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Lonewolf

Dalla semina al primo rinvaso

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bimbo

...io mi sto indottrinando proprio bene!!!!!!

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hot cat
...io mi sto indottrinando proprio bene!!!!!!

Bravo!! :lol: studia!studia! che tra poco si mette in pratica!!

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mich
...io mi sto indottrinando proprio bene!!!!!!

 

 

E se puoi fai le prove ora così sei prontissimo a gennaio-febbraio :lol:

 

Bravo, così si fa!

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bimbo
:) si si che le sto facendo le prove! Sto provando a far germinare 8 semini...in scottex umido....e in 3 giorni me ne sono germinati 4 :) ...che ho prontamente messo in bicchierino proprio ieri!!!!......il tutto a temperature controllate fra 23 e 26°....ora sono in ansia per il primo uncino!!!!!!.....e spero che con coccole e cure le piantine passino l'inverno....in modo da avere il raccolto il prima possibile!!!!.....Il tutto si svolgerà dentro l'appartamento, davanti ad una porta finestra che prende il sole circa 6 ore al giorno....da appena sorge fino alle 13 circa....e vicino al termosifine per i periodi freddi.....anche se qua a Cagliari il freddo vero non c'è proprio!!!!
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orso

Ciao,

 

ti spiego le fasi della semina e tu mi elenchi gli sbagli che commetto :-)

 

- riempio i bicchieri da bibita con terriccio da semina a grana fine;

- foro i bicchieri x la fuoriuscita dell'acqua in eccesso;

- appoggio i semi nel terriccio;

- metto i bicchieri in un contenitore;

- chiudo contenitore e bicchieri al loro interno, con la carta velina ( sarebbe la pellicola trasparente e aderente giusto?);

- appoggio il contenitore a terra, sotto il termosifone;

- IMPORTANTE: in che modo annaffio senza non togliere ogni volta la carta velina, con una siringa con l'ago?

- i semi devono essere lavati con acqua e varichina (soluzione al 10%) e poi asciugati, o mi sbaglio?

 

- dopo la germinazione, per la semina indoor, serve mettere una luce al neon molto vicina ai bicchieri?

 

- Quanti errori ho commesso? :-)

 

Ciao

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mich

Io faccio così:

 

Semina in vaschette con relativo coperchio, con il metodo scottex.

 

Il termostato del germbox va bene tarato tra i 27° e i 29°.

 

Trapianti in bicchiere di plastica bucati sul fondo: scrivere sul bicchiere il pepsss che c'è dentro.

 

Riempire pieno zeppo di terriccio. (Prima riempivo per 3/4 ma ho capito che è sbagliato)

 

Mettere il bicchiere a mollo in acqua in un vassoio (circa 8 cm di acqua, così inizia ad assorbire).

 

Quando è il momento giusto (istintivo, a peso), eseguire (per "scolare") dei movimenti verso il basso con il bicchiere in modo che eventuali eccessi di acqua spariscano.

 

Pareggiare il terriccio delicatamente con un dito. Bucare al centro con una matita, circa 0,5 - 1 cm: bagnando lo spessore della terra diminuisce.

 

Infilare delicatamente il seme con radichetta verso il basso o orizzontalmente. Così il germoglio si stacca meglio dal seme.

 

Ricoprire delicatamente il seme con terriccio da semina e pareggiare delicatamente con un dito.

 

Coprire con un leggero strato di vermiculite (Germisol F), che mantiene umidità e temperatura.

 

Spruzzare acqua tiepida con spruzzino. Coprire con cellophan e elastico. Lasciar assorbire un po' l'acqua dal fondo.

 

Spostare in vassoio asciutto e infine mettere in lightbox sempre acceso finché non spunta bene il germoglio.

 

Rimuovere il cellophan e riciclarlo per tutta la stagione, fino al termine della semina.

 

E poi passare a lightbox giorno e notte.

 

Tempistica lightbox: 15 h luce, 9 h notte.

 

 

(qui: https://www.pepperfriends.com/forum/index.p...p;showentry=328)

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zampillo
I peperoncini richiedono dalla nascita alla maturazione dei primi frutti un tempo variabile a seconda della specie e varieta', da un minimo di 90 giorni per i piu' veloci C.Annuum fino a 120-150 giorni per i C.Chinense o piu' per varieta' wild.

Questo tempo e' riferito ai primi frutti maturi, ma e' necessario molto piu' tempo per il primo raccolto "vero" che coincide con la maturazione di tutti (o quasi) i frutti prodotti dalla prima fioritura.

