Jump to content
Sign in to follow this  
Leonardo Bruno

La ricerca - mangiare piccante allunga la vita

Recommended Posts

Leonardo Bruno

Dal parrucchiere...mentre aspetto...pag. 21 de "Il Messaggero" di oggi [emoji12]

 

post-3510-14387669737577.jpg

  • Like 1

Share this post


Link to post
Share on other sites
Lonewolf

Ottimo!

Camperemo fino a cent'anni e oltre :)

  • Like 3

Share this post


Link to post
Share on other sites
Lonewolf

Mi sfugge cosa significa

 

Chi ha mangiato abitualmente cibi piccanti, ha notevolmente diminuito il rischio di essere in pericolo di morte del 10%

 

Per esempio, su cento persone monitorate ne sono morte 20 tra quelle che non mangiavano peperoncino e solo 18 tra quelle che lo mangiavano? (10% in meno, appunto) :huh:

Interessante, ma magari le 20 sono morte tutte di incidente e le 18 di cancro alla prostata :pardon:

 

Mah?! Materiale per Rapace :acute:

Difficile capire di cosa si parla senza l'articolo originale.

Share this post


Link to post
Share on other sites
Toolshed

Mi sfugge cosa significa

 

 

Per esempio, su cento persone monitorate ne sono morte 20 tra quelle che non mangiavano peperoncino e solo 18 tra quelle che lo mangiavano? (10% in meno, appunto) :huh:

Interessante, ma magari le 20 sono morte tutte di incidente e le 18 di cancro alla prostata :pardon:

 

Mah?! Materiale per Rapace :acute:

Difficile capire di cosa si parla senza l'articolo originale.

 

già molto spesso queste ricerche, anche avendo il set completo di informazioni a riguardo, possono essere opinabili (oltre alla tendenza al mangiare piccante sono stati considerati gli altri stili di vita dei componenti il campione? se si quali? sono esaustivi delle abitudini che possono avere un effetto sulla salute?).

se a questo aggiungiamo la TOTALE INCOMPETENZA dei giornalisti (?) di testate online come corriere e repubblica, si capisce che questi articoli hanno un contenuto più folkloristico che realmente informativo.

leggermente meglio l'articolo dell'huffington.....

Share this post


Link to post
Share on other sites
Starkan

Il tipo di studio non è comunque affidabile al cento per cento, mi sembra sia uno studio di coorte retrospettivo, ovvero raccogliendo dati da cartelle cliniche già esistenti. Per risultati più attendibili dovrebbero partire con un trial clinico a doppio cieco o uno studio caso controllo.

  • Like 1

Share this post


Link to post
Share on other sites
Umberm

Quello che meno mi piace è che nella quasi totalità di questo genere di articoli il modo verbale più presente nelle conclusioni è il condizionale.

Se uno studio è davvero serio non si conclude dicendo "dovrebbe ridurre il rischio di malattie cardiovascolari" bensì "riduce del xx% il rischio di malattie cardiovascolari".

Per meno di così sono articoli buoni solo per letture da spiaggia... (guarda caso questi articoli proliferano in estate...)

Share this post


Link to post
Share on other sites
Rapace

Mah......

 

Aspetto di leggere l' articolo "tecnico-scientifico" che mi dice i metodi di misurazione, gli indicatori, le serie storiche prese in considerazione, le tecniche di campionatura etc.etc.......

 

Detto cosi'....... dice poco o niente.

 

Ho un quesito per voi:

 

Per capire se effettivamente la luce solare stimola l' abbronzatura della pelle umana è stato pensato un esperimento:

Sono state approntate due location, una con una zona ricreativa al sole (spiaggia, piscina, ombrelloni etc.) ed una con l' impossibilità di esporsi alla luce solare diretta.
Per lo studio di cui sopra sono stati selezionati in modo casuale 50 maschi adulti fra i 30 ed i 35 anni in ognuna delle due location.

Il campione è stato studiato in modo da avere caratteristiche morfologiche simili nei due gruppi, in particolare, stesso mix di altezze, stesso mix di pesi, stessa media di età.

.

I due gruppi sono poi stati isolati (sotto controllo) nelle due location per 30 giorni.

Il gruppo nella location con il sole aveva l' unico vincolo di dover passare almeno 3 ore al giorno al sole (l' altro gruppo ovviamente non poteva prendere sole).

 

Ebbene: Udite udite..... trascorsi i 30 giorni TUTTI i componenti del gruppo che non si poteva esporre al sole avevano la pelle piu' scura degli altri.

 

Ma come è possibile ?

