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L0rdn40

Secondo anno capsico

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Batigolle

Verissimo ... ma prima li tolgo con il pennello e poi li  ... skio !  🤣

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L0rdn40

Spesso sul forum vengono chiesti consigli sui terricci da utilizzare. Ancor più spesso secondo me viene sottovalutata la qualità e tipologia del terriccio da semina. É già un po’ di tempo che, per quanto possa essere di buona marca, uso setacciare i terricci del mix che utilizzo per la fase di semina. Il motivo é racchiuso nella foto sotto.

 

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L’unica frazione idonea alla semina é quella sottile.

 

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Le frazioni più doppie sono un ostacolo alla comparsa dell’archetto ma sono un ottima pacciamatura per le piante che ne necessitano.

 

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Quest’ultima parte in particolare si può definire a tutti gli effetti “scarto” e sarebbe bene se non ci fosse nemmeno nei rinvasi definitivi.

 

Prossimamente quando ho un po’ di tempo per bollire dell’acqua invece vi faccio vedere perché ho iniziato ad utilizzare acqua distillata per tutte le fasi fino alle prime foglie vere...

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Lonewolf

Ottima documentazione.

Ci sono terricci da semina (professionali) che, passati al setaccio, non generano scarto e nemmeno frazioni più grosse.

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L0rdn40
38 minutes ago, Lonewolf said:

Ci sono terricci da semina (professionali) che, passati al setaccio, non generano scarto e nemmeno frazioni più grosse.


Merce rara dalle mie parti, sopratutto in questi periodi “fuori stagione” e con tanto di  pandemia in atto... In primavera lo avevo trovato ed utilizzato anche come base per la ricetta PF ma ho finito le scorte... :rolleyes: Comprarlo online é impensabile quando ne inizia a servire un bel po. Ne metterò un 700l a terra in primavera, ho già parlato con il negozio dove lo presi ad aprile ma giustamente o prendo un’intera pedana o aspetto l’ordine e mi riserva 10 sacchi.

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Frenzgyn

Be', plastica o roba strana a colpo d'occhio non ne vedo (ma potrei sbagliarmi), quindi già è un fatto positivo, viste anche le mie esperienze.

Io "lo scarto" lo chiamerei sostanza organica in stato di umificazione. Non la utilizzerei assolutamente per la semina, ma per i vasi finali sì, da quello che vedo mi sembrano prevalentemente legnetti (fastidiosissimi in semina o nei vasi piccoli, ma nulla più) e qualche aggregato di compost. Saranno esteticamente brutti, ma credo che i problemi dei terricci non vadano cercati a livello macroscopico (pure trovarci un pezzo di plastica di per sé, non è un problema, funge da inerte, chiaramente però se è più di qualche pezzo è sintomo che il compost usato era scadente o peggio), ma microscopico: spore, sali, metalli pesanti o peggio inquinanti non li vedi ad occhio nudo e sono quelli il vero problema, a livello fisico un terriccio puoi "aggiustarlo" con gli ammendanti (inerti e non), per il resto purtroppo no e te ne puoi accorgere solo quando il danno è già fatto :(.

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L0rdn40
32 minutes ago, Frenzgyn said:

Io "lo scarto" lo chiamerei sostanza organica in stato di umificazione. Non la utilizzerei assolutamente per la semina, ma per i vasi finali sì


Il problema é che lasciando quelli che io chiamo “scarti”, sopratutto se in gran quantità e non é questo il caso, rischi che dopo un po’ che prende sole il terreno diventi un pezzo di truciolato perché la parte legnosa sale sempre più in superficie ad ogni irrigazione e poi tende a compattarsi.

 

32 minutes ago, Frenzgyn said:

Be', plastica o roba strana a colpo d'occhio non ne vedo (ma potrei sbagliarmi)


Non ti sbagli ma questo succede solo perché mi sono dato come regola quella di non comprare terriccio contenente “ammendante compostato misto” che é poi quello derivato dai RSU e che dunque contiene elementi come plastica e simili.

