Jump to content

Barcello's Blog

Sign in to follow this  
  • entries
    38
  • comments
    54
  • views
    3,719

produzione di fitotossine

Sign in to follow this  
Barcello

729 views

l'escrezione radicale di cataboliti secondari crea condizioni ostili per gli apparati radicali di giovani piante reimpiantate nello stesso terreno, inibendone l'accrescimento: questo fenomeno va sotto il nome di allelopatia e i messaggi chimici rilasciati dalle piante sono molecole organiche non nutrizionali, il più delle volte fitotossiche (allelosostanze).

Le allelopatie sono meccanismi tramite i quali una specie tenta di inibire lo sviluppo di individui conspecifici o eterospecifici, limitandone la diffusione spaziale. Il senso sta nella imposizione di una organizzazione strutturale, nella individuazione di una gerarchia spaziale e temporale delle piante all’interno di una comunità vegetale, tanto in ecosistemi naturali quanto negli agroecosistemi. Una forma interessante di allelopatia è l’autotossicità, tipica di alcune specie coltivate come erba medica, asparago, grano saraceno, veccia, trifoglio rosso. Ma l'allelopatia non si ferma ad un esclusivo antagonismo radicale, si esprime altresì nella parte areica: alcune specie sintetizzano canfore, composti organici volatili che tengono a debita distanza l'avanzare di altre specie nella competizione per il suolo in ecosistemi naturali quali le brughiere.

Sign in to follow this  


5 Comments


Recommended Comments

pepentone

Posted

ciao, tempo fa (molto...) mi sono interessato al discorso per motivi di studio, una cosa che avevo ipotizzato in base ad alcuni riscontri "sul campo" e' che l'efficacia delle allelosostanze è tanto piu' elevata quanto le piante in competizione appartengono allo stesso ecosistema.cioe' le fitotossine prodotte da pini che vivono nella fascia fredda sono molto efficaci nei confronti di piante che condividono l'habitat ma sono molto meno efficaci (se non inefficaci) nei confronti di piante, per esempio, della fascia equatoriale.tuttavia non avevo trovato nulla che suffragasse questa ipotesi (tranne, come detto, una limitatissima osservazione personale).a te risulta per caso qualcosa al riguardo?

Share this comment


Link to comment
Barcello

Posted

ciao pepentone!!!qui si va sul complicato e oltre le mie conoscenze...avevo studiato la cosa in acquariologia e più precisamente con la vallisneira! pianta che avvelena tantissimo il terreno in cui risiede, autotossica a tal punto da morire anche lei dopo qualche tempo (anni)...le allelopatie di solito comunque sono per la solita famiglia (vedi solanacee per esempio..) se piantiamo in un campo dei peperoni quest'anno, il massimo potenziale di sviluppo di una qualsiasi altra solanacea si avrà dopo 4 anni di altre coltivazioni!

Share this comment


Link to comment
nipotastro

Posted

ma cio' e' valido per tutte le specie vegetali o solo per alcune?teoricamente quindi il miglior terriccio per (ad esempio) i peperoncini dovrebbe essere il terriccio dove sono stati gia' coltivati riaddizionato dei nutrimenti consumati...?

Share this comment


Link to comment
Lonewolf

Posted

Interessante!Questo potrebbe spiegare perche' le piantine di peperoncino che nascono spontaneamente in vasi di piante adulte in generale stentano a crescere (fenomeno che ho osservato spesso).(un'altra spiegazione e' che il terriccio e' gia' sfruttato e dilavato dai nutrienti, soprattutto in superficie)

Share this comment


Link to comment
Barcello

Posted

ma cio' e' valido per tutte le specie vegetali o solo per alcune?teoricamente quindi il miglior terriccio per (ad esempio) i peperoncini dovrebbe essere il terriccio dove sono stati gia' coltivati riaddizionato dei nutrimenti consumati...?
no è l'esatto contrario.. dovresti usare un terriccio dove NON sono stati coltivati per almeno 4 anni! qualsiasi tipo di solanacee!@lone.. potrebbe essere uno dei fattori! :)ovviamente il terreno contaminato rimane limitato! quindi in campo aperto (allo stato selvatico) dove un frutto può spostarsi per vari fattori anche diversi metri se non di piu questo influisce molto molto meno!al contrario in orto dove l'uomo usa geometrie ben precise e ravvicinate.. il fenomeno sarà maggiore..!curiositàquando vedete i campi di mais che vengono alternati a coltivazioni (per es.) di grano non è per fattori ormonali ma bensi per scompensi organici del terreno.. infatti il mais consuma in maggiori quantità certi tipi di micro e macro elementi.. invece il grano quelli rimanenti..ed alternando queste coltivazioni (facendo sempre le dovute fertilizzazioni) le suddette piante non avranno mai scompensi e si sprecheranno molte meno risorse!(discorsi contorti possono sembrare voli pindarici) ma è tardi e il mio cervello funziona a scatti a quest'ora :D

Share this comment


Link to comment

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
×