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  • Maverick

    Dati raccolti stagione capsica 2017

    By Maverick

    15/07 1,60 Kg 21/07 3,80 Kg 26/07 2,90 Kg 27/07 2,60 Kg 30/07 5,20 Kg 03/08 8,80 Kg 05/08 2,80 Kg 07/08 6,45 Kg 11/08 12,70 Kg 16/08 12,30 Kg 18/08 4,60 Kg 19/08 1,65 Kg 20/08 4,50 Kg 21/08 5,75 Kg 23/08 5,10 Kg 27/08 10,55 Kg 30/08 3,75 Kg 31/08 3,15 Kg 02/09 7,00 Kg 04/09 9,60 Kg 08/09 16,00 Kg 11/09 6,20 Kg 15/09 3,30 Kg 21/09 6,60 Kg 23/09 10,10 Kg 29/09 3,00 Kg 04/10 6,80 Kg 06/10 6,30 Kg 12/10 6,40 Kg 16/10 2,50 Kg 21/10 8,10 Kg 02/22 10,10 Kg Totale: 200,20 Kg
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Dall'altra parte del cielo

Ancora una parentesi sull'evoluzione dell'arrampicata sportiva ...   Si possono trovare in rete molti filmati su salite di elevata difficolta', ma e' difficile scegliere qualcosa di veramente emblematico, che renda l'idea anche ai profani di questo sport affascinante.   Questa realizzazione mi sembra si stacchi dalle altre per l'estrema atleticita' che la via richiede e per alcuni movimenti veramente spettacolari ... non perdetevi la giravolta alla Nureyev sotto lo strapiombo, appeso solo a due-tre dita ... (al minuto 2:35)   De l'autre coté du Ciel 9a Fred Rouhling http://it.youtube.com/watch?v=F6Dp6wbkaF8

PepperAdmin

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Germinated 24-25/1

Germinated 24-25/1   Faludi - etkezipaprika (forgot to put this one on the 2008 seedlist) Bulgarian carrot Numex big jim Petit Marseillaise 'Petit Marseillais' Sivri biber White fire Aji norteno Aji white wax (italian white wax)x2 Champion Criolla sella Kaleidoscope Aji (rocatillo) Brown rocoto

Patahontas

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Ferrata sull'Ortles!

Quando si ha dimestichezza con un determinato argomento (in questo caso montagne, ferrate ecc) si tende ad adagiarsi nelle abitudini consolidate, a non tenersi piu' aggiornati ... e sfuggono notizie interessanti!   Cercando foto per questo blog ho scoperto che da qualche anno e' stata aperta una interessantissima ferrata sul gruppo dell'Ortles! La via ferrata Tabaretta supera il salto roccioso tra il rifugio Tabaretta e il rifugio Payer, un'ottima alternativa al lungo e tortuoso sentiero che unisce i due rifugi. Il dislivello e' circa 500m, la quota tra 2500 e 3000m. Lo scenario e' fantastico; la tetra e repulsiva parete nord dell'Ortles e' proprio di fronte, la vetta dell'Ortles incombe, il Gran Zebru' e' appena piu' in la' ... tutto intorno montagne innevate ... la bellissima conca che contiene l'abitato di Solda la' in fondo, 1000 m piu' in basso.   http://www.tabaretta.com/tabarettahuette/it/klettersteig.php http://users.south-tyrolean.net/seilschaft...ettaortles.html   Conosco bene il posto; scoprire che qui esiste una ferrata, per giunta molto difficile e relativamente poco frequentata (cosi' sembra) e' una piacevolissima sorpresa.   Stavo giusto meditando su dove trascorrere le brevi ferie in agosto ... ora non ho piu' dubbi: ancora una volta a Solda! Detto-fatto ... albergo gia' prenotato ... non resta che tenersi in forma e sperare in un periodo di bel tempo. Magari, se trovo un occasionale compagno sul posto, riesco anche a ripetere la salita dell'Hintergrat (a causa del rientro sul ghiacciaio crepacciato non e' consigliabile una salita solitaria); sarebbe perfetto.   Solda e dintorni offrono comunque un ambiente piacevolissimo anche per escursioni meno impegnative o semplici passeggiate; sentieri nei boschi, malghe isolate dove e' possibile assaggiare formaggi, speck e l'immancabile strudel .... mmmm, non vedo l'ora   Unico rimpianto, dovro' stare pochi giorni lontano dai peppers

PepperAdmin

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Germinated 22/1

Germinated 22/1 2008     Chilhuacle negro (cap 1004) Chocolate Bell Jaloro Siberian house pepper Aji habanero Aji norteno Aji verde Inca berry Inca red dropX2 Pi 441551 Tobago seasoning   I started to grow all except Tobago seasoning the 16 januari 2008.