 

32 minutes ago, Frenzgyn said:

spore, sali, metalli pesanti o peggio inquinanti non li vedi ad occhio nudo


É per evitare questi elementi che compro sempre terriccio della migliore qualità che trovo. Purtroppo la migliore qualità che trovo spesso non é la migliore qualità reperibile. Tuttavia con questa marca, “fertil”, non ho mai avuto di questi problemi (spero dal momento che spesso non creano problemi alle piante ma alla salute e non si vedono effetti immediati) quindi, incrociamo le dita (ma incrociamole con qualsiasi brand, non solo questo)... Nel caso specifico come ben sai per vari discorsi fatti si tratta di un mix 50% terriccio completo e 50% torba acida PURA.

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L0rdn40

Per torba acida PURA intendo che viene direttamente dalla Lituania ed è arrivata a me (per sbaglio ma fossero tutti gli errori così) tramite “Fedi Giovannetti” quindi, meglio di questo si muore! :D

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Frenzgyn

Il problema del misto secondo me non è tanto che derivi dalla frazione organica dei rifiuti, ma che ci possano stare fanghi, reflui e liquami zootecnici. Se fosse fatto tutto con scienza e coscienza non sarebbe un problema, ma purtroppo sappiamo che spesso non è così :(, infatti come sai nemmeno io mi fido ad usare compost non prodotto da me.


Sul fatto che la parte legnosa risalga e crei problemi resto scettico (pure la perlite tende a salire finché la pianta non sviluppa bene le radici o la sabbia a scendere, per dire), se sale poi funge da pacciamatura, come il cippato di legno. Con il mio compost domestico che in parte è fatto proprio dal legno triturato delle potature, di pezzatura anche leggermente maggiore, non ho mai notato nulla di simile. Gli agglomerati di compost invece ti basta romperli e mischiarli, è una cosa che succede quando si rimescola la pila di compost ed è "la parte migliore", dove la materia organica mostra tutta la sua capacità colloidale di trattenere elementi e creare agglomerati con il resto. 

Poi siam d'accordo, se è in una quantità importante, il legno non decomposto mischiato al resto può creare qualche problema di sviluppo alle giovani piante: per decomporsi utilizzerà un po' di azoto del terriccio, togliendolo momentaneamente alle piante e restituendolo solo a fine ciclo, ma in vaso dove comunque si fertilizza secondo me è un problema solo teorico. Tra l'altro fibra di legno, corteccia o fibra di cocco (o altre diavolerie) vengono spesso usate nei terricci anche blasonati, a volte per limitare l'uso di torba, fungendo anch'essi da matrice fibrosa, spesso vengono indicati generalmente come "ammendante vegetale non compostato".

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L0rdn40
11 minutes ago, Frenzgyn said:

Sul fatto che la parte legnosa risalga e crei problemi resto scettico


Credimi, solo i legnetti come pacciamatura sono perfetti. Mischiati a torba, inumiditi e messi al sole diventano cemento. Anzi non ti chiedo di credermi, semplicemente prova! :)

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L0rdn40
9 minutes ago, Frenzgyn said:

Poi siam d'accordo, se è in una quantità importante, il legno non decomposto mischiato al resto può creare qualche problema di sviluppo alle giovani piante: per decomporsi utilizzerà un po' di azoto del terriccio, togliendolo momentaneamente alle piante e restituendolo solo a fine ciclo, ma in vaso dove comunque si fertilizza secondo me è un problema solo teorico.


Per le giovani piante secondo me il problema é proprio “fisico” inteso come difficoltà a svilupparsi in presenza di ostacoli e non perché viene sottratta una parte di azoto che alle mie piante non ho mai negato. Dopo ti faccio vedere una foto se ho tempo e spiego meglio.. 

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L0rdn40
13 minutes ago, Frenzgyn said:

Tra l'altro fibra di legno, corteccia o fibra di cocco (o altre diavolerie) vengono spesso usate nei terricci anche blasonati, a volte per limitare l'uso di torba, fungendo anch'essi da matrice fibrosa, spesso vengono indicati generalmente come "ammendante vegetale non compostato".


Vero, sopratutto la fibra di cocco spesso sostituisce la torba. Ma non é la stessa cosa a mio avviso anche se ancora devo approfondire. Intanto credo sia pacifico che conviene setacciare il terriccio non perfettamente idoneo per la semina. Prova se non lo hai mai fatto e mi dirai..

