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ottone

pubblicazione su varietà italiane di peperoncini

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ottone

non so se è il posto adatto, semmai il moderatore sposterà il topic in zona più consona. guardando con ammirazione il sito di dave dewitt, mi è venuta l'idea di fare una pubblicazione sulle varietà italiane di peperoncini. censimento, foto e descrizione. che ne pensate? mi pare che non vi sia nulla di simile. un lavoro da fare in gruppo. il gruppo pepperfriends. attendo pareri!

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alb

Per quanto mi concerne il parere è senz'altro positivo.

Quello che non è positivo, ahimé, è il contributo che potrei dare...

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Chuck

Eheh l'Abruzzo...qui in giro nella mia città al mercato dove ci sono direttamente gli agricoltori vendono sempre lo stesso tipo di frutto,

che si chiama lazzaretto. Qualcuno nei balconi di casa coltiva altre tipologie di frutti, ma al max possono dirti che si tratta di quello lungo o corto.

Solo un signore vende la varietà tipo "lazzaretto" molto lunga, credo il cayenna joe long come riporta thechileman.

Ovviamente un lavoro del genere sarebbe interessante, il mio contributo è assicurato!

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Lonewolf

Questo argomento e' estremamente interessante, anche se molto complesso.

Si tratta di raccogliere informazioni, foto, semi di varieta' locali coltivate tradizionalmente ... il nome e' relativamente importante, puo' variare anche da paese a paese.

Se riusciamo a raccogliere un bel po' di materiale, e' poi possibile coltivare queste varieta', confrontarle, classificarle e in qualche anno farsi un'idea precisa delle varieta' tradizionali.

 

E' un lavoro impegnativo, ma copre un "buco" nella cultura piccante italiana; tanto per capire la situazione attuale, l'anno scorso a Diamante sono stato alla sede dell'Accademia e ho chiesto un opuscoletto, pubblicazione o altro materiale sulle varieta' coltivate in Calabria ...

se avessi detto che venivo da Marte, la faccia di chi ho interpellato sarebbe stata meno stupita ;)); non esiste nulla del genere!

 

Unico neo del progetto, per quanto mi riguarda ... la mia ricerca sulle varieta' locali della zona in cui vivo e' presto completata ... non esistono varieta' locali ! :sweatingbullets:

Non ricordo di aver mai visto/mangiato peperoncini piccanti prima del 1980-85 ... (ma occasionalmente si trovavano peperoni dolci leggermente piccanti, anche tra quelli coltivati localmente, chissa' quali incroci ...)

La spezia locale piu' diffusa (prima dell'arrivo di lonewolf/nagalone :crying:) e' il cren (rafano) e nella cucina veronese e' molto usato il pepe (dal cui nome dialettale, pearo, deriva quello di una famosa salsa per bolliti, la peara' (=pepata)).

 

Il maggior contributo in questa ricerca arrivera' necessariamente dagli amici del centro-sud-isole.

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Chuck

Io credo che ci siano delle varietà note per lo più con nomi locali,

per questo sarebbe di aiuto la collaborazione di persone che risiedono in parti diverse d'Italia per una catalogazione efficace.

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Bonnet

Io ci sono!! Per quello che posso fare ovviamente.......

Il peperoncino sembra una pianta sconosciuta o poca coltivata, in realtà ho scoperto che tantissimi ne fanno uso e ogni tanto alcuni hanno un paio di piantine dove poter prendere frutti freschi.

Bene o male le varietà sono sempre quelle...

Comunque interessante il progetto!! :sweatingbullets:

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Franzz

anche io ci sono!! di sicuro troveremo decine di nomi regionali per le stesse varietà, però tentar non nuoce.

 

Ho un paio di "chicche" regionali che mi piacerebbe diffondere!!

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ottone

sono contenta di tanto entusiasmo. effettivamente in italia per quanto riguarda la catalogazione dei nosrti pep c'è un buco: sappiamo tutto sui messicani, caraibici, indiani. ma anche qui è molto diffuso, ovviamente da roma in giù, con l'unica eccezione dello "spagnolin" piemontese. un progetto di tale portata, secondo me è fattibilissimo, richiede impegno e tempo. occorre dividersi anche i compiti; al centro sud i "ricercatori", poi un coordinatore, i coltivatori che raccoglieranno i semi e li coltiveranno. insomma, mi pare un bell'impegno. qualche idea sull'organizzazione?

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nipotastro

per quel che so:

 

lazzaretto e' il nome generico per indicare il peperoncino in quasi tutto l'abruzzo

(dove si coltivano essenzialmente dei cayenna type di varia lunghezza ed una varieta' di tondo da riempire e conservare sott'olio)

 

saettino (e nomi derivati): e' il termine equivalente utilizzato nella provincia di teramo (pe r lo piu' per identificare un cayenna type di dimensioni medie )

 

pepinello (pepinello cucente e derivati): si usa nel basso chietino per indicare il peperoncino in genere

 

 

sette fratelli: varieta' "a mazzetto" con punta verso l'alto e frutto come un cayenna piccolo, frequente del chietino

 

lazzaretto colorato: piantina decorativa (max 25 cm) con piccoli frutti eretti (1,5 cm x 0,5) che cambiano colore nella maturazione passando per verde-viola-giallo-arancio-rosso ...