Patahontas

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Germinated

Some more varieties have germinated   18/1 Trinidad Perfume Tasmanian Red   19/1 Aji Colorado (the only baccatum that I started to grow 9/1 2008) Long Chocolate Habanero

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Addio Bobby

All'inizio di questo blog ho promesso che vi avrei risparmiato articoli e commenti sulla mia grande passione per gli scacchi ... Oggi devo fare un'eccezione.   E' di poche ore fa la notizia della morte di Bobby Fischer, indimenticabile campione mondiale nel periodo 72-75   Chi (come me) si avvicina ai 50 anni o e' ancora piu' maturo ricordera' senz'altro il clamore mediatico suscitato nell'estate 1972 dal suo incontro per il titolo mondiale contro il sovietico Boris Spassky. In piena guerra fredda lo scontro sulle 64 caselle tra due titani di questo sport, il sovietico sostenuto dal regime contro l'americano tutto genio e sregolatezza, polarizzo' l'attenzione dei media per un'intera estate.     Moltissimi ragazzini impararono a giocare a scacchi in quei giorni, io sono uno di quelli. Per tutti noi Fischer e' e sara' sempre un mito, l'eroe solitario e invincibile ...     Con il passare degli anni ho conosciuto meglio il personaggio, certo non facile per le sue enormi contraddizioni, e parte del mito si e' offuscata.   Ho pero' conosciuto piu' a fondo anche il campione; migliorando nel gioco ho potuto apprezzare meglio le sue enormi capacita', la genialita' di molte sue partite ... Alcune sue realizzazioni sono "da brividi" ... penso in particolare, per chi se ne intende di scacchi, alle due immortali partite con D. e R.Byrne e alla fantastica mossa Tf6 contro Benko in un campionato USA ... ecco, per chi lo ha conosciuto basta solo il riferimento ad una mossa per far rivivere il mito dopo quasi 40 anni ...   Per tutte le emozioni che ho provato studiando e ammirando le tue partite ... Grazie, Bobby    

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Welcome up

The first ones to germinate   16/1 S.lucia island Pi 152225 MISQUCHO COLORADO Khan market Trinidad scorpion fg(yellow)   17/1 Bode Cumari Cili goronong yellow  

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To little space - to many chile peppers

Every year i only put one or two seeds of each variety in the soil. I do this because I cant choose what to grow. I leave it up to the seeds . The varieties that does not germinat I will grow another year.   The list of 2008: Capsicum ? Khan market Capsicum cardenasii Rocopica Capsicum annuum Atomic heart Bulgarian carrot California Wonder Chilhuacle negro (cap 1004) Chocolate Bell Corno di toro Elisabeth Fenir Grekisk paprika (greek paprika) Guindilla Joes long Jalapeno olé Jaloro Korean hot Monkey face (yellow) Mushroom yellow - c. Annuum Numex big jim Numex Pinata Petit Marseillaise 'Petit Marseillais' Piemento de padron Siberian house pepper Sivri biber Sweet nardello Thai hot White fire Capsicum baccatum Aji colorado Aji habanero Aji norteno Aji orange Aji panca Aji verde Aji white wax (italian white wax) Birgits locoto Champion Criolla sella Earbob Inca berry Inca red drop Kaleidoscope Pi 441551 Red olive Capsicum chinense Aji (rocatillo) Bode Cherio from recife Cili goronong yellow Cumari Fatalii Grao de bode Habanero black congo Habanero cappuccino Habanero white giant Long chocolate habanero Maraba Pi 152225 MISQUCHO COLORADO S.lucia island Shiny Red Tasmanian red Tobago seasoning Trinidad perfume Trinidad scorpion (red) Trinidad scorpion fg(yellow) Trinidad seasoning Venezuelan sweet Capsicum frutescens Dahab Capsicum pubescens Brown rocoto Rocoto cusqueno

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A little update

9/1 2007   I planted all chinense, pubescens, frutescens and some other peppers for 2008 season   16/1 2007   I planted the rest (annuum and baccatum) of the peppers of 2008     On new years eve my wife gave birth to our first child (a girl), thats why I have not been able to write on the blog   /Patrik

