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Rapace

Piretro - Non è tutto oro quel che luccica

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Lonewolf

Piretro e Neem, usati in modo corretto (ricordarsi di acidificare l'acqua!) sono sicuramente la scelta preferibile per gli afidi.

 

Come giustamente osserva kapto, la prevenzione e' la miglior cura.

Monitorare costantemente la situazione e intervenire tempestivamente consente di ridurre i trattamenti.

 

E' comunque da notare che gli afidi sono forse il minor problema che affligge i peperoncini.

I tripidi sono senza dubbio piu' pericolosi e difficili da combattere e prevenire.

Insidioso anche l'acaro bianco, contro il quale per fortuna e' efficace il semplice zolfo ventilato.

E intanto e' sempre piu' preoccupante la nuova minaccia, non tanto per le piante, ma per i danni diretti ai frutti: la cimice asiatica.

 

 

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sangrya

sembra un bollettino di guerra,

vabbè per ora le piantine sono nel germbox quindi in teoria non dovrebbero esserci problemi, quando le metterò fuori le guarderò tutti i giorni alla sera e alla prima avvisaglia o elimino il problema o chiederò a voi cosa possa essere :)

Andando a guardare questo olio di neem mi sembra un bun prodotto, si può usare anche preventivamente, essendo il succo di una pianta penso che non si sono problemi di tossicità o nel fatto di riutilizzarlo più volte

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Lonewolf
22 hours ago, sangrya said:

sembra un bollettino di guerra,

 

E' una guerra, non lo sapevi? :lol:

Dai un'occhio al topic Amici o nemici ;)

A far danni non ci sono solo afidi, tripidi, acari e cimici, ma anche cavallette, sciaridi, aleurodidi ... e ovviamente anche patologie fungine, batteri, virus, fisiopatie ... e come non citare vento e grandine? e gli uccelli che rubano i piccoli frutti wild? :lol:

 

 

Quote

Andando a guardare questo olio di neem mi sembra un bun prodotto, si può usare anche preventivamente, essendo il succo di una pianta penso che non si sono problemi di tossicità o nel fatto di riutilizzarlo più volte

 

Occhio a non confondere il prodotto cosmetico con l'insetticida.

I prodotti a base di Neem per l'uso come insetticida devono avere numero di registrazione ministeriale, scheda di sicurezza, frasi di rischio ecc.

L'olio di neem a fini cosmetici e' un'altra cosa, con una concentrazione di principio attivo molto minore.

Per scendere sul pratico, i prodotti insetticidi a base di Neem piu' diffusi sono NeemAzal-T/S e Oikos.

 

L'idea che il succo di una pianta, in quanto prodotto naturale, non abbia problemi di tossicita' e' un classico delle equazioni tanto di moda chimico=tossico e naturale=innocuo, ma (ahime') non e' corretta.

Ci sono sostanze naturali estratte da piante che sono estremamente tossiche: cito solo le tante solanacee velenose (belladonna, stramonio, giusquiamo), per non parlare di funghi letali ecc ecc.

Anche tante piante a prima vista innocue, e anzi molto belle da vedere, sono molto pericolose.

Cito solo, come esempio, queste due belle piante, maggiociondolo e aconito napello, entrambe estremanente tossiche (anche letali) in ogni parte della pianta.

220px-Laburnum_anagyroides.jpg 220px-Aconitum_napellus_Grigna.JPG

(Fonte immagini: Wikipedia)

 

Bastano 6 mg di aconitina per uccidere un uomo; altro che Confidor! :lol2:

 

Dopotutto, anche la tossina botulinica, probabilmente il piu' potente veleno conosciuto, e' un prodotto "naturale" :rolleyes:, prodotto da un batterio.

La DL50 di tale tossina e' dell'ordine di 1,3-2,1 ng/kg; no, non ho sbagliato a scrivere ng invece di mg :no:, si parla proprio di nanogrammi.

Ne bastano circa 0,00000014 grammi per uccidere un uomo (di 70 kg) per ingestione :hyper:, praticamente meno di 1 kg per sterminare il genere umano.

 

 

 

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sangrya

infatti hai perfettamente ragione, grazie delle info per i prodotti che cercherò sicuramente non appena metterò le piante in esterna

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Rapace
On 19/3/2018 at 7:51 PM, Lonewolf said:

E' una guerra, non lo sapevi? :lol:

 

Su questo posso essere d' accordo...... ma la questione è... che armi utilizzare ?

