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L0rdn40

Fertilizzante a base di aloe

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L0rdn40

Buongiorno a tutti. Ho tagliato alcune foglie vecchie dalla mia pianta di aloe. Sarà uscito 1 kg di foglie e dal momento che il gel é molto maturo ho escluso di poter ricavare prodotti per la persona. Ora, ho letto che molte aziende producono dei fertilizzanti a base di aloe, anche la nostra amata biobizz. Ho quindi provveduto ad aprire le foglie, estrarre il gel, far bollire per un ora la parte dura ed ho messo al macerare il tutto. Arricchirò il composto con una piccolissima quantità di macronutrienti proprio come da composizione di questi prodotti che va per la maggiore. La mia domanda è: come va utilizzato? Per via fogliare? In irrigazione? Ma sopratutto, in quale fase di sviluppo delle piante potrebbe servire? Qualcuno di voi lo ha mai usato? Secondo voi il procedimento usato per l’estrazione può funzionare? Grazie in anticipo a chi vorrà partecipare alla discussione!

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Frenzgyn

Per me molto difficile rispondere.
Provo a buttare un paio di riflessioni.
Il gel è composto in buona parte d'acqua, più tantissime sostanze.
Senza scendere nel dettaglio, per buona parte sono tutte molecole di grosse dimensioni e microelementi.
Tutte le grosse molecole (lipidi, glucomannani, lignina, ecc ecc) NON vengono assorbite dalle radici e NON vengono assorbite dalle foglie. In sostanza, è tutta "pappa" per i microorganismi del suolo, materia organica (composti del carbonio) anche con una certa frazione azotata (sia come enzimi, peptidi o amminoacidi già liberi).
I minerali probabilmente sì, ma bisognerebbe vedere nel dettaglio in che forma sono (e se le quantità sono rilevanti) perché le piante assorbono gli ioni.
Poi ci sono varie sostanze funzionali: acido salicilico, saponine, auxine, giberelline (e chissà quante altre).
Ora, se prima era difficile, qui si fa ancora più complesso, perché auxine, giberelline e acido salicilico effettivamente potrebbero avere effetto sulla piante e anche sulla rizosfera.
Qualcuna potrebbe avere anche un effetto di contatto, ma così è sparare nel mucchio.

Quali effetti... beh, alzo le mani. Troppe interazioni.

Se ci aggiungiamo il fatto che bollendo e macerando hai probabilmente distruzzo parecchi composti funzionali e denaturato macromolecole, il quadro è ancora più complesso.

Dopo tutte queste riflessioni, abbozzo una risposta: a meno che non vien fuori qualche articolo sul macerato di aloe vera usato nell'acqua di annaffiatura, dubito che potremo avere una risposta seria. Il fatto che svariate aziende possano addizionarlo ai loro prodotti è poco significativo, potrebbe essere pure tutto marketing e claim non basati su alcuna evidenza.

Quindi che fare?

Secondo me hai due strade:

1) Consideriamo il tutto come sola materia organica, quindi metti tutto in compostiera se ce l'hai e ci fai il compost.

2) Lasci macerare per qualche giorno (una settimana? Insomma, deve fermentare e finire la fermentazione), filtri (la parte solida in compostiera o nel giardino) e usi il liquido in rapporto 1:20 nell'acqua dell'innaffiatura o come nebulizzazione, come una macerato qualsiasi di ortica, equiseto, calendula ecc, più o meno una volta a settimana o giù di lì.

Io non aggiungerei nessuna sostanza e lo darei a piante realtivamente adulte, lontano dalle fertilizzazioni (se le fai liquide).

Per qualsiasi macerato o fertilizzante vale SEMPRE il solito discorso: nel dubbio, meglio meno, che più.
 

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L0rdn40
10 hours ago, Frenzgyn said:

Per me molto difficile rispondere.
Provo a buttare un paio di riflessioni.
Il gel è composto in buona parte d'acqua, più tantissime sostanze.
Senza scendere nel dettaglio, per buona parte sono tutte molecole di grosse dimensioni e microelementi.
Tutte le grosse molecole (lipidi, glucomannani, lignina, ecc ecc) NON vengono assorbite dalle radici e NON vengono assorbite dalle foglie. In sostanza, è tutta "pappa" per i microorganismi del suolo, materia organica (composti del carbonio) anche con una certa frazione azotata (sia come enzimi, peptidi o amminoacidi già liberi).
I minerali probabilmente sì, ma bisognerebbe vedere nel dettaglio in che forma sono (e se le quantità sono rilevanti) perché le piante assorbono gli ioni.
Poi ci sono varie sostanze funzionali: acido salicilico, saponine, auxine, giberelline (e chissà quante altre).
Ora, se prima era difficile, qui si fa ancora più complesso, perché auxine, giberelline e acido salicilico effettivamente potrebbero avere effetto sulla piante e anche sulla rizosfera.
Qualcuna potrebbe avere anche un effetto di contatto, ma così è sparare nel mucchio.

