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Buffus

Buffus 2021: "La Desolazione di Smaug"

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Buffus

ooooookkkkk!! Domani provvederò

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joefish

Ho forato i bicchieri con il chiodo caldo solo il primo anno, troppa puzza, troppo tempo per farlo  e troppo casino.

 

Ora, prendo un taglierino ben affilato e taglio quattro fessure sui bordi inferiori, sia se il bordo e' netto come nei vasetti che vedo in foto sia se e' un po' arrotondato come nei vasetti dello yomo vengono bene.

Veloce e pulito. Cosi':

 

image.png

 

 

In piu' i vasetti di yogurt sono resistenti e li sto utilizzando da anni, basta lavarli e disinfettarli e tornano come nuovi.

Con grande risparmio di plastica, scusate ma e' una mia fissa.

 

 

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Lonewolf
21 minutes ago, joefish said:

Ho forato i bicchieri con il chiodo caldo solo il primo anno, troppa puzza, troppo tempo per farlo  e troppo casino.

 

Concordo.

 

21 minutes ago, joefish said:

Ora, prendo un taglierino ben affilato e taglio quattro fessure sui bordi inferiori, sia se il bordo e' netto come nei vasetti che vedo in foto sia se e' un po' arrotondato come nei vasetti dello yomo vengono bene.

Veloce e pulito. Cosi':

 

E' la tecnica migliore.

Nei bicchierini da caffè spesso ci sono sul fondo delle tacche che sembrano fatte apposta per facilitare il taglio.

Quelli che uso di solito hanno 6 tacche, 3 convesse e 3 concave alternate; queste ultime sono perfette come guida per il taglio (3 tagli ogni bicchierino).

 

21 minutes ago, joefish said:

In piu' i vasetti di yogurt sono resistenti e li sto utilizzando da anni, basta lavarli e disinfettarli e tornano come nuovi.

Con grande risparmio di plastica, scusate ma e' una mia fissa.

 

Intento lodevole, ma la plastica è riciclabile (almeno dove si attua la raccolta differenziata) e i detersivi/disinfettanti in qualche modo finiscono comunque nell'ambiente.

Sarebbe interessante approfondire la questione e capire quale metodo inquina di meno (lavaggio bicchierini/vasetti o buttarli nel sacco della plastica).

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Oban
44 minutes ago, joefish said:

In piu' i vasetti di yogurt sono resistenti e li sto utilizzando da anni, basta lavarli e disinfettarli e tornano come nuovi.

Con grande risparmio di plastica, scusate ma e' una mia fissa.

Anche io disinfetto, o meglio sterilizzo i bicchierini di plastica in candeggina per riutilizzarli.

 

17 minutes ago, Lonewolf said:

Intento lodevole, ma la plastica è riciclabile (almeno dove si attua la raccolta differenziata) e i detersivi/disinfettanti in qualche modo finiscono comunque nell'ambiente.

Sarebbe interessante approfondire la questione e capire quale metodo inquina di meno (lavaggio bicchierini/vasetti o buttarli nel sacco della plastica).

Con un secchiello da pochi litri ci si fanno decine di immersioni, poi basta un risciacquo in acqua.

 

La candeggina impiegata poi, si può riutilizzare ad esempio, per la pulizia del water nelle normali faccende domestiche che comunque andrebbero fatte.

 

Sono convinto che impatta molto meno l'ambiente, se si pensa ai costi, in termini ecologici, di produzione, packaging, distribuzione, raccolta e smaltimento di nuovi bicchierini.

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Frenzgyn

Purtroppo la plastica (le plastiche, in realtà) possono essere "downcycled" non "recycled", cioè il loro riutilizzo per nuova materia prima seconda è via via di qualità inferiore e non ci puoi fare le stesse cose, fino a che, dopo qualche ciclo, arrivi al punto che la puoi utilizzare solo per gli arredi da esterni, l'edilizia o l'incenerimento. Considerato che - allo stato attuale - la loro decomposizione richiede tanto, troppo tempo (con qualche eccezione), meno se ne usa, meglio è.

Vetro e alluminio ad esempio, teoricamente possono essere riciclati all'infinito, praticamente nemmeno loro, ma almeno si avvicinano molto a quella soglia (e l'alluminio ha il vantaggio che costa molta meno energia rifonderlo che produrlo dal minerale ex novo).

