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L0rdn40

Secondo anno capsico

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L0rdn40
33 minutes ago, Frenzgyn said:


Alla fine i sacchetti di organza li hai trovati dai cinesi?

 

Si ma non vanno bene per tutte le piante, sono troppo piccoli (non ho trovato i 20 x 30 ma una misura intermedia) e per le piante a foglia larga non si riescono ad usare. Per queste ultime ho comprato una retina di quelle che si usano per fare zanzariere di fortuna. Hanno le maglie un po più larghe rispetto all'organza ma mi sono confrontato con lonewolf e mi ha confermato che se non passano api, sirfidi e simili funziona (le maglie sono all'incirca quanto l'estremità della punta di una bic). Dunque l'ho usata per le piante più voluminose e devo dire che soffrono anche molto meno (è più leggera e più traspirante). Se vedi la coltivazione di Scotti anche lui ha utilizzato un sistema simile su piante intere.

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L0rdn40

Buongiorno a tutti. Comunque, parlando sempre del lazzaretto abruzzese, ho notato che il colletto é decisamente più sottile del resto del fusto superiore, sarà la metà. Questa cosa é evidente dalle foto che trovate nella pagina precedente e mi sono ricordato che appena presa, in fase di travaso, avevo notato che era un po’ scura dove il fusto si attacca alle radici ed é per questo che somministrai il funghicida. La parte scura poi é andata sotto terra e non si é ripresentata più in superficie, potrebbe essere che non cresce bene per via di un inizio di marciume avuto quando era piccola? In questo caso, c’è qualcosa che si può fare per rinforzare il colletto (oppure si riprenderà mai)? Mi viene in mente la possibilità di dargli una dose di fosforo a rapido assorbimento ad esempio..

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L0rdn40
On 5/26/2020 at 9:12 AM, miscio said:

Stessa cosa se dopo lo svernamento volessi riarricchire  di leonardite e osmocote il terriccio già presente. Cosa dovrò fare, estrarre la pianta, mescolare gli ingredienti alla terra non intrappolata tra le radici o smuovere la terra dalle radici o, ancora più drastico, ridurre l'apparato radicale?


Oggi ho fatto un esperimento pensando al discorso che ci siamo fatti ieri. Ho un rosmarino di oltre un anno un po’ malandato per un’errata (eccessiva) irrigazione in un vaso da 30. Ho deciso di cambiargli terriccio utilizzando lo stesso vaso ed esplorare un po’ lo stato delle radici. Tolta la pianta si é subito posta una problematica, era un tutt’uno con il vaso, niente a che vedere con il rinvaso di un peperoncino seminato qualche mese prima. La terra e le radici erano letteralmente un secondo vaso tant’è che, avendolo trovato zuppo d’acqua dopo due settimane che non irrigavo, ho potuto tranquillamente lasciare all’aria aperta il panetto senza contenitori per asciugarlo un po’. Ma veniamo al dunque... Non é per nulla facile smuovere e rimuovere un po’ di terriccio, non credo che per piante di un anno si possa parlare di radici superficiali e radici “vecchie” più formate, é un unico groviglio. Di più, a dir il vero é stato impossibile: ho dovuto letteralmente strappare le radici! Volendo usare un eufemismo, provavo io dolore al posto della pianta mentre lo facevo. Sinceramente, ho proceduto solo perché le radici esterne erano visibilmente marce, nere, ed ho scavato fino a trovare qualche radice in buono stato. Poi ho rinterrato ma onestamente non so come andrà a finire con questa pianta. Dopo quest’esperienza, penso ancora di più che conviene rinvasare le piante sempre in un vaso più grande, anche di un solo centimetro, senza toccare niente e che quando il vaso é già sufficientemente grande ci si deve limitare a pulire la parte superficiale fino a scoprire le radici per poi ricoprire con il mix che si preferisce per l’integrazione..

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miscio

quindi  le nuove piante non avranno più integrazione di osmocote e leonardite salvo una piccola parte di terreno nuovo.

E' un peccato, così la pianta avrà sempre le radici nel terreno vecchio.

 

All'inizio della primavera ho travasato un plumbago che che aveva la stessa terra da un decennio.

Sono andato di coltello per ridurre le radici. Ora la pianta è un tripudio di foglie e si appresta a fiorire. A parte aver avuto un mese di "adattamento", dovuto anche alle temperatura ancora basse, non ha patito per nulla il trattamento energico.

