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Umberm

Guida alla scelta dell'illuminazione 2.0

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Umberm

Come detto nella Premessa alla nuova guida alla scelta dell’illuminazione questo lavoro è svolto in collaborazione con Peppe (joefish)e adesso mi sento di dire anche con Paolo (grispa72) e con tutti gli altri Pepperfriends che con i loro interventi stanno contribuendo a realizzare uno studio serio ed efficace.

Peppe suggeriva di attendere per la pubblicazione della guida di aver consolidato qualche risultato dei nostri sforzi sui led. Sarebbe di certo l’approccio più corretto. Tuttavia ritengo il Forum uno strumento che deve essere valido per varie tipologie di utenti, anche per coloro che passano come utenti non registrati, leggono ciò che li interessa e magari non tornano più. Questa nuova versione della guida, molto gravemente incompleta rispetto alla scelta dei Led, fornisce comunque degli elementi certamente utili, anche se non esaustivi e può contribuire ad orientare chi legge se non altro tra lampade fluorescenti e lampade led già assemblate da primarie ditte produttrici. Non è ancora molto ma è un passo in più, e la vecchia guida è comunque contenuta (riveduta e corretta) all'interno di questa versione.

Oltre a ringraziare Peppe per l’insostituibile contributo e per la sua pazienza mi devo anche scusare con lui per la mia prepotenza nel voler pubblicare un lavoro incompleto. Ma è solo una versione 2.0... Peppe, per la prossima release giuro solennemente che ti ascolterò e non forzerò più i tempi!

 

 

Nella scelta dell’illuminazione della light box bisogna tenere conto di molti fattori.

 

E’ importante dare qualità e quantità di luce corretti, tenendo presente che le piante gradiscono alcune frequenze luminose più di altre, e dobbiamo dare la giusta quantità di luce contenente le giuste frequenze.

Poca luce non consentirà una corretta crescita delle piante, troppa luce, pur non essendo dannosa è inutile e sia per il bene delle nostre tasche che per il nostro senso civico non è gradevole sprecare energia.

 

Altrettanto importante è la diffusione della luce in modo quanto più possibile uniforme su tutte le piante.

 

Oggi la prima scelta da fare è tra led e lampade fluorescenti.

 

Nella precedente versione della guida l’argomento led non veniva affrontato in quanto la tecnologia era immatura e il rapporto tra costi e resa improponibile.

 

Oggi, prima di analizzare che tipo di led o che tipo di lampade fluorescenti è necessario soffermarsi su questa scelta. Indispensabile leggere/rileggere prima questo topic.

 

A questo punto posso tentare, tramite domande, di suggerire la scelta giusta per a vostra situazione

 

Domanda n. 1

La passione per la coltivazione è occasionale o è tua intenzione coltivare per molti anni?

 

Se si pensa di coltivare solo per quest’anno lasciate perdere i led e passate direttamente alla scelta delle lampade fluorescenti corrette

 

Domanda n. 2

Se fosse conveniente potrei/vorrei permettermi un investimento iniziale alto?

 

Ovviamente se non si può o non si vuole, ancora una volta il discorso led è, almeno momentaneamente, chiuso.

 

Domanda n. 3

Non ho problemi di spesa: quale tecnologia è migliore?

 

Oggi non ho dubbi: senza problemi di budget la tecnologia led è superiore, sia perché i vantaggi di una tecnologia moderna sono già evidenti oggi, sia perché con la tecnologia led si può, scegliendo tra i migliori produttori, seguire i nuovi sviluppi delle ricerche senza dover ripensare il sistema di illuminazione

 

Domanda n. 4 (e qui si entra nel vivo)

Voglio valutare con attenzione i costi dei led rapportati alle lampade fluorescenti. I led sono sempre più cari o esiste un break even?

 

Per rispondere a questa domanda bisogna valutare tutte le due componenti di costo e cioè acquisto lampade e consumi, nel corso del tempo.

E’, allo stato attuale delle nostre conoscenze, ancora difficile valutare quali lampade delle diverse tecnologie illuminano in maniera ottimale una stessa superficie, o, meglio, uno stesso numero di piante.

Questi calcoli potranno quindi essere rivisti mano a mano che le nostre informazioni miglioreranno, per il momento semplifico, paragonando i costi di una lampada led da 66 watt e una CFL da 125W, ma sono certo che questo paragone è penalizzante per i led.

Una CFL ha circa 10.000 ore di vita, ma il degrado è evidente sino dal primo anno d’uso.

In una nostra stagione si erogano 1.500/2.000 ore di luce.

Nella migliore delle ipotesi è necessario cambiarla ogni 4 anni, ma difficilmente i risultati saranno ancora ottimali dopo la terza stagione.