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Frenzgyn

Se cerchi sui cataloghi della Klassmann, c'è un PDF dove appunto spiegano cosa fanno, come e quanto per utilizzare anche alternative alla torba in orticoltura e florovivaismo, a conti fatti niente la sostituisce perfettamente, ma un uso ragionato di diversi materiali può ridurne il consumo.

L'effetto "ostacolo" secondo me c'è solo dalla semina alla formazione del primo pane radicale e non tanto perché le radichette non sappiano girarci intorno, ma perché in vasi così piccoli, grossi pezzetti (di legno, di pomice, di lapillo, di qualsiasi cosa) di materiali possono creare sacche d'aria macroscopiche (che le radici evitano) o causare una idratazione completamente disomogenea (le parti più fibrose o gli inerti che hanno una capillarità < del subastrato circostante tendono a non bagnarsi finché il resto non è saturo, a meno che non siano in parte o in tutto esposte all'esterno) e quindi magari con l'apparato radicale non sviluppato si possono verificare scompensi idrici. Già dal secondo rinvaso in poi non ci sono problemi e da un punto di vista squisitamente "meccanico" ci puoi mettere qualsiasi cosa come inerte.

Io la "cementificazione" fino ad ora l'ho riscontrata solo con la torba (oltre che nei terreni pesanti molto argillosi) proprio con la frazione più fine, una volta che si secca. Mi è capitato di dover estrarre pani radicali di sola torba così compatti o fitti da essere quasi idrorepllente che le radici soffocavano ed è stato difficile pure lavarla via, in particolare mi è successo con due piante di Lavanda (pianta abbastanza resistente alla siccità), di cui una così tanto compromessa che alla fine è non è riuscita a riprendersi ed è morta.

Sarò felice di provare e verificare quello che dici, spiegami meglio cosa intendi però, devo usare dei legnetti secchi insieme a torba e al resto (compost, universale, inerti ecc) in vaso e verificare che succede?

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L0rdn40
1 hour ago, Frenzgyn said:

Se cerchi sui cataloghi della Klassmann, c'è un PDF dove appunto spiegano cosa fanno, come e quanto per utilizzare anche alternative alla torba in orticoltura e florovivaismo, a conti fatti niente la sostituisce perfettamente, ma un uso ragionato di diversi materiali può ridurne il consumo.


Lo so, so che alcuni materiali ed in particolar modo la fibra di cocco vengono utilizzati per sostituire la torba che é un materiale la cui estrazione risulta invasiva e che prima o poi finirà, come il petrolio. Dico solo che non l’ho mai provato ma il fatto che ancora pochi lo utilizzino, anche qui sul forum, mi lascia pensare che non sia la stessa cosa o che comunque possa costare ancora in più rispetto alla torba.

 

1 hour ago, Frenzgyn said:

L'effetto "ostacolo" secondo me c'è solo dalla semina alla formazione del primo pane radicale e non tanto perché le radichette non sappiano girarci intorno, ma perché in vasi così piccoli, grossi pezzetti (di legno, di pomice, di lapillo, di qualsiasi cosa) di materiali possono creare sacche d'aria macroscopiche (che le radici evitano) o causare una idratazione completamente disomogenea (le parti più fibrose o gli inerti che hanno una capillarità < del subastrato circostante tendono a non bagnarsi finché il resto non è saturo, a meno che non siano in parte o in tutto esposte all'esterno) e quindi magari con l'apparato radicale non sviluppato si possono verificare scompensi idrici. Già dal secondo rinvaso in poi non ci sono problemi e da un punto di vista squisitamente "meccanico" ci puoi mettere qualsiasi cosa come inerte.


Il mio intervento era infatti riferito alla semina ed alle prime fasi fino alle prime foglie vere, ovvero fino a quando il primo pane di terra é già stato esplorato dalle radici. Quando ho detto che sarebbe il caso di evitare i legnetti anche nel rinvaso definitivo é perché, nel mio primo anno, comprai un terriccio universale a base di torba. Peccato che era anche pieno di legnetti e la superficie ad agosto era nel vero senso della parola un truciolato tant’è che dovetti fare un rinvaso di emergenza, le piante al caldo appassivano perché le radici non si erano espanse agevolmente ed ogni tentativo di irrigazione era vano se non ripetuto perché l’acqua scorreva letteralmente fuori dal vaso. Inoltre quei legnetti in una coltivazione annuale non diventeranno mai nutrimento quindi, é substrato sprecato per le nostre piante. Infine, non entro nel merito ma dubito che legnetti ed inerti possano avere la stessa funzione...

