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DarkLord

Dark(er)Lord 2016 - "Bitter" Start

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DarkLord

Mi sono espresso male, quello che volevo farti capire è che (come anche te hai sottolineato linkando l'articolo) le piante assorbono il blu e il rosso in grande parte, mentre la tua 2700 K ha uno spettro totalmente diverso, con grandi "quantità" di verde e giallo (e soprattutto meno rosso

 

 

 

Quindi ricollegandomi al primo messaggio, meglio se compri una 6500 K il cui spettro è molto più adatto alla fotosintesi (escluso un picco sul verde).

 

 

Ciao!

 

Federico

 

Allora, rieccoci.

 

Siccome dovrei capirci qualcosa di ottica e d'elettronica, mentre ricordo molto poco di clorofilla, mi son preso qualche ora per studiar qualcosa e fare il punto sulla situazione.

E ho pure riletto ciò che è stato scritto a suo tempo in questo forum, in particolare questo 3D che mi è parso il più dettagliato:

 

https://www.pepperfriends.com/forum/topic/14596-guida-alla-scelta-dellilluminazione-20/

 

Innanzi tutto vediamo cosa serve alla pianta.

Nel light grow box abbiamo a che fare con cotiledoni e foglie, che non assorbono la componente verde dello spettro luminoso (che perciò viene riflessa).

 

In particolare la clorofilla A ha 2 "picchi" di assorbimento di energia luminosa: Nella zona blu/violetto a 430nm di lunghezza d'onda e nella zona rossa a 663nm di lunghezza d'onda.

Mentre la clorofilla B ha 2 "picchi" di assorbimento di energia luminosa: Nella zona blu a 480nm di lunghezza d'onda e nella zona rosso/arancio a 650nm di lunghezza d'onda.

 

L'ideale è centrare l'emissione in queste frequenze ed evitare le altre così da non sprecare energia.

 

Ora, consci del fatto che ogni singola lampada di una certa marca e di un certo tipo fa storia a sè (questo perchè anche all'interno di una macro categoria, ad esempio CLF, vi sono le varie trifosforo, pentafosforo ecc.) l'emissione generale è simile per lo stesso tipo di lampada, rispetto alla temperatura colore della stessa.

Ciò vuol dire che, per esempio, una CFL da 2700K avrà uno spettro di emissione abbastanza simile alla sua "cugina" a 6400K.

Questo è confermato da uno studio dell'ARPA Piemonte, pubblicato a questo link:

 

https://www.arpa.piemonte.gov.it/approfondimenti/temi-ambientali/radiazione-ottica/inquinamento-solare/Addalampadebassoconsumo.pdf

 

dove la fig 2 di pagina 3 mostra lo spettro di una alogena confrontato con quello di una CFL da 23W a 2700k ed un'altra CFL da 23W e 6500K.

Si vede chiaramente che le due CFL hanno picchi comumi e quindi comportamento comune.

La differenza più rilevante (probabilmente data dalla diversa taratura della temperatura colore) risiede nel fatto che la 6500K ha una emissione maggiore e più uniforme tra i 450 ed i 550 nm, dove invece la 2700K ha solo un paio di picchi.

Ma questi picchi della 2700K paiono proprio cadere dove servono, cioè attorno ai 430nm ed attorno ai 480nm, mentre la 6500K spende più energia nel verde, ovvero dove non serve, e questo comportamento lo paga nel rosso, dove ha una curva praticamente sovrapponibile a quella della 2700K, ma con un'emissione meno intensa. Perciò anche nella zona "rossa" della clorofilla, la 2700K pare leggermente più utile alla causa.

 

Questo vale comunque per le due lampade testate dall'ARPA.

Quel che però è interessante notare è che la 6500K è sicuramente una philips, mentre la 2700K può essere una bennet o una implux, cioè una lampada di marca diversa rispetto alla philips.

 

Quindi, yes! La 2700K va leggermente meglio della 6500K.

E ha ragione anche chi si prodiga ad ottimizzare l'emisssione tramite led.

 

Infine andrebbe valutata la situazione dei peppers particolari, ovvero quelli con le foglie scure/nere.

Tali foglie non riflettono il verde...