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Buffus

Ho copiato il metodo consigliato da joefish, ottimo! Semplice e veloce! Grazie mille della dritta.

 

Per il discorso plastica, quoto quanto detto da Frenzgyn, che in poche parole ha spiegato bene la realtà dei fatti (purtroppo!).

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joefish

Si vero e molto triste, chiedo scusa per l'OT ma mi sento di doverlo fare.

E' sempre una questione di soldi (che le grandi e piccole aziende italiane devono guadagnare sempre e comunque).

Una confezione di acqua naturale di una specifica marca costa 1.70 o 1.80 euro in media, la stessa quantità' (12 litri) in cassetta di vetro viene 2.80, in piu' ci metti 20 centesimi di mancia a cassetta ai ragazzi che te la portano (2-3 cassette e volte gli lascio anche 1 euro). Ora che sono un po' piu' lontano il negoziante abituale vuole anche 1.5 euro per la consegna. 

Viene spontaneo andare al supermercato sotto casa e prenderla a 1.7-1.8, no? Invece di incentivare il consumo in vetro, considerando anche i benefici all'acqua contenuta rispetto alla plastica, si fa in modo di usarne sempre di piu'.

 

Sono stato in Germania per un periodo di ricerca nel 1999, una bottiglia di birra costava fino 4 volte il prezzo regolare, se riportavi i vuoti riavevi tutta la differenza, lo stesso per succhi vari in bottiglie di plastica molto dura.

Mai capito perche' non si potesse fare da noi una cosa del genere. O meglio a capire il motivo e' chiaro, perche' consentiamo certe cose molto meno.

 

:crying: 

 

 

 

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Vincer
6 minutes ago, joefish said:

se riportavi i vuoti riavevi tutta la differenza, lo stesso per succhi vari in bottiglie di plastica molto dura.

Mai capito perche' non si potesse fare da noi una cosa del genere

Ciao....in realtà, se non ricordo male, quando ero piccolo, fine anni '70 inizio anni '80...questa cosa del vuoto a rendere c'era...

 

Ciao

Vincenzo

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joefish
5 minutes ago, Vincer said:

Ciao....in realtà, se non ricordo male, quando ero piccolo, fine anni '70 inizio anni '80...questa cosa del vuoto a rendere c'era...

 

Ciao

Vincenzo

 

certo che c'era, per pochi prodotti, il latte fu subito soppiantato dal tetrapack, e le bottiglie di coca-cola e simili da quelle in plastica.

non si era consapevoli (forse) del baratro in cui si stava andando.

Ora il problema e' che lo si sa e bene, ma prevale il guadagno delle ditte che producono plastica. Le buste al supermercato le farei pagare 2 euro l'una. C*$%# costa portarsi le proprie???

 

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Vincer
15 minutes ago, joefish said:

. Le buste al supermercato le farei pagare 2 euro l'una. C*$%# costa portarsi le proprie???

In realtà ora le buste del supermercato sono tutte in materiale biodegradabile, riutilizzabili per l'umido...detto questo concordo....anch'io uso da anni le borse di tela...

 

Ciao

Vincenzo

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joefish
1 hour ago, Vincer said:

In realtà ora le buste del supermercato sono tutte in materiale biodegradabile, riutilizzabili per l'umido...detto questo concordo....anch'io uso da anni le borse di tela...

 

Ciao

Vincenzo

 

Giuro che e' l'ultima replica al massimo possiamo aprire una discussione su questo tema in una sezione diversa.

 

Le buste biodegradabili sono un'altra furfanteria. Le riutilizzi per l'umido, vero, ma non si degradano affatto. forse invece di centinaia di anni ce ne impiegano di meno, ma cmq decine e decine. La norma UNI EN 13432 prevede che questi di decompongano al 90% entro 3 mesi e ed entro 6 mesi 

decomposti dai microorganismi.

Vi posso assicurare che in tre anni le buste "biodegradabili" che mio fratello buttava allegramente nella compostiera della casa al mare le abbiamo trovate praticamente intatte, con conseguente furibonda lite. Fatto confermato in non ricordo quale trasmissione tipo Report o simili

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Buffus

Ma di cosa ti scusi, a me interessa davvero molto questa discussione!!

