tribo75 18 Posted April 18, 2011 Cercando informazioni su internet riguardo le nuove lampade con temperatura di colore di 2100k mi sono imbattuto su questo articolo vedi il link e non riesco a capire se davvero le lampade a 2100k siano migliori rispetto alle 2700k che ci hanno venduto fino ad ora per uso coltivazione, oppure se sia l'ultima trovata commerciale per far cambiare lampada a chi già ne possiede una e pompare un pò i prezzi. Che ne pensate? Share this post Link to post Share on other sites
pepentone 5 Posted April 18, 2011 Che ne pensate? ci mmettero' un po' a leggerlo tutto, pero' l'affermazione che una lampada ad incandescenza consuma tutta l'energia assorbita per produrre lucee mi sembra un po' "azzardata"... Share this post Link to post Share on other sites
tribo75 18 Posted April 18, 2011 ci mmettero' un po' a leggerlo tutto, pero' l'affermazione che una lampada ad incandescenza consuma tutta l'energia assorbita per produrre lucee mi sembra un po' "azzardata"... Quell'affermazione è legata al concetto di fattore di potenza, dato che una lampadina ad incandescenza è sostanzialmente una resistenza pura dal punto di vista elettrico, la corrente che la attraversa è in fase con la tensione applicata. Questo significa che tutta la potenza assorbita è potenza attiva, manca la componente reattiva, per cui applicando la definizione di "fattore di potenza" si ottiene il valore 1. Invece le lampade al neon tubolari (anche se neon è un termine usato genericamente per indicare le lampade a fluorescenza che potrebbero sfruttare gas differenti dal neon) così come le CFL cioè le compatte a risparmio energetico ed anche le HPS, hanno bisogno di un accenditore/reattore che sia esso integrato o esterno, ferromagnetico o elettronico. Per esempio le CFL, sia quelle da pochi watt che le phytolites da 250w, hanno il reattore integrato nella base. Le HPS e i tubi al neon invece lo hanno esterno. Il reattore dal punto di vista elettrico è composto da elementi resistivi, induttivi e capacitivi, questi determinano uno sfasamento elettrico fra la tensione e la corrente con una conseguente componente attiva ed una reattiva, da cui il fattore di potenza minore di uno. Tuttavia il reale consumo in bolletta è determinato dalla sola componete attiva, quella reattiva incrementa il valore assoluto della corrente che và a gravare sul distributore (enel) in quanto aumentano le perdite nella linea elettrica dalla cabina all'utenza. Le cose cambiano se il dato riportato nella CFL in watt esprime in verità la potenza totale che andrebbe espressa in VA (Volt moltiplicato Ampere e si legge VoltAmpere) perchè in quel caso una lampada CFL da 200w con fattore di potenza 0,55 equivarrebbe ad una lampada da 110w reali. Spero di aver chiarito e non aver complicato di più le cose e chiudo qui l'OT sul fattore di potenza a meno che qualcuno non voglia altri chiarimenti. Quello che mi incuriosisce invece è il discorso sulla temperatura di colore, fino a pochi mesi fa ci hanno propinato le lampade da 2700k come quelle ideali per la fioritura ed ora ci vengono a dire che, a parità di potenza, una 2700k potrebbe rendere fino alla metà di una 2100k? Share this post Link to post Share on other sites
Piccantilly 15 Posted April 18, 2011 molto interessante, grazie Tribo secondo me la differenza potrebbe stare nei picchi di emissione delle radiazioni luminose utili alla sintesi clorofilliana o Photosintetically Active Radiations (PAR) nel senso che le lampade a 2100K, a parità di potenza, emettono più PAR rispetto alle 2700K nel range del rosso che è la lunghezza d'onda utile per la fioritura infatti, a conferma di questa mia ipotesi, le lampade a 6400K emettono luce bianca con una grossa componenete nel blu (fase vegetativa) Share this post Link to post Share on other sites
tribo75 18 Posted April 18, 2011 Secondo un sito americano la temperatura di colore di 2100k è il fattore che dà il vantaggio alle HPS rispetto alle CFL con temperatura di 2700k. Dice anche che in un test effettuato con CFL a 2100k e a 2700k le prime hanno dato dei risultati migliori stimabili in un 10% però non si diceva nè cosa avessero coltivato nè in quali condizioni. Share this post Link to post Share on other sites
tribo75 18 Posted April 20, 2011 Giada della redazione di giardinaggioindoor mi ha cortesemente segnalato questa sperimentazione clicca qui effettuata sui peperoncini ed ha richiesto ulteriori dati al titolare del marchio Phytolite. Vi terrò aggiornati Share this post Link to post Share on other sites
pepentone 5 Posted April 20, 2011 Vi terrò aggiornati scusa fabio approfitto per tornare OT se ho ben capito dei miei neon pago solo la corrente utilizzata dal tubo e non quella usata dal reattore? Share this post Link to post Share on other sites
tribo75 18 Posted April 20, 2011 scusa fabio approfitto per tornare OT se ho ben capito dei miei neon pago solo la corrente utilizzata dal tubo e non quella usata dal reattore? Paghi anche quella attiva consumata dal reattore perchè non è composto da componenti ideali. Cioè il reattore non è un induttore reale ma presenta perdite nel circuito ferromagnetico che si comportano come resistive, più le perdite nelle componenti resistive vere e proprie. Quelli elettronici non so bene come funzionino ma anche loro consumano energia. Per quello che ho letto in diversi siti un reattore consuma circa un 10%-15% dell'energia assorbita dal bulbo, quindi una CFL da 200w dovrebbe assorbire sui 220w. Quella che non paghi è la componente reattiva che viene scambiata fra gli elementi induttivi e capacitivi del reattore. Nell'esempio dell'articolo in questione, si parla di lampade da 200w con fattore di potenza di 0,55 ci sarebbe anche una componente reattiva consistente. Mi viene però il sospetto che la notazione utilizzata nell'articolo sia impropria, infatti in elettrotecnica il fattore di potenza è il coseno dell'angolo compreso fra il vettore che individua la componente attiva e il vettore che individua la potenza totale. a metà pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Potenza_(elet...tenza_complessa viene spiegato abbastanza bene, a patto di avere un minimo di dimestichezza con i vettori e gli angoli. Il dubbio che mi viene è che nell'articolo abbiano definito il fattore di potenza come semplice rapporto fra il modulo della potenza attiva realmente assorbita dal bulbo e il modulo della potenza totale assorbita dall'apparato, in quel caso un fattore 0,55 sarebbe davvero scarso, anzi inaccettabile. Share this post Link to post Share on other sites