Assorbono tutto lo spettro? O hanno bisogno di uno spettro leggermente diverso?

 

FF

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Effec90

D'accordo, credo che continuare questo discorso sia inutile, date le convinzioni di ognuno. Però ti consiglio vivamente di prendere in considerazione le esperienze di chi coltiva peperoncini da una vita e di mettere da parte le tue convinzioni e le tue competenze almeno per un attimo: ci sono topic in cui sono ampiamente documentate le esperienze di chi ha provato a coltivare con lampade HPS agro 2700K con risultati più che scadenti; e topic (davvero tantissimi) in cui la gente ha coltivato con le più svariate lampade fluorescenti, compatte e non, arrivando ad ottenere risultati eccellenti.

 

Questo è l'unico studio che per me ha rilevanza (l'esperienza di centinaia di persone).

 

Detto ciò, è ovvio, e sono d'accordo con te, che il futuro siano i led, ma anche qui, i moduli vengono costruiti con rosso, blu e bianco.

 

Ciao,

 

Federico

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Effec90

D'accordo, credo che continuare questo discorso sia inutile, date le convinzioni di ognuno. Però ti consiglio vivamente di prendere in considerazione le esperienze di chi coltiva peperoncini da una vita e di mettere da parte le tue convinzioni e le tue competenze almeno per un attimo: ci sono topic in cui sono ampiamente documentate le esperienze di chi ha provato a coltivare con lampade HPS agro 2700K con risultati più che scadenti; e topic (davvero tantissimi) in cui la gente ha coltivato con le più svariate lampade fluorescenti, compatte e non, arrivando ad ottenere risultati eccellenti.

 

Questo è l'unico studio che per me ha rilevanza (l'esperienza di centinaia di persone).

 

Detto ciò, è ovvio, e sono d'accordo con te, che il futuro siano i led, ma anche qui, i moduli vengono costruiti con rosso, blu e bianco.

 

Ciao,

 

Federico

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joefish

Discutere anche se su punti di vista diversi fa sempre bene :)

 

Dunque, gli spettri che sono mostrati nell'interessante file che Fabio(?) ha linkato sono in scala semilogaritmica. Questo vuol dire che tutta la banda tra 415 e 515 nm delle 6500K e' circa 50 volte superiore a quella delle 2700K.

Cioe' non sono per niente confrontabili. I picchi delle 2700K che "cadono" dove serve sono utili ma sono poco intensi.

Nella parte "rossa" invece le differenze sono minori e l'efficacia delle due lampade in quella zona e' simile.

 

Avere solo dei picchi stretti nelle zone utili del PAR (ci sono tanti grafici su internet e sulla discussione 2.0, anche con i confronti che ho postato io) e' utile ma non vuol dire che sia la cosa migliore. Picchi stretti vuol dire solo molta luce con quella precisa lunghezza d'onda e come si puo' vedere il PAR e' una curva molto larga.

 

Lo scopo finale dello studio e' avere una sorgente con emissione quanto piu' simile al PAR.

 

Infine conta molto l'esperienza, se tutti usiamo le 6500 un motivo ci deve pur essere.

 

ciao

 

Peppe

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Effec90

Discutere anche se su punti di vista diversi fa sempre bene :)

 

Dunque, gli spettri che sono mostrati nell'interessante file che Fabio(?) ha linkato sono in scala semilogaritmica. Questo vuol dire che tutta la banda tra 415 e 515 nm delle 6500K e' circa 50 volte superiore a quella delle 2700K.

Cioe' non sono per niente confrontabili. I picchi delle 2700K che "cadono" dove serve sono utili ma sono poco intensi.

Nella parte "rossa" invece le differenze sono minori e l'efficacia delle due lampade in quella zona e' simile.

 

Avere solo dei picchi stretti nelle zone utili del PAR (ci sono tanti grafici su internet e sulla discussione 2.0, anche con i confronti che ho postato io) e' utile ma non vuol dire che sia la cosa migliore. Picchi stretti vuol dire solo molta luce con quella precisa lunghezza d'onda e come si puo' vedere il PAR e' una curva molto larga.

 

Lo scopo finale dello studio e' avere una sorgente con emissione quanto piu' simile al PAR.