 

Anche perchè i miei pargoletti son la, quest'anno poca soddisfazione dai peppers, per ora 🙄

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Lonewolf

L'argomento "inquinamento" è molto interessante (meriterebbe una discussione a parte) e non posso che essere d'accordo con quanto è stato detto.

A mio avviso tuttavia sono da evitare (come in ogni campo) gli atteggiamenti estremi.

 

Se volessimo essere coerenti fino in fondo, non dovremmo nemmeno coltivare o limitare la coltivazione a solo quello che possiamo effettivamente mangiare.

La coltivazione "per hobby", per quanta attenzione si possa mettere nei dettagli, è comunque una attività non strettamente necessaria che consuma risorse (terriccio o cocco, inerti, acqua, concimi, eventualmente insetticidi e tutto quel che ci sta dietro per la loro produzione).

 

Certe attenzioni costano davvero poco e fanno risparmiare molti inquinanti; p.es. usare borse della spesa grandi e robuste, lavabili e riciclabili all'infinito (come peraltro si faceva quando ero piccolo).

Su certe altre scelte ho qualche dubbio; per esempio uso acqua in bottiglia di vetro e la acquisto dall' "omino dell'acqua" (che poi è un tipo che solleva due casse piene (minimo 40 kg) con una mano); tuttavia quel camioncino che gira avanti e indietro per il paese non mi convince del tutto.

Mi piacerebbe tornare a bere quella dell'acquedotto, ma le qualità organolettiche non sono particolarmente invitanti ...

 

Per la semina uso bicchierini da caffè e li butto dopo l'uso (anche perché il metodo che uso per estrarre velocemente il pane di terra ne comporta la distruzione).

Non mi sento particolarmente in colpa; lavarli e disinfettarli probabilmente inquina meno, soprattutto se si trova modo di riciclare anche la bottiglia di varecchina vuota (anch'essa di plastica, ovviamente), ma comunque comporta in ogni caso uno spreco di risorse.

 

Quando ero piccolino (anni 60) non esisteva nemmeno la raccolta dell'immondizia; per la spesa c'era la borsa di paglia (poi anche in rete di nylon), il cibo era impacchettato nella carta, l'umido finiva dritto nel letamaio, la carta nel camino (o, in molte case, tagliata in quadri e infilata ad un gancio nel gabinetto sopra il letamaio stesso).

Altri tempi, per certi versi si inquinava meno, per certi altri molto di più (basti pensare all'uso di insetticidi in ambito domestico, il famoso "flit" a base di DDT che ancora abbiamo in corpo).

Non credo sia auspicabile tornare a quei tempi.

 

Certo, l'utilizzo di risorse con un po' di cervello e tanta attenzione all'ambiente è doveroso, ma non mi sembra corretto demonizzare certi prodotti come la plastica.

Guardatevi attorno in questo preciso momento, ovunque voi siate e qualunque cosa stiate facendo; immaginatevi di togliere di colpo TUTTO quello che è in materiale plastico e ponetevi la domanda "si potrebbe realisticamente farne senza?".

Ops, mi sono spariti quasi completamente la tastiera, il telefono, il cellulare, il video, il mouse, la calcolatrice, buona parte di penne e matite, pezzi della sedia e della scrivania, buona parte della macchina fotografica sul tavolo a fianco, gran parte della stampante ... :lol2: 

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Frenzgyn

Mi pare che il punto della questione riguardo le bioplastiche biodegradabili o compostabili è che sono sì compostabili, ma viene inteso come "compostaggio industriale", ovvero ad alte temperature costanti per un certo tempo, cosa che è molto difficile ottenere nelle compostiere casalinghe o per gli stessi oggetti (buste, posate in biopolastiche ecc) dispersi nell'ambiente, dove comunque ci mettono anni (spero comunque meno e facendo meno danni del polietilene).

Tornando un po' più in generale, sono d'accordo che non bisogna essere "estremisti", le risposte "tutto o nulla" non hanno senso e credo nessuno (sano di mente almeno) pensi di ritornare ad uno stile di vita bucolico e spartano a basso impatto (che in fondo come fai notare non c'è mai stato, si impattava in altri modi), semplicemente di comprimere il comprimibile.

Il trattamento delle materie prime di scarto (in generale) segue un principio molto semplice:  ridurre, riusare, riciclare. 

