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Maverick

Semi puri da frutti piccoli

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Maverick

Ho fatto una ricerca nel forum, ma non ho trovato titoli di 3D che potessero in qualche modo richiamare il mio post...Allora ne ho aperto uno nuovo (anche per comodità!! se per caso ce ne fosse un altro spostate pure/chiudete pure questo topic!).

 

Pongo una domanda a tutti quanti poichè è una cosa che mi sono sempre domandato...

 

Se si estraggono semi (puri) da frutti isolati che però sono rimasti piccoli rispetto allo standard della varietà, questi saranno in grado di generare una pianta che l'anno dopo darà frutti per così dire normali (standard) o darà frutti piccoli?

 

Vi chiedo questo poichè normalmente io ho sempre estratto semi (puri e non) da frutti "conformi allo standard", scartando quelli dei frutti piccoli (o rimasti tali)...

 

Grazie a tutti in anticipo!

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Melindo

i miei nonni mi hanno insegnato a raccogliere i semi dal frutto più bello... ma pensandoci un'attimo, cosa porta ad essere grande o piccolo un frutto? E' la pianta stessa che ha prodotto in quel caso un frutto di dimensioni inferiori o maggiori. Le caratteristiche genetiche sono date dalla pianta madre x quella padre, quindi se la tua pianta fa in maggioranza frutti piccoli e raccogli i semi solo dai frutti più grandi, loro si porteranno dietro la caratteristica della pianta madre di fare molti frutti piccoli (nel caso di frutti non ibridati).

 

Questa è tutta una mia ipotesi :(

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Hooker

per esperienza personale e dalle sagge parole di mio nonno: per fare una bella piante ci vogliono buoni semi ed i buoni semi stanno nei frutti migliori.

Il frutto deve essere grande, sano, maturo e bello. Generalmente i frutti migliori sono i primi a nascere ed in particolare per gli annum quelli che nascono dalla biforcazione principale della pianta. Questi saranno i frutti più grandi. Devo essere lasciati sulla pianta fino a che non appassiscono, ed il peduncolo secca.

Certo si spreca il frutto più bello e magari anche il primo (che fa gola più degli altri), ma in questo modo l'anno dopo avrai piante belle e più protette da malattie e parassitosi.

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Maverick

Riporto up questo mio topic perchè volevo ripresentare la domanda e avere più risposte.

Mi rispiego: ho diversi frutti isolati che si presentano conformi alla varietà, ma sono di dimensione ridotta rispetto alla media.

Da questi frutti è possibile estrarre semi che daranno luogo a piante con caratteristiche "normali" oppure le piantine daranno vita a "frutti piccoli"?!.

 

Grazie

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Lonewolf

Per mia esperienza, i semi sono "buoni" e le piante generate saranno normali.

Le piccole dimensioni frequenti nei frutti allegati in isolamento si spiegano con il minore numero di impollinazioni per singolo pistillo e di conseguenza di semi nel frutto.

In qualche modo il frutto si adegua al suo carico di semi ...

Approfondiro' la questione, spero di avere informazioni piu' precise in futuro.

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Maverick

Per mia esperienza, i semi sono "buoni" e le piante generate saranno normali.

Le piccole dimensioni frequenti nei frutti allegati in isolamento si spiegano con il minore numero di impollinazioni per singolo pistillo e di conseguenza di semi nel frutto.

In qualche modo il frutto si adegua al suo carico di semi ...

Approfondiro' la questione, spero di avere informazioni piu' precise in futuro.

Grazie Claudio... .

Sì, sarebbe interessante capire, sentendo qualche esperto di "semi", se questa tua epserienza è confermata...!.

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peppox

mai avuto problemi con semi estratti da frutti puri di dimensione "mini"

in genere non mi sono mai chiesto se i semi fossero vitali (per ignoranza lo davo per scontato)

la mia domanda è sempre stata : troverò qualche seme all'interno?

 

comunque questo tipo di problema si verificava più spesso con l'isolamento a seguito del metodo "colla"

isolando con i sacchetti di tnt solo raramente qualche frutto è leggermente più piccolo

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madreluna

il discorso è molto complesso, comunque se ricordate una domanda simile è stata proposta alla relazione mattutina al congresso a i s p e s di quest'anno, ed il dott. di Primio rispose con una battuta dicendo : " non tutti i figli di grandi calciatori diventano un grande calciatore" quindi non è assolutamente detto che semi estratti da un frutto "bello" replichino lo standard dei genitori, quindi quoto lonewolf e sottolineo che gli standard saranno confermati, anche nei frutti piccoli e non conformi, i semi secondo me, se isolati portano il patrimonio genetico della pianta, non del singolo frutto.