 

Infine conta molto l'esperienza, se tutti usiamo le 6500 un motivo ci deve pur essere.

 

ciao

 

Peppe

Purtroppo non ho le conoscenze per reggere un confronto tecnico, unico motivo che mi ha portato a scrivere il post di prima :)

Per quello sono iscritto a questo forum e per quello mi affido a gente molto più competente di quanto lo sia io (peppe, paolo e umberto ad esempio).

L'esperienza condivisa è la maggior ricchezza che abbiamo, i libri e gli studi di un qualsiasi istituto, basati magari sulla generica fotosintesi e su parametri anche essi molto generici, a confronto non valgono poi molto (basti pensare che tra le diverse varietà, e forse anche cultivar, di peperoncino ci sono preferenze diverse sulla luce; ribadisco, non in termini tecnici, solo evidenza empirica).

Detto ciò ognuno è libero di fare ciò che preferisce!

 

Ciao! :)

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Effec90

..ci sono topic in cui sono ampiamente documentate le esperienze di chi ha provato a coltivare con lampade HPS agro 2700K con risultati più che scadenti; e topic (davvero tantissimi) in cui la gente ha coltivato con le più svariate lampade FLUORESCENTI, compatte e non, arrivando ad ottenere risultati eccellenti.

 

Nel riferimento all'uso delle fluorescenti ho dimenticato di scrivere quali: le 6500 ovviamente

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DarkLord

Buongiorno!

 

Da inizio 2015 ho iniziato a leggere tutti gli articoli che sono riuscito a trovare in rete, comprese le discussioni di questo forum.

Sono convinto che la maggior parte di ciò che deriva dall'esperienza è da tenere in forte considerazione.

 

Non di meno, però, mi piace anche un sano confonto sui vari temi, perchè ai dogmi ho sempre preferito un minimo di "impianto" logico.

 

Il fatto che tutti qui usino le CFL 6400K è un buon punto di partenza.

Mi piacerebbe anche convincermi dei "perchè" (che sicuramente vi saranno, per carità!)

 

Il modo più interessante che conosco è fare "l'avvocato del diavolo", non per polemica o sfiducia, bensì per misurare la "forza" di certe abitudini.

E, soprattutto, è un modo per capirci di più (almeno per me).

 

Quindi, se vi va, continuiamo.

 

Immagino che nella fase del light/growBox sia importante la fotosintesi.

Quindi bisogna individuare cosa serve alla pianta, in termini di energia elettromagnetica.

 

Cercando notizie sulla PAR (photosynthetically active radiation) mi imbatto in wikipedia (che è lungi dal risultare esaustiva) dove leggo che questa par è una curva basata sullo spettro d'energia intercettata dalla clorofilla a e b.

 

(e qui già mi sorge un dubbio, perchè in giro per la rete ricordo di aver trovato più di un sito dove dicono che vi sono di mezzo anche i carotenoidi...poi vediamo...)

 

Par_action_spectrum.gif

 

 

Si dice inoltre che la parte di spettro blu/viola ha un effetto medio sulla fotosintesi mentre è molto attiva sulla fioritura. La parte di spettro rossa è la più attiva per la fotosintesi, anche perchè colore complementare al verde.

(questa affermazione potrebbe avere un senso. Anche se spesso ho letto il contrario, ovvero che la parte blu/viola è la più attiva per la fotosintesi, mentre la componente rossa è importante per la fioritura).

 

Sta di fatto che codesta PAR, tenendo conto anche dei carotenoidi, annovera anche una buona fetta della parte verde dello spettro.

Come mai, visto che le foglie son verdi?

 

Ho trovato questa spiegazione (non so quale attendibilità possa avere):

 

http://www.lescienze.it/news/2013/04/09/news/carotenoidi_fotosintesi_batteri_rossi-1600966/?refresh_ce

 

Praticamente sembra che i carotenoidi servano ad utillizzare quella parte di spettro (la parte verde) che altrimenti sarebbe "sprecata" (visto che il sole è, in un certo senso, a "larga banda")

Ci stanno questi batteri rossi? (io non lo so)

Perchè se tutta questa "roba" c'è e funziona, la PAR si "allarga".

