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The Pepperfather

Libro peperoncino

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The Pepperfather

Ciao ragazzi,

vi comunico che ho provveduto a stampare la mia tesi di laurea triennale.

Adesso è un bel libro in bianco e nero sul peperoncino................

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big jolokia

Interessante, puoi raccontarci qualcosina in più sui temi trattati nel libro?

 

Grazie

 

roberto

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Lonewolf

Forte!

 

puoi raccontarci qualcosina in più sui temi trattati nel libro?

 

... o, piu' semplicemente, puoi dirci dove possiamo acquistarlo? :D

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vasco71

Sono interessato anche io a comperarlo :good:

Proprio la settimana scorsa ho ordinato in libro "The Garden Pepper" che è in inglese e mi piacerebbe tanto avere un buon libro in italiano.

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Ara Pacis

complimenti per la pubblicazione!!!

 

dacci qualche info su come reperirlo :hi:

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big jolokia

Io al momento l'ho trovato su questo sito, magari è distribuito anche altrove :rolleyes:

 

roberto

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pistillo

complimenti..

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Maverick

Grandeeeee Giuseppeeeeeee!!.

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The Pepperfather

Ciao ragazzi,

il libro è in bianco e nero per diminuire i costi e tra qualche tempo lo si potrà trovare in vendita alla feltrinelli.

attualmente si può acquistare online all'indirizzo: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=631565.

Basta una semplice registrazione sul sito e si può pagare comodamente con postepay.

 

Il libro è la trasposizione della mia tesi triennale in scienze gastronomiche e aveva il titolo: Coltivazione, miglioramento genetico, utilizzo in gastronomia, valutazione agronomica e organolettica di Capsicum spp.

Il mio relatore è stato il prof. Fabbri Andrea mentre il correlatore il Dr. Mario Dadomo. Per problemi di limiti massimi non ho potuto approfondire alcune tematiche.

 

Ecco un breve riassunto su quello che io considero un libro di base adatto a chi ne sa poco o niente, ma che allo stesso tempo abbia adeguate conoscenze tecniche del settore:

 

Il mio tirocinio all’ Azienda Agraria Sperimentale Stuard ha previsto un impiego in tutto il ciclo vegetativo del peperoncino compreso il miglioramento genetico e la messa a punto di una scheda di valutazione analitico- descrittiva.

Nella prima fase mi sono occupato dell’intero ciclo vegetativo del peperoncino. Ho iniziato con la semina, che può essere eseguita meccanicamente o a mano in contenitori alveolati di diverse dimensioni. È buona norma curare attentamente il controllo del buon funzionamento della seminatrice poiché l’uniformità di semina è molto importante per lo sfruttamento migliore dello spazio in vivaio e per lo sviluppo delle piantine. A questo punto i contenitori alveolari vengono messi nelle celle di pre-germinazione che sono delle camere coibentate, di piccole dimensioni, mantenute a temperatura costante nell’arco delle 24 ore fra i 25-30°C, dove i contenitori ancora accatastati vengono stivati per 5-6 giorni fino all’emissione della radichetta. Successivamente vengono trasportati in vivaio e distesi sui bancali.

La messa a dimora delle piantine, sia per le colture in serra che in pieno campo, può essere effettuata a mano oppure meccanicamente. Nel trapianto meccanico la macchina trapiantatrice trainata da un trattore apre un solchetto nel quale, mediante distributore a tazze o pinze, vengono depositate le piante. Apposite ruote convergenti posteriori pressano il terreno vicino alle radici.

Le distanze d’impianto variano in funzione del vigore della varietà coltivata e della localizzazione della coltura (in serra o in pieno campo). Il trapianto in campo dell’Azienda Stuard è stato effettuato durante tutto il mese di maggio 2009.

La raccolta del peperoncino, per la grande scalarità tipica della specie, si protrae per diverso tempo. Sulla stessa pianta si trovano di solito contemporaneamente bacche a diversi stadi di maturazione dislocate su diverse ramificazioni fino ad arrivare ai fiori nella zona apicale dei germogli. Se la raccolta avviene quando le bacche hanno raggiunto la loro colorazione finale (gialla, arancione, rossa o marrone) la pianta diminuisce o ritarda le raccolte successive.