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L0rdn40
18 minutes ago, miscio said:

quindi  le nuove piante non avranno più integrazione di osmocote e leonardite salvo una piccola parte di terreno nuovo.

E' un peccato, così la pianta avrà sempre le radici nel terreno vecchio.

 

All'inizio della primavera ho travasato un plumbago che che aveva la stessa terra da un decennio.

Sono andato di coltello per ridurre le radici. Ora la pianta è un tripudio di foglie e si appresta a fiorire. A parte aver avuto un mese di "adattamento", dovuto anche alle temperatura ancora basse, non ha patito per nulla il trattamento energico.

 

Lo spero per il mio rosmarino! :lol2: Scherzi a parte, sarebbe un'ottima cosa se avessimo conferma che funziona questa tecnica. In mancanza comunque, a parte poter sostituire il terriccio superficiale, nelle indicazioni di osmocote c'è scritto di fare dei fori in superficie e di riempirli con il prodotto mentre per la leonardite, in mancanza, si potrebbero dare acidi umici e fulvici in fertirrigazione. Tuttavia non so se sono utili senza cambiare il vaso perché questi sono prodotti per lo più necessari allo sviluppo radicale. Detto ciò, se il rosmarino si riprende per il prossimo anno proverò anche io la riduzione delle radici, per quest'anno non ne ho più peperoncini da rinvasare, quelli svernati li ho piazzati in campo con tutto il panetto. Aggiornerò la situazione!

 

PS. se hai già avuto un riscontro positivo comunque non c'è nulla di male a provare secondo me...

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Frenzgyn

Secondo me va ben contestualizzato l'intervento e le ragioni.

1) Sulle annuali o sulle perenni coltivate come annuali (come possono essere pure i Capsicum se non abbiamo intenzione di svernarli tutti), ha poco senso.
Generalmente (a meno di tenerle in vasi piccolissimi) le radici non hanno il tempo di aggrovigliarsi e spiralizzarsi e un eventuale intervento non fa che compromettere la produzione di fiori (e frutti), mandando in blocco la pianta per almeno qualche settimana.

2) Su alberi, arbusti e perenni, il lavaggio ed eventuale correzione (sfoltita) delle radici può avere senso, ma dipende da diversi fattori:
 

  • Se sono piante comprate, vale la pena verificare, perché è quasi sicuro che il substrato sia compattato al centro e questo può creare problemi di irrigazione: può rimanere fradicio al centro e asciugarsi subito nel terriccio nuovo o viceversa;
  • Se sono piante che abbiamo cresciuto noi da seme e di cui sappiamo la storia, dipende da quanto bene abbiamo lavorato.
  • Se le radici sono compattate e spiralizzate (a volte formano proprio quel "disco" circolare di radici sul fondo), inevitabilmente vanno toccate.

Chiaramente se ispezioniamo il pane e il substrato è esplorato in maniera omogenea, non c'è spiralizzazione e niente problematiche, non ha senso lavare o potare completamente la radici, al massimo una leggere scrollata e smossa se ci accorgiamo che il terriccio rimasto ha caratteristiche MOLTO diverse da quello di destinazione.

Tutto questo approccio, ha MOLTO senso, quando si piantumano giardini o terreni, perché son piante che devono addattarsi e stabilire in un suolo nuovo (su cui noi non abbiamo molto controllo, a differenza del substrato in un vaso), nel quale rimarranno se non per sempre, per molto tempo. In vaso, dipende dalla situazione.

Generalmente queste operazioni vanno effettuate a inizio primavera o fine autunno, perché se da un lato chiaramente con le piante nel pieno della crescita vegetativa, se non in fioritura, il trauma causa stress maggiori e l'inevitabile stress idrico sarà esacerbato da temperature maggiori, dall'altro facendolo in inverno, la pianta o andrà proprio in pausa vegetativa o comunque rallenterà la crescita e difficilmente esplorerà il substrato nuovo, aumenterà quindi il rischio di ristagni e/o marciumi, se non regoliamo le innaffiature di conseguenza.

E' bene ricordare che ogni pianta tende sempre a cercare un proprio equilibrio tra sviluppo radicale e parte aerea: con danni alle radici, rallenterà o fermerà la crescita della parte aerea (fino ad arrivare a perdere interi rami periferici, o foglie, se si renderà conto che con le radici rimaste non può alimentarle tutte), con danni alla parte vegetativa, rallenterà l'estensione delle radici e l'esplorazione del substrato e si concentrerà sul ripristino della parte aerea "pompando" le gemme sottostanti alla parte perduta.