 

Meglio evitare guerra nucleare :rolleyes: se ci teniamo a non distruggere tutto per x tempo..... (a parte che magari qualcuna di quei nemici che cerchiamo di combattere potrebbe anche magari sviluppare resistenza alle radiazioni.... mentre l' essere umano non puo' certamente adattarsi).

 

Provate un po' a chiedere a qualcuno che usava prodotti antipulci per cani qualche anno fa....... e vedete cosa vi dice...... le pulci adesso le devi combattere con prodotti sempre piu' forti...... perché ?

Perché funziona cosi'.... tu usi prodotti che ti sterminano (oltre che magari ad altre specie utili tipo api etc.) il 99% dei nemici.......il problema è che quell' 1% che rimane è quello che si riproduce.... quindi ...... tu selezioni e fai riprodurre i piu' resistenti........ e quando hanno ricolonizzato il tutto..... non riesci certo a uccidere con il prodotto di prima il 99%..... perché quelli che si sono riprodotti sono proprio quelli che erano piu' resistenti..... ed hanno passato i geni "resistenti" alle generazioni successive

 

Secondo me dovremmo concentrarsi di meno su prodotti (sopratutto non naturali) e curare di piu' l' equilibrio dell' ambiente dove coltiviamo, essere pronti a subire qualche perdita e ricorrere a "rimedi" solo dopo aver valutato bene le alternative ed essersi informati bene su cosa si utilizza.

 

.... e - preciso sempre - parlo di coltivatori amatoriali.

 

Per me (a parte casi estemi) la guerra biologica andrebbe valutata molto di piu' e l' utilizzo di prodotti artificiali di meno.... d' altronde....... se l' ambiente è "sano", quando ci sono tanti afidi, arrivano anche tante coccinelle (o altri "amici" nostri e "nemici" loro).

 

Poi.... ognuno è libero di pensarla come vuole..... e di agire di conseguenza.... mi piacerebbe però che le cose venissero sempre fatte valutando le alternative ed anche le conseguenze di cosa facciamo.

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kapto

Concordo al 100%

 

Nella mia brevissima esperienza, ho sviluppato la convinzione, magari errata, che, nel nostro ambito (amatoriale con il fine di mangiare i frutti del nostro raccolto) i prodotti "non naturali" non sono la soluzione "drastica ma efficace", che ci si aspetta.

 

Ad esempio: nel nostro ambito hobbistico, il confidor si usa "in emergenza" per "curare" una pianta infestata, non per trattare tutta la coltivazione.

Non tutti i parassiti muoiono immediatamente dopo un pasto "al confidor", molto spesso hanno il tempo di infestare altre piante e depositare uova.

 

Quindi, o si tratta tutta la coltivazione con il confidor, accettando a priori di mangiare veleni per risolvere infestazioni che non sappiamo se e quanto saranno  dannose per la nostra coltivazione o affrontiamo il problema in modo differente.

 

Ovviamente chi coltiva per "vendere" ha diverse priorità e fa scelte di conseguenza, ma noi che coltiviamo per "gustare" il nostro lavoro...

 

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Lonewolf

Il problema della resistenza indotta evidenziato da Rapace e' ben noto e ha risvolti potenzialmente drammatici anche in altri campi, per esempio per gli antibiotici per uso umano.

In quel caso c'e' l'aggravante che i batteri si evolvono MOLTO piu' velocemente degli insetti.

Nei prossimi anni potremmo anche trovarci nella drammatica situazione della medicina pre-antibiotici :(

Tra l'altro, proprio per limitare questo problema, l'uso degli antibiotici e' assolutamente vietato in agricoltura.

 

Concordo totalmente sulla necessita' di limitare al massimo l'uso di insetticidi, utilizzando per quanto possibile altre tecniche, dalle trappole cromotropiche all'uso sapiente delle ... mani :acute:

L'anno scorso non ho effettuato alcun trattamento contro le cimici asiatiche, mi sono limitato a monitorare la situazione giorno per giorno e ad uccidere "a mano" ( :hyper: ) tutte quelle che ho trovato, mediamente 4-5 al giorno per un totale di circa mezzo migliaio nel corso dell'estate (piu' varie ovature e neanidi).

