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Rapace

Rapace 2019 - Bring Me To Life

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Lonewolf
6 hours ago, Oban said:

No, il Capsicum microcarpum DC che dovrebbe corrispondere al Capsicum baccatum var. baccatum.

 

Fonte: l'articolo postato in Ajies della Bolivia, a pagina 20.

 

Nell'articolo presentato ad Eucarpia 2016 avevo indicato "aribibi" e "arivivi" come sinonimi di C.frutescens.

La mia fonte principale era un documento (note private) di M.Nee (grande esperto di flora boliviana, in particolare Capsicum) che cita questi nomi appunto come nomi locali per C.frutescens.

 

1.jpg

 

Ho un vago ricordo che "Beppe", il simpatico boliviano che abbiamo incontrato sulla strada verso La Chonta oltre il Surutu' e che ci ha fatto vedere un bel esemplare di C.frutescens wild, abbia usato proprio il termine arivivi per quella pianta, ma non sono sicuro ... forse Leonardo si ricorda.

 

Comunque è del tutto possibile che lo stesso nome sia usato anche per C.baccatum var baccatum.

 

Nelle stesse note già citate, Nee indica anche "aribibi silvestre" come uno dei sinonimi di C.coccineum.

Sembra quindi che "aribibi" sia un termine piuttosto generico per indicare molti diversi peperoncini, tra cui anche il noto "aribibi gusano" (C.chinense con forse qualche gene di C.frutescens).

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Rapace
On 12/10/2018 at 11:01 PM, Oban said:

In Bolivia le bacche di C.eximium o C.cardenasii vengono chiamate indistintamente con il nome Ulupica silvestre o al plurale Ulupicas, utilizzano anche il nome Ulupica Grande, lo vedo molto appropriato per gli ibridi Interspecifici con i C.pubescens, al pari di Rocopica.

Ad ogni modo Rocopica rende bene l'idea che si tratta di un ibrido interspecifico tra Rocoto e Ulupica, ma è sempre un termine molto generico.

 

Mi sbaglio o in Bolivia con "Ulupica" si riferiscono NON SOLO a quelle specie..... ma anche ad altre specie che producono frutti piccoli rotondi ?

 

On 12/10/2018 at 11:01 PM, Oban said:

 

Il problema, sempre relativo, è che non abbiamo alcuna informazione su come il Rocopica che coltiviamo da anni si sia originato, se da un semplice incrocio tra C.pubescens ed una specie selvatica della Purple Corolla oppure da ripetuti reincroci con le due specie selvatiche e un C.pubescens.

Anche gli incroci reciproci, ovvero Ulupica x Rocoto non andrebbero scartati, a completare il quadro delle possibilità.

Ma questo non può che donare ulteriore fascino al Rocopica, per chi vuol cimentarsi con la sua coltivazione.

 

Si, esatto. Alla fine si puo' anche decidere di chiamare "Rocopica" quello originale ed in modo diverso gli altri.
Comunque il "nome" verrà dopo... intanto cerchiamo di capirne di piu' su questi incroci.......

 

On 12/10/2018 at 11:01 PM, Oban said:

Pubexim non ti piace?

Senza però dimenticare il C.cardenasii: vale la pena di ricordare che gli incroci C.pubescens x C.cardenasii generano risultati del tutto compatibili con il Rocopica.

 

Si, anche....... comunque (secondo me) senza addentrarsi in incroci "multipli"..... la prima differenza andrebbe fatta fra incroci con il C.cardenasii e il C.eximium..... se è vero che sono due specie diverse....... ha senso non "mischiare" nella classificazione

 

On 12/10/2018 at 11:01 PM, Oban said:

 

Trovo di fondamentale importanza tenere traccia dei genitori per capire qualcosa in più quanto ne sappiamo, ad oggi, del Rocopica.

 

Esatto, la penso nello stesso modo

 

On 12/11/2018 at 1:29 AM, Lonewolf said:

 

Confermo. Tutti i boliviani a cui abbiamo chiesto informazioni "sul posto" sanno cosa sono gli ulupica :yes:

(uno strano tipo dalle parti di Bermejo sapeva anche cosa sono gli Aji de monte).

Circa l'origine del Rocopica, c'è qualcosa sui cross C.pubescens x Ulupica nel capitolo dedicato a W.H.Eshbaugh in "Spiriti bollenti", ma l'unico modo per saperne di più è ... tornare in Bolivia ;)

Devo dire che quando Mario Dadomo mi ha regalato il mio primo, storico Rocopica era convinto che fosse un C.cardenasii.