In tutti questi casi il limite difficilmente sarà il fertilizzante o l'acqua (considerato che noi la forniremo adeguatamente), ma proprio la capacità di accrescimento, elaborazione e trasporto vascolare della pianta: più di un tot di acqua e soluti da un verso e di sostanze zuccherine e prodotti della fotosintesi dall'altro, non può essere movimentato/utilizzato dalla pianta.
 

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L0rdn40

Quoto @Frenzgyn, giustamente qui ho riportato solo un estratto ma si parlava di rinvasare un habanero svernato cresciuto in terriccio universale, quindi nel concordare con te, stai concordando tu con noi sul fatto che volendo si potrebbe provare (fermo restando che io userei semplicemente un vaso più grande e se pianta e radici sono ok lascerei il pane intatto infatti questo é stato il mio consiglio iniziale al netto di sperimentazioni)..

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L0rdn40

Stasera pizza fatta in casa con tonno, cipolla rossa di Tropea e questo piccolo diavoletto qua... 😋🥵

 

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miscio

@Frenzgyn, grazie della spiegazione così contestualizzata. Ora mi è tutto più chiaro. 

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Frenzgyn
1 hour ago, L0rdn40 said:

Quoto @Frenzgyn, giustamente qui ho riportato solo un estratto ma si parlava di rinvasare un habanero svernato cresciuto in terriccio universale, quindi nel concordare con te, stai concordando tu con noi sul fatto che volendo si potrebbe provare (fermo restando che io userei semplicemente un vaso più grande e se pianta e radici sono ok lascerei il pane intatto infatti questo é stato il mio consiglio iniziale al netto di sperimentazioni)..


Certo che si può fare, va solo valutato.

Personalmente, nei pepper, l'ho fatto con un Trinidad Scorpion dell'anno scorso in chiara difficoltà, ho lavato TUTTO il terriccio (scadente e poco drenante), radice per radice, in immersione in un secchio d'acqua a temperatura ambiente. Stress immenso per la pianta, ha perso quasi tutte le foglie, ingiallitissima, è rimasta bloccata per mesi, solo da un mese ha ripreso colore, cresce e sembra stare bene. In tardo autunno ho anche sfoltito le radici (e i rami) di un annuum per provare a fare un bonchi ed è vivo, con fiori e qualche frutto, dopo un bel po' di animazione sospesa, anche se probabilmente ha qualche carenza, le foglie non hanno un colore bellissimo, ma è pur vero che è una pianta con un fusto di 2cm di diametro lignificato, in una ciotola da 3 litri, qualche limite deve pure averlo.

Mi è capitato anche di farlo con piante in vaso da più di un decennio (un paio di cactus e una Nephrolepis cordifolia): ho dovuto rompere la terra dopo averla estratta dal vaso in un solo blocco (che ormai era più polvere che altro) con martello e scalpello. Non scherzo. Il cactus era rimasto solo con pochissime radici superficiali anche se apparentemente stava bene, la felce era invece in seria difficoltà, pure aveva tutto il sottile apparato radicale e i tuberi in superficie. L'ho fatto un paio di mesi fa, solo questa settimana ho potuto notare nuova crescita vegetativa.

Mi è capitato tante volte di aver rinvasato senza "aprire" il pane radicale compattato e poi dopo mesi ho controllato e le radici erano rimaste lì, aggrovigliate, senza esplorare il nuovo terriccio, in particolarmente con substrati prevalentemente di torba e fibra di cocco. Ho cominciato a prendere l'abitudina di incidere "a croce" sul fondo del pane e almeno "allargare" la parte finale infilando le dita nel centro e tirando verso l'esterno. Certo, si fanno danni, ma eviti di dover fare un ulteriore rinvaso dopo qualche mese o l'anno successivo.

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L0rdn40

@Frenzgyn ne approfitto per un piccolo ot visto che mi pare di aver capito che hai anche dei limoni. Avevo fatto questa foto per capire che insetti ci sono morti sulla foglia di limone (trattando il limone si riesce a tenere pulite piante di un intero terrazzo, gli insetti vanno tutti li), tuttavia mi sono accorto di quei punti traslucidi che si vedono benissimo in foto. A occhio nudo non sono così evidenti, diventano visibili in situazione contro luce. Da quel che ne sai,  è normale una foglia così o presenta qualche problematica? Questi puntini sono su tutte le foglie, non solo su quelle vecchie come questa ma anche sulle apicali più chiare.