Se prendiamo un periodo di 6 anni dovremo comprare comunque due lampade CFL

Prezzo di stima 56 euro

Led di buona qualità hanno durata di 50.000 ore. Almeno 20 anni di coltivazione senza sostituire le lampade sono quasi certi. (non possiamo dire certi perché 20 anni di Led, ovviamente, non li ha ancora fatti nessuno)

Prezzo di stima 200 euro

I costi dell’energia sono estremamente variabili. Limitandosi alla sola componente energia e assumendo un valore medio tra quelli che si trovano sul web si può assumere che una stagione costi circa 50 euro ogni 100 Watt impiegati. Nel nostro caso quindi (125 w) = 50x1,25x6=375 euro

Mentre per i led 50x0,66x6 =198

Totale CFL = 375 + 56 = 431 euro

Totale Led = 200 + 198 = 398 euro

Al termine del sesto anno avremo una CFL da sostituire di nuovo e una lampada Led ancora nuova…

Ovviamente se, come penso, il vantaggio per i Led è superiore a quello ipotizzato il break even arriva prima dei 6 anni…

 

Essendo il ciclo delle fluorescenti relativamente breve (3/4 anni per le CFL 4/5 per i tubi) credo però che chi possiede un setup abbastanza recente e ben funzionante possa tranquillamente attendere per acquistare i led che le lampade arrivino a fine ciclo. Bisogna anche dire che i led stanno scendendo di prezzo molto rapidamente e se si ha un setup funzionante può essere conveniente attendere un po’, con la ragionevole speranza che tra un paio di anni i prezzi saranno dimezzati.

 

 

Se abbiamo deciso di orientarci sulle lampade fluorescenti, per esperienza più che per dimostrazione scientifica, sappiamo che la temperatura di colore sicuramente valida per le piante è intorno ai 6500° K.

 

Il secondo parametro da tenere presente è molto più complesso ed è la quantità di luce, ma non tanto quella emessa (PPF) quanto quella che arriva sulle piante (PPFD)

Essendo però questi parametri peculiari dell’illuminazione a fini botanici non troviamo e non troveremo indicazioni sulla potenza del flusso luminoso all’interno del PAR su lampade destinate all’illuminazione ambientale. Sapendo quindi di percorrere un ragionamento privo di presupposto scientifico dobbiamo rifarci alle misure utilizzate per la luce e non per l’utilizzo botanico della stessa quindi utilizzeremo lumen e lux. Giova sapere che conoscendo lo spettro di una determinata lampada e analizzandolo opportunamente è possibile ottenere una tabella di equivalenza tra lumen e PPF e pertanto pur non sapendo quanti “Fotoni fotosintetici” stanno emettendo le nostre lampade sappiamo che, a parità di spettro luminoso, ci sarà un fattore moltiplicatore fisso tra lumen e PPF e che quindi una lampada che emette, ad esempio, 1.000 lumen avrà la metà dei PPF di una lampada con identico spettro che emette 2.000 lumen. Si veda a riguardo questa pagina di wikipedia.

 

Quindi essendo “costretti” a ragionare in termini di lumen e lux ricordiamone le definizioni

 

Il lumen è l’unità di misura del flusso luminoso.

Corrisponde al flusso luminoso di una candela per steradiante. Questa parola, certamente poco diffusa tra i “non matematici” sta a significare, per quanto ci riguarda ovviamente, più o meno, “cono di proiezione” della luce stessa.

Una candela emette in totale circa 12,5 lumen (4*π), ma, come detto, solo 1 lumen per ogni steradiante. Se le piantine fossero quindi sotto un unico “cono di proiezione” riceverebbero solo un lumen e 11,5 andrebbero dispersi.

Ogni sorgente luminosa ha un certo numero di lumen totali e, ovviamente, dovremo cercare di canalizzare il maggior numero possibile dei lumen che installiamo verso le piante. Mettere un tubo fluorescente senza una plafoniera o un riflettore o un soffitto riflettente significa inevitabilmente disperdere la maggior parte della luce.

Fatte queste premesse diciamo che il lux è uguale al lumen diviso metri quadri. Pertanto se il cosiddetto “cono di proiezione” della nostra candela (almeno in condizioni teoriche) illuminasse 1 metro quadro quella superfice riceverebbe 1 lux, mentre se illuminasse solo 1 centimetro quadro quel centimetro quadro riceverebbe 10.000 lux!

Da questi numeri si capisce quanto importante sia la distanza della luce dalla pianta: tanto più vicini siamo alla luce tanto più in alto intercetteremo il nostro “cono di proiezione” e tanti di più saranno quindi i lux che daremo alle piante. La diminuzione peraltro è quadratica cioè diminuisce in proporzione non della distanza ma del quadrato della distanza.

Con la ovvia controindicazione che se mettiamo una fonte luminosa molto bassa su una superficie abbastanza vasta le piante ai lati “usciranno” dal “cono di proiezione” e pertanto resteranno senza luce o quasi.

Teniamo anche presente che le lampade fluorescenti emanano calore e pertanto se sono troppo vicine agli apici delle piante le stesse si bruceranno compromettendo la vita, o almeno lo sviluppo della pianta stessa. Consiglio di lasciare sempre almeno 8/10 cm tra l’apice delle piante e le lampade.

 

E’ anche molto importante, per semplici motivi “geometrici” che la luce arrivi in modo perpendicolare alle piante: tanto meno il flusso di luce sarà perpendicolare e tanta meno luce arriverà.

