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Coltivazione Alternativa

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Rocotop

Salve a tutti,

sono appassionato di peperoncini da diversi anni, ma, per timidezza (e per questioni di tempo) è la prima volta che mi cimento nella cronaca dell'annuale avventura su questo bel Forum. Senza la pretesa di insegnare niente a nessuno (e ci mancherebbe... in confronto alla maggior parte di Voi mi considero un novellino ^_^), ma con l'unica finalità di fornire un contributo, per così dire, insolito (per non dire inedito) alla causa capsica.

Il mio approccio alla coltivazione, infatti, è sempre stato orientato a un desiderio di naturalità. Fatta salva la conspevolezza che, per lo meno in termini statistici, e (forse) anche di produzione vera e propria, alle nostre latitudini, è un approccio "perdente" (nei confronti di quello adottato dalla maggioranza dei coltivatori), affido a Terra e Sole il compito di far nascere e crescere le mie piantine.

Ma bando alle ciance, e veniamo al sodo ^_^; il mio setup di quest'anno (diverso da quello degli scorsi anni e quindi inedito anche per me) è davvero minimal, e, per certi versi, rischioso: venti semini di numero (9 Rocoto, 8 Chinense e 3 Annuum)  interrati in altrettanti vasetti da 1,4 (propedeutici a un unico rinvaso); leggero fondo di argilla espansa, terriccio bio mischiato a perlite. Il tutto piazzato dentro un germinatore riscaldato Vitopod, a sua volta posizionato all'interno di una piccola serra di recupero addossata al muro perimetrale dell'abitazione (orientamento sud-est).

Naturalmente, confidando nella quota insolazione (per altro finora, in bassa Toscana, piuttosto deludente) per il riscaldamento extra della serra (pro-germinazione) e per la crescita delle piantine, ho dovuto rimandare la semina a un momento più propizio. In notevole ritardo rispetto al metodo convenzionale, o messo i semi nei vasetti solo una settimana fa. Ora sono in (fremente) attesa delle prime nascite. Sperando che il clima, per ora, come detto, abbastanza inclemente, volga presto al meglio, e premi quest'iniziativa coraggiosa... ;)

Ovviamente, ho messo in preventivo la possibilità di avere poche piantine da portare avanti (con un basso tasso di germinazione). Del resto, dieci/dodici piante in buona salute è il mio target, per quest'anno. I vasi Autopot da 15 litri sono già pronti.

Per la cronaca: le temperature nel germinatore variano da un minimo notturno di 19 gradi (con temperature esterne nell'ordine dei 3-4), fino a un massimo di 29-30 gradi  nella tarda mattine assolate.

Per ora è tutto.

Grazie per l'attenzione.

A presto con qualche aggioramento!

 

 

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Lonewolf

Interessante!

Puoi spiegare meglio le caratteristiche dei vasi autopot?

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andrea93

sembrano molto interessanti... dovrebbero essere collegate ad un bacino d'acqua?

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Rocotop
1 hour ago, Lonewolf said:

Interessante!

Puoi spiegare meglio le caratteristiche dei vasi autopot?

 

Allora,

i vasi Autopot sono dei vasi di plastica (di varie dimensioni), che hanno una sorta di sottovaso (ad incastro), la cui parte laterale contiene una valvola; la valvola regola l'afflusso dell'acqua, per gravità, da un serbatoio di ca 50 lt (posto a un'altezza superiore al vaso... bastano 15 cm). L'acqua nel sottovaso resta sempre a livello. La terra si bagna per capillarità. La pianta, così, ha sempre il quantitativo d'acqua che le serve... B)

Il bello del sistema è che è modulare: un serbatoio può servire un certo numero di vasi (la configurazione tipica è 4 vasi da quindici litri per un serbatoio da 50). Se si riesce a provvedere al riempimento automatico del serbatoio, ci si può dimenticare dell'annaffiatura per tutta la stagione ;). Inoltre si può anche disperdere nel serbatoio stesso un fertilizzante liquido.

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joefish

Soluzione interessante!

 

Anche se si e' sempre detto che tenere acqua nel sottovaso non e' mai una buona cosa, per lo sviluppo di funghi e la propagazione di patologie

da una pianta all'altra (in effetti cosi' sono tutte in comunicazione).

