? Sembra tu abbia molto spazio ...

Ottimo setup, complimenti :clapping:

 

:D speriamo bene! un posto al calduccio: in pieno inverno non scende sotto i 23 C° ^_^

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big jolokia

Per le nottue, puoi utilizzare un prodotto a base di azadiractina consentito anche in agricoltura biologica: Neemazal-T/S :)

 

roberto

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big jolokia

ps: è valido anche per gli afidi

 

roberto

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serg68

Grassie Robby :good:

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ciani

Dopo un bel pò d'assenza e vicissitudini varie arieccomi stimolato da un argomento su cui ho un pò di esperienza. Da 5 anni "inverno" i peperoncini coltivati in vaso, un pò perché mi dispiace lasciarli morire, un pò perché non uso light box e l'unico modo per avere raccolti decenti di chinense è partire in primavera con piante già ben sviluppate, un pò perché sono curioso di capire quanti anni riescono a campare i peperoncini (in proposito le versioni sono contrastanti). Aggiungiamo che in estate faccio qualche talea (grazie a Stefania per avermi aperto gli occhi su questa possibilità con una discussione letta qui sopra gli anni scorsi) per "perpetuare" varietà che mi interessano senza ricorrere agli isolamenti. Quest'anno ho invernato 30 piante, divise tra il salotto di casa mia, davanti ad una portafinestra, e la veranda di mia mamma (non riscaldata, cosa che negli anni passati non ha comportato problemi). Problemi dell'invernamento: 1) Afidi 2) Nottue 3) Perdita delle foglie 4) Irrigazione 1) Afidi: non utilizzo mai nessun tipo di trattamento chimico contro i parassiti delle piante. Il problema degli afidi è più forte nelle piante che ho in casa, sia per le temperature mediamente più elevate rispetto a quelle della veranda, sia per la presenza, in veranda, di coccinelle che tengono sotto controllo l'infestazione. Come ho iniziato a fare da un paio d'anni in primavera, quest'autunno ho permesso che gli afidi infestassero liberamente alcune piante che sembrano maggiormente soggette all'attacco delle bestiole (annuum, e solo di certi tipi, guarda caso quelli con le foglie più tenere e delicate). So che a logica gli afidi non dovrebbero spostarsi da una pianta all'altra, ma l'esperienza primaverile è questa: non combattendo l'infestazione sulle piante più attaccate, nelle altre la presenza degli afidi è marginale e facilmente contrastabile con un'azione "meccanica" (li schiaccio con le dita :crazy: ). Fossi in Chilehead proverei ad aggiungere ai peperoncini invernati un vaso di annuum, anche perché le temperature sono tali che non dovrebbero essere ancora morti (le piantine del mio orto sono ancora vive). Così potremmo anche capire se quello che succede a me è casuale o se ci stiamo inventando un nuovo metodo di lotta agli afidi, o forse sarebbe meglio chiamarla pacifica convivenza. 2) Nottue: stesso discorso degli afidi, anche se sono un pò più di "bocca buona", nel senso che nascono quasi esclusivamente su alcuni annuum, sempre quelli con le foglie delicate, ma poi non hanno problemi a spostarsi (l'anno scorso mi hanno rosicchiato le foglie di una yucca! chi ne possiede una sa quanto siano dure). Si chiamano "nottue" i bruchi di un gruppetto di farfalle, aspetto diverso ma comportamenti simili. I miei peperoncini sono attaccati da nottue di un colore verde pallido, che si mimetizzano benissimo e a sviluppo completato sono salsicciotti lunghi quasi quanto un mignolo e spessi la metà. Anche qui nessun trattamento: quando vedo le foglie mangiucchiate (o in terra trovo delle palline scure dal diametro di un paio di millimetri, la pupù delle care bestiole) cerco il colpevole e lo tolgo a mano. Certo, succede che un bulgarian carrot nascosto da altri vasi sia stato abbandonato a se stesso e adesso me lo ritrovo quasi senza foglie, ma anche questo non è un grosso problema, come vedremo nel prossimo punto. 3) Perdita delle foglie: ci sono varianti importanti anche tra peperoncini invernati uno accanto all'altro. Negli annuum le foglie resistono di più e spesso cadono quando la pianta sta emettendo foglie nuove (se questo avviene troppo precocemente, ad esempio a gennaio, queste foglie nuove cadranno a loro volta, lasciando spazio ad altre foglioline). Sui pubescens la mia esperienza si limita ad una pianta di rocoto che mantiene buona parte delle foglie e addirittura emette nuovi getti durante l'inverno. I Chinense hanno comportamenti differenti, ma tendono comunque a perdere quasi tutte le foglie precocemente. Ho un fatalii red che sia l'anno scorso che il precedente a dicembre non aveva più una foglia, lo ha salvato il bel verde dei rami non lignificati. Negli ultimi due anni a fine febbraio ha emesso i primi germogli e quando dopo un paio di mesi l'ho messo all'esterno è partito alla grande. Quest'anno l'ingiallimento delle foglie è iniziato a fine settembre e ne ha già perse buona parte (stessa situazione per due "figli" che sono spuntati nello stesso vaso a luglio e si sono già ben sviluppati, in attesa di essere rinvasati questa primavera per vedere cosa uscirà). Per questo dicevo di non fare un dramma per le nottue, cerchiamo di contenerle ma anche se si rosicchiano buona parte delle foglie di una pianta non fanno altro che anticipare quello che naturalmente avverrà. 4) Irrigazione: argomento assai più pernicioso dei parassiti. Il primo anno di "invernamento" ho fatto una strage. Se normalmente è più facile far morire un peperoncino per l'eccesso di irrigazioni che di sete, in inverno questo aspetto si moltiplica all'ennesima potenza. Il modo più sicuro per non far annegare i nostri peperoncini è fornire acqua (poca, sempre poca, meno che poca) solo quando le foglie iniziano ad afflosciarsi. E se non hanno più foglie? Allora di acqua ce n'è ancor meno bisogno. Alle piante "pelate" dò un goccio d'acqua (ancora meno del "poco" di prima) ogni 20 giorni/un mese, finché la pianta non dà segni di risveglio, poi aumento la quantità. Tutto questo con un "invernamento" normale, davanti ad una finestra o in una veranda, perché con l'impianto di Chilehead mi sa che tanto che quei peppers continueranno a vegetare alla grande.