Io pero' ho la fortuna di lavorare a casa, passare la pausa caffe' a controllare le piante non mi costa nulla, anzi e' un piacere.

Inoltre ho la fortuna/sfortuna di percepire poco gli odori :rolleyes: (vantaggio notevole nella caccia alle cimici).

Non tutti possono permettersi di dedicare 10-15 minuti della propria giornata a cercare/ammazzare cimici :no: o comunque a controllare con attenzione le piante.

 

Concordo anche sull'idea di mettere in conto qualche perdita piuttosto che sparare a zero alla comparsa del primo insetto.

C'e' pero' da tenere presente che il maggior danno causato da afidi e tripidi non e' quello diretto, ma la possibile trasmissione di virus.

 

16 hours ago, kapto said:

i prodotti "non naturali" non sono la soluzione "drastica ma efficace"

 

Contesto invece la rigida distinzione tra prodotti naturali (estratti da piante o altro) e "non naturali" cioe' di sintesi o comunque prodotti con procedimenti chimici.

E' una distinzione che in realta' non ha molto senso perche' esistono prodotti del tutto naturali che sono pericolosi e prodotti di sintesi che non lo sono.

Spesso il prodotto sintetico e' piu' puro e quindi sicuro (sia per la certezza delle dosi che per l'assenza di eventuali componenti secondari indesiderati) rispetto al corrispondente "naturale".

Davvero e' preferibile, per esempio, rosicchiare corteccia di salice piuttosto che prendere (quando necessario) un'aspirina?

 

16 hours ago, kapto said:

il confidor si usa "in emergenza" per "curare" una pianta infestata, non per trattare tutta la coltivazione

 

Non sono d'accordo.

Se per principio si e' contrari all'uso del Confidor (e ai sistemici in generale), non lo si usa MAI.

Per le emergenze, es. pianta sotto pesante attacco da afidi, il piretro e' ottimo; come recitava una nota pubblicita', li ammazza stecchiti (se usato in modo corretto).

 

Se non si e' contrari al Confidor (o ad altri sistemici) per principio, la soluzione piu' razionale e' proprio un trattamento a tutta la coltivazione nelle primissime fasi dello sviluppo, per esempio al momento del rinvaso intermedio o quando si portano le piantine all'aperto, piu' o meno in questo periodo.

E' la soluzione piu' razionale perche' protegge le piante quando sono piu' a rischio e quando la probabilita' di arrivo di afidi e' piu' alta (in genere a maggio/giugno)  e SOPRATTUTTO perche' il trattamento e' effettuato prima della fioritura (limitando i possibili danni alle api) e molto lontano dall'epoca del raccolto (limitando o eliminando i residui di pesticidi nei frutti).

 

Certo, per utilizzare un sistemico bisogna accettare la presenza di residui (minimi) del principio attivo nel raccolto.

Non voglio certo dire che siano una bella cosa, ma sottolineo che nella nostra vita quotidiana quasi tutti siamo esposti a situazioni che sono MOLTO piu' a rischio e a cui quasi nessuno bada.

Mi riferisco, per esempio (ma non solo), all'inquinamento da traffico.

Certo, in generale possiamo farci ben poco, ma a volte ci si mette volontariamente in situazioni in cui l'esposizione aumenta a dismisura.

Cito ancora DUE episodi che hanno sempre Stefania per protagonista (li ho gia' raccontati altrove, ma calzano a pennello).

 

Presso un ortofrutta "bio" Stefania ha appena acquistato, tra le altre cose e in via del tutto occasionale, acqua minerale in bottiglia (di plastica).

Nel parcheggio, un signore le fa notare (in modo anche sgarbato) che l'acqua minerale in bottiglia (soprattutto di plastica) non e' proprio in sintonia con lo spirito bio; questo e' il concetto (su cui peraltro sono d'accordo), ma espresso con parole e toni ben diversi.

Mentre esprime il suo legittimo parere, quel signore sta caricando la sua spesa nel baule posteriore (ovviamente aperto) ... con l'auto accesa.

E sta anche fumando ...

E nel sedile posteriore dell'auto, a 1 metro dall'uscita dei gas di scarico e dal fumo, e' seduta una bambina piccola ...