 

Seminando all'aperto nei nostri climi (almeno al centro-nord) le nascite iniziano a fine aprile/inizio maggio, i primi frutti si raccolgono ad agosto e il raccolto vero e proprio puo' essere pronto per fine settembre o inizio ottobre.

Questo significa che il raccolto e' a rischio; quest'anno nel nord Italia a meta' ottobre le temperature minime sono scese fino a sfiorare lo zero; sarebbero bastati solo un paio di gradi in meno per causare la morte di tutte le piante, ancora cariche di frutti!

 

E' quindi opportuno seminare in anticipo, in modo da arrivare ai primi di maggio con piante gia' grandicelle e (se possibile) pronte alla fioritura.

Con questa tecnica e' possibile effettuare due raccolti completi nella stagione; come e' noto, i peperoncini producono a ciclo continuo; appena le piante sono "scaricate" dai frutti del primo raccolto, subito fioriscono di nuovo in modo massiccio e riparte un nuovo ciclo produttivo.

Se si riesce ad avere piante pronte per la prima fioritura a maggio, si puo' effettuare un primo raccolto a meta agosto e un secondo raccolto completo entro ottobre.

I fortunati che vivono in zone con clima molto mite (sud Italia, Liguria) possono effettuare anche un terzo raccolto per Natale.

Anticipare i tempi ha anche altri vantaggi; l'allegagione dei fiori di peperoncino e' difficoltosa ad alte temperature, come quelle che si riscontrano in luglio-agosto, soprattutto se si cerca di isolare i fiori con metodi (sacchetti tnt, colla ecc) che comportano inevitabilmente un incremento della temperatura; riuscire a far fiorire le piante in giugno permette di ottenere risultati molto migliori e un maggior numero di frutti isolati.

 

Semina anticipata significa semina "indoor".

L'esperienza pratica dimostra che il periodo giusto e' gennaio per i C.Chinense, C.Frutescens, C.Pubescens e specie wild, febbraio per i C.Annuum e C.Baccatum.

Questa tecnica richiede una serie di accorgimenti e la disponibilita' di spazio e tempo.

E' necessario spazio perche' prima di maggio ciascuna pianta puo' richiedere uno spazio considerevole; difficilmente si possono ammucchiare piu' di 20-25 piante di 3-4 mesi in un metro quadrato; l'altezza in alcune varieta' puo' arrivare ad 1 metro!

Sono necessari anche tempo e una presenza costante perche' le piantine devono essere curate, innaffiate, controllate con regolarita'.

 

Ci sono moltissimi metodi per far nascere e crescere piantine indoor; descrivero' le tecniche che utilizzo, che sono anche quelle piu' comuni e semplici; sono ormai ben collaudate e ... funzionano!

Occorre sempre tener presente che sono possibili un gran numero di variazioni sul tema; in particolare e' possibile riunire in un solo "ambiente" germinazione e prime fasi della crescita.

 

Occorre prima di tutto distinguere chiaramente alcuni momenti diversi che richiedono diverse impostazioni; la germinazione, le primissime fasi della crescita, il primo rinvaso e le fasi successive di crescita.

 

La germinazione dei semi richiede calore e umidita'; la luce non e' necessaria.

 

E' opportuno pre-trattare i semi sia per disinfettarli che per ammorbidire l'involucro esterno; questo argomento richiederebbe una trattazione a parte, ma in sintesi puo' essere utile un'immersione per 5 minuti in una soluzione al 10% di varecchina (ipoclorito di sodio) eventualmente preceduta da un'immersione per mezz'ora in fosfato trisodico (NA3PO4); dopo entrambi i trattamenti i semi devono essere accuratamente sciacquati con acqua fredda.

 

:DDomanda :il trattamento del seme sopracitato può essere fatto a quanto mi dici anche con semplice conegrina...in che %?

Tale processo è chiamato osmopriming ?O sono due cose diverse. Esiste una discussione sul forum per questo argomento?

 

 

E' possibile utilizzare una grande varieta' di supporti per far germinare i semi; i due piu' semplici, descritti qui, sono terriccio e scottex.

 

Per la semina in terriccio e' preferibile utilizzare un terriccio specifico per semina, di ottima qualita' e a grana fine; poiche' la quantita' necessaria e' minima, non ha senso risparmiare su questo componente.

Se non si trova terriccio per semina, si puo' almeno setacciare il terriccio universale per eliminare le impurita' piu' grossolane.

Senz'altro sconsigliata la terra di campo, troppo compatta e quasi sicuramente infestata di funghi, nematodi e altri patogeni.

Come contenitori si possono utilizzare vari tipi di supporti professionali (contenitori alveolati, vaschette a 6-8 posizioni ecc), ma la scelta piu' semplice e' costituita da normali bicchierini da caffe'.