In quest'ordine di importanza: riduci il riducibile senza compromettere totalmente la vita quotidiana e la normale fruibilità di beni, riusi quello che puoi riusare senza distruggerne prima la struttura, poi ricicli (che spesso appunto è un uso in un ambito qualitativamente peggiore) il riciclabile e - purtroppo - stocchi (in discarica) o incenerisci quello che non può essere nemmeno riciclato.

La mia precisazione non è certo volta al far sentire in colpa (che è una reazione strettamente personale), ma aveva l'intento di chiarire a quelli che eventualmente non lo sapessero che il "riciclo" è molto meno "virtuoso" di quello che si può pensare e non è LA soluzione del problema, solo una piccola parte di essa.

Personalmente io ho sempre avuto un generale astio per bicchieri, posate ed altri monouso in plastica, in particolar modo per le seconde che ho sempre trovato poco funzionali (se penso a posate e piatti di plastica le prime immagini che mi vengon in mente sono io che mi butto adosso qualcosa, i rebbi delle forchette che si spezzano e mi finiscono nella pietanza e i coltelli che non tagliano :D) e onestamente credo che a parte ambiti specifici di ristorazione collettiva (mense, per dirne una) siano davvero sostituibili.

Nel dettaglio credo che lo spreco di risorse (idriche) e eventuale impatto dell'ipoclorito di sodio per il lavaggio ovviamente non sia zero, ma sia davvero trascurabile se paragonato alla produzione/trasporto/raccolta/ritrasformazione dei bicchierini, in fondo è acqua che va nel sistema fognario e (dovrebbe) finire negli impianti di trattamento, non tal quale ne corsi d'acqua o nei terreni.

Credo il tutto si riduca semplicemente ad una valutazione su che tipo di risorsa consumare, se la plastica, l'acqua o il tempo (che credo sia la discriminante principe onestamente) o il denaro.

Non si tratta di demonizzare la plastica, eh, è un materiale fantastico: resistente, leggero, duraturo, economico. Forse è stato sbagliato semmai averlo sdoganato così tanto nel monouso (cosa possibile proprio perché leggero ed economico, non per altri motivi).


Nota personale: l'anno scorso ho preso un pacco di bicchieri usa e getta in bioplastica compostabile (mi pare fosse mater-bi) e, anche per valutarne resistenza, a fine uso molti li ho lavati in acqua e candeggina insieme ai vari vasi, alcuni anche più volte perché nel mentre li ho riusati per far partire piantine di altro genere: son più quelli che ho distrutto meccanicamente io durante le operazioni che quelli in qualche modo intaccati dall'uso, dall'acqua calda e dalla candeggina. Spesso pensiamo a biodegradabile come a qualcosa che si scioglie se lo guardi male, invece sono pure meno suscettibili a rottura dei normali bicchieri di plastica, perché a differenza di questi sono un po' più deformabili e non si spaccano nei bordi con la stessa facilità). Sono certo che un paio che ho deliberatamente buttato in compostiera, me li ritroverò lì identici.

 

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L0rdn40

Ragazzi, stiamo talmente inquinando il diario di Buffus che fra poco più che chiedere “Perché i cotiledoni stanno ingiallendo?” chiederà “Quando si caccia l’umido?” :lol2:
 

Scherzo, però anche se non sono nessuno per dirlo, dato l’indubbio interesse dell’argomento, in mancanza di un’apposita sezione suggerisco di continuare qua

 

 

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Lonewolf
32 minutes ago, Frenzgyn said:

Mi pare che il punto della questione riguardo le bioplastiche biodegradabili o compostabili è che sono sì compostabili, ma viene inteso come "compostaggio industriale", ovvero ad alte temperature costanti per un certo tempo, cosa che è molto difficile ottenere nelle compostiere casalinghe o per gli stessi oggetti (buste, posate in biopolastiche ecc) dispersi nell'ambiente, dove comunque ci mettono anni (spero comunque meno e facendo meno danni del polietilene).
 

 

Disperdere nell'ambiente qualsiasi tipo di materiale, degradabile o meno, è questione di maleducazione e mancanza di sensibilità ambientale.

Il fatto che succeda spesso indica che dobbiamo fare ancora tanta strada ...