 

In un'altra occasione, Stefania si reca presso una cooperativa agricola che vende prodotti bio.

Ad un semaforo poco prima di arrivare a destinazione, davanti a lei c'e' un camioncino che scarica nell'aria una nuvola di fumo nero maleodorante.

Sul pianale (scoperto!) ci sono casse di verdura, soprattutto insalata, appena colta nel campo (bio).

Il camion entra nel piazzale della cooperativa appena prima di Stefania e iniziano le operazioni di scarico ... verdura non trattata, priva di residui di insetticidi e concimi chimici, ottima qualita' :rolleyes:

Questo fatto e', a mio avviso, particolarmente grave perche' indice di una mentalita' sbagliata; azz!, non usi insetticidi e concimi e poi non presti un minimo di attenzione durante il trasporto e rovini tutto impestando il prodotto di chissa' quali e quante schifezze!

 

 

 

 

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Vincer

Concordo con la posizione di Carlo (Rapace)

 

Ciao

Vincenzo

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kapto
6 hours ago, Lonewolf said:

Contesto invece la rigida distinzione tra prodotti naturali (estratti da piante o altro) e "non naturali" cioe' di sintesi o comunque prodotti con procedimenti chimici.

 

Pardon, mi sono espresso male  :rolleyes:
Effettivamente "non naturali" è un termine decisamente improprio... e l'ho anche "virgolettato" per qualche strano motivo che non ricordo :D 

Mi riferivo ovviamente ai prodotti come il confidor.

 

6 hours ago, Lonewolf said:
18 hours ago, kapto said:

il confidor si usa "in emergenza" per "curare" una pianta infestata, non per trattare tutta la coltivazione

 

Non sono d'accordo.

Se per principio si e' contrari all'uso del Confidor (e ai sistemici in generale), non lo si usa MAI.

 

Il mio era l'esempio del cattivo uso che, spesso, ne fanno i coltivatori hobbistici.

Non tutti leggono questo forum :D

Non tutti si pongono certi problemi e talvolta non sanno neanche cosa sia un sistemico.

 

L'anno scorso, discutendo con un vivaio che mi voleva vendere il Confidor al posto del Neemazal, quando gli ho detto che non volevo usare un sistemico, mi ha risposto :  

"Lo sai che anche il Neemazal è un sistemico?:wacko:

quando gli ho fatto notare che è translaminare e non sistemico, mi ha guardato sbigottito e mi ha detto

"vabbè, fa come ti pare".

 

6 hours ago, Lonewolf said:

Per le emergenze, es. pianta sotto pesante attacco da afidi, il piretro e' ottimo; come recitava una nota pubblicita', li ammazza stecchiti (se usato in modo corretto)

 

Su questo sono io a non essere completamente d'accordo:

 

Prima li devi centrare :lol: :lol:

 

Ok con gli afidini verdi che stanno fermi sotto le foglie , ma già con gli sciaridi la percentuale di individui che si riesce ad abbattere è decisamente inferiore.

Se invece devi affrontare un'invasione di mosca bianca con il Piretro, non ti basta un addestramento Jedi con Yoda su Dagobah  (cit. Star Wars) e ti ritrovi a spruzzare Piretro in aria nel rincorrere le nuvole di bastarde bianche che volano via come gli punti lo spruzzino  :lol:.

 

Rietri in casa che puzzi di Neem + Piretro e ti gira anche un pochino la testa 

:lol: :lol:

 

 

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Lonewolf

:lol:

 

25 minutes ago, kapto said:

Se invece devi affrontare un'invasione di mosca bianca con il Piretro

 

Battaglia persa ...

Ma funzionano molto bene le trappole gialle :yes:

 

25 minutes ago, kapto said:

L'anno scorso, discutendo con un vivaio che mi voleva vendere il Confidor al posto del Neemazal, quando gli ho detto che non volevo usare un sistemico, mi ha risposto :  

"Lo sai che anche il Neemazal è un sistemico?:wacko:

quando gli ho fatto notare che è translaminare e non sistemico, mi ha guardato sbigottito e mi ha detto

"vabbè, fa come ti pare".

 

:rolleyes:

 

25 minutes ago, kapto said:

Non tutti si pongono certi problemi

 

Certo.

