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Nonno Remo

Carbone di legna nell'orto

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Nonno Remo

Un saluto a tutti

Desidero parlare dei possibili usi del carbone di legna nell'orto o/e nei vasi.

Sino ad ora mi limitavo a setacciare la cenere che mia figlia produce nel camino con un filtro grossolano (1 cm). La parte > di 1 cm veniva messo a parte per future grigliate all'aperto e la parte fine veniva spalmata nell'orto in autunno. Ieri mi sono imbattuto in articoli che decantano le qualità del carbone di legna e descrivono come utilizzarlo nell'orto. Ho navigato per ore nel Web alla ricerca di notizie più approfondite. Se le qualità decantate sono vere, io eviterei di spendere in prodotti vari (per i vasi).

Chiedo a Voi (cortesemente) se qualcuno ha già utilizzato il carbone di legna nei vasi e il suo parere in merito.

Grazie 

Nonno Remo

 

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Frenzgyn

Buonasera, Remo!

Io come te ho usato la cenere di legna in orto e in giardino, più o meno cercando di distribuirne non più di 100g ogni m2, ne ho anche usato un po' nella preparazione del terriccio da vaso, con risultati molto ambigui, per alcune piante sembrava non fare differenza (zucca, cardo mariano, qualche aromatica), altre invece non l'hanno presa troppo bene, quindi ho deciso di evitare per il futuro, in vaso.

Riguardo il carbone, ne ho usato un po' in compostiera, un po' anche nel fondo di due letti rialzati che poi sono andati ad ospitare fiori e ornamentali, ma era veramente poco in relazione alla quantità di terreno, quindi non fa testo.

Ho notato anche io che riguardo il carbone (o biochar o carbone attivo o altre mille diavolerie) ne dicono di tutte e di più. Penso che in larga parte siano affermazioni sensazionalistiche e senza basi solide sotto.

1) Il carbone di legna, come "fertilizzante", ha pochi nutrienti: è quasi tutto carbonio, con poco fosforo e potassio, parecchio calcio e qualche altro micronutriente (se pensi che la cenere che è più "concentrata" ha generalmente un NPK di 0-1-3 con tantissimo calcio, si può immaginare di che quantità stiamo parlando). Tra l'altro ha una struttura che si decompone lentamente, più lentamente del legno, quindi quelle poche sostanze che ha le cede a lunghissimo termine.
2) Ha un pH piuttosto elevato (anche se meno della cenere), questo aspetto quindi non può essere trascurato.
3) Ha una capacità di scambio cationico, ovvero di trattenere sostanze (sia nutrienti che inquinanti) elevatissima. Di fatto fa da "accumulatore" fino a che non si satura, quindi in base alle sue capacità di partenza (il biochar o il carbone attivo hanno subito trattamenti termici che fanno in modo che questa capacità di assorbire è ancora maggiore), assorbirà tutto ciò che gli capita a tiro per un mese o forse due, sottraendolo alle piante, e poi lo cederà negli anni, ma lentissimamente, man mano che verrà decomposto da funghi.
4) Al pari del legno, si comporta in maniera piuttosto idrorepellente quando è secco, ma assorbe l'acqua se resta per molto in condizione di saturazione. In pratica se lo lasci sull'acqua galleggia, ma se lo immergi, piano piano assorbe l'acqua e affonda. Questo fa in modo che dei pezzetti miscelati nel terreno in pratica inizialmente (come la sabbia grossolana o il pietrisco) aumenteranno la capacità drenante, perché di fatto l'acqua tenderà a scivolare via, poi pian piano si "inzupperanno" e faranno da modesta riserva idrica, permettendo alle piante di attingere ad un piccola parte di quell'acqua (perché tenderà a trattanerla, in base alla tessitura del terreno circostante).

A mio modesto avviso quindi come fertilizzante il suo effetto è nullo, ha due effetti piuttosto negativi che non possono essere ignorati (pH alto e altissima CEC) e ha invece un effetto "fisico" buono che però può essere ottenuto praticamente con qualsiasi inerte, senza gli effetti collaterali.

