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Nonno Remo

Nonno Remo 2021

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L0rdn40

@Nonno Remo aggiungo che su semillas c’è anche in vendita il “nepalese Bell” che risponde esattamente alla tua descrizione. Se i semi di Gianni sono stati presi lì io inizierei ad indagare ordinando questi, sebbene le foto non siano proprio uguali la descrizione dice testualmente: “simile al bishop crow ma più largo”. Potrebbe essere stato un errore di etichetta quando lo hanno spedito a Gianni.

 

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Nonno Remo

Grazie L0rdn40

"Ubatuba Cambuci" sembrerebbe un sinonimo di "Bishop's Crown (ne ha 6 o 7 di sinonimi e se cerchi su TheChileman ne trovi anche altri. Qui si tratta evidentemente di una variante, che assomiglia molto al "Brazilian Starfish" (ibrido ?) Ho visto anche "Chileplanet". A questo punto, con il tuo aiuto, magari ne vengo a capo. Cerco ancora e poi magari faccio degli ordini. Ti aggiorno.

Grazie in ogni caso del tuo aiuto

Saluti

Nonno Remo

 

 

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Nonno Remo

Ciao L0rdn40

Se è cosi è una beffa, perché i semi del "Nepalese Bell" li avevo ordinati a Semillas nel 2019, ma non ancora seminati. Non li devo assolutamente dimenticare per il 2021. Riderci sopra fa bene !

Ciao 

Nonno Remo

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L0rdn40
6 minutes ago, Nonno Remo said:

Ciao L0rdn40

Se è cosi è una beffa, perché i semi del "Nepalese Bell" li avevo ordinati a Semillas nel 2019, ma non ancora seminati. Non li devo assolutamente dimenticare per il 2021. Riderci sopra fa bene !

Ciao 

Nonno Remo


Io proverei senza dubbio questa strada! Potrebbe essere che in fase di raccolta li hanno scambiati o perché no, che avevano finito i semi di bishop...

 

21 minutes ago, Nonno Remo said:

"Ubatuba Cambuci" sembrerebbe un sinonimo di "Bishop's Crown (ne ha 6 o 7 di sinonimi e se cerchi su TheChileman ne trovi anche altri.

 

Ti dirò, ci sono informazioni contrastanti a riguardo... Guarderò gli altri che mi hai citato. Sarebbe interessante capire anche cosa ne pensa @Lonewolf (basterà leggere 4-5 post precedenti quando hai tempo).

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gianni48
8 hours ago, Nonno Remo said:

Un saluto a tutti

C'è un desiderio che mi assilla. Trovare dei semi di un Bishop's Crown particolare, con alette pronunciate e campana ridotta al minimo. Vorrei ancora seminarli quest'anno. 

Grazie a tutti

Nonno Remo

Ciao, ho acquistato i semi da semillas.de come Bishop Crown; pensavo di coltivare piante come le tue, leggermente piccanti e mi sono ritrovato con alcune piante che fanno gli strani frutti che ho fotografato; sono dolci e anche piuttosto buoni ma preferendo i frutti di Aji Rojo PF, le avevo sradicate...  ma ieri, andando nell'orto mi sono accorto che ne  ho lasciata una e che ha dei frutti maturi. Oggi estraggo i semi e vorrei essiccarli in modo che non ammuffiscano, poi te li spedisco. Ecco come si presentano i frutti:

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Nonno Remo

Rispondo a L0rdn40 e gianni48

Molto probabilmente le cose sono andate così, a gianni48 "anno inviato i semi del Nepalese Bell invece del Bishop's Crown" ed io "cercavo disperatamente le chiavi, e le avevo in tasca". Comunque, grazie a L0rdn40, abbiamo forse trovato la quadra. 

Comunque, Gianni, i tuoi semi sono graditi, per un confronto. A L0rdn40 un grazie infinito per la disponibilità.

 

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gianni48

Penso anch'io che siano dei Nepalese Bell ma i frutti non sono per niente piccanti.