 

I Lumen sono spesso dichiarati sulle lampade in commercio, ma è comunque semplice avere un valore approssimativo conoscendo i watt della lampada. I lumen sono 50-70 per watt per le compatte e 60-90 per watt per i tubi.

 

I lux, purtroppo, sono quasi impossibili da calcolare anche se sono facilissimi da misurare.

Esiste infatti un apposito strumento (luxmetro) che permette di misurare quanti lux ci sono in qualunque punto (costo a partire dai 30 euro). Purtroppo possiamo fare questa misurazione solo dopo aver terminato il nostro lavoro… e potrebbe essere troppo tardi!

Non sappiamo infatti quanta dispersione dovremo “pagare” una volta installata la nostra lampada nel light box. Per recuperare la luce che tende a disperdersi è quindi consigliabile come prima cosa curare la parte alta della lampada. Una plafoniera di buona qualità è importante, a conti fatti, quanto una luce più potente!

Si può supplire anche foderando di alluminio lucido o di bianco il soffitto della light box.

Il risultato migliore si otterrà, ovviamente con un riflettore, costruito apposta per canalizzare il nostro “cono di proiezione” nella direzione giusta.

Sarà fondamentale poter regolare l’altezza della nostra fonte luminosa in quanto, come detto precedentemente, tanto più vicina sarà la fonte luminose alle piante tanto meno disperderemo.

Se abbiamo fatto un buon lavoro dovremmo riuscire a sfruttare dal buona parte dei fotoni emessi dalla lampada.

Fondamentale anche illuminare in maniera quanto più possibile uniforme la light box per non essere costretti a ruotare le piante. Può capitare infatti di avere una buona illuminazione al centro dell’area e di veder filare le piantine ai lati. Se abbiamo commesso questo errore potremmo salvare lo stesso le piante cambiando posizione ma difficilmente otterremo buoni risultati.

Se abbiamo ottenuto una copertura uniforme della superfice possiamo fare il seguente calcolo:

- Rileviamo tipo e potenza della nostra lampada e calcoliamo i lumen (oppure se disponiamo dei lumen dalle specifiche del costruttore saltiamo questo passaggio)

- Moltiplichiamo il valore precedente per il numero di lampade usate

- Calcoliamo l’area della nostra light box

- Dividiamo il numero dei lumen per l’area della light box

Otterremo il valore “teorico” dei nostri lux.

Diciamo che se il valore ottenuto è superiore a 20.000 ben difficilmente le piante fileranno, se significativamente inferiore forse è il caso di aumentare la potenza dell’impianto di illuminazione.

Questo discorso è valido, sulla base dell’esperienza per luci a 6.500°K e considerando che si tratta di un valore prudenziale.

Su valori misurati piantine irraggiate da 6.000 lux di luce erogata da lampade fluorescenti a 6.500°K crescono bene.

Per quanto riguarda invece i consigli sulle lampade led giuste dobbiamo tenere presente che il mercato di lampade con questa tecnologia è giovanissimo e in continua e rapida evoluzione.

Sarebbe stato più corretto attendere per pubblicare questa guida di avere qualche indicazione migliore ma l’enorme interesse sull'argomento e la voglia di molti amici di cominciare a provare i led e alcune imprecisioni nella vecchia versione della guida mi hanno fatto accelerare i tempi. Non ci saranno quindi qui risposte definitive, nella convinzione che sarà il Forum stesso a fornirle e la sperimentazione di chi comincerà ad usarli a dare le vere risposte.

Per adesso si può dire che se qualcuno riesce ad approvvigionarsi di singoli diodi di buona qualità e ad assemblarsi una lampada usando, sulla base delle indicazioni di massima fornite, i singoli diodi corretti per un buon risultato lo faccia… anche se qui non siamo ancora in grado di indicare con precisione quali siano le frequenze di emissione e quale sia il mix ottimale…

Se viceversa non avete le capacità e le competenze per fare questo ad oggi mi sento di consigliare l’acquisto solo di lampade di produttori primari, spendendo qualcosa in più ma proteggendo l’investimento fatto.

E’ importante che i produttori dichiarino il PPF o il PPFD a distanza dichiarata delle loro lampade. Tenete presente che molti usano il termine PAR per indicare invece il PPFD. Infatti è normale che lampade destinate all'illuminazione ambientale non riportino dei valori che non hanno alcuna importanza se non per le piante, quindi una indicazione dei valori PPFD implica che delle misurazioni specifiche sono state fatte e che quella lampada è stata progettata e realizzata per far crescere piante. Il che forse non è una garanzia assoluta ma di certo è un indizio a favore.

Viceversa sconsiglio di affidarsi al caso. Per la stessa ragione per cui i led possono essere più efficaci delle fluorescenti possono anche essere molto poco efficaci se le frequenze usate sono errate.

Sulle “strisce led” e sulla riconversione di lampade led per illuminazione civile sono tendenzialmente contrario: il vero salto di qualità del risparmio energetico si ottiene non “sprecando” energia con luce fuori PAR e con grandi quantità di luce su frequenze inadatte.

