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Lonewolf

Peperoncino e Prostata

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Lonewolf

Nel settembre 2007 la Società Italiana di Urologia ha pubblicato un decalogo di comportamenti per scongiurare il

tumore alla prostata che ogni anno colpisce poco meno di 50.000 italiani, causa 7.000 morti ed è in forte crescita.

 

Insieme a raccomandazioni ovvie (come limitare insaccati, birra e superalcoolici) e indicazioni interessanti

(l'attività sessuale è benefica :thumbsup:) il decalogo contiene una pessima notizia per i peppermaniaci: il peperoncino

è da evitare o quantomeno da usare con molta moderazione ;).

Curiosamente (ma non tanto) i titoli dei giornali che hanno riportato la notizia si sono concentrati sul peperoncino ...

perchè non sulla birra? O su salami e prosciutti? Humm ... ;)

 

http://www.youtube.com/watch?v=PP6bjXxm3EM

 

Nell'ultimo numero di PIC, rivista periodica dell'Accademia del Peperoncino, sono messi a confronto i punti di vista

contrastanti di alcuni esperti.

 

Il prof. Enzo Mirone, presidente della Società Italiana di Urologia, pur riconoscendo al peperoncino effetti benefici

sui sistemi cardiovascolare e immunitario, conferma l'azione dannosa della capsaicina sulla prostata.

Secondo Mirone "Numerosi studi pubblicati sulle più importanti riviste internazionali hanno dimostrato che la capsaicina

possiede una potente azione pro-infiammatoria a livello prostatico"; tale azione infiammatoria puo' portare ad una

prostatite cronica che è correlata all'insorgere di neoplasie prostatiche.

Un consumo moderato, 2-3 volte la settimana, non crea comunque grossi problemi.

 

Di tutt'altro parere il prof. Bruno Amantea dell'Università Magna Grecia di Catanzaro, presidente del Comitato

Medico Scientifico dell'Accademia.

Secondo Amantea "Non esiste nella letteratura scientifica mondiale alcun articolo riguardante il danno potenziale o reale

causato alla prostata dalla capsaicina; e non esistono nemmeno osservazioni o dati epidemiologici che indichino

un aumento dell'incidenza del tumore alla prostata nei territori e nelle aree geografiche con più elevati consumi di peperoncino come il Sud Italia o il Messico.

Gli studi apparsi negli ultimi due anni attribuiscono invece alla capsaicina proprietà anticancerogene nei confronti

del cancro della prostata [...] dagli studi si evince la capacità della capsaicina di indurre apoptosi (suicidio) delle cellule

neoplastiche prostatiche gia' a dosaggi estremamente bassi" (equivalenti a un paio di grammi di Habanero al giorno per un uomo adulto).

 

Il prof. Tarro, presidente della Fondazione de Beaumont Benelli, riprende e conferma le tesi del prof. Amantea:

"[...] le popolazioni che usano diete ricche di peperoncino come gli indiani e i messicani hanno bassa incidenza di tumori, compreso quello della prostata [...]."

 

 

Anche se da "profani" non abbiamo elementi oggettivi di valutazione e il parere "contrario" è sicuramente molto qualificato, balza all'occhio che sono citati molti articoli e studi pro-peppers, mentre l'affermazione del prof. Mirone circa i "numerosi studi" contro non e' accompagnata da alcuna citazione.

Anche il momento scelto per la pubblicazione del decalogo (giusto qualche giorno prima del Festival del peperoncino) e la scarsa evidenza data agli altri fattori di rischio (birra, insaccati, liquori) sono quantomeno sospetti ... ;)

 

 

Sono opportune alcune precisazioni.

Quando si parla di consumo di peperoncino, in generale si intende polvere di C.annuum o comunque di varieta' poco potenti; ben pochi in Italia consumano C.chinense freschi o polvere di ultra-hot.

In altre parole, noi peppermaniaci siamo fuori da ogni statistica.

 

D'altra parte almeno la polvere autoprodotta che consumiamo è sicuramente peperoncino "puro" :nuke:.

La precisazione è importante ... tutti ricorderanno gli allarmi suscitati dal colorante cancerogeno Sudan rosso 1 rilevato qualche anno fa nella polvere di peperoncino commerciale .... e qualche perplessità è inevitabile quando si trova in commercio (come mi è successo recentemente) polvere di peperoncino allo stesso prezzo del peperoncino fresco, circa 10 euro/kg (!).