Conosco uno (anche questo episodio l'ho gia' descritto altrove) che, abituato prendere sempre il solito concime liquido per prato nel solito scaffale del solito negozio, non si e' accorto che avevano modificato la disposizione degli scaffali e ha preso la solita bottiglia (o almeno ci assomigliava).

L'abitudine a girare senza gli occhiali per lettura, di cui avrebbe bisogno, ha fatto il resto.

Il prodotto pero' era un diserbante (per fortuna non tanto potente, da hobbyisti).

Il prato non ha gradito molto ... :lol2:

 

 

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kapto

A proposito di far confusione con il diserbante, questa ve la devo raccontare:

 

Alcuni mesi fa, mentre facevo la fila in farmacia, entrano due signori e una signora un pochino agitata.

 

Mentre aspetto li sento discutere:

 

Marito: "Che voi che sia per un bicchiere solo! Ti senti male?"

Moglie: "Boh, ho un po di nausea.."

L'altro (credo il figlio): "Tranquilla, Hai bevuto il latte."

 

 

Arriva il loro turno:

 

Farmacista: Buonasera mi dica

Signora: "Buonasera. Ho bevuto il diserbante per errore, ha qualcosa che posso prendere?"

Il farmacista resta bocca aperta senza rispondere per un buon minuto...

 

"cosa ha bevuto????"

 

Signora: "...credevo fosse acqua"

 

A quel punto intervengo e gli dico di correre in ospedale.

 

I tre mi guardano con sufficienza e poi, rivolgendosi al farmacista:

 

Moglie: "Che davvero devo andare in ospedale per un bicchiere di quella roba?"

Marito: "Ma gli avemo dato anche er latte! "

 

Farmacista (sempre inebetito) "..eh si, credo di si... dovete andare al pronto soccorso"

 

Marito infastidito: "Vabbe.. annamo a pija 'sta macchina "

 

Intervengo nuovamente: "Visto che passa per casa, prenda anche la confezione del diserbante e lo porti al pronto soccorso. E' meglio se sanno di cosa si tratta e cosa contiene"

 

Il marito mi guarda, annuisce a brontola "Se perdemo pure la partita in tv...".

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nipotastro

Onestamente devo ammettere di avere usato il.confidor...

 

Al trapianto, prima di mettere le.piantine outdoor.

 

E' una scelta obbligata, che  mi evita altri trattamenti.

 

Sul mio balcone arrivano schifezze varie, ma non insetti antagonisti

 

Altro discorso per le piante che vanno in campo: qui una pianta rosicchiata e' la norma, e quasi mai porta conseguenze serie.

 

Le cimici, anche le nostrane, invece diventano un problema verso fine stagione, ma principalmente se la prendono con I pomodori e non trovo altra soluzione se non lo spiaccicamento manuale o pedestre

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Lonewolf
On 21/3/2018 at 9:31 PM, kapto said:

questa ve la devo raccontare

 

L'avvelenamento causato da scambio di diserbanti o insetticidi per normale acqua e' un classico e deriva spesso dalla pessima abitudine di conservare tali prodotti in bottiglie di ex-bibite o di versarli (anche temporaneamente) in recipienti per uso domestico, p.es. bicchieri o caraffe.

 

Ricordo molte storie del genere sentite raccontare quando ero piccolo/giovane.

La fondamentale differenza e' che allora gli esiti erano spesso letali, ora molto meno ... ad ulteriore riprova che nel corso del tempo la tossicita' acuta dei prodotti usati in agricolura e' diminuita.

 

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Rapace

 

4 hours ago, Lonewolf said:

 

L'avvelenamento causato da scambio di diserbanti o insetticidi per normale acqua e' un classico e deriva spesso dalla pessima abitudine di conservare tali prodotti in bottiglie di ex-bibite o di versarli (anche temporaneamente) in recipienti per uso domestico, p.es. bicchieri o caraffe.

 

Ricordo molte storie del genere sentite raccontare quando ero piccolo/giovane.

La fondamentale differenza e' che allora gli esiti erano spesso letali, ora molto meno ... ad ulteriore riprova che nel corso del tempo la tossicita' acuta dei prodotti usati in agricolura e' diminuita.

 

 

Beh.... ci mancherebbe........ ma non per questo si deve abbassare la guardia.

Non ho niente in contrario per principio sulla chimica, anzi penso che l' evoluzione scientifica (e tecnologica) sia sempre positiva.