 

1 hour ago, Frenzgyn said:

Io la "cementificazione" fino ad ora l'ho riscontrata solo con la torba (oltre che nei terreni pesanti molto argillosi) proprio con la frazione più fine, una volta che si secca. Mi è capitato di dover estrarre pani radicali di sola torba così compatti o fitti da essere quasi idrorepllente che le radici soffocavano ed è stato difficile pure lavarla via, in particolare mi è successo con due piante di Lavanda (pianta abbastanza resistente alla siccità), di cui una così tanto compromessa che alla fine è non è riuscita a riprendersi ed è morta.


Tutto condivisibile, infatti ripeto che secondo me serve setacciare sopratutto nelle primissime fasi dove l’umidità necessaria é alta. Dal primo rinvaso in poi l’utilizzo di sola torba fine é controproducente, é per questo che utilizziamo gli inerti. Riguardo l’argilla é un discorso a se, è il materiale impermeabile per eccellenza. Ho letto di qualcuno che addirittura ha utilizzato la bentonite nel mix, non so come abbia fatto, le sue piante sono sicuramente la prova che i nostri peppers crescono ovunque perché la bentonite é tra i materiali più idrorepellenti che esistano..

 

1 hour ago, Frenzgyn said:

Sarò felice di provare e verificare quello che dici, spiegami meglio cosa intendi però, devo usare dei legnetti secchi insieme a torba e al resto (compost, universale, inerti ecc) in vaso e verificare che succede?


Tornando alla prima risposta, posso dirti che da quello che ho potuto vedere un terriccio universale pieno di legnetti finisce per diventare truciolato in superficie. Non ho mai utilizzato compost fatto in casa, un po’ perché non ho modo di produrlo un po’ perché per come sono fatto prima di utilizzarlo vorrei conoscerne i valori, quindi non so dirti se ha lo stesso effetto ma puoi provare ad aggiungere un 10%-20% di legnetti alla torba e vedrai che, esposti al sole e con regolari irrigazioni, dopo 1-2 mesi cementifica.

 

Detto ciò vale sempre lo stesso discorso: i peppers fortunatamente crescono ovunque e probabilmente setacciare il terriccio da semina é una complicazione inutile anche se, dalle foto che ho messo, direi il contrario....

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Frenzgyn

No, no, ma io sulla semina son d'accordo con te eh! Mi riferivo al tuo dubbio sull'utilizzo di materiale legnoso grossolano a diversi gradi di decomposizione che sarebbe meglio non ci fosse nei rinvasi finali, perché a meno di infilarci 1/3 in volume di legno (ma nemmeno ci metto la mano sul fuoco, visto che esistono mix con secondo ingrediente corteccia o fibra di legno), secondo me miscelato bene la migliora la struttura, non la peggiora, anche nei rinvasi intermedi quando la pianta già si è formata.

Comunque mi hai incuriosito, proverò a gennaio con un paio di piante eventuali "surplus" di una stessa varietà, così ho pure il controllo e non sono suscettibile a bias: mix normale VS mix con 10% di cippato di legno secco aggiunto e valuterò se noto sostanziali differenze di sviluppo della pianta o di comportamento diverso del substrato.

Riguardo la bentonite e altre argille, io l'ho utilizzata nelle aiuole, in vaso non mi azzardo perché non saprei come e quanta, ma vengono usate come ammendanti di suoli sabbiosi o come aggiunta in terricci vari (dovrebbero essere tra quelli definiti a volte in etichetta "agenti bagnanti", usato proprio per rimediare alla scarsa bagnabilità della torba una volta asciutta), io ne ho personalmente usato uno della klassmann, guarda qua: torba + la loro fibra di legno + argilla a cui io ho poi aggiunto perlite. Credo sia stato il miglior terriccio usato quest'anno e l'unico d'estate che si asciugava di meno, infatti dopo averne presi 120L per i primi rinvasi definitivi volevo prenderne altro ma era finito e l'avrebbero riordinato solo l'anno dopo, costringendomi a ripiegare su altro.