Detto ciò, non lo userei mai in vaso, dove gli effetti negativi sono più accentuati ed è facile sbagliare e comunque di fatto è solitamente un terriccio già ad altissima matrice carboniosa (che sia torba, fibra di cocco, fibra di legno o compost, sempre composti organici del carbonio sono) ma non avrei preoccupazioni di usarlo in quantità moderate in giardino o in campo, interrandolo, perché il terreno ha un grandissimo effetto tampone e può sempre trovare giovamento a lungo termine da un aggiunta di carbonio (specialmente se hai un terreno piuttosto leggero e sabbioso), senza però usarlo per le annuali o dove vuoi seminare, proprio per il suo effetto a breve termine di sequestrare i nutrienti.

 

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Nonno Remo
On 11/30/2020 at 7:21 PM, Frenzgyn said:

Buonasera, Remo!

Io come te ho usato la cenere di legna in orto e in giardino, più o meno cercando di distribuirne non più di 100g ogni m2, ne ho anche usato un po' nella preparazione del terriccio da vaso, con risultati molto ambigui, per alcune piante sembrava non fare differenza (zucca, cardo mariano, qualche aromatica), altre invece non l'hanno presa troppo bene, quindi ho deciso di evitare per il futuro, in vaso.

Riguardo il carbone, ne ho usato un po' in compostiera, un po' anche nel fondo di due letti rialzati che poi sono andati ad ospitare fiori e ornamentali, ma era veramente poco in relazione alla quantità di terreno, quindi non fa testo.

Ho notato anche io che riguardo il carbone (o biochar o carbone attivo o altre mille diavolerie) ne dicono di tutte e di più. Penso che in larga parte siano affermazioni sensazionalistiche e senza basi solide sotto.

1) Il carbone di legna, come "fertilizzante", ha pochi nutrienti: è quasi tutto carbonio, con poco fosforo e potassio, parecchio calcio e qualche altro micronutriente (se pensi che la cenere che è più "concentrata" ha generalmente un NPK di 0-1-3 con tantissimo calcio, si può immaginare di che quantità stiamo parlando). Tra l'altro ha una struttura che si decompone lentamente, più lentamente del legno, quindi quelle poche sostanze che ha le cede a lunghissimo termine.
2) Ha un pH piuttosto elevato (anche se meno della cenere), questo aspetto quindi non può essere trascurato.
3) Ha una capacità di scambio cationico, ovvero di trattenere sostanze (sia nutrienti che inquinanti) elevatissima. Di fatto fa da "accumulatore" fino a che non si satura, quindi in base alle sue capacità di partenza (il biochar o il carbone attivo hanno subito trattamenti termici che fanno in modo che questa capacità di assorbire è ancora maggiore), assorbirà tutto ciò che gli capita a tiro per un mese o forse due, sottraendolo alle piante, e poi lo cederà negli anni, ma lentissimamente, man mano che verrà decomposto da funghi.
4) Al pari del legno, si comporta in maniera piuttosto idrorepellente quando è secco, ma assorbe l'acqua se resta per molto in condizione di saturazione. In pratica se lo lasci sull'acqua galleggia, ma se lo immergi, piano piano assorbe l'acqua e affonda. Questo fa in modo che dei pezzetti miscelati nel terreno in pratica inizialmente (come la sabbia grossolana o il pietrisco) aumenteranno la capacità drenante, perché di fatto l'acqua tenderà a scivolare via, poi pian piano si "inzupperanno" e faranno da modesta riserva idrica, permettendo alle piante di attingere ad un piccola parte di quell'acqua (perché tenderà a trattanerla, in base alla tessitura del terreno circostante).

A mio modesto avviso quindi come fertilizzante il suo effetto è nullo, ha due effetti piuttosto negativi che non possono essere ignorati (pH alto e altissima CEC) e ha invece un effetto "fisico" buono che però può essere ottenuto praticamente con qualsiasi inerte, senza gli effetti collaterali.

Detto ciò, non lo userei mai in vaso, dove gli effetti negativi sono più accentuati ed è facile sbagliare e comunque di fatto è solitamente un terriccio già ad altissima matrice carboniosa (che sia torba, fibra di cocco, fibra di legno o compost, sempre composti organici del carbonio sono) ma non avrei preoccupazioni di usarlo in quantità moderate in giardino o in campo, interrandolo, perché il terreno ha un grandissimo effetto tampone e può sempre trovare giovamento a lungo termine da un aggiunta di carbonio (specialmente se hai un terreno piuttosto leggero e sabbioso), senza però usarlo per le annuali o dove vuoi seminare, proprio per il suo effetto a breve termine di sequestrare i nutrienti.

 

Bene. 