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L0rdn40

Beh direi che ci siamo. Seminando quelli di Gianni ed i Nepalese Bell di semillas potrai fare un confronto. Se fossero stati ibridi quelli venduti a Gianni, é molto probabile che ti escano diversi dai suoi in quanto sarebbero semi di generazione F2 almeno.

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Lonewolf

Ci sono in circolazione molte variazioni di Bishop's Crown, come comprensibile trattandosi di una varietà molto comune e coltivata da molti, con molti possibili scambi di semi non puri.

Molti sinonimi apparentemente esotici hanno spiegazioni semplici: Ubatuba Cambuci, per esempio; Ubatuba è una cittadina vicino a S.Paolo in Brasile e Cambuci è un nome usato per indicare appunto il Bishop's Crown ...

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Nonno Remo

Rispondo a L0rdn40 e gianni48

Molto probabilmente le cose sono andate così, a gianni48 "anno inviato i semi del Nepalese Bell invece del Bishop's Crown" ed io "cercavo disperatamente le chiavi, e le avevo in tasca". Comunque, grazie a L0rdn40, abbiamo forse trovato la quadra. 

Comunque, Gianni, i tuoi semi sono graditi, per un confronto. A L0rdn40 un grazie infinito per la disponibilità.

 

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Nonno Remo

Ciao a tutti

Scusate, forse non avevo chiuso il mio ultimo intervento. Quindi è da considerare antecedente a quello di Lonewolf.

Grazie Lone di essere intervenuto nella discussione.

Ritornando al mio problema, vorrei ricordare a gianni48 queste cose:

se Semillas ti ha inviato Nepalese Bell, cercando di mascherare la mancanza di Bishop's Crown; ti devo inviare il Bishop's Crown

se Semillas ha scambiato i semi, allora sono io che mi trovo i Bishop's Crown nella bustina del 2019 al posto dei Nepalese Bell; allora il tuo invio è per me importante.

A Lone, vorrei dire che a me è capitato molte volte che semi della medesima varietà, entrambi verosimilmente conformi, ma con provenienze diverse, manifestassero caratteristiche diverse, entrambe apprezzabili (da non buttare).

Un esempio: Aji Pacay, coltivato nel 2019, tardivo, non maturato sulla pianta, ma vicino alla stufa a pellets, risulta leggermente diverso da quello che ho osservato da Scotti. Il mio era giallo-arancio, rigato longitudinalmente, prendeva colore prima dalla punta, poi nel resto, non molto curvato, abbastanza piccante, piacevole, anche se leggermente aspro (ne conservo ancora un barattolo). La pianta era alta quasi 2 metri. Ho i semi.

Io penso che sia opportuno introdurre il concetto di "cultivar" di una varietà.

Saluti a tutti.

Nonno Remo

 

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L0rdn40
1 hour ago, Lonewolf said:

Cambuci è un nome usato per indicare appunto il Bishop's Crown ...

 

Aiai Claudio, e qui mi tocca correggerti! :acute:

 

Al di là di se siano sinonimi o meno confermo che Ubatuba è una città del Brasile ma Cambuci deriva dal nome di un albero nativo della foresta atlantica a rischio di estinzione che si chiama proprio così ed i frutti di questo capsicum ricordano molto i frutti di questo albero! Che poi possano essere sinonimi "Bishop Crow" e "Ubatuba Cambuci" e che quindi il "Cambuci" abbia dato un altro nome al Bishop Crow non lo metto in dubbio, anche se alcuni siti americani la riportano come una diversa cultivar (qualcuno addirittura dice che sia una diversa specie ovvero baccatum var. pendulum) ma si sa, sul webbe si dice di tutto.

 

Spoiler

cambuci-10-benef-cios-para-tua-sa-de.jpg

 

Maggiori info sull'albero di Cambuci: https://www.fondazioneslowfood.com/it/arca-del-gusto-slow-food/cambuci/

 

P.S. @Nonno Remo spero perdonerai l'offtopic.