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"Volare" sul lago

No, non mi riferisco ad un volo in parapendio ... basta una in famiglia   Nella zona del Lago di Garda si puo' provare la sensazione di volare anche arrampicando su molte bellissime vie di roccia e su alcune splendide ferrate.   Tra le ferrate la piu' aerea e' sicuramente la "R.Pisetta" sul Dain Picol, proprio sopra l'abitato di Sarche e vicinissima al Lago di Toblino.   La Pisetta e' famosa (anzi famigerata) per la sua difficolta' ed esposizione; in molte guide e' indicata come la piu' difficile delle Dolomiti e/o delle Alpi e/o d'Europa. In realta' e' tecnicamente un po' inferiore alla Segata sul Dos d'Abram, ma e' molto piu' lunga (circa 400 m) e verticalissima.   L'ho salita varie volte, l'ultima insieme a mio nipote Enrico. Eccolo infatti nei primi metri, con l'espressione un po' stupita di chi "... questa non me l'aspettavo" La difficolta' e' subito molto elevata     Dopo qualche incertezza, la forza e la determinazione permettono di superare il difficile tratto iniziale con sicurezza     La vista sul vicino lago di Toblino e' mozzafiato ...     ... per non parlare di quella sulle case di Sarche in questo tratto la roccia sembra svanita sotto i piedi ...     Un'altra notevole caratteristica della zona e' la bellezza della roccia, un calcare bianco, rugoso e molto compatto su cui e' un vero piacere posare le mani ...     Nagalone soddisfatto alla conclusione della via     Da notare i guanti "alla moda" Pochi giorni prima mi ero spellato le mani sulla corda nuovissima e tagliente come un rasoio di un'altra ferrata (la relazione diceva "consigliato l'uso dei guanti"; perche'? boh ?!) Costretto a utilizzare i guanti e non possedendo quelli appositi (mai usati prima), non ho trovato di meglio di questo grazioso modello da giardinaggio   Al termine della ferrata ci si ritrova in un altopiano dove sorge il piccolo, graziosissimo paese di Ranzo, una vera oasi di pace dove si respira un'aria d'altri tempi ... Nell'insieme una escursione piacevole e stimolante, anche se preferisco l'ambiente dolomitico e la solitudine dell'alta montagna ...     Altre informazioni e foto qui: http://www.vieferrate.it/ferratapisetta.htm Questa foto in particolare rende bene l'idea: http://www.vieferrate.it/pisettatraverso.jpg Belle foto anche qui: http://www.horyinfo.cz/view.php?cisloclank...ta-rino-pisseta

PepperAdmin

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Gran Zebru', il Re

La mia piu' grande aspirazione e' stata per molti anni riuscire a salire la parete nord del Gran Zebru' (o Konigspitze, cioe' monte del re) nel gruppo dell'Ortles.   Il Gran Zebru' (3857 m) e' imponente da ogni lato, ma la parete nord e' veramente impressionante; 1200 m di dislivello con molti tratti di pendenza a 70° e oltre. Fino a pochi anni fa, a renderla ancora piu' temibile, dalla cima si protendeva sulla parete una immensa cornice di neve, cioe' una formazione di neve compatta che si forma nel lato sottovento per l'azione del vento, del freddo e del peso; quella del Gran Zebru' era così imponente da meritarsi un nome: la "meringa" Dopo essersi progressivamente ridotta, la famosa meringa e' crollata nel 2001. Il primo salitore (Diemberger, 1956) l'aveva letteramente "bucata" per salire direttamente sotto la verticale della vetta.   Come ho gia' scritto in "Hintergrat", la nord mi aveva affascinato gia' nel 1977 ... ma, per la difficolta' di essere sul posto (a 250 km da casa) con la parete in condizioni favorevoli e in una giornata di bel tempo, il sogno di salirla si e' avverato solo nella primavera del 1984. In realta' la parete non era affatto in condizioni, troppa neve e troppo caldo ... ma non avrei sopportato di tornare ancora una volta a casa deluso ...   Io e il mio compagno avevamo previsto di rimanere un giorno intero al rifugio Citta' di Milano per acclimatarci, effettuando solo una ricognizione fino alla base della parete. L'idea era di partire poi verso le 3 del mattino; ma ad ogni ora che passava eravamo sempre piu' impazienti e continuavamo ad anticipare la partenza ... Alla fine siamo partiti alle 18 ! E' stata una vera fortuna perche' a causa delle pessime condizioni la salita ha richiesto un tempo infinito, ben 18 ore dal rifugio fino al rientro a Solda alle 12 del giorno successivo   In quella salita, forse per l'unica volta nella mia carriera alpinistica, ho rischiato molto piu' del dovuto ... nella parte alta della parete la neve era inconsistente; spesso oltre alla punta della piccozza penetrava l'intero manico e ... buona parte del braccio ... su pendenze superiori a 70° ! In tali condizioni anche gli ancoraggi alle soste erano precari, assolutamente non in grado di bloccare una caduta. Sarebbe bastato un piccolo cedimento del manto nevoso per finire entrambi sul ghiacciaio centinaia di metri piu' in basso Fortunatamente alla fine tutto e' filato liscio Unico rammarico, essere stati costretti a uscire sulla cresta molto a destra della cima, aggirando la meringa (peraltro gia' molto ridotta).   Conservo sempre vivo il ricordo di questa parete incredibile. Ogni volta che mi reco a Solda (un posto perfetto per le vacanze!) e salgo al rifugio proprio di fronte alla parete, la ammiro a lungo e sono orgoglioso di essere salito "proprio la' in mezzo"   Le foto parlano da sole ...             (come al solito non ho mie foto recenti in formato digitale; queste sono prese dal web, spero gli autori siano contenti che altri abbiano l'occasione di ammirare le loro foto)