 

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Ovviamente, la domanda é estesa a chiunque ne sappia qualcosa..

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Frenzgyn

Sei un flagello entomologico, tabula rasa pure sul limone? Ti prego, non dirmi che hai trattato durante la fioritura, almeno questo.

Ad ogni modo, quelle potrebbero essere punture dovute ad una infestazione non pesantissima di Panonychus citri o di altro acaro e no, i piretroidi per gli acari non vanno bene, in alcuni casi possono favorirne lo sviluppo, perché può spingerli a distribuirsi su altre piante non trattate, possono sviluppare resistenza e gli secchi ogni possibile predatore spianandogli il campo.

 

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L0rdn40
3 hours ago, Frenzgyn said:

Sei un flagello entomologico, tabula rasa pure sul limone? Ti prego, non dirmi che hai trattato durante la fioritura, almeno questo.

Ad ogni modo, quelle potrebbero essere punture dovute ad una infestazione non pesantissima di Panonychus citri o di altro acaro e no, i piretroidi per gli acari non vanno bene, in alcuni casi possono favorirne lo sviluppo, perché può spingerli a distribuirsi su altre piante non trattate, possono sviluppare resistenza e gli secchi ogni possibile predatore spianandogli il campo.

 

 

Ciao, grazie per il parere sul limone. Comunque ho trattato solo il limone che non é in campagna ma su di un terrazzo in città, le altre piante tranne qualche intervento sporadico con deltametrina che ha un effetto temporaneo e poco tossico per gli insetti buoni, non le ho trattate (tra l’altro l’ultimo trattamento é stato fatto prima che iniziassero a fiorire). Il limone invece comunque non l’ho trattato con un piretroide e, raccolti i 2 frutti che erano maturi, la pianta dopo il rinvaso non ha ancora fiorito, caccia adesso qualche bocciolo. Purtroppo Il problema sta proprio qui, germogli e boccioli erano pieni di afidi e non ho potuto fare altrimenti. La foto l’avevo fatta perché più che afidi ho trovato una marea di moscerini stecchiti e volevo capire se potevano essere sciaridi ma poco importa, penso che non li rivedrò per molto tempo.. Per il resto tranquillo, come ho già scritto nella discussione sui problemi delle foglie non ho intenzione di distruggere l’ecosistema 😂 (al contrario, sto ben attento a non scrivere i nomi commerciali di questi prodotti per evitare che un lettore poco informato o poco sensibile possa utilizzarli a cuor leggero)! In quanto agli acari, ho notato anche sui due limoni che ho dove lavoro questi puntini quindi per ora, tenendo a mente il consiglio di lonewolf sullo zolfo che comprerò, non interverrò ma terrò sotto osservazione perché approfondendo il prodotto che ho utilizzato ho motivo di credere che, benché non sia un piretroide, possa essere allo stesso modo uno stimolante della riproduzione per gli acari..

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Frenzgyn

Se provi a cercarli, magari con una lente, ed è confermata la lora presenza, puoi anche fare qualche nebulizzata (meglio se la tua pompa a pressione ha un getto forte) con acqua, in particolare dal basso verso l'alto (così becchi la pagina inferiore). In genere il ragnetto rosso ha particolari problemi con l'umidità e potrebbe essere sufficiente per tenere sotto controllo la cosa se l'infestazione non è pesante.
Sapone potassico o un olio insetticida estivo o anche un olio semi-siccativo (olio di soia o di lino) aggiunto all'acqua, possono aumentare l'effetto (ma possono imbrattare il polline o - in particolare gli olii - dar fastidio alla pianta se fa molto caldo). Sono rimedi di contatto abbastanza generici per tutti gli insetti ed acari a corpo molle e poco mobili che hanno una certa efficacia, ovviamente non specifica.