Quali effetti... beh, alzo le mani. Troppe interazioni.

Se ci aggiungiamo il fatto che bollendo e macerando hai probabilmente distruzzo parecchi composti funzionali e denaturato macromolecole, il quadro è ancora più complesso.

Dopo tutte queste riflessioni, abbozzo una risposta: a meno che non vien fuori qualche articolo sul macerato di aloe vera usato nell'acqua di annaffiatura, dubito che potremo avere una risposta seria. Il fatto che svariate aziende possano addizionarlo ai loro prodotti è poco significativo, potrebbe essere pure tutto marketing e claim non basati su alcuna evidenza.

Quindi che fare?

Secondo me hai due strade:

1) Consideriamo il tutto come sola materia organica, quindi metti tutto in compostiera se ce l'hai e ci fai il compost.

2) Lasci macerare per qualche giorno (una settimana? Insomma, deve fermentare e finire la fermentazione), filtri (la parte solida in compostiera o nel giardino) e usi il liquido in rapporto 1:20 nell'acqua dell'innaffiatura o come nebulizzazione, come una macerato qualsiasi di ortica, equiseto, calendula ecc, più o meno una volta a settimana o giù di lì.

Io non aggiungerei nessuna sostanza e lo darei a piante realtivamente adulte, lontano dalle fertilizzazioni (se le fai liquide).

Per qualsiasi macerato o fertilizzante vale SEMPRE il solito discorso: nel dubbio, meglio meno, che più.
 


Grazie, molto esaustivo! Concordo su tutto, specialmente sul passaggio relativo al marketing. Leggendo la tua risposta e le schede tecnico-pubblicitarie di questi prodotti mi viene da pensare che la funzione più probabile e che potrebbe dare qualche evidenza é quella di nutrimento dei microorganismi. Infatti per la maggiore va la descrizione di questi prodotti come prodotti che migliorano l’assorbimento dei nutrienti ed il metabolismo della pianta, cosa che con la mia pochissima esperienza fatta con le micorrize ho capito può avvenire anche migliorando le caratteristiche del substrato che ricomprende l’aumento dei microorganismi utili. Per il resto lo pubblicizzano come prodotto in grado di migliorare il sistema immunitario, in fase di fioritura le allegagioni ecc ma sicuramente questo é un calderone che hanno creato per dare utilità al loro prodotto. Comunque, visto che sei stato così preciso, ho un’ultima domanda. Sempre queste case produttrici dicono che é anche in grado di aumentare il tasso di germinazione e velocizzarla. Ora, a prescindere dal metodo da me utilizzato per l’estrazione, secondo te c’è qualcosa che possa avvalorare questa tesi? Detto ciò, la prossima volta faccio compostare, non ci avevo pensato ma così facendo se qualche beneficio c’è sicuramente verrà sfruttato per mezzo del compost! Grazie!

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Frenzgyn

In linea prettamente teorica, sì, dal punto di vista pratico, credo non valga la pena perderci tempo.

Mi spiego.

Le gibberelline possono migliorare la germinazione e renderla più omogenea, ma dipende dalla specie: su alcuni semi hanno effetto, su altri non è percepibile, su altri ancora sembra necessario. In particolare può funzionare su semi che hanno dormienza o che ci mettono parecchio tempo a germinare (perché una velocizzazione modesta, diciamo del 10% su un seme che ci mette 40 giorni è percepibile, su un seme che germina normalmente dopo 5, manco te ne accorgi se ci mette quattro giorni e mezzo invece che 5).

Le auxine pure sono fitormoni ed hanno tanti effetti, per esempio di fatto "gli ormoni radicanti" che si usano per facilitare le talee, sono auxine. Non hanno effetti sulla germinazione di per sè, ma come stimolo alla formazione di radici e su diversi aspetti della crescita della pianta, sicuramente.

L'acido salicilico invece nì. Impropriamente si consiglia come "ormone radicante dei poveri", ma è un mito, non ci sono evedinze che funzioni da solo, anzi in determinate concentrazioni inibisce la crescita delle radici. Non ne parliamo proprio dell'uso dell'aspirina, acido acetilsalicilico, per cui non esistono proprio evidenze. Paradossalmente potrebbe avere un blando effetto come pre-trattamento dei semi, come scarificazione chimica, essendo un acido debolo, ma onestamente non credo sia rilevante.

Sicuramente ci saranno altri composti e sostanze per le quali è possibile fare ragionamenti analoghi.