PepperAdmin

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La ferrata piu' difficile

La difficolta' delle ferrate e' sempre relativa, niente a che vedere con l'arrampicata vera e propria. La valutazione e' anche in qualche misura soggettiva, quindi la mia personale classifica puo' essere diversa da altre piu' o meno ufficiali.   Per stilare una graduatoria occorre tener conto di tanti fattori: lunghezza, quota, isolamento, continuita', esposizione, attrezzatura (staffe, pioli ecc) ...   Da un punto di vista puramente tecnico, tenendo conto solo della difficolta' dei singoli passaggi e della loro continuita', la ferrata a mio avviso piu' difficile e' la "Segata" al Doss d'Abram sulle Viote del Bondone.   L'ho percorsa due volte; la prima volta e' stata una vera sorpresa perche' la Guida che avevo consultato e' decisamente sbagliata; l'autore ha chiaramente confuso la ferrata vera e propria con un facile tratto di sentiero attrezzato che si percorre in discesa sull'altro versante del monte! La Guida in questione e' molto diffusa e questo errore ha sicuramente contribuito a mantenere relativamente poco famosa e conosciuta la ferrata (oltre che a giocare un bello scherzo a piu' d'uno ...). A dire il vero avevo letto anche notizie molto diverse, ma come mettere in dubbio una guida prestigiosa ?! ...   La ferrata e' in realta' molto dura, seppur brevissima (100 m) e con una possibilita' di fuga a meta'. La corda d'acciaio sale sulla parete verticale e a tratti strapiombante con pochissimi pioli aggiuntivi (e non nei punti piu' difficili); e' necessario un discreto sforzo di braccia (o una gran tecnica di arrampicata per sfruttare bene l'appoggio dei piedi).   L'ambiente dove si eleva il Doss d'Abram e' particolare e piacevole. Risalendo la Val d'Adige, poco prima di Trento si devia a sinistra e si sale per una bella strada fino alla localita' turistica Viote del Bondone, una zona con alcune vette erbose, grandi prati e un'unica cima rocciosa che spunta come un fungo nel verde del paesaggio, il Doss appunto.   Ecco un paio di foto che danno l'idea dell'ambiente (realizzate, a differenza delle altre, nella mia seconda visita); nella prima in basso a sinistra si vede Stefania che mi ha accompagnato per un tratto ... , nella seconda sullo sfondo le Dolomiti di Brenta. Alberi e prati sono vestiti con i colori autunnali.       Il giro che comprende la ferrata si svolge su una cresta a "ferro di cavallo" che tocca varie cime. Il Doss era coperto dalle nuvole mentre mi avvicinavo, solo quando ormai ero vicino ... eccolo!     Man mano che la distanza diminuiva, ero sempre piu' perplesso sulle indicazioni della Guida ... le foto non coincidevano e non riuscivo a capire dove saliva la ferrata (e' sulle rocce a sinistra della foto)     Alla fine ecco un cartello! Una mano pietosa ha aggiunto una indicazione preziosa ... "estrema" ! (e' un mistero come sia riuscito a non inquadrarlo tutto da un metro di distanza )     L'attacco e' originale; il cavo d'acciaio si infila in un buco ...     Nessuna foto nella prima parte, veramente senza respiro. All'inizio della seconda parte (dopo una breve cengia tramite la quale si puo' eventualmente uscire dalla parete) si intuisce che il seguito e' impegnativo (le foto dal basso non rendono la verticalita').     Superato il tratto piu' impegnativo, c'e' tempo per un'altra foto.     Anche l'uscita, come l'inizio, passa da un buco ...     Ecco sbucare (letteralmente) un altro appassionato, salito dopo di me (nella mia seconda visita invece ho salito la ferrata molto tardi al pomeriggio, in perfetta solitudine)     Vista sulla Val d'Adige ...     Sceso dall'altro lato del Doss e superato un facile tratto attrezzato, l'errore della Guida diventa evidente ... Questa foto corrisponde a quella pubblicata (con tanto di tracciato della via) ...     Il Doss dalla vetta del Cornetto che chiude il lato corto del "ferro di cavallo". In secondo piano, a sinistra, la Cima Verde (che bel nome).     Il vallone centrale     Un facile sentiero scende sull'altro lato lungo e porta in breve ai prati iniziali     Un'escursione piacevole in ambiente rilassante ... la ferrata aggiunge giusto quel po' di piccante che non guasta mai ... (in questo caso il po' di piccante e' pero' praticamente un Naga )     Altre belle foto e note qui: http://www.vieferrate.it/ferratasegata.htm (su questo sito si trovano relazioni per quasi tutte le ferrate che descrivo)