(banale.... lo so... comunque vi do un indizio... la conclusione di questa evidenza scientifica NON E' PER FORZA CHE AL SOLE CI SI ABBRONZA DI MENO CHE STANDO CHIUSI IN CASA :D )

  • Like 1

Share this post


Link to post
Share on other sites
Lonewolf

Gruppo 2, 50 maschi tutti di colore.

Share this post


Link to post
Share on other sites
Rapace

Gruppo 2, 50 maschi tutti di colore.

 

Esatto. :)

Share this post


Link to post
Share on other sites
Lonewolf

Mi ricordava quel quiz sul gruppo di paracadutisti USA penetrati in territorio tedesco durante la seconda guerra mondiale; perfettamente addestrati, tedesco perfetto, abiti impeccabili ... eppure riconosciuti all'istante come nemici al primo contatto con truppe tedesche ... :acute:

Share this post


Link to post
Share on other sites
Rapace

Si.... in questo caso il focus è sulla importanza della selezione del campione sul risultato statistico

Share this post


Link to post
Share on other sites
Lonewolf

Gia'. In questo caso non puo' essere del tutto casuale :lol:

Share this post


Link to post
Share on other sites
Oban

Mi sfugge cosa significa

 

 

Per esempio, su cento persone monitorate ne sono morte 20 tra quelle che non mangiavano peperoncino e solo 18 tra quelle che lo mangiavano? (10% in meno, appunto) :huh:

Interessante, ma magari le 20 sono morte tutte di incidente e le 18 di cancro alla prostata :pardon:

 

Mah?! Materiale per Rapace :acute:

Difficile capire di cosa si parla senza l'articolo originale.

Anche io non ho letto l'articolo scientifico, ma letto così può essere interpretato come un fattore protettivo (in epidemiologia indica l'esatto contrario dei fattori di rischio) nei confronti di determinate patologie che possono portare alla morte dell'individuo.

Potresti intenderlo al pari della regolare attività fisica e/o una sana alimentazione come fattore protettivo per le patologie cardiovascolari, il che però non esclude la possibilità che tale patologia possa svilupparsi in quanto non è determinata da una sola causa ma spesso sono patologie ad eziologia multifattoriale in cui vanno considate cause e concause, oltre ai fattori di rischio, quelli ambientali e la predisposizione genetica.

Con questo spero anche di aver risposto, senza dilungarmi troppo, alle perplessità di Umberto riguardo gli articoli scientifici.

 

 

Per meno di così sono articoli buoni solo per letture da spiaggia... (guarda caso questi articoli proliferano in estate...)

Su questa parte posso essere d'accordo con te Umberto e anche con Toolshed.

Per inciso non credo esista in letterarura scientifica il "rischio di morte" bensi, come accennato prima, solo il rischio di favorire lo sviluppo o accelerarne il decorso di patologie che possono portare al decesso.

  • Like 1

Share this post


Link to post
Share on other sites
Oban

Tra l'altro personalmente mangio il peperoncino perchè mi piace a tavola e mi piace coltivarlo, non perchè fa bene alla pelle o mi allunga...qualcosa ehmmm oddio O_O.

Certamente smetterei di mangiarlo se ci fossero evidenze scientifiche dirette nell'altro senso, ovvero qualora fosse dannoso per la salute.

Share this post


Link to post
Share on other sites
Umberm

Certamente smetterei di mangiarlo se ci fossero evidenze scientifiche dirette nell'altro senso, ovvero qualora fosse dannoso per la salute.

Se anche ci fossero evidenze sulla nocività del peperoncino... insomma sono un fumatore... quindi mangerei peperoncino lo stesso! :lol2: :lol2: :lol2:

Share this post


Link to post
Share on other sites
Vincer

Ciao a tutti,

a voler ben vedere, se sommiamo tutto quello che fa bene a destra e a manca, praticamente mangiando di tutto non si dovrebbe morire più :)

 

Si potrebbe facilmente citare Paracelso : "E' la dose che fa il veleno"

 

Articoli di giornale così poco circostanziati sono poco significativi.

Io mi limiterei a valutare articoli e studi scientifici (che talvolta sono pure discutibili ma diciamo che hanno pur sempre un certo livello di controllo).

 

A tal proposito volevo citare un articolo (sarebbe una lettera all'editore) che mi ha girato mia moglie e che ha come protagonista la capsaicina nella cura della forma cutanea di importante malattia rara.

 

Ciao

Vincenzo

jdv13165.pdf

Share this post


Link to post
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
Sign in to follow this  

×