La seconda fase mi ha visto impegnato nel miglioramento genetico, soprattutto tramite l’autofecondazione e l’impollinazione incrociata per la creazione diibridi F1. Gli obiettivi fondamentali dei piani di ricerca del miglioramento genetico sul peperoncino ad uso alimentare sono rivolti alla costituzione di linee aventi in sintesi le caratteristiche di seguito indicate:

• architettura della pianta che, nelle sue varie componenti e articolazioni, presenti modificazioni del portamento tali da renderla idonea alla raccolta meccanica, con rispondenza anche a calendari di commercializzazione di durata ben definita;

• adattabilità e flessibilità alle varie condizioni ambientali;

• produttività espressa in elevata resa numerica e ponderale delle bacche;

• attitudine a fornire frutti singoli o in mazzetti, eretti, inclinati o penduli, regolari ed omogenei;

• piccantezza da accentuata a lieve: si tende a selezionare varietà la cui piccantezza sia innanzitutto poco variabile fra le piante della stessa varietà e che sia immediatamente percepibile all'assaggio ma con persistenza breve (caratteristica molto gradita dal consumatore);

• attitudine delle bacche ad essiccare in pianta (quelle destinate ad uso alimentare);

• attitudine del peduncolo al facile distacco dalla pianta;

• conservabilita dei frutti freschi e loro resistenza al trasporto;

• resistenza alle più comuni fitopatie (verticillosi, cancrena del pedale, virosi e nematodi).