I bicchierini devono essere forati sul fondo per permettere la fuoriuscita dell'acqua in eccesso (e, come vedremo, anche l'ingresso dell'acqua di irrigazione in certe tecniche).

 

I semi devono essere interrati poco profondamente; la regola classica e' "profondo quanto il diametro del seme", ma qualche mm in piu' non e' un problema ... certo 2 cm sono sicuramente troppi! B)

Una tecnica piu' professionale consiste nell'appoggiare il seme sulla superficie del terriccio e coprire con uno strato di un paio di mm di "vermiculite", un inerte che ha la proprieta' di trattenere l'umidita' e non opporre alcuna resistenza all'emersione del germoglio.

 

:DDomanda: la vermiculite ha le dimensioni di circa 2x2 e anche qualcosa in più...non è meglio macinarla più fine in modo che le foglie colitedonari abbiano la forza di sollevare la vermiculite?

Il tempo stringe e voglio preparami la lezioncina...prima di seminare Il terriccio va ben bagnato inizialmente e poi mantenuto costantemente umido, senza esagerare.

E' una buona idea coprire i bicchierini con una pellicola trasparente o riporli in un ambiente chiuso, in modo da ridurre l'evaporazione e provocare un effetto condensa che mantiene umido il terriccio.

Spesso si vedono piccole piantine in bicchierini riempiti di terra a meta'; non c'e' alcun motivo per non sfruttare tutto il volume disponibile e un po' di terra in piu' consente di far raggiungere alla piantina dimensioni maggiori prima di effettuare il primo rinvaso.

 

E' possibile interrare piu' semi per bicchierino, ma occorre poi essere pronti a sopprimere le piantine in eccesso su ciascun bicchierino o affrontare il difficile compito di separarle ...

se non ci sono reali problemi di spazio e' preferibile utilizzare un bicchierino per ogni seme;

l'alternativa e' utilizzare il metodo scottex descritto in seguito.

 

La temperatura ideale e' tra 25 e 30°C, non di piu'.

Sembra che un calo notturno delle temperature sia positivo, ma non ho esperienza diretta di questo fatto.

Per fornire calore, ogni metodo e' valido; si possono piazzare i bicchierini in un contenitore sopra o sotto un termosifone, sopra il frigo, sopra un router o un video, in un piccolo bagno particolarmente caldo ...

L'importante e' testare prima le temperature per essere sicuri che non ci siano picchi che potrebbero danneggiare i semi.

 

Se si devono far germinare molti semi, e' senz'altro preferibile un approccio professionale.

La soluzione ottimale e' un "letto caldo" che si puo' ottenere con uno strato di sabbia (sterilizzata), un cavo riscaldante (come quelli usati in acquari o rettilari), un termostato che ne controlla il funzionamento e un termometro min-max di controllo.

Sia il termostato che il termometro di controllo devono essere muniti di sondino per misurare la temperatura "nel" terriccio (in bicchierini di controllo, senza semi).

Il tutto puo' essere sistemato in una scatola di plastica con coperchio o struttura equivalente.

 

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NB. Le anse del cavo in questa foto sono troppo lontane, come ho rilevato al primo utilizzo ... per un germ-box di queste dimensioni sono necessari almeno due cavi riscaldanti.

 

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Tra i due parametri, temperatura e umidita', il secondo e' quello piu' critico; una riduzione della temperatura puo' allungare i tempi di germinazione, ma l'improvvisa essicazione del terriccio dopo che il seme ha iniziato il processo di germinazione puo' essere fatale.

 

In questa fase non c'e' alcun bisogno di concimare il terreno (neanche nelle fasi successive, a dire il vero; ne riparliamo ... tra un paio di mesi! :()

 

---

 

Il metodo "scottex" e' una alternativa alla semina diretta in terriccio, ma sono opportune alcune precisazioni perche' spesso lo si vede utilizzare in modo quantomeno inutile.

I semi in presenza di calore e umidita' germinano praticamente dovunque, anche immersi direttamente in acqua.

Il metodo scottex provvede semplicemente un supporto alla germinazione che puo' essere mantenuto umido facilmente.

Il grosso vantaggio, rispetto alla semina in terriccio, e' che e' richiesto uno spazio molto minore;

e' possibile sistemare in una piccola scatola di plastica con coperchio, in un sottovaso chiuso in un sacchetto o semplicemente in un sacchetto un gran numero di pezzetti di scottex ognuno contenente (appoggiati in superficie o, meglio, racchiusi tra due strati) un gran numero di semi.

Un contenitore di piccole dimensioni puo' essere mantenuto piu' facilmente alla temperatura ottimale.