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Nonno Remo

Rispondo a L0rdn40 e gianni48

Molto probabilmente le cose sono andate così, a gianni48 "anno inviato i semi del Nepalese Bell invece del Bishop's Crown" ed io "cercavo disperatamente le chiavi, e le avevo in tasca". Comunque, grazie a L0rdn40, abbiamo forse trovato la quadra. 

Comunque, Gianni, i tuoi semi sono graditi, per un confronto. A L0rdn40 un grazie infinito per la disponibilità.

 

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Nonno Remo

 

 

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Nonno Remo

Un saluto a tutti

A parte qualche errore da parte mia (e me ne scuso), quello di oggi è stato il miglior scambio di opinioni-notizie a cui ho partecipato.

Ad un certo punto ho dovuto assentarmi per portare le mie due nipotine a sciare (sci di fondo a 6 km da casa mia, su una piccola pista di 1 km da me battuta). Sono 2 gemelline ed anno 6 anni, sono splendide.

Ho poi ripreso lo scambio con buon esito, grazie a tutti.

A risentirci.

Nonno Remo

 

 

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Lonewolf
3 hours ago, L0rdn40 said:

 

Aiai Claudio, e qui mi tocca correggerti! :acute:

 

Imparo qualcosa ...

 

Quote

Cambuci deriva dal nome di un albero nativo della foresta atlantica a rischio di estinzione che si chiama proprio così ed i frutti di questo capsicum ricordano molto i frutti di questo albero!

 

Interessante!

 

Quote

(qualcuno addirittura dice che sia una diversa specie ovvero baccatum var. pendulum

 

In effetti Barboza ha definito le varietà con frutti di quel tipo (umbonati/umbilicati) come nuova varietà botanica di C.baccatum, ma non C.baccatum var pendulum, bensì C.baccatum var umbilicatum.

La maggior differenza sembra essere nell'assenza di cellule giganti nell'endocarpo che rende la parete interna dei frutti particolarmente liscia.

Ho l'articolo originale, da qualche parte (pubblicato su Kurtziana nel settembre 1998).

I pendulum sono i classici aji amarillo e simili.

 

 

3 hours ago, L0rdn40 said:

confermo che Ubatuba è una città del Brasile

 

Ci sono passato :yes:

Uno dei nomi più facili da ricordare, sicuramente più di Paranapiacaba, Guaratinguetà, Caraguatatuba, Pindamonhangaba, Itaquaquecetuba ... :lol2: 

(vado a memoria).

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Nonno Remo

Ciao a tutti

Domani si parte.

Oggi ho testato le sonde dei cavi riscaldanti, la tenuta delle coibentazioni, pulizia dei vasetti multicella, ecc.

Riscaldamento di fondo impostato a 15°C (24 ore su 24) e dalle 9.00 alle 19:00 a 28°C (limitatamente al vano di germinazione). Ovviamente mi devo attivare ogni giorno per scoprire i cassoni (alle ore 9:00) e coprirli (alle ore 17:00).

In questi ultimi giorni, ho letto molto, sulle varie tecniche di germinazione dei semi. Sicuramente le ultime tecniche sono più performanti delle mie abituali, ma alla mia età, intraprendere nuove metodologie, mi espone a fare nuovamente "il principiante". Ormai ho acquisito una serie di accorgimenti che concorrono alla buona realizzazione di un metodo. Dovrei nuovamente "tararmi" in tutti i passaggi per la buona esecuzione di un altro metodo. Chiedo scusa a tutti, ma io scelgo di portare avanti il mio solito metodo. Ho tante semine da fare e non posso avventurarmi in nuovi metodi, anche se molto più performanti. Perderei molto tempo, con in più il rischio di esecuzioni non conformi. E' una scelta doverosa e mi premuravo di comunicarvela.

Quindi semina in terriccio (da semina) in vasetti multicella a 4 vani: da 6 a 9 semi per cella. Appena sarà possibile: trapianto in vasetti multicella da 6, 9 o 12 vani, ma una piantina per cella. Questo trapianto mi viene spontaneo e le piantine non ne risentono più di tanto.