La tecnica della fecondazione incrociata è la seguente: prima di procedere occorre scegliere le varietà che si intende utilizzare. E’ preferibile scegliere due varietà della stessa specie, fra le quali una fungerà da maschio e l’altra da femmina. In genere si sceglie come femmina una varietà dalle caratteristiche morfologiche desiderate, con un buon numero di fiori e possibilmente di buone dimensioni, per agevolare le operazioni di incrocio. Quale maschio si sceglie una varietà che possa combinarsi agevolmente con l’altra e contribuisca a donare caratteri aggiuntivi, quali resistenze a malattie, qualità, aspetto, etc. Il fiore del maschio viene protetto con un sacchetto di TNT (tessuto non tessuto), che viene apposto alcuni giorni prima dell’apertura del fiore, per garantire la purezza del polline, perché gli insetti possono trasportate altro polline sulle antere. Per quanto riguarda la femmina, bisogna scegliere un fiore ancora chiuso ma prossimo all’antesi. Il fiore, benché ancora chiuso, risulta completamente formato e i petali sono dello stesso colore del fiore aperto. Questo fiore andrà emasculato, pertanto occorre togliere con attenzione i petali e gli stami stando attenti a non rovinare il pistillo. Per aiutarsi in questa fase si può utilizzare una pinzetta. Si deve notare che il pistillo matura prima degli stami e pertanto non vi è il rischio che al momento della castrazione possa già essere stato fecondato. Questa è un’operazione che si fa la sera prima dell’incrocio in maniera che il giorno dopo lo stigma sia pronto a ricevere il polline. Non sarà necessario coprire con TNT in quanto, tolti i petali, il fiore femminile non risulta attrattivo per gli insetti pronubi e l’impollinazione anemofila è rarissima, specialmente in serra. Lo stilo del gineceo si allunga durante la notte e, lubrificandosi, rende più facile l’adesione del polline. A questo punto il polline viene trasferito sull’apparato femminile selezionato il giorno precedente. Il polline va prelevato dai fiori della varietà che funge da maschio e precedentemente coperti dal TNT, che siano ben aperti, e può essere raccolto in diversi modi, aiutandosi con apposito contenitore, quale la capsula petri. Il polline viene fatto aderire con la punta di una matita, o altro strumento adeguato, sullo stigma della femmina. Su ogni fiore si appone un’etichetta che indichi i nomi delle due varietà incrociate, dando precedenza al nome femminile. Se il pistillo è effettivamente maturo, il granulo pollinico germinerà e formerà un tubo pollinico che prenderà la direzione dell’ovario alla base del pistillo. I fiori non allegati cadranno dopo una settimana mentre quelli allegati cominceranno ad ingrossarsi. Una volta maturato il frutto, si preleverà il seme e lo si farà asciugare. Qualora si intenda usare direttamente l’ibrido F1 ottenuto, si dovranno mantenere in purezza i due parentali e ripetere la combinazione ogni anno, in quanto le generazioni successive dell’F1 darebbero origine a diversi segreganti. Se invece si intende ottenere una nuova linea pura, occorreranno alcuni anni di procedure di autofecondazione. Se la pianta che si sta autofecondando è una linea pura allora avremo frutti identici alla pianta adulta. Sia nel primo che nel secondo caso la tecnica di esecuzione sarà uguale. Si procederà quando la pianta avrà i primi fiori aperti che verranno asportati. Le singole branche selezionate verranno protette con un sacchetto di TNT opportunamente chiuso alla base. Un'etichetta indicherà il giorno in cui viene effettuata questa operazione. Nell’ultima fase sono state messe a punto due schede di valutazione del peperoncino, una analitico-descrittiva e una a punteggio. Per questa attività sono state analizzate 52 varietà di peperoncino provenienti dal campo catalogo 2009 dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard. La scheda di valutazione analitico-descrittiva ha preso in esame sia le caratteristiche morfologiche dell’apparato epigeo che l’intensità e la complessità olfattiva. A livello gusto-olfattivo sono state analizzate la persistenza, l’intensità, le sensazioni orali e il tempo di percezione in bocca. La scheda a punteggio ha preso in esame sia l’aspetto estetico che l’armonia del frutto e della pianta. Sono state valutate anche l’intensità e la complessità olfattiva, l’intensità e la persistenza della sensazione di piccante nel cavo orale. Tutte le varietà analizzate hanno mostrato un equilibrio soddisfacente tra i fattori analizzati. Il punteggio è andato da 60/100 a 85/100 per la varietà Habanero Red Caribbean, che è risultata quella che ha mostrato maggiore equilibrio tra le varianti valutate. Dai risultati emersi nella scheda analitico-descrittiva, nell’esame visivo, si evince che tutte le piante mostrano una vigoria sufficiente, ma per un impiego di determinate varietà come coltura intensiva sarebbe consigliato l’uso di tutori per evitare che la pianta cada di lato. La struttura delle piante varia tra la forma a cespuglio che può essere piccolo, medio o grande, e la forma ad alberello o alberello ramificato. Alcune varietà mostrano una elevata compattezza come ad esempio Bacco 2 e Lingua di Fuoco. La variazione cromatica ha evidenziato la vasta sfumatura di colori che si può avere un frutto a seconda del grado di maturazione. Nell’esame olfattivo si è potuto notare che oltre ai sentori di peperone altri aromi contribuiscono al gusto del peperoncino quali il sentore di pomodoro, cetriolo, vaniglia, frutta sotto spirito. Nell’esame gusto-olfattivo sono stati presi in esame l’intensità della piccantezza, che a sua volta ha preso in considerazione il grado di piccantezza, la persistenza della piccantezza, le sensazioni lasciate nel cavo orale e il tempo di percezione del piccante dall’inizio della masticazione. Si può notare come l’intensità e la persistenza siano strettamente correlate, infatti più un peperoncino tende ad avere un intensità elevata e più persiste la sensazione nel cavo orale. Si è notato inoltre che non tutti i peperoncini hanno lo stesso effetto: molti producono “bruciore” solo sulla lingua, mentre alcuni coinvolgono tutto il cavo orale.

 

Ovviamente se leggendo il libro vi accorgerete che c'è qualche refuso non esitate a farmelo notare!!!!!!!!!!!!!

E buona lettura a tutti

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big jolokia

Grazie mille per la descrizione "estesa" che ci hai fornito: questo mi ha stuzzicato la curiosità ancora di più e quindi mi farò un regalino per natale ;)

 

roberto

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The Pepperfather

grazie a voi!!!!!!!!!!! Spero che il lavoro sia apprezzabile

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cossuziggy

Grandissimo!!!