 

conterranei, controllate e confermate, grazie

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Chuck

Nel basso chietino il peperoncino assume precisamente i nomi dialettali di:

 

- puntalett, nel lancianese;

- piparul, nel vastese...

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nipotastro

dimenticavo...

 

sono frequenti anche

 

i cosiddetti pelosi, una variante di acrata/goat's weed (normalmente chiamati anche messicani)

le campane (che io sappia unico baccatum in zona) chiamati in mille maniere diverse (a rosa, campanelle,.... palloncini cinesi!)

le ceraselle, tondi molto piccoli, diametro su 2 cm

 

i lazzaretti variano dai 5/7 cm (nel teramano saettini)

ai 10/15 cm (lazzaretto tipico, di cui parla Chuck) con polpa piu' spessa, raccolti anche verdi o arancioni per il consumo da freschi

ai 20/25 cm molto sottili, poco piccanti e non particolrmente saporiti, a causa della scarso spessore della polpa

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Lonewolf

Sarebbe interessante ottenere semi da varie fonti, coltivarli (in team) e poi confrontarli per capire quante diverse varieta' ci sono effettivamente ...

 

Per quanto riguarda l'organizzazione, direi che abbiamo tempo nell'estate-autunno per raccogliere info e semi, con l'idea di coltivare quante piu' varieta' italiane possibile nel 2009 (dividendoci il compito, naturalmente).

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nipotastro
Sarebbe interessante ottenere semi da varie fonti, coltivarli (in team) e poi confrontarli per capire quante diverse varieta' ci sono effettivamente ...

La vera difficolta' e' proprio questa: la maggior parte dei coltivatori (hobbysti e professionisti) ormai si rivolge ai vivai per l'acquisto di piantine gia' pronte per il trapianto... (con buona pace delle varieta' autoctone...)

 

Attivo le mie fonti... :thumbsup:)

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ottone

io quest'anno avrò varietà per lo più di annuum italiane : un po' per scelta e un po' perchè i primi chinense sono morti nel trapianto all'esterno e quelli sopravvissuti sono stati mangiati dalle lumache (le ho eliminate però eh eh ). quindi le piantine che ho potrebbero essere l'inizio per questo lavoro. dividerei però le varietà tipo regionali dalle varietà regionali dei nomi. le varietà di peperoncini non penso siano molte, moltissimi invece i nomi locali. formiamo un gruppo a cui far riferimento? forza volontari!!!

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alb

Un altro nome generico usato (anche) in parte dell'Abruzzo credo sia diavulillo, o le varianti diavulicchio e simili.

(questo detto però da un abruzzese solo al 50%)

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Lonewolf
Sarebbe interessante ottenere semi da varie fonti, coltivarli (in team) e poi confrontarli per capire quante diverse varieta' ci sono effettivamente ...

 

Per quanto riguarda l'organizzazione, direi che abbiamo tempo nell'estate-autunno per raccogliere info e semi, con l'idea di coltivare quante piu' varieta' italiane possibile nel 2009 (dividendoci il compito, naturalmente).

 

E' arrivato il momento di riprendere in mano l'interessante progetto di coltivare quante piu' possibili varieta' "italiane".

Il progetto richiede che chi ha a disposizione semi di varieta' tipiche "locali" li coltivi o li metta a disposizione di altri per la semina 2009 allegando documentazione il piu' completa possibile (nome locale, utilizzo, caratteristiche ecc)

Nel corso del 2009 dovremmo riuscire a creare una prima base dati per farci un'idea di quante varieta' ci sono in circolazione e anche delle effettive differenze o somiglianze (aldila' dei diversi nomi dialettali).

 

L'appello e' rivolto principalmente agli iscritti del centro-sud; al nord siamo piuttosto a corto di materiale

(per quanto ne so non ci sono varieta' tipiche venete; fino a 10-15 anni fa non mi era mai capitato di vedere piante di peperoncino dalle mie parti :flowers:)

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ottone

bene bene... io quest'anno avrò parecchie varietà di peperoncini calabresi. semi avuto da nagalone e da altri membri del sud italia. certezza d'origine quindi. si tratta di 3 varietà ad alberello, con caratteristiche differenti. di classici lunghi. di ciliegini. di medi all'insù, ho anche semi estratti da pep ciliegini provenenti dalla calabria. fra breve(attendo una più avanzata maturazione dei frutti), posterò le foto nel post che ho aperto sulle mie piante del 2008. ho anche i semi dei pep calabresi coltivati l'anno scorso e non più quest'anno. penso sia importante anche stabilire i criteri da seguire per la catalogazione. certamente nessuno può aver la pretesa di conoscere esattamente l'evoluzione del peperoncino importato dopo la scoperta dell'america in europa e in italia. ma si può fare un serio censimento delle attuali varietà esistenti in italia. questo penso sia fattibilissimo, con un po' di lavoro di tutti. naturalmente non vorrà essere una bibbia, ma un elenco costantemente aperto all'aggiornamento. c'è bisogno di uno che raccolga i semi da tutti e li distribuisca chi ne farà richiesta? che tenga il carteggio dei nomi delle varietà e di chi le ha adottate? pensate a un lavoro centralizzato di raccolta e distribuzione cioè, o a qualche altro sistema?