Per quanto abbia cercato non ho mai trovato spettri dei led “a basso costo” né serie indicazioni sulla loro durata temporale… poi magari chi le acquista lo stesso si trova benissimo e nel prosieguo scopriremo che sono validissimi strumenti.

La guida quindi non si conclude qui, sarà il prosieguo della discussione a permettere di trarre delle conclusioni.

 


 

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joefish

La mia prudenza nel pubblicare e' dettata principalmente da una deformazione professionale, prima di pubblicare un lavoro ci medito su parecchio, forse troppo ( e a volte resto fregato ).

Cmq la guida 2.0 e' un ottimo punto di partenza per una bella, vivace e interessante discussione.

Non vedo l'ora di veder fioccare i commenti!

 

Peppe

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Lonewolf

Considerazioni convincenti a favore dei led.

Considerando che ho una struttura ben collaudata basata su neon, non posso certo convertire la mia coltivazione a led in tempi rapidi (2016), ma il test che effettuero' con la Phytolite potrebbe anche farmi cambiare idea ...

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grispa72

Secondo me non è mai troppo presto, se gli argomenti sono sensati, corretti e convincenti. Quindi ti appoggio in pieno, Umberto!

 

All'ottima analisi che conduci aggiungo solo che la via dell'auto costruzione per l'illuminazione a led, da calcoli che ho appena concluso, porta ad abbattere ancora di più i costi.

Documenterò tutto in seguito ma anticipo già qui che con circa 220 euro si riesce a costruire una lampada a led con oltre 100 Watt di potenza. Esattamente siamo sui 110 Watt circa. E tutto ciò con la possibilità di ottimizzare, secondo le proprie esigenze, la configurazione dello spettro emesso (leggi i colori/temperature dei led).

 

Con l'auto costruzione abbiamo la possibilità di superare un'altro vincolo sottovalutato dalle lampade commerciali. Essendo la maggior parte delle nostre LightBox a pianta rettangolare acquistando una lampada a led, anche potente, avremo difficoltà ad illuminare in modo uniforme la superficie a disposizione. Ad esempio LightBox 120x40 e lampada a led 50x30. La ragione ci porta a posizionarla al centro rispetto alla pianta. In questo modo rimarrebbero poco e male illuminate le sezioni laterali. Potendo autocostruire io perseguirei la strada della divisione a moduli creando un telaio che sostenga (nell'esempio sopra riportato) tre moduli da 20x30, a parità di led e potenza erogate, in modo da avere una distribuzione uniforme dell'irradiazione.

Questi sono comunque dettagli che chiariremo successivamente.

 

Nel campo della sperimentazione, pur non essendo il primo e certamente non l'unico che prova, mi sento di poter dare un contributo valido, cercando di intraprendere uno studio rigoroso (con i limiti che sicuramente ho) di confronto tra le diverse possibili vie percorribili. Già alla fine di questa stagione avremo dei dati sui quali ragionare.

 

Condivido in pieno le considerazioni che hai esposto qui e in altre sezioni del forum per quanto riguarda l'approccio al tema dell'illuminazione, che ritengo vitale.

 

Paolo

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grispa72

Aspetto anch'io il contributo di tutti gli amici del forum che vogliono condividere la loro esperienza sull'argomento.

Soprattutto vorrei numeri! Eh sì, so' ingegnere...è una deformazione professionale :D

 

Paolo

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grispa72

Umberto i dettagli tecnici li discutiamo qui? Intendo proprio valutazione, scelta e costruzione di una plafoniera.

 

Paolo

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Umberm

Pero' di questa potremmo misurare direttamente lo spettro ;) dato che siamo vicini.

Di dove sei precisamente???

 

Peppe

 

Questa è una idea eccellente che mi ha fatto scattare una domanda: se misuriamo uno spettro "completo" di una lampada e misuriamo i lux della stessa a una distanza prefissata (esempio 50 cm.) possiamo ricavare il PPFD di quella lampada? Teoricamente, se lo spettro è totalmente all'interno del PAR, come dovrebbe essere per lampade Led a luci colorate dovrebbe essere possibile. Se fosse possibile con un certo numero di prove potremmo stabilire la quantità di luce necessaria a far crescere bene le piante...

Purtroppo le mie conoscenze di fisica e di matematica non mi permettono di affermare che il ragionamento appena fatto è corretto...

 

Umberto i dettagli tecnici li discutiamo qui? Intendo proprio valutazione, scelta e costruzione di una plafoniera.

 

Paolo

Direi assolutamente si... come detto la guida, almeno per il momento è dinamica. Se e quando avremo consolidato i risultati scriveremo una versione 3 della guida.

Ovviamente qui è rilevante solo la parte inerente l'illuminazione, eventuali progetti di light box, light not a box, light room etc. andranno sempre nella sezione progetti o nella propria coltivazione.