Non so nemmeno bene da dove è poi uscita la correzione né che gli avesse dato i semi (forse Mats Petersson, molto attivo sui wild in quegli anni, ma non sono sicuro).

 

 

Intanto va detto.... Menomale che ti è capitato fra le mani :).....

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Rapace
On 12/11/2018 at 9:37 AM, Alexrm said:

Wow Carlo! Buona coltivazione!

 

Grazie Al !

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luca1973

Sei sempre il più avanti di tutti Carlo!!!!!

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Oban
On 12/13/2018 at 12:14 AM, Rapace said:

Mi sbaglio o in Bolivia con "Ulupica" si riferiscono NON SOLO a quelle specie..... ma anche ad altre specie che producono frutti piccoli rotondi ?

Il parere di chi è stato in Bolivia ed ha contatti con i massimi esperti in fatto di Caspicum selvatici è ben più autorevole del mio, ad ogni modo non mi risulta sia così.

 

Sempre estratto dall'articolo, a pagina 20 trovi questo schema riassuntivo nomi locali dati ai peperoncini commerciali nativi della Bolivia, gli ulupicas sono venduti o scambiati perlopiù disidratati.

Uchu dovrebbe significare "peperoncino".

Mi permetto di postarne uno screen con uno schema riassuntivo, se può essere utile:

 

 

2018-12-14 08_43_58-Window.jpg

 

Estratto da Las_cadenas_de_valor_de_los_ajíes_nativos_de_Bolivia_1731 (pag. 20)

 

Qui invece si intravedono i frutti di "Arivivi" compatibili con le forme dei C.baccatum var. baccatum:

2018-12-14 08_46_16-Window.jpg

 

Estratto da Las_cadenas_de_valor_de_los_ajíes_nativos_de_Bolivia_1731 (pag. 21)

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Oban
On 12/13/2018 at 12:14 AM, Rapace said:

Intanto va detto.... Menomale che ti è capitato fra le mani :).....

Puoi dirlo forte, ma sono altresì convinto che frequentando i giusti ambienti e sopratutto le giuste persone, le cose non capitino tanto per caso. ^_^

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kapto

@RapaceEro certo di averti già augurato buona coltivazione 2019, qualche giorno fa..
Invece, riaprendo il tuo topic oggi, trovo il mio messaggio ancora in attesa di invio :( 
screenshot-www.pepperfriends.com-2018_12.14-12-41-05.png.999993840a069b47b36ea6a14965a9ec.png
boh...

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Rapace
On 12/13/2018 at 5:24 PM, luca1973 said:

Sei sempre il più avanti di tutti Carlo!!!!!

 

Grazie Luca !

..... ti aspetto a breve su questi schermi :)

 

6 hours ago, kapto said:

@RapaceEro certo di averti già augurato buona coltivazione 2019, qualche giorno fa..
Invece, riaprendo il tuo topic oggi, trovo il mio messaggio ancora in attesa di invio :( 
screenshot-www.pepperfriends.com-2018_12.14-12-41-05.png.999993840a069b47b36ea6a14965a9ec.png
boh...

 

Grazie mille !

Anche a te credo oramai manchi poco :)

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Rapace

 

10 hours ago, Oban said:

 

Sempre estratto dall'articolo, a pagina 20 trovi questo schema riassuntivo nomi locali dati ai peperoncini commerciali nativi della Bolivia, gli ulupicas sono venduti o scambiati perlopiù disidratati.

Uchu dovrebbe significare "peperoncino".

Mi permetto di postarne uno screen con uno schema riassuntivo, se può essere utile:

 

Yes, direi che questa è una tabella molto utile........ pero' non capsico ..... ooops intendo dire non capisco :)..... perché si classificano i Capsicum frutescens come Selvatico (Silvestre) e non come specie domesticata (come nel resto del mondo.... e della letteratura direi).

 

Vuol forse questo dire che in Bolivia i Capsicum frutescens non vengono coltivati e si trovano solo come peperoncini selvatici ?

 

E..... se cosi' fosse..... ma allora non ci dovrebbe essere (come per le altre specie coltivate un var qualcosa per distinguere le varietà coltivate da quelle selvatiche ?)