 

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Occorre controllare almeno una volta al giorno i semi; quando di vede spuntare la radichetta, occorre interrarli, prestando attenzione a non danneggiare la radichetta.

Da quel momento in poi valgono le stesse considerazioni gia' esposte per la semina in terriccio, con la differenza che il seme e' gia' germinato e c'e' quasi la certezza di veder emergere il germoglio entro breve tempo (2-3 giorni).

E' possibile aspettare a interrare i semi, ma non c'e' alcun vantaggio pratico; aumenta solo il rischio di danneggiare la radichetta, sempre piu' lunga.

La radichetta nella foto che segue e' troppo cresciuta (in effetti la foto era stata scattata proprio per dimostrare cosa succede se per alcuni giorni non si controllano le germinazioni)

 

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E' chiaro che prima o poi occorre interrare il seme e mantenere il bicchierino al caldo/umido, come per la semina in terriccio.

Dov'e' allora il vantaggio?

Con la tecnica scottex e' possibile mettere in germinazione un gran numero di semi in poco spazio e interrare solo i primi nati.

Naturalmente occorre avere il coraggio di buttare i semi di ciascuna varieta' non ancora germinati (:no:) quando i primi sono gia' interrati (o nati), altrimenti ci si ritrova inevitabilmente con troppe piante ... ;)

La tecnica e' particolamente valida per specie/varieta' difficili da germinare; se si dispone di molti semi si puo' effettuare una "semina" massiccia in pochi cm quadrati (in passato sono stati necessari oltre 30 semi di Albarancio per ottenere una sola nascita ... e oltre 100 semi di C.Cardenasii non sono stati sufficienti!)

Specie wild molto difficili da far nascere possono essere mantenute in scottex per tempi lunghissimi, in poco spazio; solo poche settimane fa ho tolto da sopra il frigo una scatolina di plastica con dentro una dozzina di specie/varieta' che avevo messo a germinare nel febbraio scorso!

Da almeno 4 mesi non guardavo piu' se c'erano nascite; non ce n'erano, ma incredibilmente lo scottex era ancora umido e i semi non erano ammuffiti!

Non e' comunque raro il caso di semi germinati dopo due-tre mesi :huh: .

 

Da quanto detto, dovrebbe essere chiaro che sistemare in scottex tanti semi quante sono le piantine che poi si vogliono coltivare non ha alcun senso; tanto vale piantare gli stessi semi subito in terriccio, risparmiando un po' di lavoro.

 

Naturalmente le due tecniche, semina in terriccio e scottex, possono essere utilizzate insieme, secondo le proprie esigenze.

 

Alcune precisazioni ...

Nonostante il nome del metodo, lo Scottex "vero" e' tra i supporti meno adatti allo scopo; si imbeve d'acqua in modo eccessivo e si spappola in pochi giorni ...

Altre marche non assorbono bene e hanno la tendenza ad asciugarsi troppo rapidamente.

Puo' essere necessaria qualche prova per trovare il tipo di "carta da cucina" piu' adatta.

In teoria si puo' utilizzare anche cotone idrofilo o quei dischetti di cotone che utilizzano le nostre peppergirls per struccarsi.

Nella pratica ho riscontrato che le "barbe" delle radichette tendono ad incastrarsi in questi supporti rendendo difficile togliere il seme germinato per interrarlo; in alcuni casi e' necessario interrare seme e supporto insieme.

 

Lo scottex va mantenuto umido, ma se si ha l'accortezza di mantenerlo in un ambiente chiuso (sacchetto, scatola di plastica con coperchio) e' ben raro che si asciughi del tutto; l'esperienza descritta in precedenza per i wild (scottex umido dopo mesi!) dovrebbe essere convincente.

 

---

 

Alla fine il seme e' nel terriccio, in ambiente caldo e umido ... non resta che aspettare ;).

Questo e' sempre un momento di grande ansia per un neo-coltivatore ... e anche per i veterani!

Non occorre aver fretta; anche se si sono registrati casi eccezionali di nascite entro le 24 ore, in genere le specie/varieta' piu' veloci (C.Annuum, C.Baccatum) iniziano ad apparire dopo 3-4 giorni e il picco di nascite e' dopo 9-10 giorni.

Si sono tuttavia verificati casi (senza cause evidenti) di nascite molto rallentate, addirittura nessuna nascita per 8-10 giorni ...