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L0rdn40
1 hour ago, Frenzgyn said:

torba + la loro fibra di legno + argilla a cui io ho poi aggiunto perlite

 

A me mi incuriosisce questo. So di per certo che argilla e bentonite si utilizzano per le impermeabilizzazioni per questo le ritenevo poco idonee per i peppers ma proverò sicuramente, se riesco mi procuro un sacco dello stesso tuo terriccio.

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L0rdn40

Su di una cinquantina di NOT chiltepin (ex chiltepin) x cheiro roxa F1 ne sono germinati 5. Ho rimosso gli altri dalla germbox ed attendo di vedere come evolvono questi. Se ne varrà la pena inserirò la scheda dell’incrocio nell’apposito database. Intanto raccoglierò la documentazione. Lo scopo dell’incrocio é valutare se i NOT chiltepin (pianta a tutti gli effetti come quella di un chiltepin ma con frutti dolci che nascono a grappolo) possano acquistare piccantezza in F1 (ho letto un intervento di Gabor dove ciò pare essere dato per certo) e ricercare una pianta con le sembianze ed i frutti del chiltepin ma i colori del cheiro roxa in F2.

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L0rdn40

Una domanda per voi. Nella grow room ho uno scaffale a due ripiani con le lampade, quello inferiore é già allestito ed in questi giorni allestirò anche quello superiore. Pensavo di far accendere Le lampade dei due scaffali in maniera alternata, ad esempio scaffale superiore dalle ore 19.00 alle ore 9.00 e scaffale inferiore dalle ore 7.00 alle ore 21.00. Questo per far sì che ci sia sempre una fonte che scalda un po’ l’ambiente. Tuttavia il rivestimento che ho predisposto é molto blando e lascia uscire un po’ di luce. Metto una foto per spiegarvi cosa intendo.

 

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Secondo voi, ricoprendo con questa tecnica anche lo scaffale superiore, la luce che permea (la quale dovrebbe essere molto poca perché anch’esso rivestito) crea problemi alle piante che dovrebbe essere al buio in quelle ore?

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gladiatorfg

Il vero problema dovrebbe essere maggiormente la luce che vien fuori superiormente.

Viene sprecata, in quanto la sua funzione è quella di stare dentro la lightbox e non fuori, problemi con le altre piante che dovrebbero essere al buio, dipende sempre da cos'hai...

Ma in linea di massima è solo la fase di crescita e vegetazione, quindi in questo momento io sono sempre dell'avviso che pià luce si da e meglio è...anche andando oltre i classici 18/6.

Maggiori problemi di "storimento" possono esserci in fase di fioritura, ma non mi sembra il tuo caso.

Ad ogni modo il tapperei quelle prese d'aria a meno che non ti servano per tenere a bada le temperature all'interno.

 

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Batigolle
3 minutes ago, gladiatorfg said:

quindi in questo momento io sono sempre dell'avviso che pià luce si da e meglio è...anche andando oltre i classici 18/6.

 

Io non ne sono tanto sicuro, hanno bisogno del loro ciclo di 'buio' ,

io le ho 'filmate' e mi sono sopreso dalla loro vitalità durante le ore notturne.

 

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L0rdn40
2 hours ago, gladiatorfg said:

vero problema dovrebbe essere maggiormente la luce che vien fuori superiormente.

Viene sprecata, in quanto la sua funzione è quella di stare dentro la lightbox e non fuori


Ciao e grazie della risposta. Anche io la pensavo così infatti la mia prima grow box é di quelle standard, chiuse, comprata già fatta. Poi, confrontandomi con altri sul forum ho scoperto che pochi si pongono questo problema e qualcuno non mette proprio nulla intorno quando riesce a mantenere la temperatura giusta. Dunque sto provando e devo dire che fin ora non va affatto male, dopotutto per quanto possano essere ingorde le piante, due barre led 120 cm da 40W l’una fanno un bel po di luce in uno spazio 120x40x90.

 

2 hours ago, gladiatorfg said:

Ma in linea di massima è solo la fase di crescita e vegetazione, quindi in questo momento io sono sempre dell'avviso che pià luce si da e meglio è...anche andando oltre i classici 18/6.

Maggiori problemi di "storimento" possono esserci in fase di fioritura, ma non mi sembra il tuo caso.