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Lonewolf
6 hours ago, Rapace said:

Vuol forse questo dire che in Bolivia i Capsicum frutescens non vengono coltivati e si trovano solo come peperoncini selvatici ?

 

I C.frutescens non sono originari della Bolivia, ma allo stato attuale non sono coltivati e crescono spontanei in prossimità delle coltivazioni, vicino alle case ecc.

Difficile dire come ci sono arrivati, ma probabilmente si tratta di piante inselvatichite "sfuggite" (chissà quando) da aree coltivate.

 

6 hours ago, Rapace said:

E..... se cosi' fosse..... ma allora non ci dovrebbe essere (come per le altre specie coltivate un var qualcosa per distinguere le varietà coltivate da quelle selvatiche ?)

 

Di fatto non c'è differenza morfologica, visto che anche i C.frutescens "coltivati" (Tabasco, Malagueta ecc) sono "soft" e la forma dei frutti è sostanzialmente la stessa in tutti i C.frutescens.

Una differenziazione appare superflua.

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Lonewolf
17 hours ago, Oban said:

non mi risulta sia così

 

Se consideriamo quanto cambiano i nomi dei peperoncini "tradizionali" da una regione italiana all'altra, è certamente possibile che in certe zone della Bolivia si chiamino "arivivi" i C.baccatum var baccatum, mentre in altre zone il nome sia riservato ai C.frutescens.

 

Chissà cos'è invece quell'Aji putita :huh:

 

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Oban
23 hours ago, Oban said:

non mi risulta sia così.

 

5 hours ago, Lonewolf said:

Se consideriamo quanto cambiano i nomi dei peperoncini "tradizionali" da una regione italiana all'altra, è certamente possibile che in certe zone della Bolivia si chiamino "arivivi" i C.baccatum var baccatum, mentre in altre zone il nome sia riservato ai C.frutescens.

In questo caso mi riferivo a el Ulupica, ma che i nomi vengano utilizzati genericamente per indicare peperoncini anche abbastanza diversi è pratica comune in tutti i paesi, basti pensare ai Cumari (generalmente utilizzato per indicare i C.praetermissum ma talvolta anche per i C.chinense) o al Malagueta in Brasile, oramai sono termini molto generici:

C'è un piccolo paragrafo in "Uses in food and cooking" a riguardo in: https://en.wikipedia.org/wiki/Malagueta_pepper

 

5 hours ago, Lonewolf said:

Chissà cos'è invece quell'Aji putita :huh:

In questa pagina lo indicano come uno dei più piccanti in Bolivia e dovrebbe essere molto popolare:

https://lavozdetarija.com/2017/09/02/ulupica-covincho-y-putita-los-ajies-tarijenos-mas-populares/ 

 

 

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Rapace
5 hours ago, Lonewolf said:

 

I C.frutescens non sono originari della Bolivia, ma allo stato attuale non sono coltivati e crescono spontanei in prossimità delle coltivazioni, vicino alle case ecc.

Difficile dire come ci sono arrivati, ma probabilmente si tratta di piante inselvatichite "sfuggite" (chissà quando) da aree coltivate

 

Di fatto non c'è differenza morfologica, visto che anche i C.frutescens "coltivati" (Tabasco, Malagueta ecc) sono "soft" e la forma dei frutti è sostanzialmente la stessa in tutti i C.frutescens.

Una differenziazione appare superflua.

 

Grazie Claudio per la spiegazione, in effetti mi immaginavo qualcosa del genere.

Comunque..... paese che vai ... specie domesticate che trovi ?

Non capisco bene lo spagnolo, ma ho trovato questo articolo che parla del peperoncino a Tarja

https://lavozdetarija.com/2017/09/02/ulupica-covincho-y-putita-los-ajies-tarijenos-mas-populares/

 

Ci ho trovato qualche passaggio interessante....ad esempio questo (spero in traduzione convincente)

 

 

"a Tarija ci sono più di 5 varietà di peperoni che sono coltivati biologicamente dai contadini come il Criollo (C.annuum), il covincho (ovvero il C.chacoense), l'ulupica (C.cardenasii e/o C.eximium), il locoto (C.pubescens) e il più piccante di tutti, l' Aji Putita (?) che può essere facilmente coltivato"

 

5 hours ago, Lonewolf said:

 

Chissà cos'è invece quell'Aji putita :huh:

 

 

In effetti su questo si trovano (per lo meno io ho trovato) poche informazioni e piuttosto vaghe.