Insomma, un po' di pazienza e' necessaria ... :D

 

Ogni nuova nascita e' un momento magico, anche se si sono visti spuntare ormai migliaia di uncini :wub:

Per chi non ha mai visto una piantina di peppers spuntare dal terriccio: non aspettatevi di veder spuntare ... le foglie :(

I peppers, come molte altre specie vegetali, immergono la radichetta nel terriccio verso il basso e fanno emergere dal terreno la parte mediana del piccolo fusticino; ad un certo momento radice e seme (dove sono ancora contenuti i cotiledoni) sono ancora nel terriccio, mentre parte del fusto e' emersa in superficie; dall'esterno si vede spuntare un "archetto" o uncino.

Poi il fusticino si raddrizza e trascina in superficie i cotiledoni (simili a due foglioline) lasciando l'involucro del seme ormai vuoto nel terriccio.

 

Non sono rari casi di piantine nate con un solo cotiledone, due cotiledoni fusi insieme o anche tre cotiledoni; piuttosto rari invece i casi di 4 cotiledoni.

 

Non sono rari, purtroppo, nemmeno i casi in cui i cotiledoni rimangono incastrati nel seme.

In alcuni casi il seme non riesce a emergere dal terreno e la piantina rimane bloccata nella posizione a uncino; questa situazione deve essere rilevata e risolta subito!

Se un uncino rimane tale per piu' di un giorno, occorre "cercare" delicatamente il seme nel terriccio e liberarlo.

Se invece, come succede quasi sempre, l'uncino si raddrizza e trascina il seme in superficie occorre controllare la situazione e, se necessario, intervenire per togliere il seme e liberare i cotiledoni.

In generale e' conveniente aspettare e bagnare ripetutamente il seme (lasciando una goccia proprio intorno al seme) in modo da ammorbidirlo.

Spesso i cotiledoni riescono a liberarsi da soli; in caso contrario, entro un paio di giorni al massimo occorre togliere il seme manualmente.

E' un'operazione piu' o meno semplice a seconda della "durezza" dell'involucro del seme e della rarita' della specie ... togliere un seme incastrato da un C.Lanceolatum (che tra l'altro nasce piccolissimo e ha un seme di dimensioni microscopiche) e' un bel problema anche per un coltivatore esperto ...

sono utili pinzette, bisturi, ago e soprattutto ... mano ferma e tanta pazienza :D

Se qualcosa va storto, non c'e' da preoccuparsi troppo ... le piantine possono sopravvivere anche con una piccola porzione di un solo cotiledone; solo se i cotiledoni sono del tutto assenti, la piantina e' condannata (anche se puo' rimanere viva, ma senza emettere foglie, per moltissimo tempo).

 

---

 

Dopo la nascita le piantine hanno un'esigenza primaria: la LUCE B).

La temperatura e' meno importante, l'umidita' deve essere adeguata, ma il fattore critico e' la luce ... le piantine ne sono "ingorde", non basta mai!

Se la luce non e' adeguata le piantine "filano", cioe' si allungano pur rimanendo esili e pallide per cercare la luce ...

viceversa se la luce e' sufficiente, le piantine rimangono compatte, il fusto assume spesso un colore violaceo e subito inizia l'emissione di nuove foglioline (generalmente a coppie).

L'argomento luce e' piuttosto complesso, ci sono molti tipi di illuminazione validi, dai semplici tubi neon alle Envirolites, dalle lampade HPS alle tecniche del futuro come i LED ...

Semplici neon daylight sono comunque sufficienti, soprattutto se utilizzati in un ambiente con discreta luminosita' naturale.

 

Spesso si vedono light-box particolarmente complessi, generalmente ambienti chiusi con termostati per il controllo della temperatura, ventole per il ricambio d'aria ecc.

Tutto cio' e' utile, ma non necessario.

In realta' il semplice fatto di tenere le piantine vicine ai neon fornisce automaticamente il calore necessario (anche troppo!);

sono quindi sufficienti dei normali scaffali aperti su cui sistemare piantine (sui ripiani) e neon (sotto i ripiani superiori).

 

Un ambiente chiuso (tipo cassa) e' necessario solo se la coltivazione avviene in un ambiente freddo (per esempio un garage).

All'interno di una abitazione la temperatura a 10 cm dai neon raggiunge facilmente 30-35°C e il problema e' semmai "raffreddare" l'ambiente.

 

Utilizzando tubi neon le piantine possono essere posizionate a 8-10 cm dai neon; e' opportuno misurare la temperatura all'altezza delle foglie e aumentare la distanza se la temperatura cresce troppo.

Le piantine sono comunque molto tolleranti; al massimo si possono notare accumuli di pigmentazione (equivalenti alla nostra abbronzatura) sulle foglie.

Non bisogna risparmiare sull'illuminazione; negli scaffali che uso per ogni ripiano da circa 70x170 cm ci sono 6 neon da 150cm 58W.

