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Stefania

Goat's Weed

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Stefania

Compilatore: Hot Cat 2010

Capsicum annuum L.

Goat's weed

Coltivata in vaso.

Una varietà molto caratteristica,oserei dire affascinante
il Goat's Weed (erba delle capre) da coltivare almeno una volta,se non per i frutti sicuramente come ornamentale..

Varietà caratteristica proveniente dal Perù, con foglie e fusto pubescenti resistenti a sbalzi di temperatura e maltempo.

I semi sono tondi con bombatura interna, di medie dimensioni e colore bianco lucido.

Ha portamento ad alberello, alta 190 cm e larga 60 cm; cresce rapidamente.
Il fusto è verde, molto pubescente.
I rami sono eretti, di colore verde scuro, molto resistenti.

Le foglie sono verde scuro e con media pubescenza nella pagina superiore, sono verde più chiaro e con fitta pubescenza nella pagina inferiore; misurano circa 130 mm di lunghezza e 70 mm di larghezza.

Il fiore è singolo per nodo, il peduncolo è eretto; il calice è "vescicoso" sferico e molto rigonfiato.
La corolla è rotata con cinque petali separati di colore bianco e privi di macchie.
Le antere sono scure, il pistillo è bianco e l'ovario è verde chiaro.

Il frutto è eretto, lungo circa 50-70 mm, il picciolo è verde scuro tendenzialmente dritto per poi piegarsi in prossimità del calice che è di forma ettagonale.
Il frutto ha l'apice smussato con esocarpo leggermente corrugato.
E' verde scuro da immaturo, viola scuro, rosso acceso a maturazione. Si colora gradualmente dall'apice fino alla base.
L'interno del frutto presenta 3 loculi che contengono molti semi (50-60 per frutto).
Matura in circa 45 giorni dall'allegagione.

La produttività è media.

La piccantezza è media, immediata, si sente prevalentemente sulla lingua.
Il profumo e il gusto sono tipici del peperone.

I frutti si possono conservare sott'aceto o trasformare in polvere.

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Stefania

Lonewolf

 

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Stefania

Matilde Sarti 2014 - Le mie esperienze piccanti

 

Nella vita non può piacere tutto e le esperienze non possono essere sempre positive, ma la chiave è sempre non scoraggiarsi, ingegnarsi per trovare una soluzione e.. godersi i risultati! :yes:

Non mi sono mai piaciuti gli annuum.
Come quasi tutti gli italiani, ho iniziato il mio cammino piccante con queste piccole bestiacce.

Figlia di due genitori amanti dei sapori forti, fin dalla più tenera età mi son vista passare davanti spaghettate aglio, olio e peperoncino, sughi piccanti, pomarole condite con più polvere che Parmigiano. Un assaggio non era mai negato alla mia curiosità, e ogni volta dovevo celare il mio profondo disgusto. Iniziare a mangiare piccante non era una scelta di gusto, era un dovere.. lo dovevo al mio orgoglio, mi sembrava una cosa da adulti e non c'era assolutamente alcuna possibilità per me di accettare di rimanere emarginata da questo “club del piccante”, di gradire quella mia pasta condita a parte. Penso sia lo stesso meccanismo per cui i quindicenni iniziano a fumare.. ho saltato quella fase, ma non mi sono risparmiata quella, forse più rara, del “cibo da grandi”. È così che ho iniziato a dare spettacolo al ristorante, una bambina appena approdata alle elementari che ordinava cibo piccante, e ce ne rimetteva pure sopra un po'.

Il gusto però era un'altra cosa.. non sono mai riuscita a sentirci nulla di più che un lieve gusto di peperone annacquato e un gran bruciore.. non a caso, l'amore per i peperoncini, per me, è nato due anni fa coi chinense. Una pianta di Fatalii regalatami dalla mamma, che mi ha fatto capire che dietro al mondo del piccante c'era un mondo di infiniti sapori, poesie che con un morso potevano parlare di viaggi, terre lontane, abbinamenti infiniti con cibi dolci e salati..

Oggi, però, c'era di nuovo un annuum per me.