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joefish

 

Questa è una idea eccellente che mi ha fatto scattare una domanda: se misuriamo uno spettro "completo" di una lampada e misuriamo i lux della stessa a una distanza prefissata (esempio 50 cm.) possiamo ricavare il PPFD di quella lampada? Teoricamente, se lo spettro è totalmente all'interno del PAR, come dovrebbe essere per lampade Led a luci colorate dovrebbe essere possibile. Se fosse possibile con un certo numero di prove potremmo stabilire la quantità di luce necessaria a far crescere bene le piante...

Purtroppo le mie conoscenze di fisica e di matematica non mi permettono di affermare che il ragionamento appena fatto è corretto...

 

Direi assolutamente si... come detto la guida, almeno per il momento è dinamica. Se e quando avremo consolidato i risultati scriveremo una versione 3 della guida.

Ovviamente qui è rilevante solo la parte inerente l'illuminazione, eventuali progetti di light box, light not a box, light room etc. andranno sempre nella sezione progetti o nella propria coltivazione.

 

Per misurare il PPFD, l'idea e' buona il problema e' lo "strumento".

Da quello che ho visto i luxmetri come quello che hai tu sono basati su un fotodiodo al silicio che non ha una risposta "piatta" con la lunghezza d'onda. Cioe' se vede fotoni blu misura un'intensita' molto piu' bassa di quando vede fotoni rossi. Solitamente i power meter che si usano nei laboratori se sono basati su un fotodiodo al silicio (o altro materiale) hanno una curva di calibrazione interna

che ti restituisce il giusto valore. Pero' sono pensati per i laser, cioe' per bande molto strette. Tu setti, che so, 632 nm e lui ti dice la potenza del laser.

Penso che i luxmetri sia calibrati in maniera analoga, ma per lo scopo per cui sono fatti e cioe' per la luce che l'occhio percepisce.

 

Ci vorrebbe un power meter con un sensore termico, che tra parentesi e' un acquisto che sto caldeggiando da tempo nel lab e spero di fare quanto prima, che invece ha una risposta praticamente piatta nella regione che interessa noi. Con quello si possono fare tutte le misure che vuoi.

 

Ho terminato di preparare gli spettri delle sorgenti che ho analizzato l'altro ieri, domani le postero'.

Voglio anticipare che, a parte che corrispondono a quelli che si possono trovare in rete, sono poco indicativi sulle intensita' relative perche' ho dovuto normalizzare gli spettri a causa del fatto che non tutte le sorgenti si accoppiavano bene con lo strumento.

I led che sono piu' monodirezionali, ovviamente, pur essendo meno "luminosi" di una lampada CFL davano un segnale maggiore, per le CFL di contro solo una piccola parte della luce emessa si accoppiava risultando in un segnale molto piu' basso.

 

Quindi il discorso fatto sul power meter resta.

 

Peppe

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Umberm

 

Per misurare il PPFD, l'idea e' buona il problema e' lo "strumento".

Da quello che ho visto i luxmetri come quello che hai tu sono basati su un fotodiodo al silicio che non ha una risposta "piatta" con la lunghezza d'onda. Cioe' se vede fotoni blu misura un'intensita' molto piu' bassa di quando vede fotoni rossi. Solitamente i power meter che si usano nei laboratori se sono basati su un fotodiodo al silicio (o altro materiale) hanno una curva di calibrazione interna

che ti restituisce il giusto valore. Pero' sono pensati per i laser, cioe' per bande molto strette. Tu setti, che so, 632 nm e lui ti dice la potenza del laser.

Penso che i luxmetri sia calibrati in maniera analoga, ma per lo scopo per cui sono fatti e cioe' per la luce che l'occhio percepisce.

 

ok temo quindi che questa "frontiera" sia ancora un po' troppo distante...

 

 

 

 

Ho terminato di preparare gli spettri delle sorgenti che ho analizzato l'altro ieri, domani le postero'.

Voglio anticipare che, a parte che corrispondono a quelli che si possono trovare in rete, sono poco indicativi sulle intensita' relative perche' ho dovuto normalizzare gli spettri a causa del fatto che non tutte le sorgenti si accoppiavano bene con lo strumento.

I led che sono piu' monodirezionali, ovviamente, pur essendo meno "luminosi" di una lampada CFL davano un segnale maggiore, per le CFL di contro solo una piccola parte della luce emessa si accoppiava risultando in un segnale molto piu' basso.

sei riuscito anche a capire quanta luce fuori dal PAR emettono le CFL? credo possa essere un elemento molto importante... così come altrettanto importante è capire quanta luce fuori dal PAR emettono i led bianchi...

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grispa72

Navigando sul web ho scoperto un'alternativa ai led da 3W-3V-700mA.

Esistono led da 36V CREE (CXB3590)e Bridgelux (Vero 29). Questi sono i COB led, cioé chip on board led.

Ora sono in fase di ricerca di informazioni. Sbirciando i forum statunitensi dedicati ai nostri cugini coltivatori di piantine molto redditizie ma anche molto illegali, mi sto facendo una cultura sulla tecnologia COB.

 

Neanche a dirlo i fotoni emessi per watt (e qui entra in gioco anche il discorso efficienza perché pilotando i led in corrente quando questa non raggiunge il massimo ammesso dal led, che non è da raggiungere mai, siamo al massimo al 60% di efficienza e qui stiamo parlando di correnti sui 1.500mA) sono molto maggiori rispetto ai power led che ho finora considerato. Non ho riferimenti numerici. Appena mi faccio un'idea chiara arriveranno anche loro.