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vasco71

Ciao ragazzi,

il libro è in bianco e nero per diminuire i costi e tra qualche tempo lo si potrà trovare in vendita alla feltrinelli.

attualmente si può acquistare online all'indirizzo: http://ilmiolibro.ka....asp?id=631565.

Basta una semplice registrazione sul sito e si può pagare comodamente con postepay.

 

Il libro è la trasposizione della mia tesi triennale in scienze gastronomiche e aveva il titolo: Coltivazione, miglioramento genetico, utilizzo in gastronomia, valutazione agronomica e organolettica di Capsicum spp.

Il mio relatore è stato il prof. Fabbri Andrea mentre il correlatore il Dr. Mario Dadomo. Per problemi di limiti massimi non ho potuto approfondire alcune tematiche.

 

Ecco un breve riassunto su quello che io considero un libro di base adatto a chi ne sa poco o niente, ma che allo stesso tempo abbia adeguate conoscenze tecniche del settore:

 

Il mio tirocinio all’ Azienda Agraria Sperimentale Stuard ha previsto un impiego in tutto il ciclo vegetativo del peperoncino compreso il miglioramento genetico e la messa a punto di una scheda di valutazione analitico- descrittiva.

Nella prima fase mi sono occupato dell’intero ciclo vegetativo del peperoncino. Ho iniziato con la semina, che può essere eseguita meccanicamente o a mano in contenitori alveolati di diverse dimensioni. È buona norma curare attentamente il controllo del buon funzionamento della seminatrice poiché l’uniformità di semina è molto importante per lo sfruttamento migliore dello spazio in vivaio e per lo sviluppo delle piantine. A questo punto i contenitori alveolari vengono messi nelle celle di pre-germinazione che sono delle camere coibentate, di piccole dimensioni, mantenute a temperatura costante nell’arco delle 24 ore fra i 25-30°C, dove i contenitori ancora accatastati vengono stivati per 5-6 giorni fino all’emissione della radichetta. Successivamente vengono trasportati in vivaio e distesi sui bancali.

La messa a dimora delle piantine, sia per le colture in serra che in pieno campo, può essere effettuata a mano oppure meccanicamente. Nel trapianto meccanico la macchina trapiantatrice trainata da un trattore apre un solchetto nel quale, mediante distributore a tazze o pinze, vengono depositate le piante. Apposite ruote convergenti posteriori pressano il terreno vicino alle radici.

Le distanze d’impianto variano in funzione del vigore della varietà coltivata e della localizzazione della coltura (in serra o in pieno campo). Il trapianto in campo dell’Azienda Stuard è stato effettuato durante tutto il mese di maggio 2009.

La raccolta del peperoncino, per la grande scalarità tipica della specie, si protrae per diverso tempo. Sulla stessa pianta si trovano di solito contemporaneamente bacche a diversi stadi di maturazione dislocate su diverse ramificazioni fino ad arrivare ai fiori nella zona apicale dei germogli. Se la raccolta avviene quando le bacche hanno raggiunto la loro colorazione finale (gialla, arancione, rossa o marrone) la pianta diminuisce o ritarda le raccolte successive.

La seconda fase mi ha visto impegnato nel miglioramento genetico, soprattutto tramite l’autofecondazione e l’impollinazione incrociata per la creazione diibridi F1. Gli obiettivi fondamentali dei piani di ricerca del miglioramento genetico sul peperoncino ad uso alimentare sono rivolti alla costituzione di linee aventi in sintesi le caratteristiche di seguito indicate:

• architettura della pianta che, nelle sue varie componenti e articolazioni, presenti modificazioni del portamento tali da renderla idonea alla raccolta meccanica, con rispondenza anche a calendari di commercializzazione di durata ben definita;

• adattabilità e flessibilità alle varie condizioni ambientali;

• produttività espressa in elevata resa numerica e ponderale delle bacche;