Detto questo, è bene - secondo il mio parere - che la ricerca si "indirizzata". E questo è un compito che spetta "a tutti noi".

 

La ricerca scientifica puo' essere indirizzata e DEVE (ovviamente e "sacrosantamente") essere finanziata.

Ora, quando chi la finanzia è una azienda privata (e - si badi bene - io sono A FAVORE del finanziamento anche privato alla ricerca) è palese (e sacrosanto) che ci sia un fine anche di interesse economico (ovvero di "ritorno" a livello di profitti) di quello che viene finanziato.

 

E ci sono esempi "enormi" (volete veramente che faccia degli esempi ?) di situazioni dove l' aspetto "salute" è stato diciamo "un po' tralasciato".

Ci sono anche esempi di "battaglie" (anche "tragiche") fatte da individui per questo.

 

Quindi la mia conclusione è: certamente non demonizziamo, ma ricordiamoci che gli occhi vanno sempre tenuti aperti e una critica costruttiva deve essere sempre benvenuta.

 

Attenzione che la "cultura" deve iniziare per prima cosa da "chi compra"..... perchè è il consumatore che guida.

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sangrya

preso ieri il neemazal, il negoziante mi ha detto che principalmente è un prodotto preventivo e io invece avevo capito dalla scheda tecnica che si trattava di un prodotto da dare proprio quando si presenta il problema, boh io qua non ci capisco più niente, qualcuno che lo utilizza mi può dire com'è realmente la cosa?

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Lonewolf

Perche' curarsi del parere del negoziante, quando esiste una etichetta completa e ben curata? :acute:

http://www.lagrotecnico.it/pdf/NeemAzal-etichetta.pdf

 

Il Neem ha effettivamente anche una azione preventiva, nel senso che agisce come fagodeterrente (impedisce agli insetti di mangiare/rosicchiare/pungere), ma poiche' si degrada molto velocemente quel tipo di azione ha breve durata (qualche giorno).

Somministrarlo quindi quando non c'e' traccia di insetti e' un po' uno spreco.

In almento due punti dell'etichetta e' scritto di utilizzare "alla prima comparsa dei fitofagi" o "nei primi stadi di sviluppo".

 

Va' detto, tuttavia, che quando si mettono le piantine all'aperto e' certo che entro breve arrivino insetti :rolleyes:

Trattare quindi al momento di portare fuori le piantine ha un senso.

 

Se c'e' gia' un attacco in atto, conviene sempre abbinare neem e piretro per aggiungere l'azione abbattente del secondo.

 

Colgo l'occasione per sottolineare che entrambi i prodotti richiedono acqua a PH leggermente acido (6-6.5); usare acqua di rubinetto (quasi sempre basica) inattiva il principio attivo.

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sangrya

Devo verificare i dati della mia acqua perchè è ferrosa, le montagne da cui scaturisce sono di porfido, prendo una cartina di tornasole e vediamo

 

grazie per le info, quindi a far bene quando le metto fuori le tratto, col neemazal e gliene do tre volte in modo da passare la prima settimana e qualcosa e speriamo in bene ( se non vengono nemmeno sarei giusto contento come tutti voi immagino)

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sangrya

Ehmm non ho visto questo appunto sulla scheda, il trattamento va ripetuto ogni 7-10 gg. quindi facciamo che le pime due settimane , una volta alla settimana glielo metto

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marknot

Ciao,

volevo condividere la mia esperienza di quest'anno tra afidi, piretro, etc..

 

La mie piantine sono in una grow box a due scompartimenti non stagni di dimensione 120 x 60 x 90 cm.

C'è una areazione a ventola ma non la uso.

La temperatura va da 18-20 gradi (giorno, lampade spente) a 25-28 gradi (notte, lampade accese). L'umidità dovrebbe essere superiore al 50% (ho le sonde rotte).

 

Verso i primi di marzo ho iniziato a scorgere i primi insegni di infestamento da afidi sulle piante più avanti nella crescita: 10 - 20 insetti per pianta.

In due - tre settimane  marzo l'invasione era completa, soprattutto nella camera più calda: ogni pianta era ricoperta di queste bestie.

Devo dire che nel frattempo avevo provato a toglierli manualmente, foglia per foglia, quando le dimensioni delle piante lo consentivano ancora, durante i primi rinvasi.