 

 

Una parola definitiva è al momento impossibile; certo, come sempre, una certa prudenza è opportuna, ma non bisogna dimenticare che con l'inquinamento dell'ambiente in cui viviamo (quasi tutti) e gli innumerevoli fattori di rischio di tutti i tipi a cui siamo esposti, un pò di capsaicina è probabilmente l'ultimo dei nostri problemi.

 

Il 28 marzo alla facoltà di Agraria dell'Università di Pisa si terrà un convegno sull'argomento, promosso dall'Accademia del Peperoncino; sicuramente un'ottima occasione per fare chiarezza ;).

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Lonewolf

I dati emersi dal convegno sono tranquillizzanti, ma come ho gia' detto noi peppermaniaci siamo sicuramente una categoria a parte perche' il nostro consumo di peperoncino e' sicuramente fuori da ogni statistica e da ogni comune buon senso ...

Fra 10 o 20 anni magari saremo presi come esempio di cosa puo' succedere o non succedere con un consumo smodato e prolungato ... :thumbsup:

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Tommy

Dopo la notizia appresa al telegiornale anche io sono andato in allarme (non sono un consumatore esagerato come alcuni,ma mi dò da fare) e ho fatto alcune ricerche su internet, e guardate cosa ho trovato http://www.analisi-lentini.com/news_scient.../index_ger.html

Certo niente di sicuro,ma mi ha tranquillizzato.

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alb

Io non so se questi articoli dimostrino la pericolosità o i benefici della capsaicina.

Di certo mettono in rilievo una cosa: che quello che dice una certa sedicente "scienza", o almeno quello che di essa riportano i mezzi di informazione, può tranquillamente essere ignorato, dato che si può trovare tutto e il contrario di tutto.

Che il motivo sia ignoranza, pressapocaggine, logorrea, esibizionismo da media, interesse personale, sponsorizzazioni o altro non so. Certo che se la nostra salute è in queste mani...

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Lonewolf

Concordo ...

In generale ritengo corretto l'approccio scientifico ai problemi, ma quando entrano in gioco interessi vari o semplicemente superficialita' nel condurre o valutare le ricerche si puo' sostenere tutto e il contrario di tutto ...

 

Se aggiungiamo anche la superficialita' dei mezzi di informazione, la frittata e' completa ... (avete mai notato che quando si legge un articolo su un argomento o fatto che si conosce bene si trovano sempre inesattezze o veri errori?)

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Tommy
Concordo ...

In generale ritengo corretto l'approccio scientifico ai problemi, ma quando entrano in gioco interessi vari o semplicemente superficialita' nel condurre o valutare le ricerche si puo' sostenere tutto e il contrario di tutto ...

 

Se aggiungiamo anche la superficialita' dei mezzi di informazione, la frittata e' completa ... (avete mai notato che quando si legge un articolo su un argomento o fatto che si conosce bene si trovano sempre inesattezze o veri errori?)

Parole sante...

Ho un bimbo di poco più di un'anno e il primo problema è stato Vaccino o non Vaccino?,poi Carne o non Carne?(non sono vegetariano stò parlando di svezzamento) e di conseguenza Uova o non Uova?

Fatto sta che ho trovato una miriade di informazioni e tutte discordanti o al limite parzialmente discordanti e tutte di illustri medici,adesso mi regolo secondo le frasi di mio nonno che saggiamente diceva:"Se una cosa ti va la puoi mangiare altrimenti ti può far male"(lo diceva in dialetto e molto più colorato ma il significato è questo).

 

PS:Gli ultimi dieci anni di vita, mio nonno li ha vissuti grazie al vino,l'unica cosa che gli andava. (era un tipo allegro :angry: )

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alb

Ovviamente non volevo fare una critica alla scienza, del cui metodo sono convinto, ma a un certo uso che si fa, della scienza o di qualcosa che per scienza è spacciato, ma che non lo è.

Purtroppo in ogni campo saltano fuori sempre più spesso ciarlatani o inventori dell'acqua calda.

Mentre in discipline strettamente scientifiche (fisica, chimica, per non parlare della matematica, che non è neanche una scienza sperimentale ma appartiene al dominio della logica pura) certe pretese possono essere abbastanza facilmente smontate (ma non troppo, quando entrano in gioco interessi o i famigerati media: vedi la quantità di trasmissioni di fanta-tutto), nel caso della disciplina medica, che è strettamente connessa a fattori umani spesso imponderabili, questo discernimento è, seppure non impossibile, molto più difficoltoso, lasciando ampi margini di manovra a parolai (magari in possesso del loro bravo titolo accademico, cosa ormai alla portata anche di chi è negato in materia) e millantatori vari.