La luce sembra "abbagliante", ma la misurazione con luxmetro rileva picchi massimi di 20.000 lux, l'equivalente della luminosita' all'aperto in una giornata nuvolosa in primavera!

Allontandandosi anche solo di pochi cm si rilevano valori ben inferiori, circa 5.000 lux (la luminosita' decresce in funzione del quadrato della sistanza, cioe' molto rapidamente).

In maggio all'aperto in pieno sole a mezzogiorno ho rilevato la bellezza di 120.000 lux ... il sole e' davvero ben altra cosa!

 

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Ci sono molte scuole di pensiero sulla durata dei cicli di illuminazione e buio.

Indicativamente 14-16 ore di luce e 10-8 ore di buio sembrano la soluzione ottimale.

 

---

 

Anche l'umidita' e' importante per le giovani piantine.

Occorre mantenere il terriccio sempre umido, ma evitare eccessi.

Il sistema piu' semplice per innaffiare e' "dal basso"; si possono sistemare i bicchierini in sottovasi e versare acqua negli stessi, tanta quanta le piante sono in grado di assorbire in pochi minuti.

Solo a titolo indicativo, una quantita' di acqua adeguata potrebbe essere 150 cc per un sottovaso contenente 20 bicchierini, una volta al giorno.

E' utile ogni tanto soppesare i bicchierini per capire se sono saturi d'acqua o meno.

Il pericolo, in caso di sovrairrigazione, e' la comparsa di malattie fungine; Phytophtora e Phytium (marciume del colletto) possono decimare una coltivazione in pochi giorni :(

E' necessario essere sempre all'erta per isolare o eliminare le piantine eventualmente malate.

Il sintomo tipico delle temibili patologie fungine e' un restringimento della base del fusto seguito dalla caduta della piantina ancora verde; con questi sintomi, la morte e' inevitabile.

 

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In ambienti critici, molto umidi e con scarso ricambio d'aria, puo' essere utile un trattamento preventivo con un fungicida (propamocarb o altri principi attivi simili).

 

Anche le batteriosi sono un pericolo in queste fasi dello sviluppo; generalmente si manifestano come macchie scure ai bordi delle foglioline; in seguito si seccano, ma le foglie colpite possono cadere.

 

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Questo tipo di problema non e' letale, ma al primo apparire e' opportuno un trattamento con rame (in dosi ridotte).

Attenzione! Alcune varieta' wild potrebbero non gradire il trattamento (sicuramente il C.Lanceolatum).

 

---

 

Se tutto procede bene, le piantine crescono sane e forti e in breve tempo (20-30 giorni) emettono 8-10 foglie vere (oltre ai cotiledoni) e magari anche getti laterali (come la piantina nella foto).

 

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A questo punto il bicchierino da caffe' e' troppo piccolo; le radici lo invadono interamente e iniziano a uscire dai fori sul fondo.

E' il momento del rinvaso!

 

... ma questo e' l'argomento per un altro articolo ...

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mich
Domanda :il trattamento del seme sopracitato può essere fatto a quanto mi dici anche con semplice conegrina...in che %?

Tale processo è chiamato osmopriming ?O sono due cose diverse. Esiste una discussione sul forum per questo argomento?

 

 

 

Domanda: la vermiculite ha le dimensioni di circa 2x2 e anche qualcosa in più...non è meglio macinarla più fine in modo che le foglie colitedonari abbiano la forza di sollevare la vermiculite?

Il tempo stringe e voglio preparami la lezioncina...prima di seminare

 

 

Per quanto mi concerne, non conosco la conegrina. Non trovo più la discussione apposita ma se cerchi sul web trovi tante info.

Ne butto su un veloce estratto già postato da me a suo tempo....

 

Ecco per cominciare qualche appunto tratto dal web. C'è comunque altro materiale in giro, ma credo che questo possa già essere sufficiente:

 

L'osmopriming è un procedimento mediante il quale è possibile ottenere un'imbibizione del seme più spinta che con la sola acqua ed una rapida attivazione di tutti i processi biochimici che intervengono nel corso del processo germinativo.

Ciò è reso possibile immergendo i semi in una soluzione ad alta pressione osmotica per

24 o 48 ore. Per ottenere questo risultato si utilizzano diversi prodotti ma anche il comune sale da cucina può fornire buoni risultati. L'applicazione di questo processo ha permesso di portare la percentuale di germinazione al 70% riducendo nel contempo la durata del processo germinativo e la scalarità di emergenza.