 

image010.png

 

Se invece tutta 'sta roba non c'è, la PAR non serve a nulla per i peppers.

 

---- Continua -----

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DarkLord

Avere solo dei picchi stretti nelle zone utili del PAR (ci sono tanti grafici su internet e sulla discussione 2.0, anche con i confronti che ho postato io) e' utile ma non vuol dire che sia la cosa migliore. Picchi stretti vuol dire solo molta luce con quella precisa lunghezza d'onda e come si puo' vedere il PAR e' una curva molto larga.

 

Lo scopo finale dello studio e' avere una sorgente con emissione quanto piu' simile al PAR.

 

 

 

Ok!

Se lo scopo è avere una sorgente che accontenti la PAR (mentre i picchi stretti sono utili ma non sufficienti) allora non è certo la CFL la lampada giusta.

 

Essa infatti (al di là dei mille grafici che troviamo in rete, compreso quello dell'ARPA) per sua natura emette principalmente picchi stretti.

(la temperatura colore è secondaria, rispetto al comportamento generale di tal tipo di lampada, che sfrutta una "furba" emissione RGB, non l'ideale per i nostri occhi ma nemmeno così malaccio, come è invece per gli strumenti di misura).

 

Ora...la CFL funziona con i peppers perchè ha i picchi nei "posti giusti", o è solo un economica soluzione "decente" che fa il suo dovere in modo onesto?

(chiedo, eh...non lo so)

 

post-4669-0-60890200-1455015559.jpg

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DarkLord

Ciò che si trova in rete delle lampade led (specifiche per le piante) indica che la strada intrapresa è quella di emissione d'energia in bande strette, tenendo conto soprattutto dei picchi della clorofilla.

Praticamente un'estremizzazione di ciò che fa la lampada CFL.

 

GrowLED_chart.jpg

 

Quindi è bene usare "bande strette", anzichè imitare il sole?

 

Sappiamo che le lampade CFL funzionano.

Sappiamo che anche i led (rossi e blu) funzionano (a giudicare da ciò che si vede in rete).

Ma le piante così cresciute, hanno differenze rispetto a quelle nate outdoor o comunque cresciute con luce a "larga banda"?

 

(son domande...io non lo so...)

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joefish

I tuoi dubbi sono ragionevoli e ben fondati.

 

Se vedi la curva PAR che hai riportato ti puoi accorgere che non e' la semplice somma degli spetti di assorbimento della clorofilla a e b. Altrimenti dovresti avere un bel buco intorno a 450-460 e soprattutto niente assorbimento nel verde e la discesa intorno ai 500 nm dovrebbe essere uguale a quella della clorofilla b.

Invece non c'e' il buco a 450-460 proprio perche' c'e' il contributo dei carotenoidi e per lo stesso motivo si "allarga" la parte a 500.

E questo considerando solo i carotenoidi. In realta' entrano in gioco tante altre molecole.

 

La curva PAR tiene conto di tante cose, sinceramente non so come sia stata ricavata, ma e' un punto abbastanza fermo. La trovi uguale in qualunque articolo scientifico oltre che in documenti vari in rete.

 

Per quel che ci interessa, cioe' la coltivazione del peperoncino con i primi mesi indoor e il resto al sole, la cosa migliore e' avere una sorgente di luce che

abbia uno spettro di emissione quanto piu' simile al PAR. E su questo penso che ci siamo.

Per realizzare una simile sorgente ci vogliono parecchi led, perche' sono le sorgenti disponibili piu' selettive in lunghezza d'onda (laser a parte).

Con i led puoi costruirti la tua sorgente, se vedi nella guida 2.0 nella seconda pagina, ho provato a comporre una simile sorgente

senza troppe complicazioni perche' si sarebbe dovuto considerare la potenza (luminosa) di emissione dei singoli led per bilanciare le diverse componenti.

Era giusto per avere un'idea.

 

Ormai si trovano tante lampade led commerciali che mimano il PAR, se vedi bene i prezzi partono dai 200 euro fino a 1000 e oltre. Con una lampada "base" ci copri una superficie abbastanza piccola. Altro che le nostre LB con superfici > 0.5 m2 (in media). Sempre ragionando in media ci possono essere lampade diverse.