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Maverick

Osservazioni e pareri tutti interessanti (e intelligenti).

Rilancio con questa cosa (che è anche la fonte di ispirazione della mia domanda): leggere qua sotto per poi sviluppare concetti!!.

Fonte: Wikipedia

 

Fenotipo =

Con il termine fenotipo (dal greco phainein, che significa "apparire", e týpos, che significa "impronta") si intende l'insieme di tutte le caratteristiche osservabili di un organismo vivente, quindi la sua morfologia, il suo sviluppo, le sue proprietà biochimiche e fisiologiche comprensive del comportamento. Questo termine viene utilizzato in associazione al termine genotipo, dove per genotipo si intende la costituzione genetica di un individuo o di un organismo vivente.

 

 

Generalità

L'assetto genico determina la potenzialità di realizzazione delle caratteristiche fenotipiche, ma il fenotipo non è semplice manifestazione del genotipo: le caratteristiche fenotipicamente osservabili di un organismo sono il risultato dell'interazione tra il genotipo e l’ambiente. L'espressione genica può essere influenzata dall'interazione tra i geni e i loro prodotti (es: gli ormoni), da fattori ambientali (es: alimentazione, stile di vita) e da eventi che possono verificarsi in modo casuale durante lo sviluppo. In sintesi è possibile definire il fenotipo come la manifestazione fisicamente osservabile del genotipo che dipende dall’interazione tra espressione genica, fattori ambientali e casuali.

Per tale ragione è importante sottolineare che organismi con uno stesso genotipo non necessariamente presentano uguale fenotipo; bisogna infatti considerare l’influenza dei meccanismi sottostanti alle interazioni ambientali, oggetto di studio dell'epigenetica. Un esempio a cui fare riferimento è il caso dei gemelli omozigoti, i quali hanno genotipo identico: se crescono nello stesso ambiente, sottoposti agli stessi stimoli, tenderanno ad invecchiare (in senso biologico) in modo simile e avranno fenotipo simile (dalle caratteristiche fisiche al comportamento). Quando invece questi vengono separati, e sottoposti a stimoli ambientali diversi, tenderanno ad invecchiare in modi diversi e questa diversità sarà riscontrabile nelle caratteristiche fenotipiche.

D'altra parte organismi che mostrano uno stesso fenotipo non necessariamente presentano la stessa informazione genetica, o genotipo. Infatti la condizione di omozigosi dominante e quella di eterozigosi per un dato carattere, pur essendo il genotipo differente, si manifestano con lo stesso fenotipo.

 

Variazione fenotipica

Le variazioni fenotipiche (causate da variazioni genetiche ereditarie di base) sono un prerequisito fondamentale per l'evoluzione e per la selezione naturale. Infatti la selezione naturale incide indirettamente sulla struttura genetica di una popolazione avendo come bersaglio il fenotipo, dal momento che è quest'ultimo a determinare l'adattamento di un individuo all'ambiente. Senza variazione fenotipica non ci sarebbe nessuna evoluzione per selezione naturale.

L'interazione tra genotipo e fenotipo viene concettualizzata dalla seguente relazione:

  • genotipo (G) + ambiente (A) → fenotipo (P).

Una versione più sfumata della relazione è la seguente:

  • genotipo (G) + ambiente (A) + interazioni tra genotipo e ambiente (GA) → fenotipo (P).

Il genotipo è spesso dotato di una grande flessibilità nel modificare l'espressione fenotipica. Alcuni organismi mostrano fenotipi molto diversi in base alle diverse condizioni ambientali in cui vivono. Es. La pianta Hieracium umbellatum cresce in Svezia in due habitat completamente diversi. Un habitat è rappresentato dalle scogliere sul mare, quindi è di tipo roccioso, e la pianta cresce cespugliosa con foglie larghe ed infiorescenze estese. Il secondo habitat è rappresentato dalle dune sabbiose, dove la pianta cresce prostrata a terra, con foglie strette ed infiorescenze compatte. Queste due tipologie di terreno si alternano lungo la costa della Svezia ed il luogo in cui attecchisce il seme influenzerà il fenotipo della pianta adulta.