Dopo due o tre giorni erano tornati.

Ad ogni modo a fine marzo, sentendomi spacciato, ho deciso di agire con il piretro.

Joefish, consultato al telefono mi spiegò che è assolutamente importate il ph dell'acqua con cui si prepara la soluzione.

Controllai il ph: 6 - 6.5.

Ho dispensato il piretro tramite un nebulizzatore a circa 20 - 30 cm dalle piante senza però evitare di avere degli sgocciolamenti dalle foglie sul terriccio sottostante.

Purtroppo il terriccio si è un po' intriso di insetticida. Non so dire in che quantità.

Il tutto in cantina, con mascherina, guanti ed occhiali.

Ho poi chiuso la cantina e non ci sono più entrato per 48 ore.

A 3 giorni di distanza gli afidi erano tutti morti, anche le mosche che popolavano la growbox erano morte.

 

Qui viene il vero problema.

Nella maggior parte dei casi, ho lasciato gli afidi morti sulle foglie, credendo che seccassero e cadessero naturalmente.

Invece, sulle foglie è presente una specie di strato colloso, visibile solo se si punta la luce sulla foglia con la giusta angolazione, che ha trattenuto in loco gli afidi putrefatti.

Il risultato è una chiazzatura soprattutto sulla superficie posteriore della foglia.

Alcune foglie sono diventate gialle e sono cadute, altre sono cadute seppure fossero sane.

E' come se le piante abbandonassero deliberatamente le foglie, come se non riuscissero a "mantenere" una foglia grande,

Poi sono arrivate le macchie più grandi, penso funghi, l'avvizzimento di alcune piante, etc.

Al momento, grazie al controllo giornaliero, allo spostamento continuo delle piante, alla irrigazione costante ogni 48 ore, all'estirpazione manuale delle foglie infette:

nessuna pianta è ancora morta, ma molte, circa 40 su 130 non arriveranno a maturazione nei tempi dovuti e credo verranno abbandonate.

 

Posso dire come ulteriore informazione che le piante portate fuori Domenica, qui a Genova, dove il clima è mite da una settimana, hanno già beneficiato della luce solare, dando segni di ripresa.

 

Note aggiuntive o possibili fonti di errore:

- ho irrigato dopo 48 ore dal trattamento;

- ho concimato solo una volta dopo 6 settimane dal primo rinvaso con Atami bio bizz (il barattolino è stato aperto l'anno scorso, nono so se ha una scadenza);

- irrigazione tramite bottiglia perchè con 130 piante: irrigare a spruzzino ci si impiegano 2 ore.

 

Stasera cerco di fare qualche foto esemplificativa.

A presto!

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Lonewolf
17 minutes ago, marknot said:

sulle foglie è presente una specie di strato colloso

 

Probabilmente melata, in pratica gli escrementi degli afidi.

Si tratta di una sostanza molto zuccherina che e' un substrato perfetto per la formazione di patologie fungine.

Credo che il tuo problema sia tutto in questa sostanza.

 

E' necessario toglierla (non facile), meglio ancora impedire del tutto che si formi intervenendo contro gli afidi prima possibile.

Probabilmente hai aspettato troppo ad usare il piretro.

In caso di attacchi massicci su piante piccole e' forse il caso di valutare anche l'uso di un sistemico; se non si e' contrari in linea di principio, quello e' il momento migliore per il trattamento; lontano dalla fioritura, garantisce una protezione efficace per molto tempo senza rischi per le api e minimizzando la possibilita' di residui nei frutti.

 

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marknot
14 minutes ago, Lonewolf said:

Probabilmente hai aspettato troppo ad usare il piretro.

Il mio più grande rammarico

15 minutes ago, Lonewolf said:

In caso di attacchi massicci su piante piccole e' forse il caso di valutare anche l'uso di un sistemico

Mi devo informare: non conosco la terminologia.

Studio, applico e ritorno a raccontarvi.

Intanto grazie mille!

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joefish
43 minutes ago, marknot said:

Mi devo informare: non conosco la terminologia.

Studio, applico e ritorno a raccontarvi.

 

In pratica il piretro uccide gli afidi che vengono a contatto con il principio attivo, quando l'effetto svanisce (in pratica subito)

la pianta e' di nuovo inerme.