Viene classificata come "Selvatica" ma sembra che poi gli agricoltori di alcune zone della Bolivia li coltivino e che la coltivazione sia piuttosto facile.

Viene anche detto che è piccante (si veda anche l' articolo sopra in questo post).

Viene indicato anche come piuttosto comune....

 

Unico "disegno" o "foto" che lo rappresenti che ho trovato è in questo "manifesto".

https://es.slideshare.net/tatianarperez3/tipos-chiles-35973530

 

Ma.... lasciatemi dire... personalmente ho molti dubbi che la rappresentazione sia corretta (rappresentazione generica di un peperoncino in mancanza di altro ?).

 

Forse un incrocio di C.chacoense ? in effetti mi ha incuriosito ......

 

Eppure....se è diffuso in loco piuttosto ampiamente.... sono sicuro che qualcuno riuscirà a dare qualche informazione in piu'....

 

La varietà è menzionata anche nella pubblicazione "Catalogo de Aji de ecotipos conservados en campos de agricultores" ... ma anche qui si classifica come Capsicum sp dicendo che è apprezzata, ma niente di piu' di quello che "sappiamo già".

 

La pubblicazione di cui sopra è pero' molto interessante (secondo me) per la classificazione (e foto di fiori, piante, frutti) di diversi tipi di Ulupica (ed anche diversi Arivivi ... ovvero C.baccatum)

 

Tutti classificati come C.eximium  (ho qualche dubbio anche qua ...... alcuni potrebbero essere versioni di Rocopica....) abbiamo descrizione di:

 

Ulupica Muruchi

Ulupica Negra Neta

Uupica Negra Semiosca

Ulupica Negra con Flor Blanca

Ulupica Grande Hosca

Ulupica Tuna

Ulupica Blanca

Ulupica Verde

 

Della serie "si fa presto a dire Ulupica" :)

 

 

 

 

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Rapace
19 minutes ago, Oban said:

 

 

Quote

In questa pagina lo indicano come uno dei più piccanti in Bolivia e dovrebbe essere molto popolare:

https://lavozdetarija.com/2017/09/02/ulupica-covincho-y-putita-los-ajies-tarijenos-mas-populares/ 

 

 

 

Daniele mi ha anticipato mentre scrivevo il post sopra :). Comunque resta un mezzo mistero

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Oban
40 minutes ago, Rapace said:

La varietà è menzionata anche nella pubblicazione "Catalogo de Aji de ecotipos conservados en campos de agricultores" ... ma anche qui si classifica come Capsicum sp dicendo che è apprezzata, ma niente di piu' di quello che "sappiamo già".

 

La pubblicazione di cui sopra è pero' molto interessante (secondo me) per la classificazione (e foto di fiori, piante, frutti) di diversi tipi di Ulupica (ed anche diversi Arivivi ... ovvero C.baccatum)

Molto interessante quel catalogo, mi permetto di postare il link al PDF, poi lo leggo con più calma e lo posto anche in Ajies della Bolivia:

Catalogo de Aji de ecotipos conservados en campos de agricultores

 

Quote

Tutti classificati come C.eximium  (ho qualche dubbio anche qua ...... alcuni potrebbero essere versioni di Rocopica....) abbiamo descrizione di:

 

Ulupica Muruchi

Ulupica Negra Neta

Uupica Negra Semiosca

Ulupica Negra con Flor Blanca

Ulupica Grande Hosca

Ulupica Tuna

Ulupica Blanca

Ulupica Verde

 

Della serie "si fa presto a dire Ulupica" :)

A una rapida occhiata mi sembrano tutti C.exiumium invece, con fiori eterogenei ma come sappiamo la tonalità di colore del viola della corolla è molto variabile ed influenzato da molti fattori.

 

Non mi risulta però che gli ibridi interspecifici tra C.pubescens ed Ulupica, quindi i Rocopica, generino molti frutti per nodo, anche per questo motivo mi sembrano tutti C.eximium e non varianti di Rocopica.

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Oban
49 minutes ago, Rapace said:

Unico "disegno" o "foto" che lo rappresenti che ho trovato è in questo "manifesto".

https://es.slideshare.net/tatianarperez3/tipos-chiles-35973530

 

Ma.... lasciatemi dire... personalmente ho molti dubbi che la rappresentazione sia corretta (rappresentazione generica di un peperoncino in mancanza di altro ?).