PepperAdmin

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Parapendio

Grande Carlo...un amico che mi ha portata a volare in parapendio!! Da provare   I miei piedi nel vuoto...   io e Carlo...   Ed eccoci atterrati...sani e salvi...   Sono riuscita a fare qualche filmato in volo! http://www.eureka-sas.it/forum/parapendio1.avi   E il video più divertente è sicuramente l'atterraggio... ...qualche capriola sul prato ...ma nessun ferito !! http://www.eureka-sas.it/forum/parapendio2.avi   Carino eh!?   Non crederete davvero che l'atterraggio sia stato così disastroso! Avevo semplicemente appeso la macchina fotografica al collo e appena i miei piedi hanno toccato il suolo l'ho lasciata "penzoloni"...si è capovolta...e questo è il risultato! Troppo divertente!

Kiara

Kiara

 

windsurf

Ho scoperto il windsurf solo due anni fa...ma è diventato fin dall'inizio il mio sport preferito!! Sono salita sulla tavola per la prima volta in Grecia...e al mio rientro in Italia ho scoperto Torbole, un paradiso sul Lago di Garda! Quando raggiungo la spiaggia fronte lago e sento il vento mi sembra improvvisamente di essere in un altro mondo...In fretta e furia infilo muta e trapezio, porto in spiaggia tavola e vela e poi finalmente in acqua! Per la prima volta quest'anno ho provato la magica sensazione della planata...difficile da descrivere! Il vento soffia più forte, la prua si alza e la tavola prende velocità...posso sfiorare l'acqua...una sensazione di leggerezza, di libertà...il vento che mi accarezza...la mente che si svuota...mi sento come un gabbiano che vola in alto, come un delfino che sfida le onde...Nessuna catena, uno spirito libero... Quante catapulte... e ginocchia nere alla sera!! Ma che soddisfazione!!! E poi la mia prima partenza dall'acqua, dal molo paradiso...una giornata intera a provare e riprovare...la vela sembra alzarsi e poi mi schiaccia giù...quanta acqua ho bevuto!   Ecco Torbole:     E finalmente l'estate scorsa ho raggiunto la meta più ambita dai surfisti...un vero paradiso! TARIFA...vento fortissimo...mai visto prima un posto così! Spiagge enormi e ovunque solo windsurf!!!! Dieci giorni in tenda con la mia compagna di avventure...indimenticabili!!     ...sono riuscita a fare bordi di circa 10 metri quel giorno...non di più...vento molto forte e rafficato, ero in acqua con una vela da 3.5 mq!! E tante tante catapulte!! Ma mi sono divertita un mondo!  