 

Intanto chi vuole provare la tecnica dell'Osmopriming deve procedere così:

 

Pesare 21 grammi di sale da cucina e scioglierli in un litro d'acqua (misure standard), distillata sarebbe meglio. Poi lavare i semi e metterli a bagno nella "pozione" ottenuta. Lasciare a bagno un minimo di 24 ore (non so quale sia il limite massimo, i miei gli ho lasciati 40 ore). Trascorso questo tempo lavare, lavare e rilavare i semi; adesso potrete procedere in due modi: 1) seminare, 2) asciugare e lasciar seccare all'aria i semi prima di imbustarli per la conservazione.

 

CONDIZIONAMENTO OSMOTICO (osmopriming)

Si effettua un trattamento ai semi (già lavati) ponendoli in una soluzione di sali grezzi potassici (kainite, silvinite) o sostanze organiche (polietilenglicole) in modo da aumentare la pressione osmotica (PO) esterna al seme. Il seme si imbibisce sino a quando la PO del seme e della soluzione si equivalgono e vengono innescati i processi metabolici per la germinazione senza che venga emessa la radichetta. I semi così trattati si possono o disidratare e conservare o seminare subito. Ciò determina una germinazione pronta e contemporanea. Il condizionamento osmotico dura da 4 a 35 giorni e si esegue con un potenziale d'acqua generalmente compreso tra - 0,80 e 2,0 MPa, temperatura dell'acqua tra 10 e 20 °C e presenza di ossigeno.

 

Che cosa è l'imbibizione? (da wikipedia, ma il concetto è chiaro!)

 

L'imbibizione consiste nel movimento capillare delle molecole d'acqua all'interno di sostanze come il legno e la gelatina che di conseguenza aumentano di volume.

 

L'imbibizione è la capacità di un materiale lapideo di saturarsi di acqua in misura più o meno rilevante. Dipende dal grado di porosità e può essere misurato dal coefficiente di imbibizione che è dato dal rapporto tra l'aumento di peso che subisce un provino di pietra saturo e il suo peso allo stato asciutto.

 

E l'esempio pratico:

 

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1 decilitro di acqua, 2,1 gr. di sale, il tutto ben mescolato, sale ben sciolto, semi in ammollo per 24 ore. Domattina metto in scottex dopo averli ben lavati, vediamo un po' i risultati...

 

All'inizio i semi galleggiavano e piano piano sono scesi tutti, in un paio d'ore o poco più...

 

Pare che i risultati siano strabilianti...

 

 

**************************

 

Vermiculite: secondo me, macinare la vermiculite è controproducente: si compatterebbe e peserebbe di più. L'esempio: prendi 20 sassi e mettili in un secchio. Il secchio è quasi pieno ma l'aria circola e vi è spazio utile. Ora macina i sassi: il volume si decimerà, ma il peso sarà lo stesso. E l'aria non passa da nessuna parte... Spero di aver spiegato in modo comprensibile.... io più o meno mi sono capito :(

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Lonewolf

Anch'io non capisco lo scopo di macinare la vermiculite; così com'e' la piantina che nasce puo' spostarla senza difficolta', e' leggerissima (un sacco da 100 litri si alza facilmente con una mano sola)

 

La conegrina non so cos'e', nell'articolo si parla di varechina, ma vanno bene anche amuchina o normale candeggina.

Lo scopo del trattamento descritto e' "disinfettare" i semi; l'osmopriming e' una tecnica piu' avanzata, non descritta nell'articolo ... lacuna colmata da mich.

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nessuno2006

il trattamento proposto è decisamente chiaro ed esaustivo.ottimo!

a proposito del pre-trattamento dei semi ( in ogni caso opzionale)non ho trovato menzione della camomilla ,che so usata da qualche pepperfriend, dell'osmopriming ne ha parlato mich, (acqua calda?).

quanto alla conegrina è solo un altro nome comune della varechina , detta anche candeggina ( vedi domanda precedente ) , chimicamente ipoclorito di sodio.

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zampillo

:huh: Si in effetti aumenta il peso specifico in quanto è più concentrato il volume a parita di dimensioni....Pensavo solo che le foglioline avessero più difficoltà a sollevare i mini sassolini di vermiculite.

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zampillo
il trattamento proposto è decisamente chiaro ed esaustivo.ottimo!

a proposito del pre-trattamento dei semi ( in ogni caso opzionale)non ho trovato menzione della camomilla ,che so usata da qualche pepperfriend, dell'osmopriming ne ha parlato mich, (acqua calda?).

quanto alla conegrina è solo un altro nome comune della varechina , detta anche candeggina ( vedi domanda precedente ) , chimicamente ipoclorito di sodio.