 

Ci sono coltivatori che portano a termine una stagione completa con COB led 3.500/4.000K. Questa mi sembra l'evoluzione concettuale dell'illuminazione HID (sintetizzata a posteriori): non ottimizzo il PAR ma sparo talmente tanti fotoni che comunque alla pianta arriva ciò di cui ha bisogno a quasi tutte le lunghezze d'onda.

 

È chiaro che i costi lievitano sensibilmente ma...

 

Anche se questa deviazione non porterá ad un risultato pratico è comunque interessante capire come si evolve il ramo illuminazione.

 

Paolo

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Umberm

Ottimo abstract. Se fosse sui Capsicum anziché sui pomodori non esiterei a spendere i 10 dollari per acquistare l'articolo... Ho anche dato uno sguardo ai costi per l'abbonamento: bisogna prima diventare membri dell'Ashs. Costo totale oltre 200 dollari l'anno... peccato!

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Umberm

Ora sono in fase di ricerca di informazioni. Sbirciando i forum statunitensi dedicati ai nostri cugini coltivatori di piantine molto redditizie ma anche molto illegali, mi sto facendo una cultura sulla tecnologia COB.

 

Per aver percorso la strada di ricerca sul web "a tappeto" due anni fa ti posso dire, come indicazione di massima:

1) i coltivatori di canapa sono bravissimi ma tendono a spendere tantissimo. Non mettono a rischio il risultato per ottimizzare i costi

2) gli acquariofili, in particolare quelli più interessati alle piante acquatiche che ai pesci, sono straordinariamente bravi sulle diverse necessità delle singole piante, ma le loro esigenze sono molto diverse dalle nostre per le enormi differenze genetiche tra alghe e capsicum

3) da entrambe le categorie sopracitate abbiamo comunque moltissimo da imparare perché loro hanno bisogno di luce artificiale in ogni caso per 12 mesi l'anno. Noi, con un bel finestrone luminoso esposto a sud, possiamo fare a meno dell'illuminazione artificiale e comunque ne abbiamo bisogno, tranne eccezioni, per 3 mesi l'anno

 

 

Ci sono coltivatori che portano a termine una stagione completa con COB led 3.500/4.000K. Questa mi sembra l'evoluzione concettuale dell'illuminazione HID (sintetizzata a posteriori): non ottimizzo il PAR ma sparo talmente tanti fotoni che comunque alla pianta arriva ciò di cui ha bisogno a quasi tutte le lunghezze d'onda.

 

È chiaro che i costi lievitano sensibilmente ma...

 

 

Questa opzione credo sia poco interessante per noi. Se non dobbiamo badare ai costi non abbiamo nessuna ragione di abbandonare i tubi fluorescenti a 6.500°K.

Le piante ci crescono benissimo e anche ammesso che si possa fare di meglio non credo che il miglioramento sia decisivo: in ogni caso una volta esternalizzate le piante faranno comunque un salto di crescita notevole, nessuna lampada può battere il sole, credo che al massimo si potrà eguagliare.

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Vincer

Ora sono in fase di ricerca di informazioni. Sbirciando i forum statunitensi dedicati ai nostri cugini coltivatori di piantine molto redditizie ma anche molto illegali, mi sto facendo una cultura sulla tecnologia COB.

 

Oddio...personalmente amplierei il grado di parentela tendente all'infinito...ovvero il fatto che le loro coltivazioni siano "molto illegali" li allontanano da me anni luce.

Quando anche le loro piante diverranno "molto legali" come le nostre potranno fregiarsi del titolo di "cugini" ;)

 

Ciao

Vincenzo

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grispa72

Concordo con le vostre considerazioni, Umberto e Vincenzo, tanto che ho specificato che la mia ricerca è a livello informativo.

@Umberto

La mia ricerca è partita perché voglio realizzare l'intero ciclo indoor. E per questo il mio impegno ha un senso (per me). Poi i side effects saranno validi per tutte le fasi della pianta.

È comunque molto interessante il mondo dell'illuminazione led.

 

Paolo

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Umberm

La mia ricerca è partita perché voglio realizzare l'intero ciclo indoor.

Questo non mi era chiaro.

Le cose sono più complesse perché se parliamo di ottimizzazione sono quasi certo che dovrai sostituire parte dei led quando le piante saranno sviluppate per favorire fioritura e fruttificazione.

Oppure dare più luce, tutta uguale, ma in quel caso ovviamente non sarebbe ottimizzata ogni singola fase.

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joefish

Avevo preparato i grafici degli spettri misurati, poi la domanda di Umberto sulla sovrapposizione con il PAR, mi ha costretto a rifarli tutti. Vabbe' mi sono cmq divertito.

Vi mostro una serie di spettri di sorgenti che avevo pronte in lab con il PAR sovrapposto.

Cosi' ci si puo' fare un'idea.