Il punto focale della questione è che non sappiamo che quantità di queste sostanze possono esserci in questo tipo di preparati e quanto e in che tempi si degradano se ci sono, quindi non ha senso aspettarsi risultati specifici (o dire che ci sono, senza portare studi).

Se ci servono gli ormoni radicanti per fare le nostre talee, li compriamo e li usiamo ai giusti dosaggi, e ci durano anni, se ci serve l'acido gibberellico per aiutarci con la germinazione di semi particolarmente ostici sui quali sappiamo che può avere un effetto, lo compriamo e lo usiamo alla giusta concentrazione.

Su alcuni preparati, appunto come quelli con l'ortica o con l'equiseto, ci sono delle evidenze empiriche che potrebbero far valere la pena perderci tempo, a patto di averne a disposizione (se hai un campo di ortiche o un fosso con l'equiseto nelle vicinanze,ok, ma se devi fare i km per procurarteli di proposito, comincia a diventare stupido, a mio avviso), su roba dagli effetti "sconosciuti", ribadisco gli approcci detti in precedenza, o  composti o lo usi come un macerato blando, con le precauzioni del caso, ovvero non sulle plantule giovani.

Tanto per dire, pure usare l'acqua di cottura delle verdure/ortaggi (senza aggiunta di sale però!) ha senso se usata come innaffiutura nell'ottica di restituire tutti i nutrienti idrosolubili persi dalla verdure al terreno e quindi alle piante, ma se uno le piante già le fertilizza, è inutile (e potenzialmente dannoso) se invece non le fertilizza, di certo non ha lo stesso effetto di un fertilizzazione canonica, visto che comunque "è poca roba".

Se vuoi apprfondire un po' sulle germinazioni, ci sono dei testi di Norman C. Deno, che negli anni '90 ha fatto un fantastiliardo di esperimenti. Sono datati, ma comunque secondo me validi sotto molti punti di vista e almeno dieci spanne sopra "i consigli" e "i rimedi" che si trovano nel web, che più spesso sono inconsistenti e non basati sui fatti.

Li puoi trovare qui: https://www.gardenfundamentals.com/seed-germination-dr-deno/

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L0rdn40
1 hour ago, Frenzgyn said:

In linea prettamente teorica, sì, dal punto di vista pratico, credo non valga la pena perderci tempo.

Mi spiego.

Le gibberelline possono migliorare la germinazione e renderla più omogenea, ma dipende dalla specie: su alcuni semi hanno effetto, su altri non è percepibile, su altri ancora sembra necessario. In particolare può funzionare su semi che hanno dormienza o che ci mettono parecchio tempo a germinare (perché una velocizzazione modesta, diciamo del 10% su un seme che ci mette 40 giorni è percepibile, su un seme che germina normalmente dopo 5, manco te ne accorgi se ci mette quattro giorni e mezzo invece che 5).

Le auxine pure sono fitormoni ed hanno tanti effetti, per esempio di fatto "gli ormoni radicanti" che si usano per facilitare le talee, sono auxine. Non hanno effetti sulla germinazione di per sè, ma come stimolo alla formazione di radici e su diversi aspetti della crescita della pianta, sicuramente.

L'acido salicilico invece nì. Impropriamente si consiglia come "ormone radicante dei poveri", ma è un mito, non ci sono evedinze che funzioni da solo, anzi in determinate concentrazioni inibisce la crescita delle radici. Non ne parliamo proprio dell'uso dell'aspirina, acido acetilsalicilico, per cui non esistono proprio evidenze. Paradossalmente potrebbe avere un blando effetto come pre-trattamento dei semi, come scarificazione chimica, essendo un acido debolo, ma onestamente non credo sia rilevante.

Sicuramente ci saranno altri composti e sostanze per le quali è possibile fare ragionamenti analoghi.

Il punto focale della questione è che non sappiamo che quantità di queste sostanze possono esserci in questo tipo di preparati e quanto e in che tempi si degradano se ci sono, quindi non ha senso aspettarsi risultati specifici (o dire che ci sono, senza portare studi).

Se ci servono gli ormoni radicanti per fare le nostre talee, li compriamo e li usiamo ai giusti dosaggi, e ci durano anni, se ci serve l'acido gibberellico per aiutarci con la germinazione di semi particolarmente ostici sui quali sappiamo che può avere un effetto, lo compriamo e lo usiamo alla giusta concentrazione.

Su alcuni preparati, appunto come quelli con l'ortica o con l'equiseto, ci sono delle evidenze empiriche che potrebbero far valere la pena perderci tempo, a patto di averne a disposizione (se hai un campo di ortiche o un fosso con l'equiseto nelle vicinanze,ok, ma se devi fare i km per procurarteli di proposito, comincia a diventare stupido, a mio avviso), su roba dagli effetti "sconosciuti", ribadisco gli approcci detti in precedenza, o  composti o lo usi come un macerato blando, con le precauzioni del caso, ovvero non sulle plantule giovani.