Interessante anche questo articolo dove viene mostrato l' Aji Arivivi, assomiglia al https://www.pepperfriends.org/dbpf/aribibi-gusano_001.asp

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Rapace
28 minutes ago, Oban said:

A una rapida occhiata mi sembrano tutti C.exiumium invece, con fiori eterogenei ma come sappiamo la tonalità di colore del viola della corolla è molto variabile ed influenzato da molti fattori.

 

Puo' darsi che la classificazione sia corretta, alcuni fiori (dalle foto che comunque non sono sufficientemente chiare e complete per dire "l' ultima parola") mi sembrano proprio pari pari come quelli di diversi Rocopica che ho coltivato (e molto simili ad alcuni di Rocoto).

 

28 minutes ago, Oban said:

 

Non mi risulta però che gli ibridi interspecifici tra C.pubescens ed Ulupica, quindi il Rocopica, generino molti frutti per nodo, anche per questo motivo mi sembrano tutti C.eximium e non varianti di Rocopica.

 

Si, puo' essere.... pero' da quelle foto io non capisco quanti frutti per nodo vengono generati... .diverse di quelle foto sono "composte" ed alcune mettono li' dei frutti senza mostrare l' "attaccatura" alla pianta.

Comunque la mia era solo una ipotesi alla prima occhiata.......

La cosa che mi ha colpito di piu' è quante varietà diverse di Ulupica sono descritte li'...... :).

 

22 minutes ago, Oban said:

Interessante anche questo articolo dove viene mostrato l' Aji Arivivi che assomiglia al https://www.pepperfriends.org/dbpf/aribibi-gusano_001.asp

 

Arivivi Gusano è un sinonimo di Aribibi Gusano.... il passo ad un generico "Aji Arivivi" è piuttosto breve secondo me.

Inoltre in quell' articolo si parla non specificatamente della Bolivia ma dei peperoncini piu' popolari nei cibi "latini" (includendo anche varietà infatti provenienti da altre zone "latinoamericane").

Quindi puo' darsi benissimo che da dove viene chi lo ha scritto si dica "Aji Arivivi" riferendosi all' Aribibi Gusano..... 

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Lonewolf

Grazie per le ricerche e i link; alcuni documenti non li conoscevo.

 

La zona di Tarjia citata è molto più a Sud della zona che abbiamo già visitato ed è uno degli obbiettivi di un futuro viaggio; vi si trovano molte varianti di C.eximium e non solo (in un catalogo che le illustra una è chiaramente un C.minutiflorum).

Un po' più a nord-est ci sono anche indicazioni per una presunta "nuova specie" ...

Come si può notare dal catalogo linkato, nella zona crescono anche almeno due diverse varietà di C.baccatum "brown", una rarità che ancora manca nella comunità degli appassionati.

 

L'aji putita dall'unica immagine sembra un comune C.baccatum, ma non è detto che l'immagine sia corretta, come già evidenziato da Carlo.

 

Il nome Aji arivivi per l'Aribibi gusano (o qualcosa di molto simile) indica ancora una volta che il nome è molto generico.

 

Infine una nota per le variazioni "arivivi/aribibi" e anche "cobincho/covincho"; lo scambio tra b e v è molto comune in quei paesi.

Anni fa c'era stata qui sul forum una discussione su come pronunciare habanero (habanero o havanero?).

Mia figlia che ha studiato in Spagna e in Cile e aveva amici messicani dice che la pronuncia è una via di mezzo tra le due consonanti; facile quindi che al momento di scrivere un nome tramandato per secoli oralmente si possa utilizzare l'una o l'altra indifferentemente.

Ricordo ancora quanto scritto allora da Nipo: "habanero si pronuncia con la "b" di ... havanero" :lol2:

 

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Piccadillo

Tipo Valeria Mazza nello spot "Clinians, la mia clinica della velessa" insomma..

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Rapace
19 hours ago, Lonewolf said:

Grazie per le ricerche e i link; alcuni documenti non li conoscevo.

 

La zona di Tarjia citata è molto più a Sud della zona che abbiamo già visitato ed è uno degli obbiettivi di un futuro viaggio; vi si trovano molte varianti di C.eximium e non solo (in un catalogo che le illustra una è chiaramente un C.minutiflorum).