Un altro classico esempio è quello della Biston betularia, una falena che ha come habitat i boschi di betulle; la Biston betularia ha un fenotipo comune (forma tipica) caratterizzato dal colore bianco sporco con variegature più scure sul corpo e sulle ali. A partire dal 1848 tuttavia, cominciò a diffondersi una variante fenotipica più scura della specie stessa detta melanica.

Si ritiene che tale diffusione sia avvenuta in concomitanza con la rivoluzione industriale, che interessò l'Inghilterra del XVIII secolo. In quel periodo iniziarono ad essere immesse nell'atmosfera ingenti quantità di polveri scure derivanti dalla combustione del carbone (il principale combustibile delle macchine dell'epoca) e nelle aree industriali il notevole inquinamento aveva coperto anche i tronchi degli alberi di betulle con la nera fuliggine. Per effetto di questo mutamento ambientale, la forma melanica della Biston betularia (ossia la Biston betularia var. carbonaria) acquisì un vantaggio mimetico sulla forma chiara, in quanto quest'ultima risultava evidente sui tronchi divenuti più scuri e dunque facilmente predabile dagli uccelli. Il fenotipo scuro pertanto divenne in breve tempo numericamente prevalente nelle aree industriali. Questo fenomeno, detto "melanismo industriale", è stato di grande aiuto per comprendere i meccanismi della selezione naturale.

(...)

 

 

Osservazioni (mie personali)

Dato che il fenotipo è dato dall'interazione tra il genotipo (il patrimonio genetico e quindi il DNA) e l'ambiente, sarebbe "interessante" capire se (e in quale misura) le condizioni ambientali (temperature, piogge, esposizione al sole) incidono sulla manifestazione del genotipo per ciò che riguarda la forma e la dimensione dei frutti (isolati e non).

Da più parti si è scritto che, ad esempio, i primi frutti di peperoncino della stagione possono risultare non conformi; ecco, anche questa è una variazione fenotipica...ma influenzata da che cosa?!?. E l'altra domanda è conseguente a quest'ultima considerazione: tali frutti hanno un patrimonio genetico uguale a quello della madre oppure lo stesso DNA può aver subito modificazioni per così dire...temporanee!?!.

 

Sì, lo so che sono considerazioni complesse, ma...son tutte considerazioni/domande che meriterebbero approfondimenti/chiarimenti...!!!. :D

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Lonewolf

Da più parti si è scritto che, ad esempio, i primi frutti di peperoncino della stagione possono risultare non conformi; ecco, anche questa è una variazione fenotipica...ma influenzata da che cosa?!?. E l'altra domanda è conseguente a quest'ultima considerazione: tali frutti hanno un patrimonio genetico uguale a quello della madre oppure lo stesso DNA può aver subito modificazioni per così dire...temporanee!?!.

 

La forma non conforme e le piccole dimensioni dei primi frutti sono spesso legati all'assenza di semi. si tratta di frutti partenogenetici, generati senza che vi sia stata fecondazione.

C'e' senz'altro una relazione tra numero di impollinazioni riuscite (e quindi numero di semi nel frutto) e dimensioni del frutto, ma non so quanto questo parametro incida rispetto ad altri fattori.

 

I frutti non hanno mai il patrimonio genetico della madre, ma ereditano meta' del patrimonio genetico dalla madre e meta' dal padre; nel caso dell'autoimpollinazione padre e madre coincidono, ma comunque la ricombinazione di caratteri e' casuale (almeno per quei caratteri per cui la pianta e' eterozigote) e quindi c'e' sempre una variabilita'.

Il risultato della fecondazione puo' variare non solo per singolo frutto, ma anche per singolo seme!

 

Per rendere l'idea con un esempio forse piu' comprensibile, i nostri figli sono indubbiamente della stessa nostra specie, ma mai uguali tra loro (tranne il caso di gemelli monoovulari) e uguali ad uno dei genitori.

Lo stesso avviene per qualsiasi peperoncino.

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Dott. K.

topic molto interessante,

ho gli ultimi peppers in maturazione (che dio ce la mandi buona) e per un paio vorrei prendere i semi per l'anno prossimo ma i frutti sono un pò più piccoli rispetto ai primi nati.

 

resto aggiornato per capire se la dimensione e il periodo di nascita/maturazione dei peppers influenzeranno la pianta dell'anno prossimo.

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