Gli spettri e il PAR sono normalizzati (il massimo di ogni spettro vale sempre 1), per fare confronti sulle intensita' vale il discorso fatto alcuni post fa sull'utilizzo di uno strumento adatto. Anche se ho visto che ci sono alcuni sensori commerciali tipo questo, ma costa circa 500 euro solo il sensore.

 

 

Purtroppo mi mancava un led a 660, ne ho uno a 625 e lo posso misurare quando rientro anche se ho gia' lo spettro da specifiche del costruttore, mi aspetto che siano affidabili.

 

post-4132-0-62650300-1451128618_thumb.png

 

post-4132-0-13725600-1451128621_thumb.png

 

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post-4132-0-93053800-1451128619_thumb.png

 

post-4132-0-48635900-1451128622_thumb.png

E interessante notare l'ultimo spettro della lampada CFL a 6500K che e' molto utilizzata nelle nostre LB. Si vede chiaramente che a parte i picchi molto intensi a determinate lunghezze d'onda, c'e' una completa mancanza di luce nel rosso, cosi' come per il white led.
Dallo spettro del led blu si vede anche che la sola accoppiata Blue e Red (ripeto lo spettro non lo ho ma non e' molto diverso dalla terza banda che si vede nel primo spettro del led RGB), non crea delle zone sufficientemente ampie da ricostruire il PAR.
Ultima considerazione sul white led e sulle lampade a 6500K. Gli spettri mostrano un intenso picco del blu, 4-5 volte piu' intenso della luce nel verde e nel rosso. La luce totale e' pero' bianca.
Questo perche' l'occhio ha una sensibilita' nel blu ridotta rispetto al verde e al rosso.
ciao
Peppe
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Umberm

Come speravamo i risultati sono davvero interessanti... ci rifletto un po su, c'è molto da pensare!

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Umberm

 

Sulle “strisce led” e sulla riconversione di lampade led per illuminazione civile sono tendenzialmente contrario...

 

 

Grazie a Sergio (serfavil) sono riuscito a vedere dati tecnici sulle strisce led. Non riporto il link perché in questo ambito sarebbe una pubblicità negativa che il produttore non merita, essendo uno dei pochi che dimostra serietà fornendo specifiche tecniche delle proprie lampade, ma è decisamente confermato che le strisce led sono assolutamente inadatte alla coltivazione.

Esse infatti hanno una efficienza luminosa bassissima (per essere dei led) non arrivando a 60 lumen per watt, a fronte dei 70/90 dei tubi fluorescenti. Quindi a parità di consumo spendiamo una cifra da 3 a 4 volte superiore per l'acquisto di lampade, per ottenere un flusso luminoso inferiore.

Vero che lo spettro dei led è leggermente migliore dello spettro delle fluorescenti con pari temperatura di colore ma questo vantaggio può, al massimo, bilanciare la minore efficienza luminosa complessiva.

Questo non vuol dire che le strisce led non fanno crescere le piante: hanno una efficienza equivalente alle CFL... semplicemente non valgono la spesa.

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joefish

Ma solo per l'efficienza o anche per le componenti cromatiche?

 

Sono tanto diverse da quella che ho postato?

Che led sono? Ci sono vari tipi di led bianchi (e oltretutto ho visto che hanno spettri anche differenti, di poco ma diversi)

I 5050 mi sembrano quelli piu' efficienti per ora.

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Umberm

Lo spettro non è pubblicato quindi parlo solo di efficienza luminosa. Credo però, avendo visto gli spettri che hai pubblicato, che non si possa discostare di molto da quelli. Ma il discorso dell'efficienza luminosa è fondamentale altrimenti, ribadisco, perché abbandonare una tecnologia collaudata, funzionante e molto più economica? Ti mando link in MP.

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Rapace

......è decisamente confermato che le strisce led sono assolutamente inadatte alla coltivazione........

 

 

Ma solo per l'efficienza o anche per le componenti cromatiche?

 

Sono tanto diverse da quella che ho postato?

Che led sono? Ci sono vari tipi di led bianchi (e oltretutto ho visto che hanno spettri anche differenti, di poco ma diversi)

I 5050 mi sembrano quelli piu' efficienti per ora.

 

 

Umberto.... sLa affermazione che ho quotato sembra una "pietra tombale generale sulle striscie led per la coltivazione"..... (decisamente confermato... assolutamente inadatte...)

 

Ma che ti hanno fatto le strisce di Led ? :D

Ma è proprio cosi' oppure ti riferisci in particolare al tipo di striscie Led che ha segnalato Sergio.......

Come dice Peppe ne esistono di diversi tipi e di diversi prezzi / efficienza (si trovano su internet facilmente basta ricercare con un motore di ricerca) e per questo la tua affermazione appare ai miei occhi troppo "assoluta e categorica" (i dati tecnici ci sono piuttosto spesso mi pare, per lo meno se si parla di watt, lumen per metro, numero di led per metro etc.).

 

Se invece ti riferisci alle striscie specifiche segnalate da Sergio (Serfavil), allora può essere ... ma in questo caso la tua affermazione di prima mi pare non generalizzabile.