• attitudine a fornire frutti singoli o in mazzetti, eretti, inclinati o penduli, regolari ed omogenei;

• piccantezza da accentuata a lieve: si tende a selezionare varietà la cui piccantezza sia innanzitutto poco variabile fra le piante della stessa varietà e che sia immediatamente percepibile all'assaggio ma con persistenza breve (caratteristica molto gradita dal consumatore);

• attitudine delle bacche ad essiccare in pianta (quelle destinate ad uso alimentare);

• attitudine del peduncolo al facile distacco dalla pianta;

• conservabilita dei frutti freschi e loro resistenza al trasporto;

• resistenza alle più comuni fitopatie (verticillosi, cancrena del pedale, virosi e nematodi).

La tecnica della fecondazione incrociata è la seguente: prima di procedere occorre scegliere le varietà che si intende utilizzare. E’ preferibile scegliere due varietà della stessa specie, fra le quali una fungerà da maschio e l’altra da femmina. In genere si sceglie come femmina una varietà dalle caratteristiche morfologiche desiderate, con un buon numero di fiori e possibilmente di buone dimensioni, per agevolare le operazioni di incrocio. Quale maschio si sceglie una varietà che possa combinarsi agevolmente con l’altra e contribuisca a donare caratteri aggiuntivi, quali resistenze a malattie, qualità, aspetto, etc. Il fiore del maschio viene protetto con un sacchetto di TNT (tessuto non tessuto), che viene apposto alcuni giorni prima dell’apertura del fiore, per garantire la purezza del polline, perché gli insetti possono trasportate altro polline sulle antere. Per quanto riguarda la femmina, bisogna scegliere un fiore ancora chiuso ma prossimo all’antesi. Il fiore, benché ancora chiuso, risulta completamente formato e i petali sono dello stesso colore del fiore aperto. Questo fiore andrà emasculato, pertanto occorre togliere con attenzione i petali e gli stami stando attenti a non rovinare il pistillo. Per aiutarsi in questa fase si può utilizzare una pinzetta. Si deve notare che il pistillo matura prima degli stami e pertanto non vi è il rischio che al momento della castrazione possa già essere stato fecondato. Questa è un’operazione che si fa la sera prima dell’incrocio in maniera che il giorno dopo lo stigma sia pronto a ricevere il polline. Non sarà necessario coprire con TNT in quanto, tolti i petali, il fiore femminile non risulta attrattivo per gli insetti pronubi e l’impollinazione anemofila è rarissima, specialmente in serra. Lo stilo del gineceo si allunga durante la notte e, lubrificandosi, rende più facile l’adesione del polline. A questo punto il polline viene trasferito sull’apparato femminile selezionato il giorno precedente. Il polline va prelevato dai fiori della varietà che funge da maschio e precedentemente coperti dal TNT, che siano ben aperti, e può essere raccolto in diversi modi, aiutandosi con apposito contenitore, quale la capsula petri. Il polline viene fatto aderire con la punta di una matita, o altro strumento adeguato, sullo stigma della femmina. Su ogni fiore si appone un’etichetta che indichi i nomi delle due varietà incrociate, dando precedenza al nome femminile. Se il pistillo è effettivamente maturo, il granulo pollinico germinerà e formerà un tubo pollinico che prenderà la direzione dell’ovario alla base del pistillo. I fiori non allegati cadranno dopo una settimana mentre quelli allegati cominceranno ad ingrossarsi. Una volta maturato il frutto, si preleverà il seme e lo si farà asciugare. Qualora si intenda usare direttamente l’ibrido F1 ottenuto, si dovranno mantenere in purezza i due parentali e ripetere la combinazione ogni anno, in quanto le generazioni successive dell’F1 darebbero origine a diversi segreganti. Se invece si intende ottenere una nuova linea pura, occorreranno alcuni anni di procedure di autofecondazione. Se la pianta che si sta autofecondando è una linea pura allora avremo frutti identici alla pianta adulta. Sia nel primo che nel secondo caso la tecnica di esecuzione sarà uguale. Si procederà quando la pianta avrà i primi fiori aperti che verranno asportati. Le singole branche selezionate verranno protette con un sacchetto di TNT opportunamente chiuso alla base. Un'etichetta indicherà il giorno in cui viene effettuata questa operazione. Nell’ultima fase sono state messe a punto due schede di valutazione del peperoncino, una analitico-descrittiva e una a punteggio. Per questa attività sono state analizzate 52 varietà di peperoncino provenienti dal campo catalogo 2009 dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard. La scheda di valutazione analitico-descrittiva ha preso in esame sia le caratteristiche morfologiche dell’apparato epigeo che l’intensità e la complessità olfattiva. A livello gusto-olfattivo sono state analizzate la persistenza, l’intensità, le sensazioni orali e il tempo di percezione in bocca. La scheda a punteggio ha preso in esame sia l’aspetto estetico che l’armonia del frutto e della pianta. Sono state valutate anche l’intensità e la complessità olfattiva, l’intensità e la persistenza della sensazione di piccante nel cavo orale. Tutte le varietà analizzate hanno mostrato un equilibrio soddisfacente tra i fattori analizzati. Il punteggio è andato da 60/100 a 85/100 per la varietà Habanero Red Caribbean, che è risultata quella che ha mostrato maggiore equilibrio tra le varianti valutate. Dai risultati emersi nella scheda analitico-descrittiva, nell’esame visivo, si evince che tutte le piante mostrano una vigoria sufficiente, ma per un impiego di determinate varietà come coltura intensiva sarebbe consigliato l’uso di tutori per evitare che la pianta cada di lato. La struttura delle piante varia tra la forma a cespuglio che può essere piccolo, medio o grande, e la forma ad alberello o alberello ramificato. Alcune varietà mostrano una elevata compattezza come ad esempio Bacco 2 e Lingua di Fuoco. La variazione cromatica ha evidenziato la vasta sfumatura di colori che si può avere un frutto a seconda del grado di maturazione. Nell’esame olfattivo si è potuto notare che oltre ai sentori di peperone altri aromi contribuiscono al gusto del peperoncino quali il sentore di pomodoro, cetriolo, vaniglia, frutta sotto spirito. Nell’esame gusto-olfattivo sono stati presi in esame l’intensità della piccantezza, che a sua volta ha preso in considerazione il grado di piccantezza, la persistenza della piccantezza, le sensazioni lasciate nel cavo orale e il tempo di percezione del piccante dall’inizio della masticazione. Si può notare come l’intensità e la persistenza siano strettamente correlate, infatti più un peperoncino tende ad avere un intensità elevata e più persiste la sensazione nel cavo orale. Si è notato inoltre che non tutti i peperoncini hanno lo stesso effetto: molti producono “bruciore” solo sulla lingua, mentre alcuni coinvolgono tutto il cavo orale.

