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Epsilon

Talea ed età della pianta originale

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Epsilon

La domanda è semplice e complicata allo stesso tempo: nei peperoncini a che età si può paragonare quella di una talea rispetto a quella della pianta originale?

Mi spiego meglio: una talea di una pianta penso sia diversa da una piantina ottenuta dai semi della stessa pianta poiché la prima è semplicemente un "clone" della pianta originale ovvero penso ne porti tutti i difetti genetici dovuti all'invecchiamento.

Nello stesso tempo però, sviluppa una nuova struttura del tutto indipendente per cui più "giovane" di quella della pianta da cui proviene.

Come si bilanciano i due effetti?

Perché queste domande in genere mi sorgono dopo aver scolato due litri di vino?

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Lonewolf

Per mia esperienza, le talee, una volta emesse radici, tendono a fiorire molto rapidamente.

In pratica si comportano come nuovi rami di una pianta adulta.

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Lonewolf

Esemplificazione:

la talea da pianta spontanea che ha dato origine alla varietà "Stefania", dicembre 2010-gennaio 2011

 

1.jpg

2.jpg

3.jpg

 

Da qualche parte c'è un esempio analogo anche per talea di Lacota.

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Epsilon
2 hours ago, Lonewolf said:

Per mia esperienza, le talee, una volta emesse radici, tendono a fiorire molto rapidamente.

In pratica si comportano come nuovi rami di una pianta adulta.

 

OK, grazie ma se, tanto per fare un esempio, faccio una talea da una pianta svernata di 4 anni (età a caso) ed in media quella varietà vive per 5 anni (sempre età a caso) che aspettativa di vita può avere la talea?

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Lonewolf
4 hours ago, Epsilon said:

 

OK, grazie ma se, tanto per fare un esempio, faccio una talea da una pianta svernata di 4 anni (età a caso) ed in media quella varietà vive per 5 anni (sempre età a caso) che aspettativa di vita può avere la talea?

 

Da questo punto di vista la talea inizia una nuova vita.

Considera che il mio storico Rocopica 2006 era proprio una talea (realizzata da Mario Dadomo); l'ho coltivato fino a fine 2017 (12 stagioni) ed eliminato (a malincuore) solo perché portatore sano di virosi.

 

Ecco anche una foto di talea di Lacota, piccolissima, ma già con boccioli.

 

lakota.jpg

 

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Frenk.
9 hours ago, Lonewolf said:

 

Da questo punto di vista la talea inizia una nuova vita.

Considera che il mio storico Rocopica 2006 era proprio una talea (realizzata da Mario Dadomo); l'ho coltivato fino a fine 2017 (12 stagioni) ed eliminato (a malincuore) solo perché portatore sano di virosi.

 

 

 

 

Quindi, potenzialmente, la "pianta madre" di partenza potrebbe vivere "all'infinito"? (...ed essere più piante allo stesso tempo🙄🤔🤓

Si eviterebbero anche incroci accidentali con altre varietà...

 

16 hours ago, Epsilon said:

Perché queste domande in genere mi sorgono dopo aver scolato due litri di vino?

😁

 

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Lonewolf
44 minutes ago, Frenk. said:

Quindi, potenzialmente, la "pianta madre" di partenza potrebbe vivere "all'infinito"? (...ed essere più piante allo stesso tempo🙄🤔🤓

Si eviterebbero anche incroci accidentali con altre varietà...

 

All'infinito magari no, ma potenzialmente molti anni ... e poi perpetuarsi in una nuova talea.

Ho usato ancora talee di talee (di talee ...) per mantenere in vita linee wild che non riuscivo a far fruttificare in isolamento.

 

La talea è identica alla pianta madre, quindi ne mantiene tutte le caratteristiche.

L'altro lato della medaglia è che ne mantiene anche le eventuali patologie sistemiche: virosi, batteriosi ecc

Una tecnica migliore, ma ben più complessa e costosa, è la micropropagazione, cioè la creazione di un'intera pianta (o di molte piante, anche migliaia) a partire da poche cellule apicali esenti da patologie ... la tecnica richiede attrezzature specifiche, in particolare per il prelievo di cellule apicali in ambiente sterile, esente da virus ecc

 

 

 

 

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Lonewolf

Anche le piante in natura usano (anche) la tecnica delle talee (in un certo senso) per perpetuarsi ed "espandersi".

Nelle popolazioni di C.villosum, per esempio, è frequente vedere rami che toccano terra e in quel punto emettono radici; in tal modo la parte di pianta da quel punto in poi può sopravvivere alla pianta madre.

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Epsilon
6 minutes ago, Lonewolf said:

Anche le piante in natura usano (anche) la tecnica delle talee (in un certo senso) per perpetuarsi ed "espandersi".

 

Ad esempio, gli alberi della tipologia di banane che consumiamo abitualmente (che sono senza semi) si riproducono per "clonazione" (polloni, etc.)

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RocotoD
2 hours ago, Lonewolf said:

è frequente vedere rami che toccano terra e in quel punto emettono radici;

E' ciò che accade con la cosiddetta "propagazione per margotta", in cui si mette un sacchetto con terriccio umido intorno ad un ramo e questo emetterà delle radici. Successivamente si taglia e si pianta a dimora.

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Lonewolf

Esattamente

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