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Maverick

Il profumo...dalla terra

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Maverick

Pochi giorni fa ho sezionato alcuni frutti di Morouga provenienti dalla coltivazione Stuard.

La cosa che più mi ha colpito, facendo un confronto con i miei, è stata, oltre alla dimensione (molto più grandi quelli dello Stuard...), il profumo nel momento del taglio.

Ripescando poi nella memoria, senza andare tanto lontano, mi è bastato tornare a settembre quando, in occasione del pranzo piccante organizzato dalla mia azienda, Griggio (utente del forum), assaggiando i miei peperoncini e paragonandoli a quelli di Lonewolf, disse che erano più "gustosi" (meno "amari" credo avesse detto...).

Sembrerebbe un fatto casuale, ma...due indizi fanno una prova.

Ecco quindi che prende corpo l'ipotesi secondo la quale le caratteristiche di ciascun terreno influiscano in modo determinante sull'aroma e sul profumo dei frutti di peperoncino.

Quali siano i meccanismi alla base di quanto ipotizzato, purtroppo, non mi è chiaro: occorrerebbero sperimentazioni e costose analisi di laboratorio per capire se, effettivamente, esiste una correlazione tra lo sviluppo delle componenti aromatiche dei frutti (essenzialmente sostanze volatili tra cui sicuramente si ritrovano aldeidi, esteri, chetoni, ecc.) e la composizione del terreno.

Semplicemente da osservazioni empiriche e, avendo modo di conoscere piuttosto bene il terreno dello Stuard e il mio...oserei dire che un terreno più argilloso e calcareo (come ad esempio quello presente nella mia azienda) garantisce un maggiore sviluppo delle caratteristiche aromatiche dei frutti rispetto ad un terreno tendenzialmente di medio impasto/argilloso (in gergo, si dice così), ma meno calcareo, come quello dello Stuard.

Il profumo dei peperoncini deriva quindi veramente...dalla terra?!?.

Ai posteri la risposta (magari avvalorata da tesi scientifiche)!.

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Lonewolf

Credo sia un fatto assodato che le caratteristiche del terreno, insieme al clima, influiscono notevolmente sulle fcaratteristiche organolettiche di frutta e verdura; basta pensare alle vite e all'olivo, alle tante varieta' di vino e olio locali, le cui caratteristiche dipendono strettamente dall'ambiente di produzione.

 

Sicuramente sara' così anche per i peperoncini, anche se le correlazioni tra terreno, clima e odore/sapore sono ancora tutte da esplorare.

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AleSpaggia

Chiunque abbia Passione per raccolta dei Funghi sa che ogni terreno 'trasmette' caratteristiche di sapore (oltre che di dimensioni) diverse.

Quindi sono assolutamente d'accordo con Voi!!!

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Umberm

Terra, clima, anzianità della pianta, composizione dell'aria (tra aria di campagna, aria di mare e aria di città ci sono notevoli differenze), acqua di irrigazione, concimazione e, aggiungo, "caso" sono fattori che certamente determinano diversità tra frutti e ortaggi, peperoncini inclusi ovviamente.

Il sapore di alcuni ortaggi mangiati in agriturismo "veri", dove coltivano bio e lo stesso giorno vengono consumati a km 0 non è in nessun modo paragonabile allo stesso ortaggio acquistato al supermercato...

La questione posta da Maverick però rimane molto interessante: sarebbe stimolante, ad esempio, provare a coltivare semi "gemelli" in vasi con terreni diversi.

Siamo in tanti nel Forum... un minimo di ricerca (magari non rigorosamente scientifica) credo che possiamo riuscire a farla!

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Ara Pacis

quoto tutti in pieno. siete dei grandi!!!

 

quest'anno ho voluto far crescere in vaso 2 piante della stessa varietà;

una con terriccio, inerti e basacote 6M.

 

l'altra in terra di campo nota da queste parti, come particolarmente

adatta a coltivare ortaggi "di gusto" e non "di quantità".

 

spero di essere riuscito a comunicare il concetto.....

.....si tratta della solita storia della qualità sormontata dalla quantità.......

 

arrivando al dunque:

- peppers in terra di campo (in questo caso molto ricco di humus)

molto più gustosi, ma affetti e soggetti a diverse tipologie di attacchi di "vunginee".

molto più resistenti a carenze/eccessi idrici (trattamenti a base di neem e piretro preventivi,

zolfo e rame)

 

- peppers in terriccio, arricchito con inerti e fertilizzante 6M, molto più

prolifere, ma molto meno gustose e molto meno resistenti a qualsiasi forma di avversità clima/atmosferica.

(stessi trattamenti)

 

in questo caso erano C.annuum, varietà Jalapeno.

 

I Chinense in pieno campo hanno la particolarità

di crescere invece molto bassi e non tanto proliferi senza l'apporto di boro e concimazioni periodiche.

 

Non ho provato con frutescens e pubescens, nè con i wild(per paura di perdere le piante outdoor)

ma un chiltepin "sonorah" come forse noto è particolarmente resistente anche al freddo

ed alle gelate (qui in Puglia molto brevi).

 

Consigli?

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Vincer

Quoto al 100%

 

La terra, il terreno, il terriccio, in base a dove uno coltiva sono pilastri fondamentali su cui si basano poi i frutti finali.

Non sono i soli, ovviamente. Esposizione, clima, sbalzi di temperatura, dimensione vaso, irrigazioni artificiali o piogge naturali, concimazioni e in ultimo la Natura che rende ogni pianta individuo a se.

 

Io ho sempre coltivato in vaso, principalmente con due terricci commerciali. Ho avuto piante molto prolifiche in vasi piccoli e in vasi grandi, piante estese e piante "mingherline", piante verdi all'inverosimile e piante pallide, piante indistruttibili e piante delicatissime, piante che hanno voluto il sole e piante che hanno voluto l'ombra, piante invase dagli afidi e piante immuni agli afidi, piante coloratissime e piante monotone, frutti devastanti e frutti deludenti, frutti saporiti e frutti meno appetibili...il tutto in due sole coltivazioni per un totale di un centinaio di piante....

 

Forse si riuscirà a stabilire, a grandi linee, che la terra piena permette di avere queste caratteristiche preponderanti e il terriccio altre...ma non penso si riescano a dettare regole ferree ed assolute...

 

Ciao

Vincenzo

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