 

Io posso solo riportare la mia esperienza di coltivazione dell' anno scorso e di quest' anno.

 

Con una spesa contenuta (l' anno scorso) ho comprato 3 metri di strisce di Led a luce fredda attorno a 6000k (non so lo spettro) ed ho due piani sulla mia Lightnotabox uno illuminato da tre file di Led ed uno da 3 neon "standard" che coprono piu' o meno la stessa superficie.

Quello che posso dire è che:

- Se conto il costo dei neon + plafoniera e costo dei 3 metri di led + supporti vari e trasformatore la differenza del costo è di circa 15 euro in totale (i Led costano di piu' o meglio.. mi sono costati l' anno scorso di piu')

- Il piano inferiore (quello a LED) misurando con il Luxometro ha valori di illuminazione superiori a quello illuminato a neon

- Non vedo sostanziale differenza fra le piante cresciute sotto i Led e sotto i Neon, la differenza c'è anche se non sostanziale ed è a favore delle striscie di led.

 

Secondo me (a parte la differenza di costo) direi che il resto è a favore delle strisce di Led...... quindi la tua affermazione troppo definitiva non posso condividerla in base alla mia (limitata) esperienza.

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Umberm

In effetti sono stato troppo categorico, provo ad esprimermi un po' meglio:

La tecnologia delle strisce led non sembra dare, stando alle informazioni acquisite sino ad oggi, alcun vantaggio pratico rispetto alle lampade fluorescenti.

Lo spettro è sostanzialmente analogo e l'efficienza luminosa sembra essere inferiore a quella delle lampade fluorescenti.

Per quello che di solito avviene chi dichiara, peraltro con una certa enfasi, alcune caratteristiche di un prodotto lo fa perché sono migliori di quelle della concorrenza.

Il sito segnalato da Sergio ha led di buona qualità ad un prezzo più alto della concorrenza facilmente rintracciabile su e-bay, non riesco ad immaginare che le strisce led più economiche, che non dichiarano le caratteristiche, siano migliori.

Ripeto il concetto: perché cambiare una tecnologia collaudata e funzionante se non ottengo dei vantaggi?

 

Detto tutto questo è ovviamente lecito e possibile illuminare le piante con strisce led, così come è possibile utilizzare, ad esempio, le lampade ai vapori di sodio. Il problema è cercare una ottimizzazione, un vero salto di qualità, rispetto alla tecnologia attuale. E il salto di qualità, le strisce led attualmente in commercio, sembra proprio non lo diano.

Ovviamente pronto a cambiare idea a fronte di nuovi dati

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Rapace

In effetti sono stato troppo categorico, provo ad esprimermi un po' meglio:

La tecnologia delle strisce led non sembra dare, stando alle informazioni acquisite sino ad oggi, alcun vantaggio pratico rispetto alle lampade fluorescenti.

Lo spettro è sostanzialmente analogo e l'efficienza luminosa sembra essere inferiore a quella delle lampade fluorescenti.

Per quello che di solito avviene chi dichiara, peraltro con una certa enfasi, alcune caratteristiche di un prodotto lo fa perché sono migliori di quelle della concorrenza.

Il sito segnalato da Sergio ha led di buona qualità ad un prezzo più alto della concorrenza facilmente rintracciabile su e-bay, non riesco ad immaginare che le strisce led più economiche, che non dichiarano le caratteristiche, siano migliori.

Ripeto il concetto: perché cambiare una tecnologia collaudata e funzionante se non ottengo dei vantaggi?

 

Detto tutto questo è ovviamente lecito e possibile illuminare le piante con strisce led, così come è possibile utilizzare, ad esempio, le lampade ai vapori di sodio. Il problema è cercare una ottimizzazione, un vero salto di qualità, rispetto alla tecnologia attuale. E il salto di qualità, le strisce led attualmente in commercio, sembra proprio non lo diano.

Ovviamente pronto a cambiare idea a fronte di nuovi dati

 

Messa cosi' mi vede d' accordo al 100%.

 

Io vorrei stimolare anche una "ricerca parallela" su quella tecnologia led che sembra oramai piuttosto vicina in termini di prezzi al neon perché penso che possa essere un "futuro possibile" per gli amatori che guardano anche al costo ed alla semplicità di utilizzo.

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Umberm

Questa lampada è, potenzialmente ciò che cerchiamo.

Contiene un Full Spectrum, esattamente come desidera Paolo (grispa72) ma lo contiene per somma di led che "hanno un senso", cioè ogni led ha la sua funzione e la somma dei led contenuti dovrebbe dare uno spettro completo bilanciato senza sprechi, come piacerebbe a me.

Ovviamente il fatto che costi 26.24 dollari nella versione da 80 watt è a dir poco sospetto: come è possibile un costo così basso quando lampade di quella potenza costano quasi 10 volte quel prezzo?

La tentazione di provarla è comunque forte... mi trattiene il fatto che mi sembra di comprare uno stock di 100 semi di Carolina Reaper a 1,99 euro... però ci penso su. Ovviamente accetto consigli/opinioni/critiche.

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