Io stavo giungendo ad un uso anche in vaso, come aiuto per una leggera riserva di acqua e come drenante. Non mi aspetto altri effetti.

Per la cenere invece, ho cominciato a fare distinzioni. Ho cominciato a separare la parte che si scioglie in acqua dal resto (KCO3, potassa). Questa parte non la metterò più nell'orto l'autunno, perché le piogge me la portano via. La userò dove mi serve per stimolare la fruttificazione.

Continuerò a spargere l'altra parte. Il problema è che a seconda del tipo di legna (e di tronco o rami), le percentuali dei componenti sembrano variare moltissimo. Un esempio: la percentuale di Ca può variare da 2,5 a 30% E' tanto e non posso accontentarmi di una media del 15%. Ho trovato le percentuali di alcuni legni, ma non di tutti e non ho trovato le differenze tra tronco e rami. Devo ancora cercare. Ho capito però, perché le prove fatte lo scorso anno con cenere dei pellets rendeva troppo basico il terreno: legno di abete. Continuerò a fare prove, visto che è un prodotto disponibile a costo zero. 

Ciao

Nonno Remo

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Frenzgyn

Si. purtroppo le composizioni sono abbastanza variabili perché dipendono dal legno di partenza. Onestamente, a meno che non siano quantità irrissorie, io non la utilizzerei in quantità importanti a meno di sapere con certezza che il terreno di destinazione ha carenza di calcio.

C'è tutto un discorso molto interessante sul carbone (o biochar) che è nato a partire  dalla "terra petra" e che negli ultimi anni sta spingendo un po' la ricerca, ma a mio avviso è basato molto su ipotesi ancora da dimostrare e soprattutto visto i risultati discordanti in campo, ci andrei con i piedi di piombo nell'uso pratico.

Per ora a mio avviso, avendone la possibilità, l'impiego più sicuro di carbone è nel co-compostaggio: si fa compostare insieme al resto del materiale in modo che diventi saturo dei nutrienti che vengono rilasciati durante il compostaggio e non vada poi a sottrarli quando applicato sul terreno, rilasciandolo pian piano e formando una matrice carboniosa a lungo termine che può essere sfruttata dai microorganismi del suolo, intrappolando anche un po di CO2, che poi è una delle ragioni per cui la cosa sta venendo studiata, ovvero se è possibile utilizzare il carbone sia come migliorativo agricolo che come accumulatore di carbonio.

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L0rdn40

Io il carbone l’ho miscelato nel rinvaso del basilico non avendo inerti, posso dirti che se supera quest’inverno sarà il 3º anno per questa pianta di basilico quindi male non gli ha fatto ma non ho un confronto per dire quanto ed in cosa abbia influito il carbone... Da quello che ha scritto Frenzgyn invece, valuterei di utilizzarlo in campo, credo infatti che dopo aver letto della capacità di trattenere i nutrimenti proverò in un angolo dell’orto. É una proprietà molto importante in campo dove in inverno le continue piogge dilavano molto i nutrienti.

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Frenzgyn

Non è che trattiene, sottrae e non li rimolla facilmente, è lì il problema. Crea legami troppo forti con i nutrienti, sequestrandoli anche alle piante finché non si disgrega, oltre ovviamente ad alterare il rapporto C:N moltissimo e di conseguenza sequestrare anche azoto per decomporsi (oppure rimane così più a lungo, si parla anche di decenni). E' il motivo per cui nei test in campo si sono avuti risultati discordanti, spesso negativi il primo anno e non ci sono evidenze conclusive su come utilizzarlo.

C'è tutto un filone di studio interessante, ma dubito che si possa trovare facilmente la quadra.
Qui c'è un "riassunto" interessante: http://www.allpowerlabs.com/news/a-perspective-on-terra-preta-and-biochar.html
 

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Nonno Remo
5 hours ago, Frenzgyn said:

Non è che trattiene, sottrae e non li rimolla facilmente, è lì il problema. Crea legami troppo forti con i nutrienti, sequestrandoli anche alle piante finché non si disgrega

Si, anche a me risulta questo il problema. Provo ad utilizzarlo nel compostaggio (come mi suggerisci), insieme alla cenere dei pellets. Proveremo anche a far invecchiare il carbone, in ambiente umido, e poi utilizzarlo quando comincerà a disgregarsi.

Ciao e grazie dei suggerimenti

Nonno Remo

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