Kiara

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Carega tour #1

Un intermezzo escursionistico ... un tour nella zona nord-ovest del gruppo del Carega, la mia montagna "di casa".   L'escursione si svolge in parte nella zona piu' selvaggia del gruppo, la' dove si incontrano solo rari esemplari di "lonewolf"   Risalendo la Val d'Illasi si arriva al paese di Giazza, antico centro dei "cimbri" (c'e' un interessante museo) e piu' su al rif.Revolto, 1350 m. Per una larga strada sterrata prima e poi per ripidi sentieri tra i prati si arriva rapidamente (dipende ...) al rif.Fraccaroli, 2250 m circa, appena sotto la cima principale del gruppo. Questo tratto e' sempre piuttosto affollato e, almeno nella prima parte, un po' noioso ...   Dal rif.Fraccaroli la vista verso il Pasubio e tutti i monti del Trentino-Alto Adige e' notevole.     Oltre il rif.Fraccaroli verso nord-ovest cambia tutto; pochi escursionisti nei pressi del rifugio, poi piu' nessuno ... scenari tipicamente alpini.   Alcuni grandi e ripidi vaj (canaloni) percorrono il versante nord del gruppo, verso la Vallarsa ... L'escursione scende per uno di questi vaj e risale da un'altro. Dopo essere saliti fino a 2250 m ci vuole una certa determinazione per scendere di nuovo fino a meno di 1000 m slm dall'altra parte del gruppo rispetto a casa.   Raggiungendo l'inizio del Vallon dei Cavai si passa davanti a quello che sara' il vajo percorso in salita, il Vajo Pisavaca (si, il senso del nome e' proprio quello che anche i non-veneti possono intuire ...) Si puo' vedere il sentiero che risale in stretta serpentina il ghiaione.     Ecco l'inizio del Vallon dei Cavai ... si scendeee!     Scendendo l'ambiente si fa piu' selvaggio ... qui ho incontrato un branco di una dozzina di camosci; purtroppo la macchina fotografica era nello zaino e questi splendidi animali sono molto veloci ... (ma in altre escursioni ho preso foto molto ravvicinate). Sullo sfondo la Vallarsa.     Una gola laterale rende l'idea del tipo di ambiente.     Ormai a bassa quota; la vegetazione e' quella tipica delle zone pietrose di media montagna, con prevalenza di salicacee.     Una strada asfaltata ?! E' un residuo degli anni 70, quando si pensava che si potesse/dovesse arrivare in auto dappertutto ... La strada doveva unire il rif.Campogrosso (nel vicentino) con l'abitato di Obra in Vallarsa, passando proprio sotto una delle zone piu' incontaminate del gruppo montuoso ... fortunatamente non e' mai stata completata ed e' chiusa ... permette di spostarsi facilmente da un vajo all'altro, "riposando" un po' le gambe prima della nuova salita ...     L'inizio del vajo Pisavaca; dalla roccia centrale spesso scende una cascatella d'acqua, da cui (con un po' di fantasia) il nome ...     Il vajo sale per 1200 m di dislivello senza compromessi (= dritto!). Pian piano la vegetazione cambia di nuovo e ancora i pini mughi diventano predominanti.     In alto il paesaggio diventa alpino; un bel circolo glaciale, con tanto di residuo nevoso al centro, nonostante fosse piena estate (2004).     Alle spalle, verso nord, il Pasubio, teatro di tante battaglie nella prima guerra mondiale.     Si intravede finalmente l'uscita ...     Il vajo Pisavaca dall'alto.     La giornata limpidissima regala una splendida vista sulla Lessinia (la zona di media montagna a nord di Verona) ... sullo sfondo si intravede anche la parte inferiore del Lago di Garda (distante almeno 50 km in linea d'aria).     Uno spuntino e un riposino e ... via per una nuova discesa, stavolta dalla parte "giusta" verso casa.     Un'escursione impegnativa (7 ore a ritmo andante con brio , oltre 2000 m di dislivello ), ma appagante ...   A presto per il Carega Tour numero #2, la complessa zona nord-est.

PepperAdmin

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Ferrata G.Costantini

La ferrata Costantini, sulla cima Moiazza sud nel gruppo del Civetta, e' unanimemente considerata la ferrata piu' completa delle Dolomiti, l'universita' per i ferratisti.   Non ci sono singoli passaggi particolarmente difficili (anche il famoso passaggio chiave e' molto piu' semplice di altri passaggi su varie altre ferrate), ma la lunghezza e' veramente esagerata e la difficolta' sempre sostenuta.   Nonostante una forma fisica ottimale, una giornata splendida e l'attrezzatura leggera, mi ci sono volute 8 ore piene per completare il giro (con partenza e rientro a Passo Duran). Ho tuttora un ricordo meraviglioso di quell'esperienza; spero di riuscire a trasmetterne almeno una minima parte a chi legge ...   ---   L'attacco e' relativamente vicino alla strada (meno di un'ora a piedi dal Passo Duran) e il rifugio proprio sotto la ferrata era chiuso per ristrutturazione (nel settembre 2005). In questi casi di solito arrivo sul posto la sera tardi e dormo in macchina (una station wagon, ci si sta comodi con materassino gonfiabile e sacco a pelo). La notte prima di un'avventura e' un momento magico di introspezione e concentrazione.     Al mattino presto la giornata promette bene     Il sole accarezza le rocce piu' in alto mentre ancora arrampico nell'ombra     Una vista d'insieme della parte centrale della prima parte della salita. In basso al centro c'e' il famoso passaggio chiave, un traverso con scarsi appoggi per i piedi in cui bisogna tirare un po' sulle braccia ... niente di particolare, anche se in generale e' molto temuto.     Una vista della vetta della Palazza Alta (Monte Pelsa), la cima coperta di mughi in primo piano; dall'altro lato una parete verticale di 1000 metri dove passa la ferrata Fiamme gialle (argomento di un prossimo capitolo). La foto e' praticamente speculare a quella che apre il primo capitolo di questo blog; in quel caso la foto era sul gruppo Civetta/Moiazza dalla cima della Palazza Alta.     Per un tempo interminabile si continua a salire per canali, camini, ripide paretine.     Poi la parete si apre ... a ben guardare in mezzo alla foto ci sono un paio di altri alpinisti ... gli unici che ho visto in tutta la giornata; le ferrate famose sono piuttosto frequentate (anche se difficili) ... potersele gustare in solitudine e' un valore aggiunto.     Alla fine si arriva in cima ...     ... alla prima parte. La cima della Moiazza e' infatti ancora lontana, proprio di fronte ... in mezzo un facile sentiero di cresta e poi ancora pareti ...     Lo sguardo spazia tutto intorno ... in primo piano l'imponente mole del Pelmo.     La discesa inizia con la famosa Cengia Angelini, una strada orizzontale in mezzo a pareti impressionanti     Poi si scende per un tempo interminabile lungo un canale sempre ben attrezzato ... ma la stanchezza inizia a farsi sentire.     Alla fine si chiude un anello completo passando vicino all'attacco della ferrata; c'e' il tempo per una foto d'insieme della prima parte       Ecco infine uno schema dell'intera ferrata (fonte www.paretiverticali.it)  