 

Perche' usiamo le fluorescenti a 6500 K (tubi o compatte)??

Perche' tra le lampade "semplici" disponibili sul mercato sono le piu' vantaggiose. Le 6500 K anche se hanno una preponderanza nel blu hanno una buona parte anche nel rosso, sarebbe meglio di piu' e piu' nel rosso fino ai 730 nm, ma questo c'e' sul mercato.

Ci sono diversi articoli scientifici che mostrano come l'assenza del blu abbia effetti negativi maggiori rispetto all'assenza del rosso. Se vuoi te li faccio avere.

Una lampada a 2700K ha molto poco nel blu e questo e' il motivo per cui meglio le lampade a 6500k.

Questo per i nostri scopi, cioe' primi mesi di crescita e poi fuori al sole. Anche che il nostro beneamato presidente ha coltivato piante completamente indoor a ciclo completo, ma non so bene i dettagli.

Avere la sorgente ideale e' il nostro sogno, sopratutto per questioni energetiche (se non esclusivamente visto che tutti coltiviamo con successo con le fluorescenti). Se tu avessi la lampada PAR potresti essere sicuro che tutta l'energia e' giusta e non sprechi nulla.
Quindi (visto che e' anche uscito il secondo post mentre scrivevo). La scelta della fluorescenti a 6500 e' dettata dall'economia, con i 200 euro di un moduletto led (che si avvicina al PAR ma non coincide con il PAR) per pochi cm2 ti fai una LB con i migliori tubi fluorescenti disponibili (tipo i Lumilux HO ES della OSRAM)
e una LB di 3-4 m2 (quasi al livello del presidente, vabbuo' forse un quarto :) ).
Ora stiamo valutando le strisce led o i led di potenza (compresi i COB) che a parita' di spettro di emissione ti fanno guadagnare ulteriormente in termini di consumo energetico.
Per gli spettri delle fluorescenti: e' vero che si sono i picchi stretti ma c'e' anche un fondo continuo (vedi sempre quelli che ho postato nella guida 2.0).
I led hanno anche il vantaggio di non avere picchi e di offrire uno spettro piu' continuo.
Spero di aver riassunto il pensiero sull'illuminazione (penso di molti noi con piu' o meno basi scientifiche o di esperienza di coltivatori).
La discussione ovviamente continua, anche se sarebbe meglio farla proprio nella guida 1 o 2 in modo che sia piu' visibile a tutti.
ciao
Peppe
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DarkLord

 

Ora stiamo valutando le strisce led o i led di potenza (compresi i COB) che a parita' di spettro di emissione ti fanno guadagnare ulteriormente in termini di consumo energetico.

La discussione ovviamente continua, anche se sarebbe meglio farla proprio nella guida 1 o 2 in modo che sia piu' visibile a tutti.
ciao
Peppe

 

 

Ciao Peppe,

 

il fatto di poter valutare i led per costruire una sorgente ad hoc mi intriga molto.

(anche perchè c'è un bivio...un dilemma da risolvere: seguire la PAR oppure l'intorno dei picchi della clorofilla)

 

Pel resto ho trovato queste in rete, per chi vuole cominciare a "giocare" senza svenarsi.

 

http://www.banggood.com/it/45W-E27-Red-Blue-LED-Plant-Grow-Light-Lamp-Flower-Hydroponic-Globe-Bulb-85-265V-p-981610.html

 

Salutoni,

 

Fabio.

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DarkLord

Aggiornamento ad oggi:

Tra i tre wild (e mezzo, visto cho ho pure il chltepin amarillo) si è "manifestato" solamente un lanceolatum. Il resto dei semi wild "tace".

Gli altri peppers procedono (chi più velocemente, chi meno) come da foto.

 

A proposito, visto che mia moglie ha dei semi di pomidoro e rivendica un trattamento simile a quello che sto facendo ai peppers perchè vuole un paio di piante in vaso, quando è il caso di metterli in germbox?

(se inizio ora non vorrei che crescano a dismisura e che tra qualche giorno non entrino più nella growbox. Qui è ancora freddo, e non se ne parlerà prima di aprile almeno, di metter fuori qualcosa...)