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Lonewolf
c'è bisogno di uno che raccolga i semi da tutti e li distribuisca chi ne farà richiesta? che tenga il carteggio dei nomi delle varietà e di chi le ha adottate?

 

Ottime domande ... mancherebbe solo un "Eccomi!" finale :wacko:

 

Scherzi a parte, per mentenere un po' d'ordine conviene centralizzare la raccolta semi (mi propongo come volontario) per poi ridistribuirli a chi si impegna a coltivarli (naturalmente chi ha semi interessanti puo' anche coltivarli direttamente).

 

L'importante pero' e' documentare la provenienza e altre particolarita', altrimenti non aggiungiamo nulla alla conoscenza ...

io per esempio ho molti semi di peperoncini "calabresi" (almeno 10 varieta' diverse), ma non so nulla della loro storia a parte il fatto che provengono da frutti coltivati in Calabria; potrebbero benissimo non essere neppure tipici della Calabria, ma coltivati li per caso.

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Tullip
non so se è il posto adatto, semmai il moderatore sposterà il topic in zona più consona. guardando con ammirazione il sito di dave dewitt, mi è venuta l'idea di fare una pubblicazione sulle varietà italiane di peperoncini. censimento, foto e descrizione. che ne pensate? mi pare che non vi sia nulla di simile. un lavoro da fare in gruppo. il gruppo pepperfriends. attendo pareri!

benissimo!!ottima cosa.Forza,forza,forza.Ciao Tullip

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Tullip
Io credo che ci siano delle varietà note per lo più con nomi locali,

per questo sarebbe di aiuto la collaborazione di persone che risiedono in parti diverse d'Italia per una catalogazione efficace.

Mi trovi perfettamente d'accordo.Quello che conta è individuare il nome locale della pianta,gia coltivata in quella regione!!Tutto il resto è accademia.Una volta individuato il nome locale,il problema è risolto,E' il fine di questo forum.Ciao tullip

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Tullip
anche io ci sono!! di sicuro troveremo decine di nomi regionali per le stesse varietà, però tentar non nuoce.

 

Ho un paio di "chicche" regionali che mi piacerebbe diffondere!!

Perfetto,diffondile!!Ciao Tullip

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Tullip
sono contenta di tanto entusiasmo. effettivamente in italia per quanto riguarda la catalogazione dei nosrti pep c'è un buco: sappiamo tutto sui messicani, caraibici, indiani. ma anche qui è molto diffuso, ovviamente da roma in giù, con l'unica eccezione dello "spagnolin" piemontese. un progetto di tale portata, secondo me è fattibilissimo, richiede impegno e tempo. occorre dividersi anche i compiti; al centro sud i "ricercatori", poi un coordinatore, i coltivatori che raccoglieranno i semi e li coltiveranno. insomma, mi pare un bell'impegno. qualche idea sull'organizzazione?

Anche lo spagnolin sembra essere tipico.Ciao tullip

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monfi_habanero

essendo piemontese DOC, mi metto alla ricerca dello spagnulin, cmq penso sarà difficile trovare l'originale.

Passo e chiudo, prossimamente posto informazioni.

Cmq per quanto mi so nella mia zona si usa quello tondo da fare ripieno e poi da mettere sott'olio...in settimana vado dallo zio che ha l'orto e vedo di recupare info...

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pioc
Un altro nome generico usato (anche) in parte dell'Abruzzo credo sia diavulillo, o le varianti diavulicchio e simili.

(questo detto però da un abruzzese solo al 50%)

 

.. "'u diavlell" come lo chiamano al paese di mio padre (Pretoro - CH)

 

Per Mich... CH = Chieti e non Switzera, mi raccomando non confondiamo!

 

:lol::):)

 

Per gli Abruzzo-Chili-Lover, visto che siamo un gruppetto non da poco ed anche abbastanza vicini

che ne dite di inizare a ...

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Vincenzo

dal basso della mia profonda inesperienza esprimo il mio parere favorevole per l'iniziativa e mi dichiaro interessatissimo a lavorare sulle varietà siciliane (ovviamente) e soprattutto etnee (ancora più ovviamente vista la mia origine).

 

però non ho la più pallida idea se ne esistano e dove andare a pigliarle

 

inoltre sarebbe utile legare le cultivar identificate alle tradizioni, usi, cultura locale, ecc

 

dare un senso tipo slowfood

 

sparato troppo alto?

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