Inizio con i c.chinensis, poi a seguire: c.baccatum, c.frutescens, .... per finire con i c.annuum, verso fine febbraio.

in realtà ho gia iniziato con: Porro lungo d'inverno (Porro di Cervere, quello lungo 70 cm), Cipolle bionde, Cipolle ramate e Cipolle di Costigliole. Ho seminato anche Basilico di Genova, Basilico Greco, Prezzemolo e Cerfoglio.

Adesso inizio a raccimolare i semi dei peperoncini e prepararli.

Un saluto a tutti

Nonno Remo

 

 

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Nonno Remo

Ciao Vincer

Ti volevo chiedere una cosa, della quale, sfogliando i vari topic , ti ritengo il più ferrato.

La piccantezza dei peppers è dovuta alla capsaicina, ma ho potuto acquisire notizie di vari capsinoidi, più o meno presente nei vari peppers. Quest’anno ho assaggiato (con prudenza) diversi peppers e devo dire che la risposta è molto variegata. Io non sopporto piccantezze elevate, ma vorrei capirci qualcosa in più. Quali sono le sensazioni corrispondenti ai diversi capsinoidi, dove si percepiscono e quali sono le interazioni tra di loro. Ho gradito molto il Beni Highlands, ma non gradisco il Goat’s Weed.

Per esempio: riesco a gustare degli Habanero, se soffritti leggermente in olio, ma non a crudo. Gradisco molto la piccantezza alta in un arrostino, ma non in una insalata.

Oggi ho gustato un vasetto da 170 gr di Brazilian Starfish Yellow in agrodolce, piccantezza “giusta”, al mio livello. Erano circa 12 peperoncini.

Con calma, senza fretta, se mi puoi dare alcune delucidazioni in merito, ti sarei grato.

Grazie Vincer

Nonno Remo

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L0rdn40
2 hours ago, Nonno Remo said:

In questi ultimi giorni, ho letto molto, sulle varie tecniche di germinazione dei semi. Sicuramente le ultime tecniche sono più performanti delle mie abituali, ma alla mia età, intraprendere nuove metodologie, mi espone a fare nuovamente "il principiante".


La semina in terriccio rimane comunque la migliore e la semina in altri substrati e con altre tecniche ha l’unico vantaggio di poter mettere a germinare più semi in uno spazio ristretto e mettere in terriccio solo quelli vitali. Per il resto, non credo vi siano differenze in termini di percentuale di germinazioni e tempistiche, in questo senso va anche la guida alla semina di Lonewolf. Quindi secondo me hai fatto benissimo, se non hai problemi di spazio non conveniva intraprendere una strada diversa senza altri vantaggi oggettivi. E poi come dicono dalle mie parti, anche se é un po’ contrario alla mia filosofia, “mai cambiare la via vecchia con a nuova”!

 

P.S. Per la domanda successiva io ho una mia idea tuttavia mi permetto di taggare @Vincer visto che era rivolta a lui ma probabilmente avrai dimenticato di mettere il tag. :thumbsup:

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Vincer

Ciao Remo,

Ti ringrazio per la fiducia riposta nei miei confronti, peraltro immeritata, e ringrazio anche @LL0rdn40 per il tag poiché altrimenti mi sarebbe sfuggita la domanda.

Devo però dirti che non ho le basi tecniche per darti risposte certe alle belle questioni che hai esposto.

Le uniche cose che ho imparato sono prove empiriche mie o ascoltate dai racconti di altri pepperfriends.

La capsaicina è sicuramente il componente piccante più presente in quantità e per questo il più famoso e nominato.

Come dici tu la presenza di altri capsacinoidi, la loro quantità, la loro interazione e la loro percezione potrebbe fare la differenza.

Anzi se hai dati in tal senso ed è possibile pubblicarli (anche citando le fonti) ti prego di farlo in modo tale da dare più senso al ragionamento che seguirà.

 

La percezione del piccante è soggettiva ma "allenabile", entro certi limiti (anch'essi soggettivi).