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ciani
Dopo un bel pò d'assenza e vicissitudini varie arieccomi stimolato da un argomento su cui ho un pò di esperienza. Da 5 anni "inverno" i peperoncini coltivati in vaso, un pò perché mi dispiace lasciarli morire, un pò perché non uso light box e l'unico modo per avere raccolti decenti di chinense è partire in primavera con piante già ben sviluppate, un pò perché sono curioso di capire quanti anni riescono a campare i peperoncini (in proposito le versioni sono contrastanti). Aggiungiamo che in estate faccio qualche talea (grazie a Stefania per avermi aperto gli occhi su questa possibilità con una discussione letta qui sopra gli anni scorsi) per "perpetuare" varietà che mi interessano senza ricorrere agli isolamenti. Quest'anno ho invernato 30 piante, divise tra il salotto di casa mia, davanti ad una portafinestra, e la veranda di mia mamma (non riscaldata, cosa che negli anni passati non ha comportato problemi). Problemi dell'invernamento: 1) Afidi 2) Nottue 3) Perdita delle foglie 4) Irrigazione 1) Afidi: non utilizzo mai nessun tipo di trattamento chimico contro i parassiti delle piante. Il problema degli afidi è più forte nelle piante che ho in casa, sia per le temperature mediamente più elevate rispetto a quelle della veranda, sia per la presenza, in veranda, di coccinelle che tengono sotto controllo l'infestazione. Come ho iniziato a fare da un paio d'anni in primavera, quest'autunno ho permesso che gli afidi infestassero liberamente alcune piante che sembrano maggiormente soggette all'attacco delle bestiole (annuum, e solo di certi tipi, guarda caso quelli con le foglie più tenere e delicate). So che a logica gli afidi non dovrebbero spostarsi da una pianta all'altra, ma l'esperienza primaverile è questa: non combattendo l'infestazione sulle piante più attaccate, nelle altre la presenza degli afidi è marginale e facilmente contrastabile con un'azione "meccanica" (li schiaccio con le dita :crazy: ). Fossi in Chilehead proverei ad aggiungere ai peperoncini invernati un vaso di annuum, anche perché le temperature sono tali che non dovrebbero essere ancora morti (le piantine del mio orto sono ancora vive). Così potremmo anche capire se quello che succede a me è casuale o se ci stiamo inventando un nuovo metodo di lotta agli afidi, o forse sarebbe meglio chiamarla pacifica convivenza. 2) Nottue: stesso discorso degli afidi, anche se sono un pò più di "bocca buona", nel senso che nascono quasi esclusivamente su alcuni annuum, sempre quelli con le foglie delicate, ma poi non hanno problemi a spostarsi (l'anno scorso mi hanno rosicchiato le foglie di una yucca! chi ne possiede una sa quanto siano dure). Si chiamano "nottue" i bruchi di un gruppetto di farfalle, aspetto diverso ma comportamenti simili. I miei peperoncini sono attaccati da nottue di un colore verde pallido, che si mimetizzano benissimo e a sviluppo completato sono salsicciotti lunghi quasi quanto un mignolo e spessi la metà. Anche qui nessun trattamento: quando vedo le foglie mangiucchiate (o in terra trovo delle palline scure dal diametro di un paio di millimetri, la pupù delle care bestiole) cerco il colpevole e lo tolgo a mano. Certo, succede che un bulgarian carrot nascosto da altri vasi sia stato abbandonato a se stesso e adesso me lo ritrovo quasi senza foglie, ma anche questo non è un grosso problema, come vedremo nel prossimo punto. 3) Perdita delle foglie: ci sono varianti importanti anche tra peperoncini invernati uno accanto all'altro. Negli annuum le foglie resistono di più e spesso cadono quando la pianta sta emettendo foglie nuove (se questo avviene troppo precocemente, ad esempio a gennaio, queste foglie nuove cadranno a loro volta, lasciando spazio ad altre foglioline). Sui pubescens la mia esperienza si limita ad una pianta di rocoto che mantiene buona parte delle foglie e addirittura emette nuovi getti durante l'inverno. I Chinense hanno comportamenti differenti, ma tendono comunque a perdere quasi tutte le foglie precocemente. Ho un fatalii red che sia l'anno scorso che il precedente a dicembre non aveva più una foglia, lo ha salvato il bel verde dei rami non lignificati. Negli ultimi due anni a fine febbraio ha emesso i primi germogli e quando dopo un paio di mesi l'ho messo all'esterno è partito alla grande. Quest'anno l'ingiallimento delle foglie è iniziato a fine settembre e ne ha già perse buona parte (stessa situazione per due "figli" che sono spuntati nello stesso vaso a luglio e si sono già ben sviluppati, in attesa di essere rinvasati questa primavera per vedere cosa uscirà). Per questo dicevo di non fare un dramma per le nottue, cerchiamo di contenerle ma anche se si rosicchiano buona parte delle foglie di una pianta non fanno altro che anticipare quello che naturalmente avverrà. 4) Irrigazione: argomento assai più pernicioso dei parassiti. Il primo anno di "invernamento" ho fatto una strage. Se normalmente è più facile far morire un peperoncino per l'eccesso di irrigazioni che di sete, in inverno questo aspetto si moltiplica all'ennesima potenza. Il modo più sicuro per non far annegare i nostri peperoncini è fornire acqua (poca, sempre poca, meno che poca) solo quando le foglie iniziano ad afflosciarsi. E se non hanno più foglie? Allora di acqua ce n'è ancor meno bisogno. Alle piante "pelate" dò un goccio d'acqua (ancora meno del "poco" di prima) ogni 20 giorni/un mese, finché la pianta non dà segni di risveglio, poi aumento la quantità. Tutto questo con un "invernamento" normale, davanti ad una finestra o in una veranda, perché con l'impianto di Chilehead mi sa che tanto che quei peppers continueranno a vegetare alla grande.