 

Salutoni,

 

Fabio.

post-4669-0-66437100-1455788836.jpg

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Hellas

pomidoro metterli in germbox?

 

 

Fine mese o inizio marzo. Crescono molto rapidamente :yes:

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DarkLord

 

Fine mese o inizio marzo. Crescono molto rapidamente :yes:

 

Ok, grazie mille!

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DarkLord

Rieccomi!

 

Allego foto delle prime esposizioni al sole.

 

 

 

La situazione inizia ad essere critica.

(ci mancavano anche i pomidoro a complicare la questione...)

 

Le piantine stanno strette nel grow box...

Mi sapete consigliare le temperature minine per lasciarle in balcone definitivamente?

 

Attualmente qui ho 6°C di minima e 16°C di massima.

Le previsioni da mercoledì danno 9°C di minima e 18°C di massima.

(pare che da qui a 15 giorni, nei giorni più freddi ci sarà 8°C di minima e nei giorni più caldi 21°C di massima...ma son previsioni...)

 

Altra domanda...che succede se passo direttamente dai bicchieri platica (sono tra 0,20l e 0,33l) al vaso definitivo (ho quelli da 12l) senza passare a rinvasi intermedi?

 

Thank You!

 

Fabio.

post-4669-0-46236400-1460277139.jpg

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stefanet

In effetti le temperature sono un po bassine, specialmente la minima.

 

Se io fossi in te, e tra l'altro è quello che sto facendo anche io e mi sto trovando bene (anche se impegnativo), le più piccoline le lasci nella LB e le altre le puoi mettere solo di giorno in balcone. La crescita ne potrebbe risentire, ovvero più lentamente. Se hai la possibilità di metterle dietro una finestra, non riscaldata, esposta a SUD o con tanta luce meglio ancora.

 

Seconda domanda: direi nulla, anzi sicuramente gradirebbero con una migliore crescita, a patto sempre di rispettare le loro temperature.

 

In attesa anche di altri consigli ;)

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DarkLord

Grazie mille!

 

Vedrò di regolarmi, in qualche modo.

Mi spiacerebbe perder tutto...dopo tanta fatica.

 

IN growbox iniziano a soffrire.

Fuori potrebbero soffrire...

 

Boh.

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DarkLord

Rieccomi dopo diversi mesi.

 

Vi ho seguito molto ma ho scritto poco.

Ho speso tempo ad osservare la crescita delle mie piante, cercando di fare esperienza di ciò che capitava.

 

Chiaramente avevo già imparato alcune cose con la piantagione 2015.

Ma stavolta è diverso, dato che ho messo in campo molte più piante.

Come (forse) ho scritto all'inizio, alcuni semi provenivano da amici, altri da semillas (magari per il prossimo anno approfitterò volentieri anche dell'associazione).

 

Proverò a descrivervi le mie impressioni, pianta per pianta, magari anche con riferimenti alle prove coi terricci, alle innaffiature ecc.

Inizio col dire che le prime piante che son cresciute molto sono il tabasco ed il chenzo.

Le piante di tabasco sono state le prime a far frutti. Ancor prima degli annuum che ho piantato, tant'è che ho sospettato che fossero degli annnum anche loro. Dato che i semi del tabasco che ho piantato sono stati presi da frutti di piante di amici, e dato che i frutti partivano di un verde più scuro di quel che si vede nelle foto del forum (che all'inizio pare quasi giallo).

Poi mi son ricreduto, osservando i fiori, e soprattutto la consistenza del frutto maturo, “acquosissimo”, ed anche dal fatto che è deciduo (ne ho trovati un paio caduti da soli).

 

Quindi per ora ho risolto quasi tutti i dubbi delle piante con frutti maturi (vedremo per quelle che devono ancora produrre frutti maturi...).

Dico quasi tutti perché il primo grosso (e per ora unico) dubbio è col “chenzo”.

Seme preso dal frutto di una pianta di amici (e sinceramente non mi ricordo com'era il frutto)

che me lo indicava come (appunto) “chenzo”.

Ho due piante nate da questi semi, entrembe son cresciute in altezza molto precocemente (erano le più alte in lightbox).