 

Ovviamente se leggendo il libro vi accorgerete che c'è qualche refuso non esitate a farmelo notare!!!!!!!!!!!!!

E buona lettura a tutti

 

Complimentissimi e grazie per il riassunto. Lo ordino subito.

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hot cat

Grande!! complimentissimi per la scelta della tesi e (naturalmente) per la pubblicazione :hi:

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The Pepperfather

Grazie a tutti

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Lonewolf

Grande!

Ho gia' letto la tesi di Giuseppe, ma mi piace avere tra le mani un libro "vero" ... acquistato pochi minuti fa ;)

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big jolokia

Copione :blum:, ti ho battuto sul tempo :lol:

 

roberto

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Ara Pacis

preso!!! :hi:

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The Pepperfather

se volete sul sito potete anche lasciare un commento (sia positivo che negativo)!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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big jolokia

Mi è arrivata in mattinata la mail di conferma che il libro è stato spedito :)

 

roberto

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Lonewolf

Idem, ieri.

Appena letto commentero' sicuramente sul sito :yes:

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ronyoto

complimenti! ottimo lavoro :)

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big jolokia

Arrivato poco prima di mezzogiorno, magari lo inizio questa sera stessa :)

 

roberto

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The Pepperfather

SPero vi piaccia!!!!!!!!!!!!! Thanks for reading

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