Direi che la percezione del piccante dipende da due elementi principali. L'assagiatore e l'assaggiato.

Nell'assaggiatore ci possono essere molteplici fattori che influenzano tale percezione, in primis i ricettori ma poi anche l'abitudine fino ad arrivare ad una certa componente psicologica.

Nell'assaggiato ci sono fattori intrinsechi ed estrinsechi. Intrinsechi, come abbiamo detto, i capsacisoidi presenti in qualità ed in quantità, in primis la capsaicina. Estrinsechi possono riguardare la modalità di assaggio, la modalità di conservazione e la modalità di consumazione o la modalità di preparazione.

 

Tutti questi fattori si esprimono poi in evidenze empiriche, di cui raccolgo qui sotto alcuni esempi (liberamente integrabili da tutti).

- la soggettività alla sensazione di piccante è talmente soggetta a variabilità che ci sono soggetti che non la percepiscono nemmeno mentri altri la percepiscono anche in una minima parte

- la soggettività è sicuramente soggetta non solo alla capsaicina ma anche ad altri elementi (capsacinoidi) e la presenza dei ricettori che li intercettano. Tale evidenza è palese poichè alcuni soggetti che anche riescono a ben sopportare piccantezza estreme (o quasi) rimangono in difficoltà (a volte molto marcata) anche con più semplici Annuum come gli Jalapeno. CIto Matilde (Laelia) che se non erro esprime proprio questo caso. Altri casi riguardano i Baccatum.

- sicuramente l'espressione della piccantezza è variata dalla preparazione. Ricordo per esempio che molti hanno evidenziato che i Rocoto sono molto più piccanti da cotti che da crudi. Anche nella tua esperienza hai citato casi in cui lo stesso peperoncino ti risulta mangiabile cotto/soffritto ma non crudo. Evidentemente la preparazione altera qualcosa che rende all'assaggiatore più tollerabile o sopportabile il peperoncino.

- c'è sicuramente un effetto sorpresa che rende l'impatto di certi peppers molto più forti. Non conoscere a cosa si va realmente in contro rende l'esperienza capsica molto più potente mentre la coscienza di cosa accadrà rende il tutto più abbordabile. Altre volte è il peperoncino stesso che vuoi per dimensioni (piccolo) o colore o fama poi si rivela più difficile da gestire. Esempio un Chiltepin.

- un altro effetto molto soggettivo sono proprio gli "effetti fisici" che un peperoncino provoca. Per esempio i superhot non incontrano i miei gusti perchè mi prendono lo stomaco...dolore fisico che non sono riuscito ancora a gestire (e forse non riuscirò)...per ora devo fermarmi agli Habanero (anche crudi e in insalata) o ai Fatalii....oltre fatico molto. Ad altri questo effetto non avviene o riescono a gestirlo meglio.

 

Anch'io ho la sensazione che ci siano casi in cui la capsaicina lasci il passo ad altri capsacinoidi o meglio prendano la scena in modo prepotente.

Purtroppo non ho la conoscenza tecnica per argomentare oltre.
Lascio la parola a qualcuno possa dare ulteriori informazioni/approfondimenti.

 

Ciao

Vincenzo

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L0rdn40
1 hour ago, Vincer said:

Anch'io ho la sensazione che ci siano casi in cui la capsaicina lasci il passo ad altri capsacinoidi o meglio prendano la scena in modo prepotente.


Io ho sempre pensato che il rapporto tra capsaicina ed altri capsaicinoidi faccia la differenza non tanto riguardo a sapore e piccantezza quanto alla “modalità di azione” del piccante. Ad esempio credo che dal mix di capsaicina e capsaicinoidi dipenda la sensazione di piccantezza esplosiva ed istantanea di alcune varietà, quella lenta a scoppio ritardato di altre, la propagazione della sensazione di piccante sulle labbra piuttosto che sulla lingua o in tutta la bocca ecc... Però é una mia idea, non ho basi scientifiche.