D'altro canto risolve tanti problemi di innaffiamento.

 

Una curiosita',  hai preso tutto sul sito inglese che linki o altrove??

In ogni caso costano uno sproposito :blink::blink: 

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Rocotop
10 minutes ago, joefish said:

Soluzione interessante!

 

Anche se si e' sempre detto che tenere acqua nel sottovaso non e' mai una buona cosa, per lo sviluppo di funghi e la propagazione di patologie

da una pianta all'altra (in effetti cosi' sono tutte in comunicazione).

D'altro canto risolve tanti problemi di innaffiamento.

 

Una curiosita',  hai preso tutto sul sito inglese che linki o altrove??

In ogni caso costano uno sproposito :blink::blink: 

 

Comincio dalla fine: io ho acquistato a suo tempo (ca 4 anni fa) dal distributore francese, a un costo nettamente inferiore a quello proposto dal sito inglese, e anche dai rivenditori italiani.

Per quanto riguarda i problemi da te citati (funghie e malattie), devo dire che io non li ho mai riscontrati. Il sottovaso ha un tappo che occlude gli spazi liberi (limitando al minimo lo scambio con l'esterno); inoltre, per la mia esperienza, un quantitativo sufficiente di  Argento Colloidale Ionico (un antibiotico naturale liquido ad ampio spettro) disperso nel serbatoio, ha ridotto al minimo il rischio di patologie significative.

 

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Piegant

Tutto molto interessante, sono dispositivi che non conoscevo proprio. Buona coltivazione!

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Lonewolf

Se ho ben capito, i sottovasi sono separati per ciascun vaso, quindi il rischio di trasmissione patologie tra piante diverse non c'e'.

Se la valvola garantisce afflusso d'acqua al sottovaso solo quando e' (quasi) vuoto, ma ne rilascia POCA per volta, non c'e' nemmeno un gran rischio di sovrairrigazione. Certo il sottovaso contiene sempre un po' d'acqua, cosa che tenderei ad evitare.

 

Comunque anche con un comune impianto di irrigazione a goccia ci si puo' (quasi) dimenticare del problema innaffiature (anche se un controllo e' sempre opportuno, se non altro per tarare orari e tempi al variare del clima)

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Rocotop
27 minutes ago, Lonewolf said:

Se ho ben capito, i sottovasi sono separati per ciascun vaso, quindi il rischio di trasmissione patologie tra piante diverse non c'e'.

Se la valvola garantisce afflusso d'acqua al sottovaso solo quando e' (quasi) vuoto, ma ne rilascia POCA per volta, non c'e' nemmeno un gran rischio di sovrairrigazione. Certo il sottovaso contiene sempre un po' d'acqua, cosa che tenderei ad evitare.

 

Comunque anche con un comune impianto di irrigazione a goccia ci si puo' (quasi) dimenticare del problema innaffiature (anche se un controllo e' sempre opportuno, se non altro per tarare orari e tempi al variare del clima)

 

In realtà il sistema è ben concepito (sembra che faccia pubblicità, ma sono solo un cliente soddisfatto ;)); il sottovaso non è letteralmente un sottovaso, dal momento che si trova a lato del vaso stesso (ma con esso comunicante); in più, ogni vaso arriva con doppio strato di materiale del tipo telo non telo su misura (uno sotto il fondo del vaso e uno sopra il fondo stesso), eliminando (o, comunque, riducendo di molto) il rischio di marciume radicale (uno spessore conveniente di inerti posti sul fondo del vaso fa il resto). Certo... sono costosi (certamente più di un sistema di irrigazione goccia a goccia), ma se uno ha in mente di coltivare poche piante sono davvero una buona soluzione... Inoltre, rispetto al sistema a goccia sono decisamente migliori, in quanto sopperiscono, come da te sottolineato, alla necessità di intervento umano in caso di cambiate condizioni meteo (e quindi di diverse richieste della pianta); e, almeno secondo la mia esperienza, il sistema di annaffiatura dal basso è più sicuro (contro eventuali muffe, funghi) ed efficace.

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