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L0rdn40
10 hours ago, Frenzgyn said:

Se provi a cercarli, magari con una lente, ed è confermata la lora presenza, puoi anche fare qualche nebulizzata (meglio se la tua pompa a pressione ha un getto forte) con acqua, in particolare dal basso verso l'alto (così becchi la pagina inferiore). In genere il ragnetto rosso ha particolari problemi con l'umidità e potrebbe essere sufficiente per tenere sotto controllo la cosa se l'infestazione non è pesante.
Sapone potassico o un olio insetticida estivo o anche un olio semi-siccativo (olio di soia o di lino) aggiunto all'acqua, possono aumentare l'effetto (ma possono imbrattare il polline o - in particolare gli olii - dar fastidio alla pianta se fa molto caldo). Sono rimedi di contatto abbastanza generici per tutti gli insetti ed acari a corpo molle e poco mobili che hanno una certa efficacia, ovviamente non specifica.


la nebulizzata con acqua e sapone di Marsiglia forse la farò in tardo pomeriggio a questo punto, mal che vada avrò pulito un po’ le foglie! Tanto ripeto, fiori aperti non ce ne sono quindi vado tranquillo anche con il polline!

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L0rdn40

Ho un’altra domanda per voi tutti. Nei due vasi di chiltepin e ciliatum ho messo in superficie un generoso strato di argilla espansa per non rovinare il terriccio al sole. Tuttavia vedo che é sempre umido sotto l’argilla, anche dopo oltre una settimana a secco con sole dalle 08.00 alle 16.00. Sarà forse il caso di toglierla o va bene perché, evitando l’evaporazione, vado sicuro che quando sarà asciutta li sotto la terra é asciutta anche nel resto del vaso? Temo marciumi e simili.. Ieri ho irrigato perché il chiltepin di sera aveva gli apici abbasssti ma sono giunto alla conclusione che come per l’hot lemon é fisiologico in quanto dando 1,5l di acqua per vaso da 15-20l, gran parte é uscita dai fori (ripeto, ho abbondato perché erano da oltre una settimana a secco).. @Lonewolf hai mai avuto modo di sperimentare questa pacciamatura (le piante sono in terriccio PF)

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Oban
4 minutes ago, L0rdn40 said:

Ho un’altra domanda per voi tutti. Nei due vasi di chiltepin e ciliatum ho messo in superficie un generoso strato di argilla espansa per non rovinare il terriccio al sole. Tuttavia vedo che é sempre umido sotto l’argilla, anche dopo oltre una settimana a secco con sole dalle 08.00 alle 16.00. Sarà forse il caso di toglierla o va bene perché, evitando l’evaporazione, vado sicuro che quando sarà asciutta li sotto la terra é asciutta anche nel resto del vaso?

Non puoi metterti a controllare il terriccio sotto la pacciamatura con argilla espansa ogni volta che devi innaffiare.

Regolati in base alla parte aerea della pianta, quando le foglie di giorno iniziano ad afflosciarsi.

 

4 minutes ago, L0rdn40 said:

Temo marciumi e simili.. Ieri ho irrigato perché il chiltepin di sera aveva gli apici abbasssti ma sono giunto alla conclusione che come per l’hot lemon é fisiologico in quanto dando 1,5l di acqua per vaso da 15-20l, gran parte é uscita dai fori (ripeto, ho abbondato perché erano da oltre una settimana a secco)..

Prova a darlo a più riprese, distanziate nel tempo, tutto quel substrato dovrebbe assorbire quel quantitativo di acqua, sempre se il substrato non è troppo drenante oppure il pane di terra troppo secco e compatto.

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L0rdn40
3 minutes ago, Oban said:

sempre se il substrato non è troppo drenante oppure il pane di terra troppo secco e compatto.


difficile questo, é stato composto seguendo la ricetta pf con un terriccio professionale a base di torba acida PH6 light mix, tant’è che non é uscita subito ma non utilizzando sottovasi ho notato il segno stamattina a terra.. comunque ok, la prossima volta darò acqua solo quando di giorno le foglie si afflosciano grazie!

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Oban
7 minutes ago, L0rdn40 said:

comunque ok, la prossima volta darò acqua solo quando di giorno le foglie si afflosciano grazie!

Danne quando la pianta lo necessita, di giorno, di notte, una o più volte al giorno o settimana.

 

Per non farla fuoriuscire immediatamente, danne un po', ad esempio mezzo litro, annaffi il resto della coltivazione e ripassi ad aggiungere altro quantitativo di acqua.

 

Ad ogni modo magari adesso non necessita ancora di tutto quel quantitativo di acqua.

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L0rdn40

@Oban piccolo OT. Sono capitato qualche giorno fa sulla tua coltivazione 2015 (questo perché ho visto che molte schede sul database le hai composte quell’anno). Complimenti, sono rimasto estasiato e l’ho letta fino alla fine, non riuscivo a staccarmi!