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Pierluigi

Sarebbe interessante leggere qualche tabella o grafico che spieghi la percentuale di tumori alla prostata nelle popolazioni che fanno uso costante di peperoncino e confrontarli con quelle delle popolazioni dove il consumo è basso, vedere se cè correlazione o meno.

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Tullip
Sarebbe interessante leggere qualche tabella o grafico che spieghi la percentuale di tumori alla prostata nelle popolazioni che fanno uso costante di peperoncino e confrontarli con quelle delle popolazioni dove il consumo è basso, vedere se cè correlazione o meno.

concordo pienamente ,Ciao Tullip

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Tullip
I dati emersi dal convegno sono tranquillizzanti, ma come ho gia' detto noi peppermaniaci siamo sicuramente una categoria a parte perche' il nostro consumo di peperoncino e' sicuramente fuori da ogni statistica e da ogni comune buon senso ...

Fra 10 o 20 anni magari saremo presi come esempio di cosa puo' succedere o non succedere con un consumo smodato e prolungato ... ;)

Istintivamente non mi trovo d'accordo su certi allarmismi.Mi trovo d'accordo co Vasco,in quanto bisognerebbe fare statistiche con i paesi in testa alla classifica per uso di peperoncino.Mi ricordo che tanti anni fa,circolò la voce che il caffè fosse cancerogeno!!Addio a tutti gli italiani!!! Secondo me Calabresi Siciliani Napoletani e Romani dovrebbero prenotarsi per un mondo migliore!! Idem per il Messico,Paesi Arabi (tutti) Argentina e Brasile.Aggiungo che in tutto il mondo si mangiano pep. Il tumore alla prostata viene per alcolismo.carne cotta con olio fritto e carne in genere quando viene abusata.Io lo mangio(e tanto)dall'età di 10 anni,Ora ho 69 anni e se mi verrà un tumore sarà per altri motivi.

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guly

riapro un thread vecchiotto per dire che, dopo aver letto tutto d'un fiato una decina di articoli differenti, mi sembrano tutti scritti da non-scienziati, non-medici e non-ricercatori. il processo per arrivare ad una legge, e prima ad una tesi, e' piuttosto lungo (decine di anni: consideriamo che, da quel che mi risulta, non e' ancora scientificamente provato che il fumo causi tumori) e dubito arriveremo a qualcosa di chiaro prima che finisca il mondo (abbiamo due anni secondo i maya :wub:).

 

ho notato che la ricerca citata piu' di frequente dai pro-peppers e' stata finanziata dall'Accademia Italiana del Peperoncino, sicuramente uno sponsor non di parte :friends:

 

come ho notato che molti articoli citano la stessa ricerca, non quella finanziata dall'AIP ma quella citata qui sopra anche da analisi-lentini, traendo conclusioni quantomeno artistiche.

un esempio su tutti: se la capsaicina viene metabolizzata nell'intestino e non arriva nel sangue, come fa a prevenire l'infarto? misteri della fede o autori sotto l'effetto di sostanze psicotrope? :lol:

 

Sarebbe interessante leggere qualche tabella o grafico che spieghi la percentuale di tumori alla prostata nelle popolazioni che fanno uso costante di peperoncino e confrontarli con quelle delle popolazioni dove il consumo è basso, vedere se cè correlazione o meno.

 

c'e' da considerare che in quei paesi, ad esempio india o regioni dell'africa, solitamente il peperoncino viene usato come stimolante dell'appetito (provate ad immaginare di stare settimane a quelle temperature e ditemi se avreste voglia di mangiare B) ) e che hanno uno stile di vita che col nostro "occidentale" c'entra ben poco per dire niente.

 

nel mondo dove viviamo, dove si sta seduti 14 ore al giorno e sdraiati 8, dove l'attivita' fisica si limita a litigare col vicino, dove si mangia quattro volte il necessario, si respira eau de camion e si vede il sole tramontare dietro ad un palazzo non mi sento di preoccuparmi per un peperoncino in piu'.

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hot cat
nel mondo dove viviamo, dove si sta seduti 14 ore al giorno e sdraiati 8, dove l'attivita' fisica si limita a litigare col vicino, dove si mangia quattro volte il necessario, si respira eau de camion e si vede il sole tramontare dietro ad un palazzo non mi sento di preoccuparmi per un peperoncino in piu'.

Quoto :wub:

anche se non tutti stan seduti così tanto (almeno su una sedia :lol: ).. . dormire 8 ore poi.. non sarebbe sbagliato :friends:

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