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Nonno Remo

Grazie @Vincer e @L0rdn40

Un piccolo passo avanti lo abbiamo fatto. E' un argomento che mi interessa. Nel mio "Navigare", se trovo qualcosa di interessante ve lo giro.1637114684_capsinoidi04.jpg.4ef62c9111553e31c83446bca73c27e9.jpg

Ciao, a presto

Nonno Remo

 

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Nonno Remo

Ciao

Aggiungo un articolo, trovato su ChilePlanet.eu (http://www.chileplanet.eu/Capsaicinoids.html).

Forse qualcuno di voi, già lo conosce, ma per me è un altro passo avanti.

CAPSAICINOIDI:

I componenti chimici di un peperoncino che provoca la familiare sensazione di bruciore, sono tutti membri di una famiglia di composti noti come capsaicinoidi.
I capsaicinoidi naturali sono: Capsaicina (C), Diidrocapsaicina (DHC), Omodiidrocapsaicina (HDHC), Nordiidrocapsaicina (NDHC), Omocapsaicina (HC). La concentrazione di capsaicinoidi nei peperoni varia da specie a specie, da varietà a varietà e stimola e agisce diversamente. In uno studio condotto da Anna Krajewska e John Powers nel 1988, ha osservato che i capsaicinoidi, in soluzioni molto diluite, producono diversi tipi di piccantezza. La capsaicina e la diidrocapsaicina agiscono quasi allo stesso modo. La loro azione si concentra su metà bocca e metà palato, gola e dorso della lingua, sviluppandosi rapidamente con effetto persistente.L'omodiidrocapsaicina ha un'azione molto forte e irritante, "paralizzante", che si concentra nella gola, nella parte posteriore della lingua e del palato. Si sviluppa lentamente ed è difficile da rimuovere. La Nordiidrocapsaicina, al contrario, produce una sensazione meno irritante che si concentra davanti alla bocca e al palato, ha un sapore fruttato descritto come dolce e piccante. Si sviluppa immediatamente, ma svanisce rapidamente. Pertanto, a seconda della percentuale di capsaicinoidi specifici presenti nel peperoncino campione, è piuttosto semplice capire come alcuni tipi di peperoni siano o sembrino essere più piccanti di altri, anche se lo stesso valore nella scala di Scoville. Alcune varietà bruciano principalmente sulla lingua, mentre altre bruciano nella parte posteriore della gola. Quindi variando la distribuzione dei capsaicinoidi, ci sono diversi tipi di piccantezza. La maggior parte del piccante, dall'80 al 90%, è composta da: capsaicina e diidrocapsaicina. Il resto del contenuto capsaicinoidi è costituito da uno o più capsaicinoidi minori. Numerosi studi hanno dimostrato che i due capsaicinoidi principali sono anche i due capsaicinoidi più caldi. Gli alcaloidi dei capsaicinoidi furono riconosciuti come distinti dai giapponesi S. Kosuge e Y. Inagaki nel 1964. Se ne esistono undici in natura, e varie plastiche, come l'acido n-nonanoico vanillilamide (VNA).


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Nonno Remo

 

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Lonewolf

Credo che oltre ai capsaicinoidi siano importanti altri componenti che non influiscono direttamente sulla piccantezza, ma comunque hanno effetti importanti e possono rendere un peperoncino piacevole e un altro "difficile".

Tipico esempio è il 7Pod classico, caratterizzato da un odore molto intenso, probabilmente legato a componenti secondarie.

La piccantezza non è mostruosa, rispetto ad altri super-hot, ma l'effetto è sempre micidiale, principalmente sullo stomaco (almeno per me).

 

Il mio primo assaggio di quella varietà me lo ricordo bene, a Ca' d'Alfieri nel luglio 2007 ... sedevo accanto a Mario Dadomo e Harald Zoschke; entrambi si guardarono bene dal partecipare all'assaggio :lol2: 

 

 

 

 

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Nonno Remo

@Lonewolf

Grazie per la risposta. E' un argomento che mi interessa. Se credi, sposta pure gli interventi in un nuovo Topic: CAPSAICINOIDI.

Saluti

Nonno Remo

 

 

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