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Oban
12 minutes ago, L0rdn40 said:

@Oban piccolo OT. Sono capitato qualche giorno fa sulla tua coltivazione 2015 (questo perché ho visto che molte schede sul database le hai composte quell’anno). Complimenti, sono rimasto estasiato e l’ho letta fino alla fine, non riuscivo a staccarmi!

Grazie, mi fa piacere se siano di utilità per qualcuno e che i tanti e lunghi post che ho scritto in passato su questo forum, non siano solo tempo buttato.

Poi se le informazioni scritte sono pure corrette, tanto meglio.🤣

 

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L0rdn40

Ieri ed oggi nel tempo libero ho ritagliato un po di spazio per la pulizia dell'orto.. Che fatica ragazzi, quella contro le erbacce è una battaglia persa, lì dove ho ripulito ieri oggi già spuntavano nuovi germogli. Tuttavia, sono soddisfatto, quest'anno ho riposizionato le piante rispetto agli scorsi anni, mi sono allargato un po e crescono tutte meglio!

 

BASILICO (trapiantato sulla sinistra, seminato sulla destra)

 

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POMODORINI (datterino giallo, ciliegino rosso e nero di crimea F2 autoprodotto da F1 ortomio)

 

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ANGURIA, pianta molto complicata, solo due sopravvissute

 

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MELANZANE (classiche sx, rosa tonde dx)

 

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ZUCCHINE LUNGHE (striate e classiche)

 

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L0rdn40

Chiuso l'offtopic (a qualcuno dovevo pur mostrare il risultato di cotanto lavoraccio :lol2:) veniamo ai nostri amati capsicum a cui, avendo sempre una posizione di riguardo nelle mie preferenze, ho fatto anche un piccolo bauletto per rincalzo del colletto.

 

Da sinistra verso destra partendo da sopra: CAROLINA REAPER, HOT LEMON, HABANERO CHOCOLATE, CHUPETINHO. (Tutti svernati)

 

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PS. Il carolinareaper emana un profumo bellissimo.

 

HOT LEMON CON ISOLAMENTI E PRIMO FIORE IN ORGANZA

 

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ACRATA

 

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L0rdn40

Ultimo ma non per importanza, piccolo disclaimer. In questa coltivazione nessun insetto è stato maltrattato ma ciò che vedete è tutto frutto della natura, un po di concime (prevalentemente sangue di bue) con la collaborazione dell'esercito di predatori ed impollinatori presenti sulle varie fioriture tra cui, su tutti, l'albero di giuggiole ( @eleonora piuttosto che comprare api o bombi che in mancanza di ambiente e piante idonee andrebbero via vedi se trovi uno di questi alberi, lo piazzi in un vaso da 40-50 lt e ti garantisco che ne verranno a migliaia ogni giorno. Se vuoi provare a farlo crescere posso mandarti qualche frutto da cui prendere i semi più in la quando saranno pronti e/o una talea dalla base anche adesso, escono un sacco di piantine dalle radici ma così non so se attecchisce).

 

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L0rdn40

Dimenticavo una delle cose più importanti... I friggitelli! Alla fine delle 15 piante non pure che ho prodotto 5 erano malmesse e le ho estirpate per sostituirle con alcune comprate dal vivaio (lo dicevo a lonewolf, è un vivaio specializzato in floricoltura ed in incrocio di specie di fiori per ricavare varietà particolari e/o più resistenti quindi c'è da fidarsi sulla purezza). Parte dei fiori di queste piante (se mia madre o qualcun'altro non li raccoglie a caso non essendo ubicati a casa mia dal momento che già mi guardano male per aver messo organza e cannucce sulle piante) saranno destinati ad essere isolati per produrre semi puri che (qualora tutto andasse per il verso giusto) verranno ceduti all'associazione in primis ed in caso di abbondanza a chiunque sia interessato così potremo ricoltivarli il prossimo anno e se conformi (anche tra di loro) probabilmente dare uno spazio a questa "varietà" che come già concluso in apposito topic da un lato non ha e non avrà mai omogeneità ma dall'altro è molto utilizzata e presenta caratteristiche comuni dunque, con le dovute premesse, se in futuro qualcuno vorrà coltivare i friggitelli napoletani ci saranno semi stabili che presentano le caratteristiche tipiche di questo peperoncino.

 

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