Un po' più a nord-est ci sono anche indicazioni per una presunta "nuova specie" ...

 

Quali sono le "fonti" a cui fai riferimento (catalogo etc.) ? Sono consultabili liberamente sul web ?

 

19 hours ago, Lonewolf said:

Come si può notare dal catalogo linkato, nella zona crescono anche almeno due diverse varietà di C.baccatum "brown", una rarità che ancora manca nella comunità degli appassionati.

 

Si......... non si dice neanche "chocolate".... ma addirittura "cafe' "... il che mi fa pensare a colore marrone molto scuro..... forse quasi nero.... (sperando che come indicato sia l'effettivo colore a maturazione)

 

19 hours ago, Piccadillo said:

Tipo Valeria Mazza nello spot "Clinians, la mia clinica della velessa" insomma..

 

Lol

 

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Rapace

La fase iniziale è come noto una di quelle piu' delicate e dove l'interazione "umana" con le piantine (necessaria per spostare dalla germbox alla lightbox, per interrare i semi, per disinfettarli etc.etc.).

Quindi...... abbiamo la possibilità in tale fase di consentire alle piantine di dimostrare come "se la cavano bene NONOSTANTE le nostre attenzioni".

 

Ad esempio, un paio di settimane fa lascio per un viaggio di lavoro un paio di semi appena germinati in germbox, torno e trovo delle piantine che hanno già liberato i cotiledoni e stanno iniziando a filare (una soprattutto era già filata ben bene).

Togliendo pero' il coperchio della germbox, mi sfugge di mano e cade pesantemente sulle due piantine....... spezzando in due il fusticino (anche se le due parti del fusticino non si erano separate)..... insomma come se si prendesse fra due dita il fusticino e  poi si piegasse in due fino ad allinare le due parti e sentire "crack".

 

Stavo per buttarle, poi invece ho deciso di interrarle lo stesso...... ed è stata la decisione giusta in quanto sono guarite, i fusticini si sono rafforzati, le piantine raddrizzate, seppur la cicatrice risulti evidente ancora:

 

Ecco le foto (la prima è un Rocopica X Canario, la seconda è un Rocopica X Aji Oro)

 

Salvato 1.jpg

Salvato 2.jpg

 

La seconda soprattutto è ancora un po' filata.... .ma quello è un problema "relativo", infatti al primo travaso basterà interrare adeguatamente il gambo ed il problema si risolverà (in quanto come si sa i peperoncini generano radici dalla parte di gambo che viene interrata).

 

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chocolatorang

Qualche volta è successo anche a me e, anche se ormai non ce ne è più bisogno, questo conferma la teoria che: i peperoncini crescono bene malgrado le nostre cure.

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Rapace
3 hours ago, chocolatorang said:

Qualche volta è successo anche a me e, anche se ormai non ce ne è più bisogno, questo conferma la teoria che: i peperoncini crescono bene malgrado le nostre cure.

 

In effetti il mio è stato piu' un "esperimento" che altro, dato che avevo già diversi semi germinati di quelle varietà.

Certo pero' se si trattava di una varietà di cui avevo pochi semi o della quale la germinazione è difficile..... allora la cosa sarebbe stata significativa.
Anche quest' anno per esempio ho dei semi vecchi (di varietà wild soprattutto) che non vogliono saperne di germinare dopo oramai 20+ giorni...... se fosse stata una di quelle varietà allora poterla "salvare" cosi' sarebbe stato significativo.

Ho anche delle varietà (soprattutto incroci fra specie domesticate e wild) i cui semi germinano, ma poi il tegumento è cosi' "duro" che "autodecapita" la piantina troncando i cotiledoni....... anche in quel caso recuperare una pianta alla quale avevo causato involontariamente un "eccesso di cura" .... sarebbe stato importante.


Comunque hai ragione... conferma che i peperoncini crescono malgrado le nostre cure :)

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marcello79

Buona coltivazione Carlo. 

Di solito essendo cosi piccoli anche se si spezzano riescono a formare il callo in breve tempo, d'altronde anche con i micro innesti la situazione è molto simile. 

 

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Rapace
5 minutes ago, marcello79 said:

Buona coltivazione Carlo. 

Di solito essendo cosi piccoli anche se si spezzano riescono a formare il callo in breve tempo, d'altronde anche con i micro innesti la situazione è molto simile. 

 

 

Grazie Marcello

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