 

2 hours ago, Batigolle said:

 

Io non ne sono tanto sicuro, hanno bisogno del loro ciclo di 'buio' ,

io le ho 'filmate' e mi sono sopreso dalla loro vitalità durante le ore notturne.

 

 

Non so, su questo in realtà avete ragione tutti e due secondo me perché da quello che leggo ed ho potuto notare, le piante di peperoncino non sono influenzate dal fotoperiodo a differenza di altre piante come la canapa ad esempio, unica pianta di cui online si trova tantissima documentazione. Tuttavia qualche perplessità mi viene nel tenere sempre una fonte di luce accesa, farò qualche prova per capire il livello di buio tenendo solo un ripiano acceso anche perché quando avrò finito di sistemare con gli scaffali tutta la stanza forse il problema sarà più che altro raffreddarla.

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L0rdn40

Stasera ho finalmente completato il lavoro!

 

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Ci ho trasferito delle piante dentro così da sfoltire un po’ l’altra serra dando più aria alle piante ed approfittando dell’occasione per testare anche questa nuova configurazione.

 

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Vincer

Ottimo lavoro!!!

 

Ciao

Vincenzo

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L0rdn40

Due giorni di vento gelido ininterrotto e forte hanno posto definitivamente la parola fine sulle mie piante in capo che presto verranno estirpate. Sicuramente seguiranno quelle in vaso a breve. Un po’ mi dispiace perché molte di loro hanno due anni ma oramai sono arrivate alla fine. E con la fine delle piante, questo post chiude anche la mia coltivazione 2020. Una coltivazione con tante soddisfazioni ed enormi progressi fatti grazie a questo forum che ripagano appieno tutto l’impegno che c’è voluto. Il prossimo intervento dunque sarà contestuale all’apertura della mia coltivazione 2021.

 

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gladiatorfg
On 11/23/2020 at 7:33 PM, L0rdn40 said:

Non so, su questo in realtà avete ragione tutti e due secondo me perché da quello che leggo ed ho potuto notare, le piante di peperoncino non sono influenzate dal fotoperiodo a differenza di altre piante come la canapa ad esempio, unica pianta di cui online si trova tantissima documentazione. Tuttavia qualche perplessità mi viene nel tenere sempre una fonte di luce accesa, farò qualche prova per capire il livello di buio tenendo solo un ripiano acceso anche perché quando avrò finito di sistemare con gli scaffali tutta la stanza forse il problema sarà più che altro raffreddarla.

 

Io non ho mai sperimentato 24/24 di luce ma credo che sia uno spreco e controproducente. Non dicevo questo anche se l'ho lasciato intendere.

Nel senso che la luce che prendono seppur minimamente non va ad influiere piu di tanto in quanto non è diretta.

E' inifluente in questa tua situazione

Ad ogni modo i miei complimenti

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Oban
On 11/23/2020 at 7:33 PM, L0rdn40 said:

Non so, su questo in realtà avete ragione tutti e due secondo me perché da quello che leggo ed ho potuto notare, le piante di peperoncino non sono influenzate dal fotoperiodo a differenza di altre piante come la canapa ad esempio, unica pianta di cui online si trova tantissima documentazione. Tuttavia qualche perplessità mi viene nel tenere sempre una fonte di luce accesa, farò qualche prova per capire il livello di buio tenendo solo un ripiano acceso anche perché quando avrò finito di sistemare con gli scaffali tutta la stanza forse il problema sarà più che altro raffreddarla.

 

58 minutes ago, gladiatorfg said:

Io non ho mai sperimentato 24/24 di luce ma credo che sia uno spreco e controproducente. Non dicevo questo anche se l'ho lasciato intendere.

Nel senso che la luce che prendono seppur minimamente non va ad influiere piu di tanto in quanto non è diretta.

E' inifluente in questa tua situazione

Ad ogni modo i miei complimenti

Concordo, è spreco.

Nella mia esperienza indoor degli ultimi 4 o 5 anni, le piante non sono state mai al buio, dalle 19 alle 7 del mattino sono illuminate dalla luce artificiale e di giorno dalla luce che filtra dalla finestra.

 

Al di là dell'importanza della fase buia, nelle nostre piante non ho mai osservato alcuna alterazione, ne tantomeno rallentamenti o ritmi di crescita più elevati.

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