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ciani

ops... credo di aver fatto un pò di confusione.

 

Sono fuori allenamento. Chiedo scusa a chi dovrà ripulire...

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serg68

Aggiungiamo che in estate faccio qualche talea (grazie a Stefania per avermi aperto gli occhi su questa possibilità con una discussione letta qui sopra gli anni scorsi) per "perpetuare" varietà che mi interessano senza ricorrere agli isolamenti.

 

:hyper: :hyper: .... ferma ....... ferma... si riproducono per talea? :o

 

dove trovo la discussione?

 

Si chiamano "nottue" i bruchi di un gruppetto di farfalle, aspetto diverso ma comportamenti simili. I miei peperoncini sono attaccati da nottue di un colore verde pallido, che si mimetizzano benissimo e a sviluppo completato sono salsicciotti lunghi quasi quanto un mignolo e spessi la metà. Anche qui nessun trattamento: quando vedo le foglie mangiucchiate (o in terra trovo delle palline scure dal diametro di un paio di millimetri, la pupù delle care bestiole) cerco il colpevole e lo tolgo a mano.

 

anch'io ho notato quelle brutte palline scure per terra :angry:

 

 

Tutto questo con un "invernamento" normale, davanti ad una finestra o in una veranda, perché con l'impianto di Chilehead mi sa che tanto che quei peppers continueranno a vegetare alla grande.

 

Ecco. appunto! nel mio caso, poichè la temp è alta, sono ripartite a mettere su nuove foglie e nuovi rami :wacko:

 

non ho i tuoi problemi riguardo l'irrigazione perchè un gg si e uno no, devo somministrare un pai di litri d'acqua per pianta :blink:

 

comunque grazie per aver condiviso la tua esperienza :good:

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