PepperAdmin

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Seeds in tapwater

It is still 2007 but the 2008 season (pre-)started today when I put 3 varieties of chile peppers in water to see if this speeds up the germination. The varieties are: Brown Rocoto (C.pubescens)
Rocoto Cusqueno (C.pubescens)
Rocopica (C.pubescens/C. cardenasii)

Patahontas

Patahontas

 

L’eta’ della ragione (Coming of Age)

Piu' o meno nella meta' degli anni 90 ho scoperto che molti giovani si interessavano al rock, vedendo un crescente numero di pub che offrivano musica dal vivo, ingaggiando band, alcune specializzate in cover monoartista altre un po' piu' generiche, e saltuariamente mi sono concesso una serata con buona birra e buona musica.   Ho scoperto anche che il rock non era morto, ma che c'erano (e ci sono) una quantita' di sottogeneri per lo piu' indistinguibili all'orecchio del profano e che in un pub sovrappopolato di "bimbi" con capelli lunghi, giubbotti jeans e vestiti neri, ero io l'anomalia, con i capelli corti, il maglioncino ed i miei trenta anni .   Ho cosi' scoperto che la "mia" musica, e' considerata quasi un classico, tanto che i miei Iron Maiden o gli Helloween (che per me erano Heavy Metal) vengono etichettati come Epic Metal, i Metallica fanno Trash Metal…   Un paio di volte sono fuggito, sentendo gruppi che suonavano pezzi con solo la parte ritmica e privi di melodia, con il cantante (?) che urlava con toni grevi qualcosa nel microfono…   Poi ho scoperto che quello e' il metal come si intende oggi, ma mi sfugge tutt'ora la sottile distinzione tra black metal e Death metal… beh, non ha molta importanza: ho scoperto anche che non mi piace!     Hard Rock e dintorni   Saltando su e giu' per gli anni 70 si incrocia inevitabilmente l'hard Rock, nella sua accezione piu' generica. L'argomento e' estremamente vario: le radici sono nei '60, gli sviluppi si estendono fino ad oggi.   L'hard Rock sembra quasi un colpo di coda dei primi anni 70, in un mondo dove spadroneggia la disco e con incursioni punk.   Saltando tutta la storia, sono da segnalare per iniziare Black Sabbath e Deep Purple che ritengo siano tra i nonni del genere.     Black Sabbath – Paranoid 1970   http://www.youtube.com/watch?v=SRwwYWlbP2U questo pezzo, e' considerato il precursore dell'hard rock o dell'heavy metal, a seconda del critico musicale. In ogni caso e' un pezzo di storia.       Deep Purple – Highway Star         Quello che segue volevo evitarlo, ma per i piu' giovani…   Smoke on the water   http://myspacetv.com/index.cfm?fuseaction=...videoid=7193613   ...anche se in questo live non e' proprio come la ricordavo..       All'epoca i Deep Purple venivano ricordati come "quelli con la tastiera"; in effetti il rock non ne fara' un granche' uso.   Una curiosita': sentite il suono aggressivo dell'organo?? E' un marchio tipico dei Deep Purple, viene da una modifica introdotta dal loro ingegnere del suono che sostitui' il leslie (ampli con altoparlante rotativo) dell'organo con un marshall dal suono decisamente piu' cattivo.       Secondo il mio (modesto ) parere, OCCORRE ricordare a questo punto due rock band che si sono sempre distinte dalle altre anche solo dal punto delle sonorita':   KISS e AC/DC.   Sicuramente ci tornero' su, per adesso beccatevi questi link … (e studiateli perche' poi vi interroghero')       KISS   1976 – Strutter   http://www.youtube.com/watch?v=LYIBYcMbev0&rel=1   il video fa un po schifo, prossimamente vi linkero' live piu' recenti…       1977 – Love Gun           AC/DC – con il loro primo cantante Bon Scott   1979 - Highway to hell         ..e con Brian Johnson, dopo la morte di Scott   1980 - Hell Bells         E per finire ( giusto per ricordarvi che i tempi cambiano)   Nasce l' Heavy metal, ma questa e' un'altra storia....       1980-Iron Maiden   Phantom of the opera     non storcete il naso, provate a sentirla tutta, magari vi piace! (a me piace!)