:lol: ma la conegrina esiste solo a torino?...si :lol: è vero dovevo dire candeggina.....sorry

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nessuno2006

no

la conegrina è il nome "popolare" , al supermercato si chiama sempre candeggina

in francia eau de javel, in germania bleichmittel..è sempre ipoclorito di sodio

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Lonewolf
Pensavo solo che le foglioline avessero più difficoltà a sollevare i mini sassolini di vermiculite

 

No, sono davvero leggerissimi!

Se prendi un mano un pugno di vermiculite, non ti accorgi nemmeno del peso.

 

è sempre ipoclorito di sodio

 

... con l'aggiunta di essenze profumate

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Macy

Domanda:

 

Quando riempio il bicchierino con il terriccio, devo pressarlo?

Se sì, quanto? Ho sempre paura di creare un mattone più che un vasetto.....

 

PS: terriccio con ph 4,5-5 è troppo acido? Se lo misto con ph neutro/basico è meglio?

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tattico

io il terriccio lo compatto leggermente, proprio perche non sia "sciolto", ma non esagero.

In questo modo credo che le radici si sviluppino meglio e più rapidamente.

 

Per quanto rigarda il ph, ci vuole un guru (vero :yes: ).

Credo che fino a 4 possa andare ma non più basso, credo....

comunque 4,5 - 5 è proprio "acido" e credo che possa andare, non lo mescolerei con altro.

Che terriccio è?

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Macy
io il terriccio lo compatto leggermente, proprio perche non sia "sciolto", ma non esagero.

In questo modo credo che le radici si sviluppino meglio e più rapidamente.

 

Per quanto rigarda il ph, ci vuole un guru (vero :yes: ).

Credo che fino a 4 possa andare ma non più basso, credo....

comunque 4,5 - 5 è proprio "acido" e credo che possa andare, non lo mescolerei con altro.

Che terriccio è?

 

Scusa ho sparato una fesseria, non è 4,5-5 ma 5,5.

Lo puoi vedere QUI

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Davide8484

Meglio di cosi, per me che son nuovo è il post perfetto :good: grazie mille.

Peraltro sono avantaggiato dal fatto che in azienda ho la temperatura fissa di 24/25° anche d'inverno e moolti scaffali a cui appenderci tubi al neon :)

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Alexmaudit

Questa guida è ECCELLENTE. Grazie mille!!!

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raikard

Ciao a tutti!!! Innanzi tutto grazie mille per le STUPENDE guide!!

 

Avevo una domanda, i semi devono stare tra 25° e 30°, mentre una volta nate le piantine qual'è la temperatura consigliata o meglio quale è la temperatura limite sotto la quale non scendere??

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Lonewolf

Se si mantengono le piantine molto vicine ai neon, in ambiente aperto, ma senza ventilazione forzata (ventole) come faccio io, la temperatura puo' salire notevolmente (anche 35°C), ma se le piantine sono ben idratate possono resistere bene e anzi sembrano gradire (a giudicare dalla velocita' di crescita)

 

Le esperienze di Piccantilly 2011 in serra al sole (con rilevazione temperature min-max) hanno dimostrato che, sorprendentemente, le piante opportunamente irrigate non subiscono danni nemmeno a temperature massime oltre 50°C

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raikard

Grazie, comunque io non sto usando dei neon ma le lampadine a risparmio energetico, dovrebbero andar bene lo stesso.. :sweatingbullets:

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nicozappa97

grazie mille, per tutte le istruzioni che mi hai dato! ma io è più o meno da una settimana che mi sono dato alla raccolta di peperoncini, finalmente è uscita la radichetta a 4 semi e a sta spuntando oggi ad un altro semino (sono 2 varietà diverse:Red Scorpion o Habanero e gli altri sembrano piccoli cayenne). oggi interrerò i 4 semi con la radichetta ma visto che non ho un piano d'appoggio abbastanza grande e abbastanza caldo (il mio modem da 15 cm x 25 cm) dove posso tenere i semi a cui deve ancora spuntare la radichetta e i semi nel terriccio? ho già misurato altre zone in casa ma nessuna arriva a queste temperature! Uso la tecnica dello "scottex" grazie in anticipo! ^_^

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Cavaliere

Ciao a tutti... oggi ho seminato in bicchierini di caffe i semi dei miei peperoncini e li ho messi accanto al router con una plastica sopra a chiudere tutto, ho fatto bene??

 

Ho una temperatura dentro di 21-22 gradi..

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Lonewolf

21°-22°C e' piuttosto bassa, la germinazione potrebbe richeidere piu' tempo

L'ideale e' una temperatura intorno a 27-28°C, eventualmente intervallata con periodi piu' "freddi" (per esempio di notte)

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