Ogni volta che tira vento mi si riempie il giardino di ogni sorta di rifiuti; evidentemente qualcuno, da qualche parte, li ha buttati per terra, spesso per non fare lo sforzo di raggiungere un cestino a 10 metri di distanza ...

E' evidente che quando dico "butto i bicchierini da caffè usati per la semina" intendo nel sacco della raccolta differenziata della plastica che (mi auguro) ha come destinazione finale un riciclaggio industriale.

 

Non so quanto diffusa sia in Italia la raccolta differenziata, ma dove vivo è ormai un'abitudine consolidata e per le nuove generazioni sarà una cosa del tutto naturale; la mia nipotina di due anni porta da sola i rifiuti nel contenitore giusto, anche quando gioca; cucina finti pasti per le bambole e quando hanno mangiato va a buttare i finti avanzi nel bidoncino dell'umido :lol2: 

 

32 minutes ago, Frenzgyn said:

Personalmente io ho sempre avuto un generale astio per bicchieri, posate ed altri monouso in plastica, in particolar modo per le seconde che ho sempre trovato poco funzionali

 

Concordo pienamente, mai usati per mia volontà, sempre malvolentieri quando mi sono stati imposti.

 

32 minutes ago, Frenzgyn said:

il tempo (che credo sia la discriminante principe onestamente)

 

Non l'ho citato, ma in effetti è molto importante.

Non butto i vasetti diametro 10 del secondo rinvaso, ma non trovo mai il tempo per lavarli e disinfettarli; a suo tempo ne ho acquistati 1200 (se non ricordo male) e ora me ne trovo qualche centinaio nello scatolone di quelli nuovi e poco meno di un migliaio impilati in scaffali in garage, usati ... :rolleyes: 

 

C'è solo un monouso in plastica di cui faccio uso e che in futuro dovrò sostituire; le cannucce da bibita, tanto comode per marcare i frutti isolati ... 

non dovrebbero più essere prodotte, ma ne ho una certa scorta; poi tornerò al buon vecchio filo di lana ... :pardon: 

 

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Lonewolf
1 minute ago, L0rdn40 said:

Ragazzi, stiamo talmente inquinando il diario di Buffus che fra poco più che chiedere “Perché i cotiledoni stanno ingiallendo?” chiederà “Quando si caccia l’umido?” :lol2:

 

Sposterò i messaggi "extra" su topic a parte.

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Buffus

Buongiorno!

Piccolo update, le piantine crescono e stanno bene!! Speriamo!

 

 

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Buffus

inizio ad avere qualche fogliolina giallognola e altre che cadono, cosa può essere?

 

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Chinensino
4 hours ago, Buffus said:

inizio ad avere qualche fogliolina giallognola e altre che cadono, cosa può essere?

Troppa irrigazione / scarsa areazione (x mancanza di inerti)? Prova a ridurre l'acqua e vedi come va con le foglioline nuove

 

Aspetta comunque il parere di PF esperti

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Buffus

Oggi le piantine sono sempre peggio, ho ridotto l'irrigazione ma paiono molto sofferenti...porette!

Che provi a rinvasare? E' che sono piccole in realtà, sarebbe prestino...

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Oban

è possibile che sia il terriccio il primo imputato per il blocco della crescita, ove è di scarsa qualità, o povero di nutrienti in quanto mal conservato.

 

In tal caso una sostitutizione, parziale o totale, del substrato di coltivazione mediante rinvaso è la soluzione più semplice ed immediata per tentare di far ripartire la corretta crescita.

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Buffus

Ho cambiato il terriccio alle 4 piantine in sofferenza, paiono rinate piano piano!

Però stavo pensando, riguardando la mia coltivazione di 4 anni fa, che comunque probabilmente ho sbagliato terriccio fin dall'inizio. In due mesi ho ancora delle piantine molto piccole, crescono a stento. In paragone in due mesi avevo delle piante decisamente alte in triplo di queste.

 

Che dite, sono ancora in tempo? Domani compro del terriccio buono e cambio?

Che mi consigliate?

 

Grazie

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Buffus

Ho cambiato terriccio a metà aprile e le piantine sono partite alla grande!!

Da due giorni ne ho una che sta presentando però un paio di foglie "bruciacchiate" e una arricciata, cosa può essere a vostro avviso?

 

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