Però, dalle foto che vedo in giro per il web, i frutti non hanno nulla a che spartire con i miei.

Vi allego foto.

Qualcuno ha idea di che peperoncino si tratta?

...e come si capisce quando è maturo?

Grazie!

Per ora mi fermo qui.

(continua)

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claudi

Rieccomi dopo diversi mesi.

 

Vi ho seguito molto ma ho scritto poco.

Ho speso tempo ad osservare la crescita delle mie piante, cercando di fare esperienza di ciò che capitava.

 

Chiaramente avevo già imparato alcune cose con la piantagione 2015.

Ma stavolta è diverso, dato che ho messo in campo molte più piante.

Come (forse) ho scritto all'inizio, alcuni semi provenivano da amici, altri da semillas (magari per il prossimo anno approfitterò volentieri anche dell'associazione).

 

Proverò a descrivervi le mie impressioni, pianta per pianta, magari anche con riferimenti alle prove coi terricci, alle innaffiature ecc.

Inizio col dire che le prime piante che son cresciute molto sono il tabasco ed il chenzo.

Le piante di tabasco sono state le prime a far frutti. Ancor prima degli annuum che ho piantato, tant'è che ho sospettato che fossero degli annnum anche loro. Dato che i semi del tabasco che ho piantato sono stati presi da frutti di piante di amici, e dato che i frutti partivano di un verde più scuro di quel che si vede nelle foto del forum (che all'inizio pare quasi giallo).

Poi mi son ricreduto, osservando i fiori, e soprattutto la consistenza del frutto maturo, “acquosissimo”, ed anche dal fatto che è deciduo (ne ho trovati un paio caduti da soli).

 

Quindi per ora ho risolto quasi tutti i dubbi delle piante con frutti maturi (vedremo per quelle che devono ancora produrre frutti maturi...).

Dico quasi tutti perché il primo grosso (e per ora unico) dubbio è col “chenzo”.

Seme preso dal frutto di una pianta di amici (e sinceramente non mi ricordo com'era il frutto)

che me lo indicava come (appunto) “chenzo”.

Ho due piante nate da questi semi, entrembe son cresciute in altezza molto precocemente (erano le più alte in lightbox).

Però, dalle foto che vedo in giro per il web, i frutti non hanno nulla a che spartire con i miei.

Vi allego foto.

Qualcuno ha idea di che peperoncino si tratta?

...e come si capisce quando è maturo?

Grazie!

Per ora mi fermo qui.

(continua)

suppongo che segua il verde-viola-colore definitivo :logik:

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DarkLord

suppongo che segua il verde-viola-colore definitivo :logik:

 

 

Dovrò provarne la piccantezza.

 

Il chenzo sarebbe dovuto essere un frutescens.

 

Questi dubito che siano dei frutescens...

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DarkLord

Questo è il fiore.

 

Secondo voi che "marca" è questo pepper?

post-4669-0-30610100-1470563611.jpg

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DarkLord

Nessuno?

Con questo pepper sono andato in crisi.

Doveva essere un frutescens...invece non so cosa diavolo sia!

 

Annuum?

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maxi

guarda,per essere sicuri devi aspettare il colore definitivo dei frutti; il fatto che la fonte non è certa (gli amici forse non anno isolato ) puo" essere indice di una varieta" non pura ,di piu non saprei;anche perchè secondo me è inutile scervellarsi la testa per sapere il nome di una varieta" :rofl:

se vuoi isolare e avere semi puri è un conto...............altrimenti mangiati i frutti e buona notte :blum:

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DarkLord

guarda,per essere sicuri devi aspettare il colore definitivo dei frutti; il fatto che la fonte non è certa (gli amici forse non anno isolato ) puo" essere indice di una varieta" non pura ,di piu non saprei;anche perchè secondo me è inutile scervellarsi la testa per sapere il nome di una varieta" :rofl:

se vuoi isolare e avere semi puri è un conto...............altrimenti mangiati i frutti e buona notte :blum:

 

Ok, grazie mille!

 

Ma almeno la specie, secondo te, non si riesce a capire?

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maxi

scusami ma per individuare le varieta" sono una capra :nea:

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