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pensieri in disordine, musica e...

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Per un pugno di rigatoni

Il controllo post natalizio e’ paradossale: non solo ho lo stesso peso, ma ho anche tutti i parametri di massa magra, grassa e liquidi identici alla visita passata..   Sono sempre al “limite basso” del mio peso… quello oltre il quale in 5 anni non sono mai andato a parte brevi periodi di malattia con conseguenti disturbi intestinali.. lo faccio presente…   La dietologa sentenzia che se non ci saranno miglioramenti dovremo ritoccare la dieta al ribasso…   Mia moglie gioca l’asso: tira fuori un buono omaggio della palestra che frequenta e mi costringe ad andare.

nipotastro

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Continuavano a chiamarlo obesita’

Anche se a vedermi oggi non si direbbe, ho piu’ di qualche trascorso in palestra: praticamente fino ai 18 anni la mia vita era scuola-piscina, scuola-palestra a giorni alterni (in alcuni periodi il giovedi’ era addirittura scuola-palestra-piscina, per avere il sabato libero); poi mollai tutto di botto e misi su 12 kg in meno di un mese.   Rientrare in una palestra e’ stato uno shock traumatico… usero’ un fantastico luogo comune: non ci sono piu’ le palestre di una volta!   Come prima cosa sono cambiati i nomi: ginnastica, pesistica, culturismo non esistono piu’, sono sostituiti da fitness, bodybuilding e da una pletora nomi e acronimi per lo piu’ anglofoni.   La palestra che ricordavo io era un luogo di puzza e sudore, non ricordo ci fossero ragazze e nemmeno gente dai 40 in su… gli attrezzi erano spartani, usurati e le macchine spesso autocostruite… chi la frequentava non si curava piu’ di tanto per l’abbigliamento, anzi, la tuta da allenamento era la piu’ sgualcita e rattoppata.. tipicamente blu con le righe bianche sui lati, e quella “buona”, magari del modello col cappuccio (tipo “ il paradiso puo’ attendere”) era solo per arrivare in palestra e cambiarsi.   Ma andiamo con ordine: mia moglie mi convince/costringe alla prova di un mese presso la sua palestra (tanto e’ gratis, ho il buono, ricordate?)

nipotastro

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First Contact (Primo Contatto)

Circa 25 anni fa, forse qualcosa di piu’, l’ amico Gio organizzo’ una gara di pesca intitolata al nonno, appassionato cacciatore e pescatore. All’epoca con Gio e Eu passavamo tutto il tempo libero condividendo le passioni e gli interessi, quindi…   Al contrario degli altri io non avevo mai visto una trota fuori dalle pescherie o dal piatto.. la mia conoscenza della pesca si limitava a cio’ che avevo potuto vedere in qualche film.. Quindi domandai che tipo di abbigliamento occorresse.. nei film i pescatori hanno sempre stivali alti, cerate… tutta roba verde militare… pensai alla mimetica che avevo da qualche parte nell’armadio. “sisi, va benissimo! “ dissero; io avevo qualche remora perche’ gli anfibi erano abbastanza malmessi e sicuramente non piu’ a prova di acqua. “Perche’ dovresti? Puo’ capitare di bagnarsi, ma non e’ una regola!”.   ..e poi c’era il problema dell’ attrezzatura… “tranquillo..ti presto una delle mie canne” disse Eu… Mi raccomandai che fosse la piu’ economica… in caso di danni non ci avremmo pianto troppo   Passammo tutta la serata a fare le prove di lancio.. ritira, prendi a pistola il filo, gira l’archetto, fa questo movimento, togli il dito quando e’ su, ritira… Mi dimostrai un alunno assolutamente impedito nella coordinazione dito-braccio… ma alla fine riuscii anche a fare due lanci privi di danni.   La mattina seguente era buio pesto quando Gio ci passo’ a prendere; dovevamo andare al lago prima degli altri per sistemare qualcosa.. Arrivati sul posto era sempre buio, ma nel canneto nel quale ci ficcammo con la macchina c’era anche una densa bruma.. nebbia… La strada in terra e breccia finiva contro un cancello.. chiuso   Dopo aver ampiamente maledetto il proprietario del lago, bardati come se avessimo dovuto andare in guerra, infreddoliti e con l’umido nelle ossa, decidemmo di aspettare in auto. Un’ora dopo, con il primo chiarore del cielo la nebbia inizio’ a diradarsi e arrivo’ il tipo ad aprire il cancello.   Alle animate contestazioni di Gio sul ritardo, il tizio rispose: “..non lo sapevate che oggi cambia l’orario??” Prima domenica con l’ora legale.. e chi se ne ricordava??   Via via che sistemavamo le piazzole ed i picchetti il sole si alzava e al posto della bruma si iniziava a vedere l’ameno laghetto con tanto di sponde calpestabili e una brecciata di 5 metri che lo costeggiava tutto intorno… alberi… panchine…   Poi iniziarono ad arrivare le persone.. i piu’ un tuta ginnica, ma anche vestiti normalmente ed alcune signore addirittura in tailleur..   ..E noi pirla vestiti da rambo   Del resto della mattinata mi ricordo solo che mi misero nella postazione in mezzo tra loro due per evitare che con lanci particolarmente maldestri intrecciassi la lenza con altri (i pescatori sono incredibilmente suscettibili su alcune cose) che non mi fecero accendere il radione che avevo portato per combattere la noia (spaventa i pesci e i pescatori sono….) e che come prevedibile mi annoiai mortalmente.   Non ricordo se Eu e Gio pescarono qualcosa.. forse Eu un paio di pesci.. sicuramente vincemmo il premio “amico dell’organizzazione”… avanzavano due trofei e il mio e’ ancora da qualche parte a casa, a memoria della nostra impresa.

nipotastro

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