Mi vergogno ad ammettere che queste brutte bestie mi creano molti più problemi dei chinense, anche se so che non ha senso, almeno basandosi sulla scala Scoville. Anche se questi ultimi sono in generale più piccanti, si presentano sempre con una sinfonia di sapori e profumi che mi “distraggono” e mi fanno venire voglia di mangiarne ancora. Sono peperoncini che hanno molto da raccontare, non ti mettono fretta e il piccante è solo parte del gioco.. parte del viaggio. La loro forza, almeno per quanto mi riguarda, è mitigata dal fatto che i sensi sono distratti dal cogliere ogni sfumatura di questi distillati di sapore. Con gli annuum tutto questo non c'è.. sento sempre il solito sapore di acqua, blando, seguito solo da una sensazione di bruciore e di acido allo stomaco.. mi sembra una cosa senza senso, è un placebo di gusto con gli effetti collaterali di una medicina vera. Per farla breve, che ci crediate o no, quando ho a che fare con questi finisco sempre con un bicchiere di latte in mano. E oggi non c'era altro che quei quattro Goat's Weed che sono ormai belli rossi da giorni..

Ne prendo uno e lo apro a metà. Nessun odore.. riesco a sentirlo solo avvicinandolo fino praticamente a toccare il naso, ed è comunque leggero, asprino come la scorza del limone. Assaggio un pezzo di punta, e sento subito un sapore annacquato di peperoni cattivi, come quelli acquosi e pompati del supermercato, mi sembra di mangiare il loro odore pesante e dolciastro che mi risulta nauseabondo. Parte subito un piccante che per me è forte perché non legato a sapori piacevoli, riesco a pensare solo a quello. Non è un piccante forte, è un piccante acido. Brucia nelle gengive e sulla lingua e mi indispone lo stomaco. Anche stavolta non mi piacerà..
Per amore della scienza prendo un pezzo dal centro del peperoncino. L'odore cambia, pur rimanendo leggero mi ricorda i pout pourri, la lavanda secca, non si legano all'odore di peperone che ho ancora in bocca. Il sapore per un attimo risulta più dolce, quasi mieloso, ma svanisce subito. Sento di nuovo quel sapore di annacquato, un'acquetta amarognola e acida che non trasmette nulla più del piccante. Mi stavo disgustando, e decido di non assaggiare la parte più vicina al picciolo. Ero stufa di quel fastidioso bruciore, mi sembrava di perdere tempo non arrivando a nulla. Doveva smettere. Mi sono avvicinata al frigo in cerca di un goccio di latte.. no, voglio la panna! Dopo tanta fatica sprecata volevo proprio qualcosa che mi piacesse davvero.. una golosità, e un cucchiaino di panna per me è sempre stato un bellissimo regalo da concedermi. Non esito e me lo prendo, e.. subito, sento in tutta la bocca un fortissimo sapore di.. miele! Che sia possibile? Mi prendo un altro cucchiaio, stavolta, però, ci metto sopra un pezzo di Goat's Weed.. di nuovo un gusto intenso di miele, mescolato al burroso della panna e a un leggero retrogusto asprino, che mi fanno subito pensare al mascarpone artigianale. Che gola! Possibile che stia facendo il pace con questo peperoncino stupido? Allora c'è qualcosa oltre alla bellezza della pianta? Se avete un Goat's Weed correte ad affettarlo su un cucchiaio di panna liquida, vi garantisco che non ve ne pentirete!
Inizio a pensare alle applicazioni culinarie.. l'idea sorge spontanea e immediata: dovrà essere un dessert. Un dolce burroso, di panna fresca. Un dolce di miele.. Miele e peperoncino.. il pensiero va subito agli Aztechi, era questo il loro modo per insaporire il più scuro dei fondenti. La panna avrebbe potuto rendere al tempo stesso classico e moderno questo antichissimo abbinamento, per creare una vera e propria “cioccolata calda al cucchiaio” in grado di sciogliersi in bocca. Una torta fondente al miele e Goat's Weed canditi.

 

Ricetta

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Stefania

Foto di Scotti 2014

 

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Stefania

Foto di Oban 2014

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dbpf

Foto di Oban 2015

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