Tanto per dire, pure usare l'acqua di cottura delle verdure/ortaggi (senza aggiunta di sale però!) ha senso se usata come innaffiutura nell'ottica di restituire tutti i nutrienti idrosolubili persi dalla verdure al terreno e quindi alle piante, ma se uno le piante già le fertilizza, è inutile (e potenzialmente dannoso) se invece non le fertilizza, di certo non ha lo stesso effetto di un fertilizzazione canonica, visto che comunque "è poca roba".

Se vuoi apprfondire un po' sulle germinazioni, ci sono dei testi di Norman C. Deno, che negli anni '90 ha fatto un fantastiliardo di esperimenti. Sono datati, ma comunque secondo me validi sotto molti punti di vista e almeno dieci spanne sopra "i consigli" e "i rimedi" che si trovano nel web, che più spesso sono inconsistenti e non basati sui fatti.

Li puoi trovare qui: https://www.gardenfundamentals.com/seed-germination-dr-deno/


Grazie della risposta e complimenti per le tue conoscenze! La mia comunque era solo curiosità, non mi aspetto nulla da questo esperimento se non qualcosa di blando e come hai ben spiegato tu nemmeno misurabile! Al contrario, come sempre quando si tratta di queste cose, metto in conto possibili danni quindi lo utilizzerò su piante di importanza secondaria. Alla fine di tutto ciò, credo che l’utilizzo più sensato sarebbe stato come compost dove tutto fa brodo. Ma essendo già partito con il macerato proverò a somministrarlo con le giuste precauzioni senza aspettarmi nulla e se mai dovessi notare qualcosa sicuramente lo riporterò senza dargli valore di prova ma magari come semplice indizio. Grazie e complimenti ancora! Alla luce di ciò per me é tutto chiaro ma se qualcuno tira fuori qualche studio in merito, o anche un semplice esperimento fatto in casa, é sempre il benvenuto per discuterne.

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L0rdn40

Comparsa la schiuma ho decretato la fine della fermentazione, ho strizzato i residui di aloe e filtrato il tutto. A breve qualche prova di utilizzo in rapporto 1:20.

 

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L0rdn40

@Alexrm tu che hai sempre “tifato” per i rimedi naturali ed hai una certa esperienza, cosa ne pensi?

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L0rdn40

Avendo approfondito in questi giorni riporto elenco dei componenti della miscela che pare siano disponibili per le piante:

  1. Amminoacidi essenziali
  2. Isoleucine
  3. Leucine
  4. Lysine
  5. Methionine
  6. Enzimi
  7. Aliiase
  8. Alkaline Phosphatase
  9. Amylase
  10. Carboxypeptidase
  11. Catalasi
  12. Cellulosa
  13. Lipasi
  14. Perossidasi
  15. Auxins
  16. Gibberellins
  17. Lignin
  18. Acido salicilico
  19. Saponis
  20. Vitamine
  21. Minerali
  22. Aloverose
  23. Phenulalanine
  24. Theronine
  25. Valina

Ora non so con il mio metodo di estrazione quanti di questi sia riuscito a recuperare e per molti componenti non so esattamente se abbiano una reale utilità per le piante ma andando un attimo OT, avendo anche io avuto il mio periodo “palestra”, posso dire che gran parte di questi elementi fanno un gran bene alle persone e chiunque fa uso di integratori dovrebbe considerare di assumere aloe al posto dei cd ”bibitozzi”!

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Alexrm

Interessante, ma non ne so nulla. Bisogna sperimentarne la funzionalità :)

Sì tendenzialmente sono per rimedi naturali, ma non escludo i rimedi chimici ove è necessario/utile.

Non saprei davvero che dirti al momento, però farò delle ricerche perchè mi interessa molto!

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Frenzgyn

Usandola come irrigazione credo tu possa andare tranquillo, se vuoi usarlo per via foliare rispetta solo due norme di sicurezza:

1) Fai prima una prova solo su qualche foglia e aspetta 24h.
2) Mai nebulizzare piante in pieno sole (effetto lente e/o possibile effetto fotosensibilizzante), aspetterei la sera durante il tramonto, così hanno sole poco forte, ma ancora quel tanto che basta per asciugarsi prima della notte.

Preciso che secondo me quella soluzione non può far danno alcuno, anzi è probabile che qualche effetto benefico, forse non percepibile lo avrà (i microorganismi del suolo di certo apprezzeranno), le mie sono solo indicazioni di sicurezza, che andrebbero usate ogni qual volta usiamo un qualsiasi prodotto.

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