Il sistemico invece entra in circolo nella pianta e vi resta per parecchio tempo (qualche mese) ogni afide che punge e succhia si avvelena e muore.

Cosi' non puo' riprodursi. E stronchi sul nascere l'infestazione.

 

Pero' come ha detto Claudio, resta cmq un po' in circolo e quindi dipende dalle scelte di vita :)

 

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Lonewolf
24 minutes ago, joefish said:

dipende dalle scelte di vita

 

Esattamente.

E' anche da come/dove si vive (o si e' costretti a vivere).

In certi ambienti, probabilmente uscire e respirare una boccata d'aria e' piu' dannoso che bere Confidor :lol:

 

In questi casi mi viene sempre spontaneo citare un vecchio utente del forum (non frequenta piu' da anni, ma ha lasciato un segno positivo) che non faceva mistero di confidorizzare le piante.

Quando qualcuno gli aveva fatto notare, in modo abbastanza pesante, che in quel modo rischiava di mangiarsi un po' di imidacloprid (principio attivo del confidor), la sua risposta era stata lapidaria: "Io, di mestiere, faccio il benzinaio ..."

:pardon:

 

 

 

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Lonewolf
33 minutes ago, joefish said:

ogni afide che punge e succhia si avvelena e muore

 

E' opportuno precisare che questo NON sempre risolve uno dei principali problemi legati agli attacchi di afidi, cioe' la possibile trasmissione di virus.

In certi casi sono necessarie punture ripetute e prolungate; allora l'insetticida sistemico e' utile perche' uccide l'afide in breve tempo senza dargli la possibilita' di trasmettere l'infezione.

In altri casi, purtroppo, la trasmissione del virus avviene gia' con la puntura "di assaggio", in tempi brevissimi; in questi casi il sistemico uccide comunque l'afide, ma non evita l'infezione della pianta :(

 

 

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Rapace
9 hours ago, Lonewolf said:

 

Esattamente.

E' anche da come/dove si vive (o si e' costretti a vivere).

In certi ambienti, probabilmente uscire e respirare una boccata d'aria e' piu' dannoso che bere Confidor :lol:

 

In questi casi mi viene sempre spontaneo citare un vecchio utente del forum (non frequenta piu' da anni, ma ha lasciato un segno positivo) che non faceva mistero di confidorizzare le piante.

Quando qualcuno gli aveva fatto notare, in modo abbastanza pesante, che in quel modo rischiava di mangiarsi un po' di imidacloprid (principio attivo del confidor), la sua risposta era stata lapidaria: "Io, di mestiere, faccio il benzinaio ..."

:pardon:

 

 

 

 

Sicuramente c'è del vero, anzi, in linea generale la considerazione di per se' non è contestabile.


Voglio però precisare che io PERSONALMENTE non condivido.

Sarebbe come dire "ho un braccio rotto cosa vuoi che voglia dire se mi rompo un dito".

Questa considerazione a me fa venire in mente un logica del "tanto peggio tanto meglio" che non posso condividere.

L' utilizzo di certi prodotti quando si fa un uso hobbystico io non lo capisco e continuo a non capirlo.

Se devo dirla tutta trovo addirittura "fastidioso" quando si fanno interventi che tendono a "sminuire" le possibili conseguenze dell' utilizzo di certi prodotti. Questo perché credo che la cultura al riguardo e le conoscenze sulle effettive conseguenze non sono sufficientemente conosciute.

Con logiche "simili", ad esempio, "ma cosa vuoi che faccia una bottiglietta di plastica nell' oceano" siamo ad avere isole intere di plastica ed a mangiare pesci che mangiano plastica in micropezzetti.


Sapendo di ripetermi preciso sempre che io mi riferisco a coltivazioni hobbystiche e che non "condanno" l' utilizzo responsabile e "cosciente" fino in fondo delle conseguenze (NON SOLO PER SE ma per l' ambiente in cui TUTTI viviamo).

 

Sono pero' diciamo "perplesso" quando vedendo 20 o 30 afidi qualcuno entra in ansia ed inizia a chiedere quale arma chimica possa usare per scongiurare la presenza di qualche decina di afidi.

 

Per uccidere 20 o 30 afidi magari si fanno fuori altrettante coccinelle che farebbero fuori in un battibaleno molti piu' afidi di quelli.


 

 

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