nipotastro

nipotastro

 

Vivere pericolosamente

Ho sempre ammirato chi sceglie di vivere "intensamente" e (le due cose sono spesso correlate) pericolosamente   So che e' difficile capire chi mette a rischio la propria vita per semplice "sport", ma in fondo la mettiamo in gioco ogni giorno semplicemente guidando un'auto e senza nemmeno avere "emozioni" in cambio.   Tra tutti quelli che hanno scelto l'adrenalina come costante compagna di vita, Dan Osman mi sembra uno dei piu' pazzi degli anni '90. Arrampicate senza corda, speed-climbing e salti di tutti i tipi legato ad una corda da arrampicata erano le sue specialita' ... nel '98 qualcosa ando' storto nell'ultimo salto ... (il penultimo era stato una interminabile caduta di oltre 300 m).   Questo filmato rende l'idea (vale la pena guardarlo tutto!) http://it.youtube.com/watch?v=viy9pWTGNys&...feature=related   Chissa' se amava anche assaggiare peperoncini super-hot

PepperAdmin

PepperAdmin

 

futuro anteriore seconda parte (future's end part 2)

Qualche giorno fa, chiacchieravo con il padre di un compagno di scuola di mio figlio mentre aspettavamo il suono della campanella dell'uscita. Il discorso e' finito sulle chitarre, il mio interlocutore ne possiede alcune, una in particolare...: <<... quella fu una cosa cosi'... l'ho trovata su internet... e' autografata da un chitarrista...>>   ovviamente ho chiesto da chi fosse autografata…   <<bhe, non so se… da Paul Stanley…>>   ed io<< Caspita, ti piacciono i Kiss?>>   E solo a questo punto, quasi liberato da un peso, mi ha detto di essere un fan da lunga data, di avere tutta la discografia, alcuni gadget, i dvd, di averli visti in Italia tre volte…     Ripensandoci, ho sempre avuto anch'io approcci di questo tipo, parlando di musica: molti miei coetanei non la hanno "vissuta" come me, e soprattutto la giudicano (almeno alcuni generi) come roba da ragazzini.     C'e' stato un periodo, ed eravamo grandicelli, nel quale TUTTI quelli che conoscevo si dicevano estimatori del jazz; nei locali suonavano jazzisti di varia qualita' e tutti (secondo me) mentivano spudoratamente, fingendo di capire quella musica.   Non fraintendetemi, alcune cose piacevano (e piacciono) anche a me, ma non tutto! Alcune tipologie di jazz erano alle mie orecchie rumori in dissonanza, e dire <<…onestamente preferisco il rock>> sembrava essere una bestemmia; era come ammettere di essere un ignorante buzzurro, o, nella migliore delle ipotesi, di non essere cresciuto.   Continuo a credere che molti per evitare di essere malgiudicati recitassero la parte del fine intenditore.   Per finire di portarmi in antipatia il tutto, nei suddetti locali c'era solo 1 tipo di birra alla spina (quando c'era la spina), e tutti i superalcolici inventati su questo pianeta; bere birra ed ascoltare rock ti declassificava, in un mondo a base di whiskey, tequila e pianoforti…   Inutile dire che con il mio amabile carattere non mi sia mai negato il sottile piacere di commentare le splendide esibizioni "fottendomene cordialmente" del giudizio della compagnia.       Il punk d'oltreoceano     I dotti fanno risalire le origine del punk, ad alcune band statunitensi dei primi anni '70, tra le quali New York Dolls e Ramones.     Una cosa e' certa: il punk americano non ha la stessa sonorita' e la stessa connotazione sociale di quello europeo, in comune ci sono solo la semplicita' dei suoni e la stravaganza del look.     New York Dolls- Personality Crisis http://www.youtube.com/watch?v=s2-iwHbnXXo Il cantante vi ricorda qualcosa?? E' il clone di Mick Jagger, molto poco simile al punk come si immagina e ricorda in Europa         Ramones - Blitzkrieg Bop http://www.youtube.com/watch?v=G7FdJajqxmU La versione in studio va molto piu' piano... Rispetto a sex pistols e compagnia varia fanno un po' sorridere…       La leggenda vuole che il punk sbarco' in europa quando un tizio (di cui non ricordo il nome) torno' in Inghilterra dopo aver visto un concerto dei Ramones e decise di vendere nel suo negozio di moda alternativa abiti ispirati al loro look; in seguito formera' e sponsorizzera' i Sex Pistols come manifesto vivente della nuova corrente giovanile       Una curiosita' sul punk europeo: di nascita e' apolitico ma contestatore, in seguito si sviluppera' su entrambi i fronti politici e quindi avremo variazioni di destra (vi ricordate gli skinheads?) e di sinistra.

nipotastro

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